Deposito di atti o documenti redatti in forma di documento analogico con attestazione di avvenuto deposito (art. 116, comma 3-bis)InquadramentoIl d.lgs. n. 150/2022, c.d. Riforma Cartabia, ha previsto in generale il deposito in via telematica degli atti di parte, pur ammettendo in via eccezionale il deposito in forma analogica; in siffatte ipotesi, quando il difensore, anche a mezzo di sostituti, presenta all'autorità giudiziaria atti o documenti redatti in forma di documento analogico, è previsto che abbia diritto al rilascio di attestazione dell'avvenuto deposito, anche in calce ad una copia. FormulaALLA CANCELLERIA DEL GIUDICE.... ovvero ALLA SEGRETERIA DEL PUBBLICO MINISTERO.... PRESSO IL TRIBUNALE DI.... DEPOSITO DI ATTI O DOCUMENTI REDATTI IN FORMA DI DOCUMENTO ANALOGICO CON RICHIESTA DI ATTESTAZIONE DI AVVENUTO DEPOSITO Il sottoscritto, Avv....., difensore di fiducia/d'ufficio di...., imputato/indagato nel procedimento n..... R.G.N.R. e n..... R.G....., a seguito di deposito in forma analogica dei seguenti atti/documenti:.... (indicare gli atti o documenti depositati), OVVERO Il sottoscritto, Avv....., in qualità di sostituto dell'Avv....., difensore di fiducia/d'ufficio di...., imputato/indagato nel procedimento n..... R.G.N.R. e n..... R.G....., a seguito di deposito in forma analogica dei seguenti atti/documenti:.... (indicare gli atti o documenti depositati), CHIEDE Ai sensi dell'art. 116, comma 3-bis, c.p.p., il rilascio di attestazione di avvenuto deposito da parte della cancelleria/segreteria [1]. Luogo e data.... Firma Avv..... [1]L'attestazione dell'avvenuto deposito può essere rilasciata anche in calce ad una copia dell'atto o documento depositato in forma analogica. CommentoInquadramento generale La c.d. Riforma Cartabia, attuata con d.lgs. n. 150/2022, ha rappresentato un'ulteriore e decisiva spinta verso la digitalizzazione e l'informatizzazione del procedimento penale, introducendo disposizioni di carattere generale volte ad attuare il c.d. processo penale telematico. Tra queste riveste particolare importanza l'art. 111-bis c.p.p., introdotto dalla Riforma, in forza del quale, salvi i casi di malfunzionamento dei sistemi informatici, di cui all'art. 175-bis c.p.p., il deposito di atti, documenti, richieste o memore deve aver luogo, in ogni stato e grado del procedimento, esclusivamente con modalità telematiche, secondo le norme di legge e regolamentari che disciplinano la sottoscrizione, trasmissione e ricezione degli atti e dei documenti informatici. Ai sensi del comma 2 dell'articolo, il deposito telematico deve assicurare, anche sul piano temporale, l'avvenuta trasmissione e ricezione degli atti o documenti informatici, nonché l'identità di mittente e destinatario, in ossequio alla su richiamata normativa. I successivi commi 3 e 4 dell'art. 111-bis c.p.p. prevedono tuttavia due ordini di eccezioni, relative agli atti e ai documenti che, per loro natura o per specifiche esigenze processuali, non possono essere acquisiti in copia informatica (si pensi ad un saggio grafico o ad un documento non suscettibile di digitalizzazione, come ad esempio, le mappe cartografiche), nonché gli atti che le parti compiono personalmente. Come anticipato, l'art. 111-bis c.p.p. fa salvi i casi di cui all'art. 175-bis c.p.p., che disciplina le ipotesi di malfunzionamento dei sistemi informatici. La disposizione citata prevede che il malfunzionamento dei sistemi informatici dei domini del Ministero della giustizia debba essere certificato dal direttore generale per i servizi informativi automatizzati del Ministero della giustizia, nonché attestato sul portale dei servizi telematici del Ministero della giustizia e comunicato dal dirigente dell'ufficio giudiziario, con modalità tali da assicurarne la tempestiva conoscibilità ai soggetti interessati, al pari del successivo ripristino del corretto funzionamento dei medesimi sistemi. Il comma 2 dell'art. 175-bis c.p.p. prevede che dette certificazioni, attestazioni e comunicazioni contengano l'indicazione della data e, ove risulti, dell'orario dell'inizio e della fine del malfunzionamento, registrati, in relazione a ciascun settore interessato, dal direttore generale per i servizi informativi del Ministero della giustizia. In caso di malfunzionamento certificato dei sistemi informatici, ai sensi del comma 3, inoltre, a decorrere dall'inizio e sino alla fine del malfunzionamento, atti e documenti sono redatti in forma di documento analogico e depositati con modalità non telematiche. La disposizione fa salvo l'obbligo di conversione, senza ritardo, degli atti e documenti analogici, per i quali ciò sia possibile, in documento informatico e di inserimento degli stessi nel fascicolo informatico, ai sensi dell'art. 111-ter c.p.p. e dell'art. 110, comma 4, c.p.p., relativi rispettivamente agli atti e documenti formati e depositati in forma di documento analogico e quelli redatti in tale forma. Il comma 4 consente altresì la redazione di atti e documenti in forma analogica anche in mancanza di certificazione del malfunzionamento del sistema, purché sia stato accertato ed attestato dal dirigente dell'ufficio giudiziario e comunicato con modalità tali da assicurare la tempestiva conoscibilità ai soggetti interessati della data e, ove risulti, dell'orario dell'inizio e della fine del malfunzionamento. Infine, ai sensi del comma 5, qualora in costanza del malfunzionamento informatico, certificato (commi 1 e 2) o attestato (comma 4) maturi la scadenza di un termine previsto a pena di decadenza, il Pubblico Ministero, le parti private e i difensori sono restituiti nel termine, ex art. 175 c.p.p., quando provino di essersi trovati, per caso fortuito o forza maggiore, nell'impossibilità di redigere o depositare tempestivamente l'atto in forma analogica. Attestazione di deposito di atti o documenti in forma digitale Il nuovo impianto della Riforma Cartabia in materia di redazione, trasmissione e deposito di atti e documenti ammette pertanto, in specifiche ipotesi ormai residuali, che ciò avvenga in forma analogica. In tal caso, ai sensi del neo introdotto comma 3-bis dell'art. 116 c.p.p., il difensore che, anche a mezzo di sostituti, presenti all'autorità giudiziaria atti o documenti redatti in forma di documento analogico, ha diritto al rilascio di attestazione dell'avvenuto deposito, che può avvenire anche in calce ad una copia. |