Richiesta di restituzione della documentazione acquisita nell'espletamento di indagini difensive (art. 391-octies, comma 3)InquadramentoIl d.lgs. n. 150/2022 ha apportato alcune modifiche alla disciplina del “fascicolo del difensore”: durante le indagini preliminari e nell'udienza preliminare, la documentazione, presentata dal difensore, è inserita nella parte del fascicolo informatico riservata al difensore. I documenti redatti e depositati in forma di documento analogico sono conservati in originale o, se il difensore ne chiede la restituzione, in copia, presso l'ufficio del Giudice per le indagini preliminari. Di tale documentazione il Pubblico Ministero può prendere visione ed estrarre copia soltanto quando deve essere adottata una decisione su richiesta delle altre parti o con il loro intervento. FormulaTRIBUNALE DI.... GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI RICHIESTA DI RESTITUZIONE DEI DOCUMENTI ACQUISITI NELLE INDAGINI DIFENSIVE EX ART. 391-OCTIES, COMMA 3, C.P.P. Il sottoscritto Avv....., in qualità di difensore di...., indagato nel procedimento penale n..... /.... R.G.N.R., CONSIDERATO CHE nel procedimento indicato il difensore ha svolto attività investigativa acquisendo i seguenti elementi di prova, inseriti nella parte del fascicolo informatico riservata al difensore, documentati in forma di documento analogico:....; CHIEDE che codesto Ill.mo Giudice per le Indagini Preliminari disponga la restituzione dell'originale dei documenti redatti e depositati in forma di documento analogico. Firma Avv..... CommentoPrincipi generali L'art. 391-octies c.p.p. conferisce al difensore la facoltà, nel corso delle indagini preliminari e nell'udienza preliminare, di presentare direttamente al Giudice gli elementi di prova a favore del proprio assistito, quando deve adottare una decisione con l'intervento della parte privata. Tale facoltà è prevista, nel corso delle indagini preliminari, quando il difensore venga a conoscenza di un procedimento penale, allo scopo di ottenere che il Giudice ne tenga conto anche nel caso in cui debba adottare una decisione per la quale non è previsto l'intervento della parte assistita. La documentazione è inserita nella parte del fascicolo informatico riservata al difensore: i documenti redatti e depositati in forma di documento analogico sono conservati in originale o, se il difensore ne richiede la restituzione, in copia, presso l'ufficio del Giudice delle indagini preliminari. Dopo la chiusura delle indagini preliminari, il fascicolo del difensore confluisce nel fascicolo del Pubblico Ministero. Della documentazione quest'ultimo può prendere visione ed estrarre copia prima che venga adottata una decisione su richiesta delle altre parti o con il loro intervento. Resta ferma, in ogni caso, la possibilità per il difensore di presentare al Pubblico Ministero gli elementi di prova a favore del proprio assistito. Definizioni e obiettivi La norma in esame, tra le più significative innovazioni apportate al Codice di Procedura Penale dalla dalla l. n. 397/2000, ha disciplinato la formazione del fascicolo del difensore, ulteriore rispetto a quelli del Pubblico Ministero e del Giudice: il fascicolo del difensore. La sua introduzione è stata indirizzata ad adeguare “il corredo delle parti private a quello del p.m. Finalmente anche su tale versante vi è stato il riconoscimento di un ruolo che non ha soltanto valore simbolico. Quindi il difensore dell'imputato è dotato di un fascicolo in cui è inserita la sua documentazione utilizzabile... per le contestazioni nell'esame testimoniale e nelle letture”. L'attività investigativa del difensore può riguardare sia l'indagato che la persona offesa e gli altri soggetti coinvolti nel procedimento, cosicché i diritti affermati nella norma in esame sono riconosciuti indistintamente a tutte le parti private. Il d.lgs. n. 150/2022 ha modificato la disciplina del fascicolo del difensore: è disposto che la documentazione sia inserita nella parte del fascicolo informatico riservata al difensore e che i documenti siano redatti e depositati in forma di documento analogico. Ogni soggetto può disporre di un fascicolo del difensore, con la conseguenza che i fascicoli difensivi possono essere tanti quante sono le parti private e gli indagati i cui difensori abbiano svolta attività di indagine difensiva. I soggetti e i tempi L'art. 391-octies c.p.p. prevede due ipotesi per attivare l'interlocuzione con il Giudice: la prima ipotesi consente di partecipare attivamente al contraddittorio, la seconda di anticipare la decisione del Giudice. In tal senso, il comma 1 disciplina la possibilità, riconosciuta sia nella fase delle indagini preliminari che in quella dell'udienza preliminare, di esibire la documentazione difensiva quando la decisione deve essere emessa nel contraddittorio: il difensore, in questo caso, può presentare direttamente al Giudice gli elementi di prova a favore del proprio assistito. Il comma 2 consente invece la presentazione al Giudice anche a prescindere dall'instaurazione del contraddittorio, in modo cioè che il Giudice possa utilizzare il materiale difensivo al momento opportuno, ossia quando debba decidere in assenza della parte assistita. Unico presupposto per l'esercizio della attività “preventiva” è costituito dalla conoscenza da parte del difensore dell'esistenza di un procedimento penale. Il disposto dell'ultimo comma dell'art. 391-octies c.p.p. prevede inoltre la possibilità di rivolgersi al Pubblico Ministero, che può per il resto visionare o estrarre copia della documentazione prodotta dal difensore soltanto prima che venga adottata una decisione nel contraddittorio delle parti. Il fascicolo del difensore è destinato a confluire in quello del Pubblico Ministero prima del passaggio alla fase del giudizio. Gli elementi di prova raccolti dal difensore sono equiparabili, quanto ad utilizzabilità e forza probatoria, a quelli raccolti dal Pubblico Ministero e, pertanto, il Giudice al quale essi siano stati direttamente presentati non può limitarsi ad acquisirli, ma deve valutarli unitamente a tutte le altre risultanze del procedimento, spiegando, ove ritenga di disattenderli, le relative ragioni con adeguato apparato argomentativo (Cass. II, n. 13552/2002). |