Modello di atto costitutivo di squadra investigativa comune (D.Q. 2002/465/GAI)InquadramentoAl fine di consentire il più agevole scambio di elementi probatori nell'ambito dell'Unione europea la Convenzione di Bruxelles del 2000 ha previsto la possibilità di costituire squadre investigative comuni tra i Paesi parte dell'accordo multilaterale; in considerazione dei ritardi nella ratifica di tale convenzione, ed al fine di rendere immediatamente operanti le SIC, è stata adottata la D.Q. 2002/465/GAI (implementata tuttavia nell'ordinamento italiano solo con d.lgs. n. 34/2016). Le squadre investigative comuni sono comunque previste anche da altri accordi internazionali, sia bilaterali sia multilaterali (in particolare maturati nell'ambito O.N.U.). FormulaALLA COMPETENTE AUTORITÀ DEL ... [1] e, p.c., AL PROCURATORE GENERALE PRESSO LA CORTE DI APPELLO [2] e al PROCURATORE NAZIONALE ANTIMAFIA E ANTITERRORISMO [3] ATTO DI RICHIESTA DI COSTITUZIONE DI SQUADRA INVESTIGATIVA COMUNE Il sottoscritto Procuratore della Repubblica ... letti gli atti del procedimento indicato in epigrafe ... a carico di ... per i reati previsti e puniti dagli articoli ... PREMESSO CHE (Esporre i fatti oggetto del procedimento penale italiano, nonché ogni utile argomentazione di natura giuridica) RILEVATO CHE (esporre le motivazioni che inducono a ritenere opportuna e/o necessaria la costituzione di una squadra investigativa comune) CHIEDE A codesta Autorità (indicare il nome dell'Autorità straniera competente o indirizzare genericamente alla Competente Autorità, nonché lo Stato interessato) la costituzione di una squadra investigativa comune. Allega bozza di atto costitutivo e di piano d'azione operativo, da concordarsi in dettaglio con codesta Autorità. Luogo e data ... (qualifica, firma leggibile e timbro, nonché ogni indicazione utile all'Autorità straniera per la verifica della legittimazione attiva e per i successivi contatti) ... MODELLO DI ACCORDO VOLTO ALLA COSTITUZIONE DI UNA SQUADRA INVESTIGATIVA COMUNE [4] Ai sensi [5] - dell'art. 13 della convenzione relativa all'assistenza giudiziaria in materia penale tra gli Stati membri dell'Unione europea del 29 maggio 2000 [6]; - della decisione quadro del Consiglio, del 13 giugno 2002, relativa alle squadre investigative comuni; - dell'art. 1 dell'Accordo tra l'Unione europea e la Repubblica di Islanda e il Regno di Norvegia del 29 dicembre 2003, sull'applicazione di talune disposizioni della convenzione del 29 maggio 2000 relativa all'assistenza giudiziaria in materia penale tra gli Stati membri dell'Unione europea e del relativo Protocollo del 2001; - dell'art. 5 dell'Accordo sulla mutua assistenza giudiziaria tra l'Unione europea e gli Stati Uniti d'America; - dell'art. 20 del secondo protocollo addizionale alla convenzione europea di Assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959 [7]; - dell'art. 9, § 1 lett. c) della convenzione delle Nazioni Unite contro il traffico illecito di stupefacenti e sostanze psicotrope (Vienna, 1988); - dell'art. 19 della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale (Palermo, 2000 - UNTOC); - dell'art. 49 della Convenzione delle Nazioni unite contro la corruzione (Merida, 2003 - UNCAC). 1. Parti dell'accordo Le seguenti parti hanno concluso un accordo volto alla costituzione di una squadra investigativa comune, in seguito denominata "SIC". 1. [Nome della prima autorità/amministrazione competente di uno Stato membro parte dell'accordo] e 2. [Nome della seconda autorità/amministrazione competente di uno Stato membro parte dell'accordo [8] ] Le parti del presente accordo possono decidere di comune intesa di invitare autorità o amministrazioni di altri Stati a diventare parti del presente accordo. 2. Finalità della SIC Il presente accordo prevede la costituzione di una squadra con la seguente finalità [9] : Descrizione della finalità specifica della SIC (La descrizione dovrebbe includere le circostanze del reato o dei reati oggetto di indagine negli Stati coinvolti – data, luogo e natura - e, se del caso, riferimenti alle procedure nazionali in corso. Dovrebbero essere altresì brevemente descritti anche gli obiettivi della SIC, ad esempio la raccolta di prove, l'arresto coordinato di indagati, il congelamento dei beni). 1. Periodo di operatività della SIC [10] Le parti concordano che la SIC opererà per (indicare la durata specifica) a partire dall'entrata in vigore del presente accordo. Il presente accordo entrerà in vigore il .... Il periodo può essere prorogato di comune intesa. 2. Stati in cui opererà la SIC La SIC opererà negli Stati parte del presente accordo. La Squadra svolge le proprie operazioni conformemente alla legislazione dello Stato in cui interviene la squadra in un dato momento [11]. 3. Direttore/direttori della SIC I direttori della squadra [12], cui i membri della SIC rispondono nello svolgimento delle proprie funzioni, sono rappresentanti della autorità competenti partecipanti alle indagini penali degli Stati nel cui territorio la SIC opera in un dato momento. Le parti hanno designato le seguenti persone direttori della SIC
