Richiesta di trascrizione degli esiti di intercettazione (art. 268, comma 7)InquadramentoAtto con cui si indica al giudice quali intercettazioni acquisire e trascrivere ai sensi dell'art. 268, comma 7 c.p.p. FormulaALL'ILL.MO GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARIPRESSO IL TRIBUNALE DI.... RICHIESTA DI TRASCRIZIONE DEGLI ESITI DI INTERCETTAZIONE (ART. 268, COMMA 7 C.P.P.) Il sottoscritto Avv....., difensore di fiducia/ufficio del Sig....., nato a.... il...., indagato nel procedimento nr..... /.... R.G.N.R. - nr..... /.... R.G. PREMESSO CHE – in data.... è stato notificato allo scrivente difensore l'avviso di cui all'art. 268, comma 6 c.p.p. con il quale si dava atto del deposito delle registrazioni delle intercettazioni disposte nel presente procedimento, e dei verbali e dei decreti autorizzativi delle relative operazioni; – il sottoscritto difensore ha proceduto all'ascolto delle registrazioni e alla presa di cognizione dei flussi di comunicazione telematiche o informatiche CHIEDE alla S.V.Ill.ma di acquisire e disporre la trascrizione delle seguenti registrazioni di intercettazioni: 1) intercettazione nr....., del...., R.I.T. nr....., intercorsa tra il Sig....., utilizzatore dell'utenza nr..... e il Sig....., utilizzatore dell'utenza nr.....; 2) intercettazione nr....., del...., R.I.T. nr....., intercorsa tra il Sig....., utilizzatore dell'utenza nr..... e l'utilizzatore non identificato dell'utenza nr.....; 3) [....]. Luogo e data.... Firma.... CommentoLa disciplina delle intercettazioni attualmente in vigore La disciplina delle intercettazioni, rimasta immutata per decenni, è stata in epoca recente oggetto di due importanti riforme, la prima realizzata con il d.lgs. n. 216/2017 (c.d. Riforma Orlando), che però non è mai sostanzialmente entrata in vigore, in quanto, in attesa che divenisse operativa, è stata sostituita dal d.l. n. 161/2019 conv. nella l. n. 7/2020 che detta una disciplina diretta a regolare le intercettazioni disposte nei procedimenti penali iscritti dopo il 31 agosto 2020 (v. sull'individuazione dei termini per l'applicazione della nuova disciplina Cass. VI, n. 9846/2022). Si pone il problema di quale disciplina, se quella precedente, sia quella successiva, sia applicabile nel caso in cui una parte dei reati siano iscritti prima del 1° settembre 2020 e altri dopo (v. in termini problematici Relazione massimario n. 35/2020, p. 5). La trascrizione degli esiti delle intercettazioni L'ultima parte del comma 6 prevede che, dopo il deposito e la possibilità di ascolto delle registrazioni, il giudice disponga l'acquisizione delle conversazioni o dei flussi delle comunicazioni informatiche o telematiche indicate dalle parti che non appaiono irrilevanti, previa fissazione di un'udienza (la c.d. udienza stralcio), a cui il pubblico ministero e i difensori hanno diritto di partecipare e di essere avvisati almeno ventiquattro ore prima (il rigetto della richiesta della difesa comporta una nullità di carattere generale: v. Cass. II, n. 5286/2020). Il provvedimento acquisitivo delle intercettazioni adottato senza che il difensore abbia ricevuto l'avviso determina una nullità di ordine generale di cui all'art. 178 lett. c) c.p.p. delle prove così acquisite, ma non rende nulle o inutilizzabili le conversazioni intercettate (Cass. VI, n. 10890/2005). Successivamente il giudice – così recita il comma 7 – dispone la trascrizione integrale delle registrazioni ovvero la stampa in forma intellegibile delle informazioni contenuti nei flussi di comunicazioni informatiche o telematiche da acquisire con la forme, i modi e le garanzie previste per l'espletamento delle perizie e le trascrizioni o stampe così ottenute sono inserite nel fascicolo per il dibattimento. Le parti possono anche concordare l'acquisizione dei c.d. brogliacci redatti dalla polizia giudiziaria, come prevede il penultimo periodo del comma 7. In