Richiesta di emissione della sentenza di non doversi procedere per mancata conoscenza della pendenza del processo da parte dell'imputato (art. 420-quater)

Angelo Salerno

Inquadramento

Il d.lgs. n. 150/2022, c.d. Riforma Cartabia, ha modificato la disciplina dell'assenza, riformando altresì l'art. 420-quater c.p.p. e introducendo il nuovo art. 420-sexies c.p.p., mediante la previsione dell'emissione di una sentenza di non doversi procedere, per mancata conoscenza del processo da parte dell'imputato, cui consegue la ricerca dello stesso da parte della polizia giudiziaria fin quando non sia inutilmente decorso un termine pari al doppio di quello di prescrizione del reato per cui si procede. Viene dunque meno la sospensione del processo prevista dall'art. 420-quater c.p.p., nella formulazione previgente.

Formula

AL GIUDICE....

DEL TRIBUNALE DI....

RICHIESTA DI EMISSIONE DELLA SENTENZA DI NON DOVERSI PROCEDERE PER MANCATA CONOSCENZA DELLA PENDENZA DEL PROCESSO DA PARTE DELL'IMPUTATO

(ART. 420-QUATER c.p.p.)

Il sottoscritto, Avv....., difensore di fiducia/d'ufficio di...., imputato nel procedimento n..... R.G.N.R. e n..... R.G.....;

Rilevato che non vi è prova della conoscenza da parte del proprio assistito della pendenza del processo, come si evince da.... (indicare gli atti relativi all'impossibilità di procedere a regolare notifica, ivi comprese le note depositate dalla Polizia Giudiziaria eventualmente investita della notifica);

Ritenuto che non si versi nelle ipotesi di cui agli artt. 420-bis e 420-ter c.p.p.;

CHIEDE

Che il Giudice procedente emetta, nei confronti del proprio assistito, in applicazione dell'art. 420-quater c.p.p., sentenza di non doversi procedere per mancata per mancata conoscenza della pendenza del processo da parte dell'imputato.

Luogo e data....

Firma....

Commento

La sentenza di non doversi procedere ex art. 420- quater c.p.p.

Il d.lgs. n. 150/2022, c.d. Riforma Cartabia ha modificato la disciplina dell'assenza e riformulato il testo dell'art. 420-quater c.p.p.

L'originaria disciplina dell'articolo prevedeva il rinvio dell'udienza e l'avviso all'imputato personalmente ad opera della polizia giudiziaria, disponendo che, ove non possibile, fuori dei casi di proscioglimento ex art. 129 c.p.p., il Giudice disponesse la sospensione del processo, con ordinanza, con conseguente sospensione dei termini di prescrizione, disponendo nuove ricerche ai sensi del previgente art. 420-quinquies c.p.p.

Il nuovo art. 420-quater c.p.p. prevede invece oggi che, fuori dei casi di assenza, ex art. 420-bis c.p.p., o di legittimo impedimento della parte, ex art. 420-ter c.p.p., ove l'imputato non sia presente, il Giudice pronunci una sentenza non appellabile di non doversi procedere, per mancata conoscenza della pendenza del processo da parte dell'imputato.

Il comma 2 dell'art. 420-quater c.p.p. individua il contenuto della sentenza, richiedendo che riporti:

a) l'intestazione “in nome del popolo italiano” e l'indicazione dell'autorità che l'ha pronunciata;

b) le generalità dell'imputato o le altre indicazioni personali che valgono a identificarlo, nonché le generalità delle altre parti private;

c) l'imputazione;

d) l'indicazione dell'esito delle notifiche e delle ricerche effettuate;

e) l'indicazione della data fino alla quale dovranno continuare le ricerche per rintracciare la persona nei cui confronti la sentenza è emessa;

f) il dispositivo, con l'indicazione degli articoli di legge applicati;

g) la data e la sottoscrizione del Giudice.

Ai sensi del comma 4 dell'articolo, la sentenza deve altresì contenere l'avvertimento alla persona rintracciata che il processo a suo carico sarà riaperto davanti alla stessa autorità giudiziaria che ha pronunciato la sentenza (comma 4, lett. a).