Nel caso in cui una delle persone summenzionate sia impossibilitata a svolgere i propri compiti, sarà designato immediatamente un sostituto. La sostituzione è comunicata per iscritto a tutte le parti interessate e allegata al presente accordo. 6. Membri della SIC Oltre alle persone di cui al punto 5, le parti allegano al presente accordo un apposito elenco di membri della SIC [13]. Nel caso in cui uno dei membri della SIC sia impossibilitato a svolgere i propri compiti, sarà designato immediatamente un sostituto mediante notifica scritta del direttore competente della SIC [14]. 7. Partecipanti alla SIC Le parti della SIC concordano di coinvolgere (indicare ad esempio Eurojust, Europol, Olaf...) in qualità di partecipanti alla SIC. Disposizioni specifiche relative alla partecipazione di (inserire il nome ... ) sono oggetto della pertinente appendice al presente accordo. 8. Raccolta di informazioni e prove I Direttori della SIC possono concordare procedure specifiche da seguire per la raccolta delle informazioni e prove da parte della SIC negli Stati in cui opera. Le parti conferiscono ai direttori della SIC la funzione di consulente in materia di assunzione delle prove. 9. Accesso a informazioni e prove I direttori della SIC specificano i processi e le procedure da seguire per quanto concerne la condivisione tra loro di informazioni e prove raccolte nel quadro della SIC in ciascuno Stato membro. Le parti possono inoltre concordare una disposizione contenente norme più specifiche sull'accesso, il trattamento e l'uso di informazioni e prove. Tale disposizione può essere considerata opportuna in particolare nei casi in cui la SIC non si fondi né sulla convenzione dell'UE né sulla decisione quadro, che includono già disposizioni in proposito- si veda l'art. 13, § 10 della convenzione. 10. Scambio di informazioni e prove raccolte prima della costituzione della SIC Le informazioni o le prove già disponibili al momento dell'entrata in vigore del presente accordo e concernente le indagini ivi descritte possono essere condivise tra le parti nel quadro dell'accordo. 11. Informazioni e prove raccolte da Stati che non partecipano alla SIC Qualora sia necessario inviare una richiesta di assistenza giudiziaria a uno Stato che non partecipa alla SIC, lo Stato richiedente valuta se ricercare il consenso da parte dello Stato richiesto a condividere con le altre parti della SIC le informazioni o prove raccolte a seguito dell'esecuzione della richiesta. 12. Disposizioni specifiche relative a membri distaccati Se del caso, nel quadro della presente disposizione le parti possono concordare condizioni specifiche alle quali i membri distaccati possono: - Effettuare indagini - comprese in particolare le misure coercitive - nello Stato delle operazioni (se del caso è possibile menzionare qui, o in alternativa allegare all'accordo, le legislazioni nazionali); - Richiedere che nello Stato del distacco siano eseguite misure; - Condividere informazioni raccolte dalla squadra; - Detenere/utilizzare armi. 13. modifiche dell'accordo Il presente accordo può essere modificato di comune intesa tra le parti. Salvo disposizione contraria del presente accordo, è possibile apportare modifiche in qualsiasi forma scritta concordata dalle parti. 14. consultazione e coordinamento Le parti garantiranno di consultarsi a vicenda ogniqualvolta necessario al coordinamento delle attività della Squadra, inclusi (elenco non esaustivo): - l'esame dei progressi compiuti e della prestazione della squadra; - i tempi e i metodi di intervento degli inquirenti; - il modo migliore per avviare i conseguenti procedimenti giudiziari, definire la sede del processo e operare confische. 15. comunicazioni con i media I tempi e i contenuti delle comunicazioni con i media, se prevista, sono concordati dalle parti e rispettati dai partecipanti. 16. Valutazione Le parti possono prendere in considerazione di valutare le prestazioni della SIC, le migliori prassi utilizzate e gli insegnamenti tratti. Può essere organizzata un'apposita riunione per effettuare tale valutazione. In questo contesto le parti possono fare riferimento allo specifico modulo di valutazione della SIC elaborato dalla rete di esperti sulle SIC dell'UE. È possibile richiedere il finanziamento dell'UE a sostegno della riunione di valutazione. 17. Disposizioni specifiche dell'accordo Inserire, se opportuno. I seguenti punti specificano eventuali aspetti che possono essere specificamente illustrati. 