Ricorso per cassazione per motivi di legittimità in sede di esecuzione (art. 42, d.lgs. n. 274/2000)InquadramentoNel procedimento di esecuzione davanti al Giudice di pace si osservano le disposizioni di cui all'art. 666 c.p.p. Fa eccezione la previsione del mezzo del ricorso proponibile contro il decreto del Giudice di pace che dichiara inammissibile la richiesta formulata nel procedimento di esecuzione e contro l'ordinanza che decide sulla richiesta. In tal caso di prevede che l'interessato possa proporre, entro quindici giorni dalla notifica del provvedimento, ricorso per motivi di legittimità al tribunale in composizione monocratica nel cui circondario ha sede il Giudice di pace. Il tribunale decide con ordinanza non impugnabile. Si osservano le disposizioni di cui all'art. 127 c.p.p. FormulaRICORSO AL TRIBUNALE PER MOTIVI DI LEGITTIMITÀ IN SEDE DI ESECUZIONE Al Tribunale ... (indicare l'autorità giudiziaria) proc. n. ... R.G. Il sottoscritto Avv. ..., del Foro di ..., con studio in ..., via ..., n. ..., difensore di ..., condannato con sentenza del Giudice di pace di ..., propone ricorso avverso (l'ordinanza emessa dal Giudice di pace dell'esecuzione che ha deciso) oppure (o il decreto che ha dichiarato inammissibile) l'incidente di esecuzione proposto in data ..., per i seguenti MOTIVI (esporre i motivi di legittimità che fondano il gravame) CHIEDE che codesto Tribunale, in riforma dell'(impugnata ordinanza) oppure (o impugnato decreto), voglia ... (specificare l'oggetto della domanda respinta dal Giudice dell'esecuzione). Con osservanza. Luogo e data ... sottoscrizione del difensore ... CommentoPrincipi generali Anche nell'ambito del procedimento che si celebra innanzi al Giudice onorario, l'esecuzione è regolata ex art. 2, d.lgs. n. 274/2000 dall'art. 666 e ss. c.p.p. Ragioni di snellezza procedurale giustificano l'eccezione al regime delle impugnazioni esperibili contro il decreto con il quale il Giudice di pace dichiara inammissibile la richiesta formulata nel procedimento di esecuzione ed avverso l'ordinanza che decide sulla richiesta stessa. La deroga pare investire lo stesso l'art. 585, comma 2, c.p.p., per cui andrà notificato l'intero provvedimento dalla cui conoscenza decorre il termine per impugnare l'atto. Contro il provvedimento emesso dal Giudice di pace quale Giudice dell'esecuzione è il ricorso limitato ai vizi di legittimità. La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità dell'art. 299, d.P.R. n. 115/2002 nella parte in cui abroga l'art. 42, d.lgs. n. 274/2000. Tale ultima disposizione attribuiva al Giudice di pace, in funzione di Giudice dell'esecuzione, la competenza in tema di conversione, per insolvibilità del condannato, delle pene pecuniarie inflitte dallo stesso Giudice onorario, in deroga alla generale competenza del magistrato di sorveglianza in materia, prevista dall'art. 660 c.p.p. Il fatto che, in determinati frangenti (nella specie, la conversione di pene pecuniarie ineseguite), le speciali sanzioni previste per i reati di competenza del Giudice onorario vengano applicate da un Giudice professionale non comporta alcuno stravolgimento della coerenza interna del sistema della giurisdizione penale del Giudice di pace. Legittimazione oggettiva Decreto con il quale il Giudice di pace dichiara inammissibile la richiesta formulata nel procedimento di esecuzione ed ordinanza che decide sulla richiesta. Legittimazione soggettiva Condannato e qualsiasi parte del procedimento esecutivo. Al riguardo si ricorda che il condannato per reati di competenza del Giudice di pace alla pena della permanenza domiciliare “non è considerato in stato di detenzione” (art. 53, comma 2, d.lgs. n. 274/2000). Competenza La competenza spetta al tribunale in composizione monocratica nel cui circondario ha sede il Giudice di pace. Contenuto Con la domanda è possibile dedurre esclusivamente le censure ai soli motivi di legittimità. Luogo di presentazione L'atto va depositato presso la cancelleria del Giudice di pace competente all'esecuzione. Cass. n. 17098/2019; Cass. n. 1560/2018; Cass. n. 56967/2018: competente a decidere sulla conversione delle pene pecuniarie irrogate dal Giudice di pace per mancata esecuzione dovuta ad insolvibilità del condannato è il magistrato di sorveglianza ai sensi dell'art. 660 c.p.p. |