Richiesta dell'interessato (detenuto o internato in luogo posto fuori della circoscrizione del Giudice) di essere sentito con modalità di collegamento a distanza nel procedimento camerale (art. 127, comma 3)InquadramentoL'art. 127 c.p.p., come integrato dalla Riforma Cartabia, consente all'interessato detenuto o sottoposto a misura di sicurezza personale detentiva in luogo che si trovi fuori del circondario di appartenenza del Giudice che procede, di richiedere di essere sentito con modalità di collegamento a distanza, durante l'udienza in camera di consiglio. FormulaTRIBUNALE PENALE DI.... SEZIONE/UFFICIO DEL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI OVVERO SEZIONE/UFFICIO DEL GIUDICE DELL'UDIENZA PRELIMINARE OVVERO SEZIONE DIBATTIMENTALE PENALE DOTT.SSA/DOTT..... OVVERO COLLEGIO...., PRESIDENTE DOTT.SSA/DOTT..... RICHIESTA DI ESSERE SENTITO NEL PROCEDIMENTO CAMERALE CON MODALITÀ DI COLLEGAMENTO A DISTANZA (ART. 127, COMMA 3, C.P.P.) Il sottoscritto Avv....., con studio in...., alla via...., n....., in qualità di difensore di fiducia/d'ufficio, munito di procura speciale allegata/versata in atti, di...., nato a...., il...., residente in...., alla via...., n....., con domicilio eletto...., indagato/imputato [1] nel procedimento penale n..... R.G.N.R. e n..... R.G....., detenuto/sottoposto a misura di sicurezza presso.... (indicare il luogo di detenzione o di esecuzione di misure di sicurezza personale detentiva) [2] ; OVVERO La/Il sottoscritta/o...., nata/o a...., il...., residente in...., alla via...., n....., con domicilio eletto...., in qualità di indagato/imputato [3] nel procedimento penale n..... R.G.N.R. e n..... R.G....., detenuto/sottoposto a misura di sicurezza presso.... (indicare il luogo di detenzione o di esecuzione di misure di sicurezza personale detentiva) [4] ; Rilevato che con provvedimento del.... è stata fissata in data.... udienza in camera di consiglio nel suindicato procedimento penale; CHIEDE che il proprio assistito sia sentito, ai sensi dell'art. 127, comma 3, c.p.p., mediante collegamento a distanza, acconsentendo fin d'ora all'utilizzo di tale modalità; OVVERO di essere sentito, ai sensi dell'art. 127, comma 3, c.p.p., mediante collegamento a distanza, acconsentendo fin d'ora all'utilizzo di tale modalità; ALLEGA ALLA PRESENTE I SEGUENTI DOCUMENTI: .... (documenti attestanti il luogo di detenzione o esecuzione di misura di sicurezza personale detentiva). Luogo e data.... Firma.... [1]La norma fa generico riferimento alla figura dell'interessato al procedimento in camera di consiglio, che si trovi in stato di detenzione o di sottoposizione a misura di sicurezza personale detentiva (internato). [2]Deve trattarsi di luogo fuori del circondario di appartenenza del Giudice procedente. [3]La norma fa generico riferimento alla figura dell'interessato al procedimento in camera di consiglio, che si trovi in stato di detenzione o di sottoposizione a misura di sicurezza personale detentiva (internato). [4]Deve trattarsi di luogo fuori del circondario di appartenenza del Giudice procedente. CommentoIl procedimento in camera di consiglio L'art. 127 c.p.p. disciplina, in via generale, il procedimento in camera di consiglio, prevedendo, al comma 1, che, quando sia prevista tale forma procedimentale, il Giudice o il presidente del collegio stabilisca la data dell'udienza in camera di consiglio, facendone dare avviso alle parti, alle altre persone interessate e ai relativi difensori, almeno dieci giorni prima dell'udienza. Qualora l'imputato o l'indagato siano privi di un difensore di fiducia, l'avviso di fissazione dell'udienza in camera di consiglio viene dato al difensore d'ufficio. I soggetti destinatari dell'avviso hanno facoltà di presentare memorie in cancelleria, ai sensi del comma 2, fino a cinque giorni prima dell'udienza in camera di consiglio. Ai sensi del comma 3, inoltre, è previsto che, ove compaiano, il Pubblico Ministero, le parti e gli interessati nonché i loro difensori sono sentiti. Qualora sussista un legittimo impedimento dell'imputato o indagato, nonché del condannato, che abbiano fatto richiesta di essere sentiti personalmente, qualora non si tratti di persone detenute o internate in luogo diverso da quello ove ha sede il tribunale, l'udienza dovrà essere rinviata. Le disposizioni esaminate sono previste a pena di nullità, come sancito dal comma 4 dell'art. 127 c.p.p. L'udienza in camera di consiglio non prevede la partecipazione del pubblico, ai sensi del comma 6, e il relativo verbale di udienza è redatto solo in forma riassuntiva, come previsto dal comma 10 dell'art. 127 c.p.p., che richiama l'art. 140, comma 2, c.p.p., che prescrive al Giudice di vigilare affinché la parte essenziale delle dichiarazioni sia riprodotta nell'originaria genuina espressione, con la descrizione delle circostanze nelle quali sono rese se queste possono servire a valutarne la credibilità. Il Giudice, all'esito dell'udienza, provvede con ordinanza, che viene comunicata al Pubblico Ministero e notificata alle parti senza ritardo. Questi possono proporre, ai sensi del comma 7 dell'art. 127 c.p.p., ricorso per cassazione ma, in tal caso, il ricorso non sospende l'esecuzione dell'ordinanza, salvo che il Giudice che l'ha emessa provveda in tal senso con decreto, si sensi del comma 8 dell'articolo. Anche i provvedimenti in ordine all'inammissibilità dell'atto introduttivo del procedimento in camera di consiglio sono assunti dal Giudice, senza formalità, salvo che non sia diversamente stabilito, con ordinanza, ricorribile per cassazione. Le novità della Riforma Cartabia Il d.lgs. n. 150/2022, c.d. Riforma Cartabia, ha inciso sulla disciplina dell'udienza in camera di consiglio, modificando il comma 3, secondo capoverso, dell'art. 127 c.p.p. Nella sua originaria formulazione, la disposizione citata prevedeva che se il soggetto interessato alla partecipazione all'udienza in camera di consiglio fosse risultato detenuto o internato in luogo posto fuori della circoscrizione del Giudice, qualora ne avesse fatto richiesta, doveva essere sentito prima del giorno dell'udienza dal magistrato di sorveglianza del luogo dove si trovava detenuto o internato, a pena di nullità, in forza della previsione di cui al comma 5 dell'art. 127 c.p.p. Il secondo capoverso del comma 3 prevede invece oggi che, l'interessato detenuto o internato in luogo che esula dalla circoscrizione del Giudice procedente debba essere sentito, qualora ne faccia richiesta, mediante collegamento a distanza, purché consenta a tale modalità. Il consenso non è invece necessario nei casi in cui la legge preveda tale modalità. Ove non vi consenta, l'interessato – come già previsto dalla norma – sarà sentito prima del giorno dell'udienza dal magistrato di sorveglianza del luogo ove si trova. |