17.1. Norme di divulgazione Le parti possono voler chiarire qui le norme nazionali applicabili in materia di comunicazione alla difesa e/o allegarne una copia o una sintesi. 17.2. disposizioni in materia di gestione/recupero dei beni 17.3. Responsabilità Le parti possono voler regolamentare questo aspetto, in particolare nei casi in cui la SIC non si fondi né sulla convenzione dell'UE né sulla decisione quadro (che includono già specifiche disposizioni in proposito - si vedano gli artt. 15 e 16 della convenzione [15] ) 18. disposizioni organizzative Inserire, se pertinente. I seguenti punti sono intesi a evidenziare eventuali aspetti che possono essere specificamente illustrati 18.1. strutture (uffici, veicoli, altre attrezzature tecniche) 18.2. costi/spese/assicurazione 18.3. Sostegno finanziario alle SIC Qui le parti possono concordare disposizioni specifiche sui ruoli e sulle responsabilità all'interno della squadra per quanto concerne la presentazione di richieste di finanziamento dell'UE. 18.4. lingua per le comunicazioni Fatto a (luogo della firma), (data) ... (firma di tutte le parti) ... 1. Come verrà indicato in prosieguo, la costituzione di una squadra investigativa comune può basarsi non solo su strumenti dell'Unione europea, ed in particolare sulla Convenzione di Bruxelles del 2000 relativa all'assistenza giudiziaria in materia penale tra gli Stati membri dell'Unione europea e sulla decisione quadro 2002/465/GAI del Consiglio, ma anche su strumenti internazionali maturati in altri ambiti, quale quelli delle Nazioni Unite o del Consiglio d'Europa; dovrà pertanto verificarsi caso per caso l'Autorità competente alla ricezione della richiesta di istituzione della squadra e la possibilità di comunicazione diretta o la necessità di inoltro della richiesta tramite Autorità Centrali. Il presente modello riguarda la richiesta di costituzione di squadra investigativa comune nell'ambito dell'Unione europea. I Paesi dell'Unione che ratificato la c.d. MAP e che hanno implementato la D.Q. sulle squadre investigative comuni sono consultabili sul sito della rete giudiziaria europea (Ejn). 2. Ai sensi dell'art. 2, comma 3, d.lgs. n. 34/2016, recante le “Norme di attuazione della decisione quadro 2002/465/GAI del Consiglio, del 13 giugno 2002, relativa alle squadre investigative comuni”, prevede che “la richiesta di istituzione della squadra investigativa comune è trasmessa alla autorità competente dello Stato membro o degli Stati membri con cui si intende istituire una squadra. Il Procuratore che richiede l'istituzione della squadra investigativa comune ne dà informazione al procuratore generale presso la Corte di appello ... ”. 3. Ai sensi dell'art. 2, comma 4, d.lgs. n. 34/2016 il Procuratore della Repubblica che intende costituire una squadra investigativa comune, se si tratta di indagini relative ai delitti di cui all'art. 51, comma 3-bis e comma 3-quater c.p.p., ne dà informazione al procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, ai fini del coordinamento investigativo. 4. Il presente modello è sostanzialmente corrispondente a quello di cui alla Risoluzione del Consiglio su un modello di accordo volto alla costituzione di una squadra investigativa comune, GU C 18 del 19 gennaio 2017 https://www.europol.europa.eu/cms/sites/default/files/documents/jit-2017-model-en.docx, successivamente aggiornato e modificato, v. https://www.eurojust.europa.eu/publication/model-agreement-setting-joint-investigation-team https://www.eurojust.europa.eu/publication/model-agreement-setting-joint-investigation-team o in allegato alla JIT Pactical guide 2021 rinvenibile sul sito ejn. 5. Tale elenco è meramente esemplificativo, atteso che le squadre investigative comuni sono previste, come vedremo, anche da altri strumenti internazionali multilaterali, oltre che bilaterali. 6. GU C 197 del 12 luglio 2000, p. 3. Con la l. n. 149/2016 il Parlamento ha autorizzato la ratifica della Convenzione di Bruxelles (ma non anche del relativo Protocollo, adottato dal Consiglio dell'UE il 16 ottobre 2001, relativo alla richiesta di informazioni sui conti bancari e sulle operazioni bancarie, nonché sui reati fiscali e politici), mentre con altro provvedimento normativo successivo (d.lgs. n. 52/2017), è stata introdotta la normativa di attuazione delle disposizioni contenute nell'accordo multilaterale. Per l'Italia la MAP è entrata in vigore il 22 febbraio 2018 (come da comunicazione pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 7/2018). 7. La cui ratifica è stata autorizzata con l. 88/2019. 8. Si rammenta comunque che la Squadra investigativa comune può essere costituita non solo tra due o più Stati Membri dell'Unione europea, ma anche tra due o più S.M. e Stati terzi, attraverso una combinazione di diversi strumenti internazionali, ad esempio la D.Q. prima menzionata e convenzioni ONU che prevedano la possibilità di costituire squadre investigative comuni. 