Istanza di sospensione per incapacità dell'imputato e di nomina di un curatore speciale (art. 71, commi 1 e 2)InquadramentoQuando gli accertamenti peritali (o altra risultanza di analoga consistenza), attestano l'incapacità dell'indagato o dell'imputato a partecipare coscientemente al procedimento, quest'ultimo viene sospeso con ordinanza e viene nominato all'incapace un curatore speciale, a condizione che la suddetta incapacità abbia carattere reversibile. FormulaTRIBUNALE PENALE DI.... UFFICIO DEL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI RICHIESTA DI SOSPENSIONE DEL PROCEDIMENTO PER INCAPACITÀ REVERSIBILE DELL'INDAGATO [1] (OVVERO) TRIBUNALE PENALE DI.... UFFICIO DEL GIUDICE DELL'UDIENZA PRELIMINARE RICHIESTA DI SOSPENSIONE DEL PROCEDIMENTO PER INCAPACITÀ REVERSIBILE DELL'IMPUTATO [2] (OVVERO) TRIBUNALE DI.... SEZIONE PENALE IN COMPOSIZIONE MONOCRATICA (DOTT.....) IN COMPOSIZIONE COLLEGIALE RICHIESTA DI SOSPENSIONE DEL PROCEDIMENTO PER INCAPACITÀ REVERSIBILE DELL'IMPUTATO [3] * * * Il sottoscritto Avv....., con studio in...., via...., difensore di fiducia/ufficio di.... 1....., nato a.... il....; 2....., nata a.... il....; indagato (ovvero imputato) nel procedimento penale n..... /.... R.G.N.R., per il reato previsto e punito dall'art. (dagli artt.).... per i reati previsti e puniti dagli artt. a).... c.p. b)...., l..... /.... c)...., d.P.R..... d)...., d.lgs..... PREMESSO che, con ordinanza in data...., sono stati disposti accertamenti peritali diretti a verificare se l'indagato (ovvero l'imputato) sia in grado di partecipare coscientemente al procedimento; che il perito nominato, Dott....., nel proprio elaborato depositato in data...., ha affermato che (riportare, anche citandoli testualmente e riscontrandoli con ulteriori emergenze indiziarie o probatorie, i brani di maggior rilevanza dell'elaborato); che queste conclusioni appaiono logicamente argomentate e del tutto condivisibili; (OVVERO) che queste conclusioni non appaiono corrette, poiché (specificare le ragioni per cui si contesta l'esito della perizia, supportandole con riflessioni sulla coerenza intrinseca dell'elaborato e sulla sua aderenza al contenuto del fascicolo del pubblico ministero o del dibattimento [4], con allegazione di una eventuale consulenza tecnica di parte, con precedenti giudiziari di segno contrario) [5] ; che vi è dunque fondata ragione di ritenere che, per infermità mentale, l'imputato non sia in grado di partecipare coscientemente al processo, comprendendo quanto avviene in sua presenza ed esercitando appieno il proprio diritto di difesa; che tale incapacità deve essere fondatamente qualificata come reversibile; che non constano, allo stato, motivi per pronunciare sentenza di proscioglimento o di non luogo a procedere; CHIEDE che il giudice voglia sospendere il procedimento, nominando all'indagato (ovvero all'imputato) un curatore speciale, designando di preferenza il Sig....., suo rappresentante legale [6] (ovvero indicare altro soggetto idoneo). Si allegano i seguenti documenti. 1)....; 2)..... Luogo e data.... Firma.... [1]Qualora non sia ancora stata esercitata l'azione penale. [2]Qualora sia stata esercitata l'azione penale, ma il procedimento sia ancora nella fase dell'udienza preliminare (con esclusione quindi dei reati per i quali è prevista la citazione diretta a giudizio). [3]Qualora sia stato emesso il decreto che dispone il giudizio da parte del giudice dell'udienza preliminare oppure il decreto di citazione diretta da parte del pubblico ministero). [4]A seconda che il procedimento penda davanti al giudice per le indagini preliminari o dell'udienza preliminare oppure davanti al giudice del dibattimento. [5]L'alternativa dipenderà ovviamente dall'incrocio tra il contenuto della