Richiesta di partecipazione a distanza all'interrogatorio di garanzia (art. 294, comma 4)InquadramentoLa Riforma Cartabia, d.lgs. n. 150/2022 ha implementato le forme di partecipazione all'attività giudiziaria, ivi compreso l'interrogatorio di garanzia, ex art. 294 c.p.p., cui è oggi consentita la partecipazione a distanza, su richiesta dell'indagato e del suo difensore. FormulaAL GIUDICE.... PRESSO IL TRIBUNALE DI.... RICHIESTA DI PARTECIPAZIONE A DISTANZA ALL'INTERROGATORIO DI GARANZIA (ART. 294, COMMA 4, C.P.P.) Il sottoscritto, Avv....., difensore di fiducia/d'ufficio di...., indagato/imputato/persona nei cui confronti è stata applicata, con provvedimento del...., eseguito in data...., la misura cautelare personale de..... Avendo ricevuto, con atto del...., notificato in data...., è avviso di fissazione dell'interrogatorio di garanzia ex art. 294 c.p.p. OVVERO dell'udienza di convalida dell'arresto in flagranza di reato OVVERO del fermo disposto nei confronti dell'indagato. CHIEDE di essere autorizzato [1] alla partecipazione a distanza al suindicato interrogatorio, con le modalità previste dagli artt. 294, commi 4 e 6-bis, c.p.p. e 133-ter, c.p.p. Ai fini del collegamento a distanza, indica fin d'ora il seguente indirizzo e-mail:..... Luogo, data.... Firma Avv..... [1] Mediante il medesimo atto sarà possibile chiedere l'autorizzazione anche nell'interesse del proprio assistito. CommentoL'interrogatorio di garanzia Ai sensi del comma 1 dell'art. 294 c.p.p., immediatamente dopo l'esecuzione di un'ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere, o comunque entro cinque giorni dall'inizio dell'esecuzione della custodia, nonché nei casi di convalida dell'arresto in flagranza di reato o del fermo di persona indiziata di delitto, il Giudice che ha deciso in ordine all'applicazione della misura cautelare, ove non abbia già provveduto in sede di convalida ovvero – a seguito delle modifiche introdotte con legge 9 agosto 2024, n. 114 – in occasione dell'interrogatorio preventivo ex art. 291, comma 1-quater, c.p.p., è tenuto a procedere all'interrogatorio, c.d. di garanzia, della persona in stato di custodia cautelare in carcere. Il termine di cinque giorni è elevato a dieci, ai sensi del successivo comma 1-bis, qualora si tratti di altra misura cautelare, coercitiva o interdittiva, a decorrere dall'esecuzione del provvedimento applicativo ovvero dalla sua notifica al destinatario. Il comma 1-ter dell'articolo consente al Pubblico Ministero di ottenere l'anticipazione dell'interrogatorio entro quarantotto ore dall'esecuzione della misura cautelare, mediante apposita istanza nella richiesta di custodia cautelare. In ogni caso, come previsto dal comma 6 dell'articolo, non è consentito al Pubblico Ministero procedere all'interrogatorio della persona in stato di custodia cautelare prima che vi abbia provveduto il Giudice. È fatto salvo, ai sensi del comma 2 dell'art. 294 c.p.p., il caso in cui sussista un impedimento assoluto a procedere all'interrogatorio, dovuto, ad esempio, alle condizioni di salute dell'indagato, con conseguente indicazione dei motivi nel decreto con cui il Giudice dispone il rinvio di tale attività e con decorso dei relativi termini, ex novo, dalla data in cui il Giudice abbia ricevuto comunicazione della cessazione dell'impedimento o comunque accerti che sia venuto meno. L'interrogatorio è condotto dal Giudice, secondo le modalità previste dagli artt. 64 e 65 c.p.p., che prevedono gli avvisi all'indagato in ordine all'utilizzabilità delle dichiarazioni rese in sede di interrogatorio nei suoi confronti, alla facoltà di non rispondere e alla possibilità di essere chiamato a testimoniare, salvi i limiti e le incompatibilità di legge, in ordine alle dichiarazioni etero-accusatorie eventualmente rese. L'art. 65 c.p.p. prevede, in particolare, che all'indagato sia contestato in forma chiara e precisa il fatto attribuitogli, indicandogli gli elementi di prova