9. Art. 4, comma 2, lett. d) “l'atto costitutivo indica (...) d) l'oggetto e le finalità dell'indagine”. 10. A norma dell'art. 13, paragrafo 1 della convenzione di Bruxelles e dell'art. 1, paragrafo 1 della decisione quadro, le squadre investigative comuni sono costituite per una durata limitata. La previsione di un termine di durata è altresì espressamente previsto dalla nostra normativa di attuazione (art. 4, comma 2, lett. d) d.lgs. n. 34/2016). L'art. 4, comma 4 prevede comunque che “quando ravvisano la necessità investigativa (SIC), le autorità che hanno costituito la squadra investigativa comune possono modificare, con atto sottoscritto, l'oggetto e la finalità dell'indagine e possono prorogare il termine entro il quale le attività di indagine devono essere compiute”. 11. Ai sensi dell'art. 13, paragrafo 3, lettera b) della convenzione di Bruxelles e dell'art. 1, paragrafo 3, lettera b) della decisione quadro, la squadra opera in conformità al diritto dello Stato membro in cui interviene. Qualora la squadra trasferisca la propria base operativa in un altro Stato membro, si applica il diritto di quest'ultimo Stato. Secondo l'art. 6, comma 1 del d.lgs. n. 34/2016“la squadra investigativa comune opera sul territorio dello Stato in conformità alla legge italiana”. 12. Si rammenta che, a norma dell'art. 4, d.lgs. n. 34/2016, “il direttore della squadra (è) scelto tra i suoi componenti. Quando della squadra fanno parte magistrati dell'ufficio del Pubblico Ministero, il direttore è indicato tra uno di essi”. Nel caso in cui diversi uffici del Pubblico Ministero procedono a indagini collegate, deve essere indicato nell'atto costitutivo il Pubblico Ministero sotto la cui direzione opera la squadra investigativa comune. Ai sensi del comma 6 del medesimo articolo “le attività della squadra investigativa comune che opera nel territorio dello Stato sono in ogni caso sottoposte, ai sensi dell'art. 327 c.p.p., alla direzione del Pubblico Ministero”. Inoltre, ai sensi dell'art. 5, comma 2, “il Pubblico Ministero, con provvedimento motivato, può disporre che membri distaccati non prendano parte al compimento di singoli atti sul territorio dello Stato”. 13. A tal fine può essere utilizzato il modello di cui all'Appendice 1 della Risoluzione del Consiglio; si precisa che detta risoluzione contempla altresì l'Appendice II (Accordo volto a prorogare una squadra investigativa comune) e l'Appendice III (relativa alla modifica dell'Accordo costitutivo), nonché nell'allegato IV, un elenco di controllo per la pianificazione ed il coordinamento delle attività operative, una sorta di check list per verificare che nell'atto costitutivo siano inseriti tutti gli elementi rilevanti per il corretto funzionamento della SIC; tali appendici ed allegati sono rinvenibili sul sito di EJN o di Eurojust, al link sopra riportato; si rammenta che ai sensi dell'art. 4, comma 2 della legislazione interna, “l'atto costitutivo indica: a) i componenti della squadra investigativa comune, ossia i membri nazionali e i membri distaccati. I membri nazionali sono individuati tra gli ufficiali e gli agenti della polizia giudiziaria. Della squadra investigativa comune possono far parte uno o più magistrati dell'ufficio del Pubblico Ministero che ha sottoscritto l'atto costitutivo. I membri distaccati sono componenti della squadra appartenenti ad altri Stati membri, designati in base alla normativa nazionale”. 14. L'art. 4, comma 5 del decreto legislativo di attuazione prevede che “per sopravvenute esigenze, anche investigative, con le modalità di cui al comma 4, può essere modificata la composizione della squadra investigativa comune, con sostituzione di taluno dei membri o con l'aggiunta di ulteriori membri, sia nazionali che distaccati”. 15. Specifiche norme sulla responsabilità dei funzionari sono altresì previste dagli artt. 2 e 3 della D.Q., nonché dall'art. 5, d.lgs. n. 34/2016, secondo cui “i membri distaccati di una squadra investigativa comune che opera nel territorio dello Stato assumono, anche agli effetti della legge penale, la qualifica di pubblico ufficiale e svolgono le funzioni di polizia giudiziaria nel compimento delle attività di indagine ad essi assegnate”. CommentoSquadre Investigative Comuni Come noto, diversi strumenti internazionali prevedono la possibilità di costituire squadre investigative comuni, sia nell'ambito dell'Unione europea, sia nei rapporti con Stati terzi. Squadre investigative comuni con Paesi extra UE La possibilità di costituire squadre investigative comuni è prevista, ex plurimis, dalle seguenti disposizioni normative: - Art. 5 dell'Accordo sulla mutua