relazione del perito e le strategie difensive: qualora l'elaborato supporti l'obiettivo di ottenere una pronuncia che postuli l'incapacità dell'indagato/imputato, l'atto di parte avrà toni adesivi e potrà permettersi una certa concisione; in caso contrario, l'apparato motivazionale dovrà necessariamente avere una maggior consistenza. [6]Nel caso in cui l'infermità di mente abbia già fondata una sentenza, anche non irrevocabile, di interdizione. CommentoQuando il perito del giudice, all'esito degli accertamenti ex art. 70 c.p.p., afferma con certezza la piena capacità dell'indagato, il procedimento prosegue il suo corso. La piena prova dell'incapacità (o anche il semplice dubbio) impongono invece di tutelare l'incapace (o presunto tale), disponendo la sospensione del processo. A seguito dell'apprezzabile intervento novellatore dell'art. 71, comma 1 c.p.p. operato dall'art. 1, comma 21 l. n. 103/2017, la sospensione viene disposta soltanto quando si accerti che “lo stato mentale dell'imputato è tale da impedirne la cosciente partecipazione al procedimento e che tale stato è reversibile”. Questa preliminare verifica deve consistere in un accertamento peritale disposto all'uopo dal giudice (ovvero, valorizzando l'inciso “se occorre” dell'art. 70, comma 1 c.p.p., anche da attestazioni di analoga consistenza scientifica effettuate in altre sedi procedimentali ovvero da documenti rappresentativi di situazioni inequivoche, come lo stato di coma). In concreto, non è sufficiente la presenza di una semplice patologia, cronica o legata all'età, anche se di natura psichiatrica, ma è necessario che l'imputato risulti in condizioni tali da non comprendere quanto avviene in sua presenza e da non potersi difendere (Cass. VI, n. 25939/2015, che ha ritenuto immune da censure la decisione di rigetto dell'istanza di sospensione, emessa nei confronti di imputato al quale era stata riconosciuta un'invalidità civile per la patologia psichiatrica da cui era affetto, ma che aveva dimostrato, anche con il comportamento tenuto dinanzi al giudice procedente, di essere in grado di partecipare coscientemente al processo). Questa incapacità processuale non è più commisurata sul parametro schiettamente penalistico della non imputabilità, risolvendosi nella inidoneità ad esercitare, nell'ambito del procedimento penale, tutti i diritti e le facoltà riconosciuti dall'ordinamento alla persona sottoposta alle indagini prima e all'imputato poi. Occorre dunque sospendere il procedimento, perché l'indagato non potrebbe dispiegarvi in maniera efficace il proprio diritto di difesa, anche in caso di incapacità solo parziale (proprio facendo leva su questa ipotesi, che avrebbe consentito la condanna, sia pure a pena mitigata dal riconoscimento di una circostanza attenuante, di chi fosse solo parzialmente incapace di intendere e di volere ex art. 89 c.p., Corte cost. n. 340/1992 ha imposto la rilevanza anche dell'infermità preesistente al fatto di reato, per quanto qui rileva). In questo caso, il giudice nomina all'incapace un curatore speciale, designando di preferenza l'eventuale rappresentante legale già istituito in sede civile. Qualora manchi una simile figura dovrà individuarsi, anche verificandone la disponibilità, la persona più adatta (coniuge, ascendenti, discendenti o altri prossimi congiunti e, in estrema ipotesi, soggetti istituzionali: sindaco o assessore, anche con facoltà di delega, funzionario dei servizi socio-assistenziali, personale di associazioni di volontariato, etc.). La sospensione, e i provvedimenti conseguenti, sono esclusi quando debba essere pronunciata sentenza di proscioglimento o di non luogo a procedere (art. 71, comma 1 c.p.p.). Si ritiene però, del tutto correttamente, che se da una simile