Richieste conseguenti al dissenso del Pubblico Ministero o al rigetto giudiziale della richiesta di patteggiamento in ipotesi di giudizio immediato (art. 458-bis, comma 2)

Giuseppe Murone

Inquadramento

L'art. 27, comma 1, lett. c), d.lgs. n. 150/2022 ha inserito dopo l'art. 458 c.p.p. l'art. 458-bis c.p.p., che disciplina l'ipotesi della richiesta di applicazione della pena a seguito della notifica del decreto di giudizio immediato. In tal caso, il Giudice fissa con decreto l'udienza in camera di consiglio per la decisione, dandone avviso, entro cinque giorni liberi prima dell'udienza, al Pubblico Ministero, all'imputato, al difensore e alla persona offesa: in ipotesi di dissenso da parte del Pubblico Ministero o di rigetto della richiesta da parte del Giudice, l'imputato, nella stessa udienza, può chiedere la sospensione del procedimento con messa alla prova oppure il giudizio abbreviato.

Formula

TRIBUNALE DI....

GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI

RICHIESTA DI SOSPENSIONE CON MESSA ALLA PROVA/GIUDIZIO ABBREVIATO

EX ART. 458-BIS, COMMA 2, C.P.P.

Il sottoscritto Avv....., in qualità di difensore e procuratore speciale di...., imputato nel procedimento penale n..... /.... R.G.N.R.,

CONSIDERATO CHE

– a seguito della notifica del decreto di giudizio immediato è stata formulata richiesta di applicazione della pena ai sensi dell'art. 446 c.p.p. e, conseguentemente, è stata fissata udienza;

– il Pubblico Ministero non ha prestato il consenso/il Giudice ha rigettato la richiesta;

CHIEDE

che il procedimento venga definito nelle forme della sospensione del procedimento con messa alla prova/del giudizio abbreviato.

Firma Avv.....

Commento

L'art. 458-bis c.p.p. disciplina l'ipotesi della richiesta di applicazione della pena a seguito della notifica del decreto di giudizio immediato, che – sulla base del combinato disposto degli artt. 446, comma 1, e 458, comma 1, c.p.p. – deve essere formulata entro quindici giorni dalla notificazione del decreto di giudizio immediato mediante deposito nella cancelleria del Giudice per le indagini preliminari.

In tal caso, il Giudice fissa con decreto l'udienza in camera di consiglio per la decisione, dandone avviso, entro cinque giorni liberi prima dell'udienza, al Pubblico Ministero, all'imputato, al difensore e alla persona offesa: in ipotesi di dissenso da parte del Pubblico Ministero o di rigetto della richiesta da parte del Giudice, l'imputato, nella stessa udienza, può chiedere la sospensione del procedimento con messa alla prova oppure il giudizio abbreviato.

Se il Giudice dispone il giudizio abbreviato, si osservano, in quanto applicabili, le disposizioni del Titolo I del Libro VI del Codice di Procedura Penale; nel caso di rigetto delle richieste dell'imputato, il Giudice rimette le parti al Giudice del dibattimento, dandone comunicazione in udienza alle parti presenti o rappresentate.

A seguito della richiesta di patteggiamento, dunque, il Giudice è tenuto (così come nel caso di richiesta di giudizio abbreviato) a fissare l'udienza la cui regolamentazione è stata ora illustrata.

La disciplina è stata dettata in termini tali da favorire la definizione del processo con la scelta di un rito alternativo.

Non risulta essere contemplata, così come per il giudizio ordinario, la possibilità della conversione della richiesta di giudizio abbreviato in applicazione della pena: tale assetto è coerente con l'orientamento di legittimità secondo cui “è escluso che possa configurarsi la convertibilità del giudizio abbreviato nel procedimento di applicazione della pena su richiesta delle parti, in quanto l'alternatività tra i due procedimenti speciali è evidenziata da tutte quelle norme che, regolando la facoltà dell'imputato di operare una scelta fra i possibili giudizi speciali, gli impongono un'esplicita opzione tra l'uno o l'altro procedimento” (Cass. IV, n. 42260/2017).

Si tratta di principio che risulta derogato nel solo caso di richiesta di giudizio abbreviato condizionato.

Le novità apportate dal d.lgs. n. 150/2022, che ha previsto che in ipotesi di dissenso da parte del Pubblico Ministero o di rigetto della richiesta di applicazione della pena da parte del Giudice, l'imputato possa chiedere la sospensione del procedimento con messa alla prova oppure il giudizio abbreviato, sono volte a facilitare la trasformazione del rito in altri procedimenti speciali, quando l'iniziale richiesta di accesso ad uno di essi non sia stata accolta. Di tali facoltà all'imputato deve essere dato espresso avviso nel decreto che dispone il giudizio.

Efficace risulta, non solo per le chiare finalità deflattive, l'obbligo del Giudice di fissare un'udienza camerale nella quale valutare l'istanza e, qualora non sia accolta, sollecitare in quel momento l'imputato a presentarne ulteriori: il confronto in udienza con i diversi interlocutori certamente consente di effettuare scelte consapevoli ed evita il meccanismo delle richieste subordinate che potrebbe indurre il Giudice a rigettare quella principale, in favore della secondaria, magari perché di immediata e più facile risoluzione (Nacar, Riforma Cartabia e riti alternativi: piccole modifiche all'insegna dell'efficienza del processo, in Dir. pen. proc., 1, 2023, 166).

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