Richiesta di partecipazione all'udienza in appello (art. 598-bis, comma 2)InquadramentoCon il d.lgs. n. 150/2022, in attuazione dei criteri di cui all'art. 1, comma 13, lett. g) e h) della legge delega n. 134/2021, si è previsto che le modalità di svolgimento del giudizio di appello siano di regola quelle del rito camerale non partecipato, sul modello di quanto avvenuto in seguito alla disciplina introdotta nel 2020 per far fronte alla emergenza pandemica da Covid-19 (si v. in part. art. 23-bis, l. n. 176/2020 “Conversione in legge, con modificazioni, del d.l. n. 137/2020, recante ulteriori misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese, giustizia e sicurezza, connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19”). Il regime di trattazione orale nel giudizio d'appello è dunque divenuto, rispetto al modello previgente, meramente opzionale, essendo necessaria la richiesta di parte ai sensi dell'art. 598-bis, comma 2, c.p.p. secondo le modalità e scansioni temporali delle quali si dirà infra, potendo tuttavia la Corte di appello, al ricorrere di determinate condizioni, disporre la trattazione orale di ufficio. FormulaCORTE DI APPELLO DI.... R.G. N..... R.G. APP. N..... Il sottoscritto Avv..... del Foro di...., difensore di fiducia del Sig..... imputato nel sopra emarginato procedimento penale in esito al quale veniva condannato alla pena di.... con sentenza n..... emessa dal tribunale di....; PREMESSO Che la predetta sentenza veniva gravata con atto di appello depositato in data....; Che la Corte d'appello notificava in data.... decreto di citazione ai sensi dell'art. 601 c.p.p. per il giudizio di appello per l'udienza del...., CHIEDE Ai sensi e per gli effetti dell'art. 598-bis, comma 2, c.p.p. che l'udienza si svolga con la partecipazione delle parti, in udienza pubblica. Luogo e data.... Firma Avv..... Ai sensi dell'art. 1 d.m. 4 luglio 2023 (G.U. n. 155 del 5 luglio 2023) e dell'art. 1 d.m. 18 luglio 2023 (G.U. n. 166 del 18 luglio 2023), l'atto rientra tra quelli per i quali è provvisoriamente possibile anche il deposito telematico. Tale obbligo decorrerà solo dal quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione dei regolamenti di cui ai commi 1 e 3 dell'art. 87 d.lgs. n. 150/2022. CommentoIn continuità con la legislazione emergenziale emanata per fronteggiare l'emergenza pandemica, il legislatore della riforma – al fine di rendere più spedita e snella la trattazione degli atti di gravame, coerentemente ai dichiarati scopi di deflazione processuale della novella, e accentuando la natura dell'appello come strumento di mero controllo di quanto fatto in primo grado – ha modificato le modalità di svolgimento del giudizio di appello, essendosi introdotto e previsto come regola nel codice di procedura penale il rito camerale non partecipato (art. 598-bis c.p.p.), ed essendo state altresì modificate diverse disposizioni nella disciplina del rito partecipato (artt. 599, comma 1, 601,602, comma 1, c.p.p., art. 167-bis disp. att. c.p.p.). La nuova disciplina dell'art. 598-bis c.p.p. prevede in linea di principio che l'udienza si svolga in camera di consiglio senza la partecipazione delle parti, con contraddittorio meramente cartolare, regolato dalla scansione temporale rigida di seguito illustrata nel dettaglio. Il termine tra la notificazione del decreto di citazione dell'imputato o dell'avviso della data fissata per il giudizio ai difensori e il giorno dell'udienza non può essere inferiore a 40 giorni (art. 601, commi 1 e 3, c.p.p.). Entro 15 giorni prima della data di fissazione della camera di consiglio: termine per la presentazione delle richieste del Procuratore Generale e di motivi nuovi, nonché delle memorie di tutte le parti (art. 598-bis, comma 1, c.p.p.); medesimo termine è previsto per la presentazione della richiesta di concordato in appello ai sensi dell'art. 599-bis, comma 1, c.p.p.; entro 5 giorni prima della data di fissazione: termine per presentare memorie di replica; immediatamente dopo la camera di consiglio: deposito della decisione in cancelleria, con effetti equivalenti alla lettura in udienza; dopo la camera di consiglio: avviso di deposito del provvedimento comunicato a cura della cancelleria al Procuratore Generale e ai difensori delle parti (si tratta di mera comunicazione di “Cortesia”, senza alcun valore costitutivo della conoscenza del provvedimento, che resta connessa al deposito del provvedimento in udienza). Per quanto qui di maggiore interesse, preme segnalare che lo svolgimento dell'udienza partecipata rimane dunque residuale e subordinato alla richiesta dell'appellante, dell'imputato o del suo difensore, che deve essere presentata a pena di inammissibilità entro 15 giorni dalla notifica del decreto di citazione o dell'avviso della data fissata per il giudizio di appello. Tale richiesta, dunque, può essere sempre presentata dall'imputato o dal difensore, mentre può essere presentata dal P.M. o dalla parte civile solo ove appellanti (art. 598-bis, comma 2, c.p.p.). Permangono invero tre ipotesi nelle quali si procede con udienza partecipata: secondo valutazione discrezionale della Corte “per la rilevanza delle questioni sottoposte al suo esame” (art. 598-bis, comma 3, c.p.p.); per la necessità di rinnovare l'istruttoria ai sensi dell'art. 603, comma 5, c.p.p. (trattasi di ipotesi obbligatoria ai sensi dell'art. 598-bis, comma 4, c.p.p.); nel caso in cui sia stata rigettata un'istanza di concordato in appello (art. 599-bis, comma 3, c.p.p.). Sotto il profilo del regime intertemporale, infine, le modifiche alle modalità di svolgimento del giudizio di appello sono entrate in vigore dall'1 gennaio 2023, avendo il legislatore ragionevolmente operato un raccordo con lo spirare della proroga della disciplina emergenziale surrichiamata (Art. 23-bis, l. n. 176/2020) (Per approfondimenti sul rito camerale non partecipato in appello: Relazione su novità normativa n. 2 del 2023 dell'Ufficio del Massimario della Corte di Cassazione, 168-170; Gialuz, Per un processo penale più efficiente e giusto. Guida alla lettura della riforma Cartabia (profili processuali), in www.sistemapenale.it, 2 novembre 2022, § 14.3; Capone, Le impugnazioni tra speditezza e garanzie, in Dir. pen. proc., 2023, 1, 184 ss., 188-189). |