pronuncia possa derivare una conseguenza giuridicamente pregiudizievole per l'imputato riconosciuto incapace di partecipare al procedimento, il giudice è tenuto a disporre la sospensione (Cass. n. 43489/2015 che ha ritenuto viziata la sentenza con la quale il giudice aveva assolto per difetto di imputabilità l'imputato incapace di partecipare al procedimento, applicandogli tuttavia una misura di sicurezza). Quando la sospensione del procedimento interviene nel corso delle indagini preliminari, i termini per il compimento di queste ultime sono parimenti sospesi, ma il pubblico ministero può compiere quegli atti che non prevedano la partecipazione cosciente della persona sottoposta alle indagini e richiedere negli altri casi che si proceda mediante incidente probatorio quando vi è pericolo nel ritardo (art. 70, comma 3 e 71, comma 5 c.p.p.). Una volta che è stata disposta la sospensione fino alla sentenza penale irrevocabile, non opera la sospensione del processo civile instaurato nei confronti dell'indagato/imputato dopo la costituzione di parte civile (artt. 72, comma 6 e 75, comma 3 c.p.p.). L'ordinanza è ricorribile per cassazione dal pubblico ministero, dall'indagato/imputato, dal suo difensore e dal curatore speciale nominato. Lo stato di acclarata reversibilità della patologia, colora di un senso nuovo, allora, la periodica sequenza di accertamenti prevista, di regola, due volte all'anno (“allo scadere del sesto mese dalla pronuncia dell'ordinanza di sospensione del procedimento, o anche prima quando ne ravvisi l'esigenza. Analogamente provvede a ogni successiva scadenza di sei mesi, qualora il procedimento non abbia ripreso il suo corso”). Se da questi accertamenti risulta che lo stato mentale dell'indagato ne consente la cosciente partecipazione al procedimento, la sospensione deve essere immediatamente revocata con ordinanza. Allo stesso modo si procede quando emergano circostanze tali da imporre una sentenza di proscioglimento o di non luogo a procedere (art. 72 c.p.p.). L'emissione dell'ordinanza di sospensione, “salvo che il giudice ritenga la riunione assolutamente necessaria per l'accertamento dei fatti”, comporta la separazione del procedimento, che proseguirà soltanto nei confronti degli altri co-indagati/co-imputati (art. 18, lett. b) c.p.p.). A prescindere dalla capacità o incapacità dell'indagato, durante le indagini preliminari, il pubblico ministero, in ogni caso in cui lo stato di mente di quest'ultimo appaia tale da renderne necessaria la cura nell'ambito del servizio psichiatrico, informa con il mezzo più rapido il sindaco del comune di residenza, quale autorità competente per l'adozione delle misure previste dalle leggi sul trattamento sanitario obbligatorio per malattie mentali, ai sensi degli artt. 1-5 l. n. 833/1978. Se c'è pericolo nel ritardo, occorre invece richiedere al giudice il ricovero provvisorio in idonea struttura del servizio psichiatrico ospedaliero, con un'ordinanza che dispiega la propria efficacia solo sino all'esecuzione del TSO (art. 73 c.p.p.). Come oggi previsto dell'art. 72-bis c.p.p., introdotto con l. n. 103/2017, se, a seguito degli accertamenti previsti dall'art. 70, risulta invece che lo stato mentale dell'imputato è tale da impedire la cosciente partecipazione al procedimento e che tale stato è irreversibile (purchè si tratti di ragioni attinenti alle condizioni di salute mentale e non anche per impedimenti connessi a patologie fisiche, come precisato da Cass. VI, n. 14853/2021), il giudice, revocata l'eventuale ordinanza di sospensione del procedimento, pronuncia sentenza di non luogo a procedere o sentenza di non doversi procedere, salvo che ricorrano i presupposti per l'applicazione di una misura di sicurezza diversa dalla confisca. |