È altresì previsto che, quando l'imputato non sia destinatario di un provvedimento di applicazione di misura cautelare personale custodiale (arresti domiciliari o custodia in carcere) per i fatti per cui si procede, la sentenza contenga l'avviso che l'udienza per la prosecuzione del processo è fissata:

1) il primo giorno non festivo del successivo mese di settembre, se la persona è stata rintracciata nel primo semestre dell'anno;

2) il primo giorno non festivo del mese di febbraio dell'anno successivo, se la persona è stata rintracciata nel secondo semestre dell'anno.

Originariamente i mesi indicati dal legislatore erano quelli di settembre e di febbraio ma il legislatore, con il d.lgs. n. 31/2024, c.d. Correttivo alla Riforma Cartabia, recependo le istanze di magistratura e avvocatura in ordine alla sovrapposizione tra l'udienza del primo giorno feriale di settembre e il c.d. periodo cuscinetto che caratterizza i giorni immediatamente successivi alla sospensione estiva dell'attività giudiziaria ordinaria, ha modificato la norma nel senso sopra indicato.

Ulteriori contenuti necessari della sentenza sono così indicati dal comma 4 dell'art. 420-quater c.p.p.:

c) l'indicazione del luogo in cui l'udienza si terrà;

d) l'avviso che, qualora la persona rintracciata non compaia e non ricorra alcuno dei casi di cui all'art. 420-ter c.p.p. (legittimo impedimento), si procederà in sua assenza e sarà rappresentata in udienza dal difensore.

Ai sensi del comma 3 della disposizione in commento, con la sentenza di non doversi procedere ex art. 420-quater c.p.p., il Giudice dispone che, fino a quando non risulti superato il termine oggi previsto dall'art. 159, comma 2, c.p. (pari al doppio dei termini di prescrizione di cui all'art. 157), l'imputato sia ricercato della polizia giudiziaria e, ove rintracciato, gli sia notificata la sentenza.

Trovano applicazione, in relazione alla sentenza di non doversi procedere ex art. 420-quater c.p.p., le disposizioni di cui all'art. 546, commi 2 e 3, c.p.p., in ordine alla sottoscrizione della sentenza e alla nullità della stessa se manca o è incompleto nei suoi elementi essenziali il dispositivo ovvero se manca la sottoscrizione del Giudice, oltre che nei casi di omessa motivazione, ai sensi dell'art. 125, comma 3, c.p.p.

Con una recente pronuncia, la Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, si è pronunciata in ordine alla possibilità di impugnare la sentenza di non doversi procedere con ricorso per cassazione, anche prima della scadenza del termine previsto dall’art. 159, ultimo comma, c.p. Le Sezioni Unite hanno dato risposta affermativa al quesito, affermando che «la sentenza di non doversi procedere pronunciata ai sensi dell’art. 420-quater cod. proc. pen. può essere impugnata da tutte le parti con ricorso per cassazione, proponibile per tutti i motivi di cui all’art. 606 comma 1 cod. proc. pen., anche prima della scadenza del termine previsto dall’art. 159, ultimo comma, cod. pen.» (Cass. S.U. n. 5847/2025).

Il comma 6 dell'art. 420-quater c.p.p. prevede che, qualora i termini pari al doppio di quello di prescrizione, di cui all'art. 157 c.p., siano inutilmente decorsi, senza quindi che l'imputato sia stato rintracciato, la sentenza di non doversi procedere per mancata conoscenza della pendenza del processo non può più essere revocata e, per effetto del comma 7, in tal caso perdono efficacia le misure cautelari degli arresti domiciliari e della custodia in carcere, nonché le eventuali misure cautelari reali.

La revoca della sentenza è invece prevista dal nuovo art. 420-sexies c.p.p., quando l'imputato sia stato rintracciato, con conseguente notifica della sentenza ex art. 420-quater c.p.p. e avviso della riapertura del processo e della data dell'udienza, con citazione a comparire innanzi all'Autorità giudiziaria che l'ha emessa.

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