assistenza in materia giudiziaria tra l'Unione europea e gli Stati Uniti d'America; - Art. 20 del Secondo Protocollo addizionale alla Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale (l. 88/2019); - Art. 9 della Convenzione ONU contro il traffico illecito di stupefacenti e sostanze psicotrope (Vienna, 1988); - Art. 19 della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale (Palermo, 2000 - UNTOC); - Art. 49 della Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (Merida, 2003 - UNCAC). Ulteriori previsioni sono contenute in accordi bilaterali, per lo più integrativi della Convenzione di Strasburgo del 1959 (cfr. ad es. art. 10 dell'Accordo bilaterale Italia-Albania, ovvero articolo XXI dell'Accordo Italia-Svizzera). Le leggi di ratifica delle convenzioni multilaterali su menzionate non hanno previsto una dettagliata disciplina delle squadre investigative comuni, e ciò ne ha limitato fortemente l'operatività in concreto. Tale lacuna è stata colmata solo in parte, attraverso l'introduzione, nel libro XI del codice di procedura penale in attuazione della delega contenuta nella l. n. 149/2016, dell'art. 729-quinquies, secondo cui: “quando le convenzioni in vigore tra gli stati membri dell'Unione europea, ovvero le disposizioni del diritto dell'Unione europea prevedono l'impiego di squadre investigative comuni, il procuratore della Repubblica può richiedere la costituzione di una o più squadre investigative comuni con le modalità e alle condizioni stabilite dalla legge. Nei rapporti con le autorità giudiziarie di Stati diversi da quelli membri dell'Unione europea il procuratore della Repubblica può richiedere la costituzione di una o più squadre investigative comuni con le modalità e alle condizioni stabilite dalla legge, nei casi previsti dagli accordi internazionali. Della costituzione di una o più squadre investigative comuni è data comunicazione al Ministero della giustizia”. Tale disposizione non risolve, com'è evidente, i problemi preesistenti, introducendo la sola previsione della legittimazione attiva e passiva del procuratore della Repubblica, non prevedendo tuttavia alcuna disciplina in merito alle modalità di funzionamento delle SIC (problema comunque risolvibile in fase di accordo tra le Parti interessate) e, soprattutto, alla utilizzabilità degli atti compiuti all'estero, non essendo stata introdotta una disciplina analoga a quella prevista dall'art. 6, d.lgs. n. 34/2016. Squadre investigative comuni nell'ambito dell'Unione europea Con il d.lgs. n. 34/2016, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 58/2016, ed entrato in vigore il 25 marzo 2016, è stata data attuazione alla decisione quadro 2002/465/GAI del 13 giugno 2002, relativa alle squadre investigative comuni, successivamente modificata con la Direttiva (UE) 2022/211 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 febbraio 2022 per quanto riguarda l'allineamento alle norme dell'Unione in materia di protezione dei dati personali [1]. A far data dal 25 marzo 2016, pertanto, in Italia sono applicabili le procedure previste dalla predetta decisione quadro. La possibilità di istituire squadre investigative comuni nell'ambito dell'Unione europea era stata originariamente prevista dalla Convenzione relativa all'assistenza giudiziaria in materia penale adottata a Bruxelles, il 29 maggio 2000 (art. 13) ma, in considerazione dei ritardi nella ratifica di tale strumento, tipicamente intergovernativo, il Consiglio ha ritenuto di adottare la decisione quadro in esame, al fine di anticipare l'attuazione dello strumento delle squadre investigative comuni, stabilendo per la relativa implementazione il termine del 1° gennaio 2003. La decisione quadro cesserà di avere effetto una volta entrata in vigore la convenzione del 2000 in tutti gli Stati membri (si rammenta che la Convenzione di Bruxelles è entrata in vigore, per l'Italia, il 22 febbraio 2018). La disciplina delle squadre investigative comuni Per espressa previsione contenuta nella Direttiva 2014/41/UE l'ordine europeo di indagine penale non trova applicazione in relazione all' istituzione di una squadra investigativa comune nonché in ordine all'acquisizione di prove nell'ambito di tale squadra ai sensi dell'art. 13 della convenzione relativa all'assistenza giudiziaria in materia penale tra gli Stati membri dell'Unione europea e della decisione quadro 2002/465/GAI del Consiglio. In relazione alle squadre investigative comuni continuerà pertanto a trovare applicazione la decisione quadro 2002/465/GAI, quanto meno sino alla ratifica della Convenzione di Bruxelles del 2000 da parte di tutti gli Stati membri. Va tuttavia evidenziato che l'art. 3 della Direttiva fa salva l'applicazione dell'OEI per l'assistenza che la squadra investigativa abbia necessità di richiedere a