base alle disposizioni del codice non sarebbe necessaria una richiesta di trascrizione, spettando al giudice disporla direttamente, al P.M. e ai difensori, semmai, spetta una facoltà di impulso quando il giudice non esercita il suo potere officioso (cfr. Corte cost. n. 204/2012). Nella prassi, non sempre si svolge l'udienza stralcio, che dovrebbe seguire la scadenza del termine per l'ascolto delle registrazioni. Si attende la fase del dibattimento, nell'ambito della quale non possono essere utilizzati i c.d. brogliacci (a differenza delle altre fasi: v. con riferimento all'abbreviato Cass. VI, n. 16283/2010), in cui le parti chiedono direttamente al giudice la trascrizione delle intercettazioni che sono di loro interesse (v. per la legittimità della perizia trascrittiva disposta, dopo il rinvio a giudizio, ad opera dello stesso G.U.P. che aveva emesso il provvedimento di cui all'art. 429, Cass. II, n. 14948/2017; Cass. VI, n. 55748/2017; contraCass. VI, n. 13213/2016; Cass. V, n. 12458/2014 che ritiene invece spetti al giudice procedente; v. anche Cass. VI, n. 1815/2019). Adesso il comma 7 prevede espressamente che il Giudice disponga le trascrizioni anche al fine di comporre il fascicolo di cui all'art. 431, sempre che le parti non concordino di acquisire i c.d. brogliacci (v. nuovo art. 268 comma 7 c.p.p.). In ogni caso la Corte di cassazione è pacifica nel ritenere che la prova è costituita dalle bobine e dai verbali, mentre la trascrizione è un'operazione puramente rappresentativa in forma grafica del contenuto di prove già acquisite mediante registrazione fonica (cfr. Cass. VI, n. 13213/2016; Cass. II, n. 5472/2016), bobine che ben possono essere ascoltate direttamente dal giudice in camera di consiglio (Cass. I, n. 22062/2013) oppure il loro contenuto veicolato in dibattimento dalla testimonianza dell'ufficiale di p.g. che ha materialmente provveduto alle operazioni tecniche (Cass. III, n. 2507/2021; Cass. III, n. 16040/2018; Cass. VI, n. 25086/2014; Cass. II, n. 13463/2013; si veda però, per un orientamento minoritario che ritiene nulla ai sensi art. 178 lett. c la deposizione testimoniale sul contenuto di intercettazioni telefoniche, Cass. V, n. 20824/2013). La trascrizione avviene con le forme e le modalità della perizia, il giudice nomina dunque un perito (il c.d. perito trascrittore) che procede alla trascrizione. La Suprema Corte (Cass. III, 4759/2020) ha specificato che la trascrizione delle conversazioni captate comporta una mera attività ricognitiva e non implica l'acquisizione di contributi tecnico-scientifici; pertanto, il richiamo a forme, modi e garanzie previste per la perizia, contenuto nell'art. 268, comma 7, c.p.p., opera limitatamente alla tutela del contraddittorio e dell'intervento della difesa rispetto all'attività trascrittiva. Se le conversazioni intercettate sono in lingua straniera, il perito non può nominare un ausiliario traduttore, pena nullità (da eccepire però immediatamente), ma si dovrà procedere a nominare direttamente un perito-trascrittore che conosca la lingua utilizzata (Cass. II, n. 6269/2015; Cass. III, n. 26617/2013), purché l'interprete non sia colui che per conto della procura abbia già tradotto le registrazioni intercettate (Cass. S.U., n. 18268/2011). Le trascrizioni così realizzate vengono inserite nel fascicolo del dibattimento e sono utilizzabili anche senza preventivo esame dibattimentale del trascrittore, che può essere sentito a chiarimenti circa le modalità impiegate e i criteri seguiti (così Cass. II, n. 14948/2017). La Corte di Cassazione (Cass. III, 4759/2020) ha precisato che, in tema di impugnazioni, non sono deducibili in cassazione, quale vizio della decisione fondata sulle conversazioni captate, le eventuali anomalie nello svolgimento della perizia trascrittiva delle intercettazioni, che devono invece essere fatte valere nel corso dell'attività di trascrizione. |