Richiesta di oblazione nelle contravvenzioni punite con pena alternativa: domanda di ammissione all'oblazione in sede di giudizio (art. 29 d.lgs. n. 274/2000)InquadramentoNell' udienza di comparizione, quando il reato è punito con pena alternativa, l'imputato può presentare la domanda di oblazione. La domanda va formulata, a pena di inammissibilità, “prima della dichiarazione di apertura del dibattimento”: il termine deve ritenersi perentorio, in quanto scopo della procedura è quello della deflazione processuale. L'accoglimento dell'istanza di oblazione conclude anticipatamente il procedimento. FormulaRichiesta di oblazione per contravvenzione punita con pena alternativa All'Ufficio del Giudice di Pace di ... proc. n. ... R.G. Il sottoscritto ... , imputato nel procedimento indicato in epigrafe, assistito e difeso dall'avv. ... , del Foro di ... , con studio in ... , via ... , n. ...; rilevato che: - il dibattimento non è ancora stato aperto; - il sottoscritto è chiamato a rispondere di una contravvenzione punita con la pena alternativa e non versa nelle condizioni ostative di cui agli artt. 99, comma 4, 104 e 105 c.p.; - non permangono conseguenze dannose o pericolose del reato, in quanto (specificare i motivi) - che il reato ascritto non risulta di particolare gravità, in quanto (specificare i motivi) CHIEDE di essere ammesso all'oblazione e quindi al pagamento della somma stabilita dalla legge e delle spese processuali, previo parere del pubblico ministero SI RISERVA di esibire la prova dell'avvenuto versamento a seguito dell'ammissione all'oblazione e della fissazione della somma da parte del giudice. Con osservanza Luogo e data ... sottoscrizione dell'imputato e del difensore CommentoPrincipi generali Anche nell'ambito del procedimento dinanzi al giudice di pace è possibile formulare la richiesta di oblazione ordinaria di cui all'art. 162 c.p. o facoltativa (o speciale) prevista dall'art. 162-bis c.p. con la verifica delle condizioni previste dalla legge (gravità del fatto e positivo accertamento sull'assenza di conseguenze dannose o pericolose eliminabili da parte del contravventore: v. oblazione). Va evidenziato che tale istituto è, in parte, sovrapponibile al meccanismo dell'estinzione conseguente alle condotte riparatorie (art. 35 d.lgs. n. 274/2000). Nell'ipotesi di declaratoria di estinzione del reato per oblazione (anche speciale) le spese del procedimento devono gravare sull'imputato. Giova peraltro anche considerare che, l'ammissione di quest'ultimo all'oblazione preclude la possibilità di condannarlo alla rifusione delle spese sostenute nell'ambito del procedimento dalla persona offesa dal reato che - salvo quanto disposto dalla sentenza della Corte cost. n. 443/1990 in riferimento all'ipotesi di patteggiamento - potrà ottenere tale ristoro solo quando, alla condanna, consegua l'accoglimento della domanda di restituzione o risarcimento del danno proposta dalla stessa persona offesa che si sia costituita parte civile. A fronte della domanda il giudice di pace vede verificare: 1) l'ammissibilità della richiesta di oblazione, 2) operare il calcolo della somma da versare in relazione alla pena prevista dalla fattispecie incriminatrice ovvero alle sanzioni irrogabili ai sensi dell'art. 52, comma 2 d.lgs. n. 274/2000. L'oblazione non incide sulla confisca obbligatoria del corpo di reato. Ambito oggettivo Nelle contravvenzioni attribuite alla competenza del giudice di pace sanzionate con l'ammenda ovvero, in via alternativa, con la permanenza domiciliare o con il lavoro di pubblica utilità è applicabile l'oblazione speciale prevista dall'art. 162-bis c.p. e non l'oblazione di cui all'art. 162 stesso codice in quanto trattandosi di sanzioni che l'art. 58, comma 1 d.lgs. n. 274/2000 parifica ad ogni effetto giuridico alle pene detentive, il reato stesso deve ritenersi punito con pena alternativa, detentiva o pecuniaria (nella specie, si trattava della contravvenzione di guida in stato di ebbrezza di cui all'art. 186, comma 2 c.d.s.) (Cass. IV, n. 17610/2004; Cass. IV, n. 39196/2003; Cass. IV, n. 16345/2003; Cass. IV, n. 40121/2002). In tema di oblazione, l'imputato originariamente condannato con decreto a pena illegale per una contravvenzione originariamente punibile con pena congiunta, ma divenuta nel frattempo punibile con pena alternativa in forza dell'attribuzione del reato alla competenza del giudice di pace, ha diritto, nel giudizio di opposizione, ad essere restituito nel termine per presentare istanza di oblazione (Cass. IV, n. 38540/2007). L'oblazione facoltativa di cui all'art. 162-bis c.p. trova applicazione anche nei reati attribuiti alla cognizione del giudice di pace puniti con la pena pecuniaria o, in alternativa, con la permanenza domiciliare ovvero con il lavoro di pubblica utilità, dal momento che tali ultime sanzioni, per ogni effetto giuridico, si considerano come pene detentive della specie corrispondente a quella della pena originaria, ai sensi dell'art. 58, comma 1 d.lgs. n. 274/2000 (Cass. IV, n. 46520/2003). Obbligo di motivazione In tema di oblazione nelle contravvenzioni punite con pene alternative, il rigetto della richiesta di ammissione al beneficio, quando fondato sulla gravità del fatto, deve essere motivato dal giudice non soltanto in relazione al principio astrattamente posto dalla norma, bensì con concreto riferimento al reato commesso (Cass. IV, n. 11359/2005). Nel caso di gravità non tale a comportare il rigetto dell'istanza o di gravità insussistente, è sufficiente che il giudice dimostri di aver preso in esame la circostanza affermando che il fatto non risulta di gravità tale da costituire impedimento all'applicazione dell'oblazione. |