uno Stato membro che non ha partecipato alla costituzione della squadra (ipotesi già prevista dall'art. 13, § 8 della Convenzione di Bruxelles del 2000 e dall'art. 1, § 8 della Decisione quadro 2002/465/GAI). Ciò significa che l'acquisizione e l'esecuzione delle prove tra gli Stati membri partecipanti alla Jit (joint investigation team) sarà disciplinata dalla predetta decisione quadro; ove invece la squadra debba acquisire elementi probatori in Stati che non vi partecipino, potrà farsi ricorso all'OEI (ove applicabile) o alla Convenzione di Bruxelles, ovvero agli ulteriori strumenti internazionali vigenti. Seppure la disposizione della direttiva prima menzionata non abbia trovato puntuale trasposizione nel d.lgs. n. 108/2017, tale sfera di operatività dell'O.E.I. deve ritenersi certamente operante, in virtù dell'espressa previsione in tal senso contenuta nella direttiva. a. la procedura ‘attiva ' : Costituzione del la squadra investigativa comune La richiesta di costituzione di una squadra investigativa comune è formulata dal procuratore della Repubblica che procede ad indagini relative ai delitti di cui agli art. 51, commi 3-bis, 3-quater e 3-quinquies, e 407, comma 2, lettera a), del codice di procedura penale o a delitti per i quali è prevista la pena dell'ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a cinque anni ovvero anche fuori da tali casi, quando vi è l'esigenza di compiere indagini particolarmente complesse sul territorio di più Stati membri o di assicurarne il coordinamento (art. 2). Nel caso di indagini collegate, la richiesta è formulata d'intesa tra i diversi uffici del Pubblico Ministero interessati. La richiesta di istituzione della squadra investigativa comune è trasmessa alla autorità competente dello Stato membro o degli Stati membri con cui si intende istituire una squadra. Il procuratore della Repubblica che richiede l'istituzione della squadra investigativa comune ne dà informazione al procuratore generale presso la Corte di appello o, se si tratta di indagini relative ai delitti di cui all'art. 51, comma 3-bis e comma 3-quater c.p.p., al procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, ai fini del coordinamento investigativo. b. la procedura ‘passiva ' La richiesta di costituzione della squadra investigativa comune proveniente dall'autorità competente di altro Stato membro è trasmessa al procuratore della Repubblica il cui ufficio è titolare di indagini che esigono un'azione coordinata e concertata con quelle condotte all'estero o al procuratore della Repubblica del luogo in cui gli atti di indagine della squadra investigativa comune devono essere compiuti. Il procuratore della Repubblica informa della richiesta proveniente dall'autorità competente di altro Stato membro il procuratore generale presso la Corte di appello o, se si tratta di indagini relative ai delitti di cui all'art. 51, comma 3-bis e comma 3-quater c.p.p., il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, ai fini del coordinamento investigativo. Se la richiesta di costituzione della squadra investigativa comune prevede il compimento di atti espressamente vietati dalla legge o contrari ai principi fondamentali dell'ordinamento giuridico italiano, il procuratore della Repubblica, sentito il procuratore generale presso la Corte di appello o, se si tratta di indagini relative ai delitti di cui all'art. 51, comma 3-bis e comma 3-quater c.p.p., il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, non da corso alla richiesta e ne dà comunicazione, senza ritardo, all'autorità competente dello Stato membro o degli Stati membri coinvolti e al Ministro della giustizia. Atto costitutivo della squadra investigativa comune Il primo passo per la costituzione della S.I.C. è chiaramente l'individuazione di un collegamento tra le indagini nei vari Stati e l'individuazione di punti di interesse comuni. Accertata tale esigenza comune deve predisporsi un atto costitutivo; a tal fine può essere di aiuto procedere ad un'analisi delle normative nazionali, disponibili sulla piattaforma jits restricted area, attraverso l'ausilio del punto di contatto della Rete Jits, ma anche sul sito della Rete Giudiziaria europea. Va comunque precisato che gli strumenti dell'UE non richiedono espressamente che al momento della costituzione di una SIC siano in corso indagini nazionali in tutti gli Stati coinvolti. Tale presupposto non è invero contemplato neppure dalla normativa interna di attuazione: l'art. 2 del d.lgs. n. 34/2016 non richiede l'esistenza di procedimenti paralleli, limitandosi a prevedere che “la richiesta di istituzione della squadra investigativa comune è trasmessa alla autorità competente dello Stato membro o degli Stati membri con cui si intende istituire la squadra”, né tale requisito è previsto, per