esistenti a suo carico e, ove non ne derivi un pregiudizio per le indagini, le relative fonti. Il comma 4-bis dell'art. 294 c.p.p. prevede che, qualora si tratti di misura cautelare disposta dalla Corte di assise o dal Tribunale, all'interrogatorio procede il presidente del collegio o uno dei componenti da lui delegato. A seguito delle modifiche apportate con legge 9 agosto 2024, n. 114, che ha introdotto una competenza collegiale in materia cautelare, nei casi di applicazione della custodia cautelare in carcere ex art. 328, comma 1-quinquies c.p.p., quando l'ordinanza applicativa di misura cautelare sia stata adottata dal collegio cautelare, all'interrogatorio procederà, del pari, il presidente del collegio o uno dei componenti da lui delegato (si tratta tuttavia di una disciplina operante solo dopo due anni dall'entrata in vigore della novella, il 25 agosto 2024). A seguito di tali informazioni, l'indagato che non si sia avvalso della facoltà di non rispondere deve quindi essere invitato ad esporre quanto ritenuto utile per la sua difesa dal Giudice, che può porgli direttamente domande. Qualora questi si rifiuti di rispondere, deve esserne fatta menzione nel relativo verbale, ove devono essere annotati, quando occorre, i connotati fisici e di eventuali segni particolari della persona. Ai sensi dell'art. 294, comma 3, c.p.p., attraverso l'interrogatorio di garanzia il Giudice è chiamato a valutare la permanenza delle condizioni di applicabilità della misura cautelare e delle esigenze cautelari, provvedendo, se del caso, alla revoca o alla sostituzione della misura disposta. In sede di interrogatorio è necessaria la presenza del difensore, che deve riceverne tempestivo avviso, unitamente al Pubblico Ministero, la cui partecipazione è invece facoltativa. Le novità introdotte dalla Riforma Cartabia: la partecipazione a distanza A seguito delle modifiche apportate all'art. 294 c.p.p. dal d.lgs. n. 150/2022, c.d. Riforma Cartabia, l'indagato sottoposto a misura cautelare e il suo difensore, ove ne facciano richiesta, possono essere autorizzati dal Giudice a partecipare a distanza all'interrogatorio, mediante collegamento da remoto. Il Giudice non è tenuto ad autorizzare la partecipazione a distanza, essendo chiamato ad una valutazione caso per caso, alla luce delle disponibilità tecniche e delle esigenze concrete. Si tratta di una previsione analoga a quella introdotta durante l'emergenza pandemica e disciplinata dal d.l. n. 137/2020, conv. con modificazioni dalla l. n. 176/2020. In tal caso, non trova applicazione quanto disposto dal comma 5 dell'art. 284 c.p.p., ai sensi del quale il Giudice procedente può delegare il Giudice per le indagini preliminari del luogo, qualora non ritenga di procedere personalmente. Tale modalità trova oggi applicazione qualora “non sia possibile provvedere ai sensi del terzo periodo del comma 4”, ossia mediante partecipazione a distanza. La disposizione in esame esprime dunque un favor per il ricorso a strumenti di partecipazione a distanza rispetto al ricorso alla c.d. rogatoria. Infine, il comma 6-bis dell'art. 294 c.p.p., anch'esso introdotto dalla Riforma Cartabia, prevede che l'interrogatorio sia documentato attraverso “mezzi di riproduzione audiovisiva” e, solo se ciò non sia possibile, per via dell'indisponibilità di tale strumentazione ovvero di personale tecnico all'uopo necessario, mediante mezzi di riproduzione fonografica. Qualora sia stata autorizzata la partecipazione a distanza all'interrogatorio, trova tuttavia applicazione l'art. 133-ter, comma 3, c.p.p., ai sensi del quale il collegamento audiovisivo è attuato, a pena di nullità, con modalità idonee a salvaguardare il contraddittorio e l'effettiva partecipazione delle parti all'atto o all'udienza e ad assicurare la contestuale, effettiva e reciproca visibilità delle persone presenti nei diversi luoghi e la possibilità per ciascuna di essa di udire quanto viene detto dalle altre. |