la procedura passiva, dall'art. 3. Al fine di individuare le rispettive esigenze investigative può ricorrersi a contatti informali, ovvero a richieste formali, quali richieste di assistenza giudiziaria reciproca, scambio spontaneo di informazioni ai sensi dell'art. 7 della Convenzione di Bruxelles del 2000, et alia. La normativa interna prevede che l'istituzione della squadra investigativa comune avviene con la sottoscrizione di un atto costitutivo ad opera del procuratore della Repubblica e dell'autorità competente dello Stato membro o degli Stati membri coinvolti. L'atto costitutivo deve contenere l'indicazione dei seguenti elementi: a) i componenti della squadra investigativa comune, ossia i membri nazionali e i membri distaccati; b) il direttore della squadra investigativa comune, scelto tra i suoi componenti (quando della squadra fanno parte magistrati dell'ufficio del Pubblico Ministero, il direttore è indicato tra uno di essi); c) l'oggetto e le finalità dell'indagine; d) il termine entro il quale le attività di indagine devono essere compiute. All'atto costituivo è allegato il piano d'azione operativo, contenente le misure organizzative e l'indicazione delle modalità di esecuzione. Per agevolare la costituzione di una SIC è stato messo a punto un modello di accordo (Risoluzione del Consiglio su un modello di accordo volto alla costituzione di una squadra investigativa comune, GU C 18 del 19 gennaio 2017, sulla cui base è stato predisposto il modello qui proposto), scaricabile in tutte le lingue ufficiali UE dai siti di Eurojust, Europol, nonché della Rete Giudiziaria europea. Seppure si tratti di un documento di riferimento non vincolante è comunque opportuno farvi ricorso, in quanto fornisce un elenco degli elementi essenziali da analizzare e prevedere nell'atto costitutivo, per il corretto funzionamento della SIC. È consigliabile fare un riferimento espresso alla tutela dei dati personali, conformemente alla Direttiva 2016/680 e 2022/211 e prevedere possibili accordi sul trasferimento dei procedimenti, al fine di evitare bis in idem. Regime di utilizzabilità delle prove acquisite dalla SIC La regola fondamentale dell'operatività della squadra è che la stessa debba svolgere le proprie operazioni conformemente alla legislazione dello Stato in cui opera in un dato momento; tuttavia gli strumenti dell'Unione europea non disciplinano l'utilizzabilità delle prove così raccolte dalla squadra, problematica rimessa alla legislazione nazionale di attuazione (una panoramica delle diverse legislazioni è rinvenibile sulla piattaforma della Rete Giudiziaria europea). La normativa italiana ha previsto, all'art. 6 del decreto legislativo di attuazione, che la squadra investigativa comune opera sul territorio dello Stato in conformità alla legge italiana e che gli atti irripetibili posti in essere dalla SIC entrano a far parte del fascicolo del dibattimento di cui all'art. 431 c.p.p. Quanto agli atti compiuti all'estero, la medesima disposizione normativa riconosce agli stessi la medesima efficacia degli atti corrispondenti compiuti secondo le disposizioni del codice di procedura penale, riconoscendone espressamente l'utilizzabilità secondo la legge italiana. Una diversa disciplina è invece introdotta per le informazioni legittimamente ottenute dai componenti della squadra (evidentemente al di fuori degli ambiti di operatività della squadra) ai commi 4, 5 e 6 della medesima disposizione normativa. Partecipazione alle S.I.C. di Eurojust- Europol - Olaf - Eppo Ai sensi del considerando 9 della decisione quadro “gli Stati Membri che costituiscono una squadra dovrebbero avere la possibilità di decidere, laddove possibile e conformemente al diritto applicabile, di far partecipare alle attività della squadra persone che non rappresentano le autorità competenti degli stati membri e che possono includere, per esempio, rappresentanti dell'Europol, della Commissione (OLAF) o di Stati terzi, in particolare rappresentanti di autorità statunitensi preposte all'applicazione della legge”. Eurojust Seppure la normativa interna di attuazione della decisione quadro sulle SIC non preveda espressamente la partecipazione di Eurojust alla squadra investigativa comune, tale possibilità era espressamente contemplata dall'art. 9-septies della decisione Eurojust 2002/187/GAI come modificata dalla decisione 2009/426/GAI e dall'art. 5, comma 2, lettera h) della l. n. 41/2005, secondo cui “per lo svolgimento delle funzioni di cui al comma 1, il membro nazionale può, in particolare...(...) h) partecipare, con funzioni di assistenza, alle attività di una squadra investigativa comune costituita conformemente ai pertinenti strumenti di cooperazione”. La decisione sopra indicata 2009/426/GAI è stata recentemente abrogata e sostituita dal Regolamento 2018/1727 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 novembre 2018 che indica, tra le funzioni operative di Eurojust, quella di “prestare sostegno operativo, tecnico e finanziario alle operazioni transfrontaliere degli Stati Membri, anche delle squadre investigative comuni” (art. 4, § 1 lett. f) e prevede altresì che Eurojust può chiedere la costituzione di una squadra investigativa comune (art. 4, § 2 lett. d) e che i Membri nazionali possono partecipare alle squadre investigative comuni (anche alla loro costituzione). Eurojust ospita altresì il Segretariato della Rete dei punti di contatto in materia di squadre, deputato a promuovere il supporto, anche finanziario, alle squadre investigative. La partecipazione di Eurojust a una SIC è rimessa alle autorità nazionali, ma il suo coinvolgimento è necessario, ove si intenda accedere ai finanziamenti forniti alle SIC da Eurojust. Europol Il personale di Europol può partecipare alle SIC con funzioni di supporto e può prestare assistenza , sia nella fase della costituzione della SIC, sia nella fase operativa (in cui Europol, attraverso i sistemi di raccolta e trattamento dati ed altresì attraverso la rete degli ufficiali di collegamento degli Stati membri e degli Stati terzi può fornire un accesso tempestivo alle informazioni disponibili anche negli altri Stati non partecipanti alla SIC, facilitare lo scambio di informazioni tra i partecipanti tramite una rete protetta dedicata – SIENA - ed altresì fornire sostegno logistico, analitico e forense). Olaf L'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) può partecipare con funzioni di supporto alle SIC costituite in settori della criminalità che rientrano nelle sue competenze; la partecipazione dell'OLAF ad una SIC è definita in un accordo firmato dal direttore generale dell'OLAF e dalle autorità competenti degli Stati membri partecipanti alla SIC, che va allegato all'atto costitutivo della S.I.C. EPPO Il Regolamento UE 2017/1939, istitutivo della Procura europea (“EPPO”, European Public Prosecutor's Office), del 12 ottobre 2017, non disciplina espressamente la partecipazione di EPPO a squadre investigative comuni. Nelle indagini transfrontaliere tra gli Stati membri che partecipano all'EPPO tuttavia la Procura Europea opererà direttamente nel territorio di questi Stati membri attraverso i PED (Procuratori europei delegati). L'EPPO può inoltre istituire squadre investigative comuni ed esserne membro attivo nei casi che coinvolgono Stati membri dell'Unione che non partecipano all'EPPO, ossia Danimarca, Ungheria, Irlanda, Polonia e Svezia, in quanto si considera idonea base giuridica in questo senso la decisione quadro 2002/465/GAI del Consiglio, del 13 giugno 2002, sulle squadre investigative comuni. L'EPPO può infine istituire SIC che coinvolgono paesi terzi, purché sussista una base giuridica che può essere costituita da un accordo internazionale con uno o più Paesi terzi concluso dall'Unione o, in assenza di tale accordo, un accordo multilaterale in cui gli Stati membri hanno riconosciuto e notificato l'EPPO come autorità competente ai fini dell'attuazione di tale accordo. Rete delle squadre investigative comuni Nel 2005, al fine di promuovere il ricorso alle SIC da parte degli operatori, è stata istituita la rete dell'U.E. di esperti nazionali sulle SIC, nominati tra rappresentanti della dimensione giudiziaria (Giudici, Pubblici Ministeri, ma anche Ministeri della giustizia), nonché delle forze di polizia. Per l'individuazione dei punti di contatto delle SIC può ricorrersi anche alla Rete, all'indirizzo: jitsnetworksecretariat@eurojust.europa.eu. 1. “Il trattamento dei dati personali a norma della decisione quadro 2002/465/GAI comporta il trattamento, lo scambio e il successivo utilizzo delle informazioni pertinenti per le finalità di cui all'art. 82 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE). Ai fini di coerenza e di un'efficace protezione dei dati personali, il trattamento dei dati personali a norma della decisione quadro 2002/465/GAI dovrebbe essere conforme alla direttiva (UE) 2016/680. I dati personali contenuti nelle informazioni legalmente ottenute da una squadra investigativa comune dovrebbero poter essere trattati per finalità diverse da quelle per le quali la squadra è stata costituita, quali i successivi procedimenti penali o i relativi procedimenti amministrativi o civili ovvero il controllo parlamentare, solo alle condizioni stabilite dalla direttiva (UE) 2016/680. Tale trattamento di dati personali dovrebbe essere effettuato solo conformemente alle condizioni previste dalla direttiva (UE) 2016/680, ivi incluso che esso sia effettuato in conformità del diritto dell'Unione o dello Stato membro e che sia necessario e proporzionato alla sua finalità”. |