Richiesta di trattazione orale (art. 611, comma 1-bis)InquadramentoLa l. n. 150/2022 (c.d. Riforma Cartabia) ha apportato numerose e significative modificazioni alla disciplina delle impugnazioni; tra queste quelle che hanno introdotto una maggiore semplificazione dei regimi di trattazione dell'udienza. Con riferimento al ricorso per cassazione, tali modificazioni hanno determinato che la regola generale del ricorso per cassazione sia la trattazione in camera di consiglio non partecipata a norma dell'art. 611 c.p.p. a norma del quale viene consentito alla Corte di giudicare sui motivi addotti a sostegno dell'atto introduttivo nonché sulle richieste, sulle memorie e sui motivi aggiunti che il procuratore generale e le parti possono presentare fino a quindici giorni prima dell'udienza e le eventuali memorie di replica che le altre parti possono presentare fino a cinque giorni prima dell'udienza medesima. Nel caso in cui per l'udienza camerale sia prevista l'applicazione dell'art. 127 c.p.p., i termini per la presentazione delle memorie e delle richieste è ridotto a dieci giorni e quello per le memorie di replica a tre giorni. L'art. 611 c.p.p. prevede che le parti possono chiedere la trattazione orale dell'udienza: a) quando, nei procedimenti diversi da quelli per i quali la legge stabilisce quale unica forma di contraddittorio quello meramente cartolare (come, ad es. l'art. 41, comma 1, c.p.p.), una delle parti faccia richiesta di discussione orale in pubblica udienza o in camera di consiglio; b) quando, negli stessi casi, la Corte di Cassazione, per la rilevanza delle questioni trattate, disponga d'ufficio l'udienza partecipata; c) quando la Corte di Cassazione intenda dare al fatto una definizione giuridica diversa. Ulteriori eccezioni al modello camerale “non partecipato” vanno rinvenute nelle disposizioni codicistiche o nelle leggi speciali che disciplinano il procedimento camerale con modalità e scansioni temporali incompatibili con il rito cartolare dell'art. 611 c.p.p. (come, ad es. per il ricorso per cassazione contro la sentenza della Corte d'appello sull'esistenza delle condizioni per l'accoglimento della domanda di estradizione, a norma dell'art. 706 c.p.p.) e che, appunto sono fatte salve dall'art. 611, comma 1, c.p.p. In sostanza, la potestà delle parti di attivare il rito “orale” è limitata ai soli procedimenti per la decisione su ricorsi contro le sentenze pronunciate nel dibattimento o ai sensi dell'art. 442 c.p.p., nonché a quelli da trattare con le forme previste dall'art. 127 c.p.p. A tale riguardo, è stato previsto che il ricorso al rito cartolare in appello a norma dell'art. 589-bis c.p.p. non preclude la possibilità di richiedere la trattazione orale in cassazione (salvo, ovviamente, quando si tratti di ricorsi per i quali, in caso di udienza “partecipata” in appello, si sarebbe dovuto procedere con udienza pubblica, come ad es. quelli avverso sentenze di appello aventi esclusivamente per oggetto la specie o la misura della pena, anche con riferimento al giudizio di comparazione fra circostanze, o l'applicabilità delle circostanze attenuanti generiche, di sanzioni sostitutive, della sospensione della pena o della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziario). Poiché, dunque, nei casi diversi da quelli per i quali la legge stabilisce il contraddittorio non partecipato, la scelta della trattazione orale, in alternativa alla trattazione scritta, in udienza pubblica o nelle forme previste dall'art. 127 c.p.p., dipende da una istanza scritta (del difensore o del procuratore generale), l'art. 611, commi 1-bis e 1-ter ha disciplinato le forme e gli effetti della richiesta in questione. La richiesta di trattazione orale deve essere presentata, a pena di decadenza, nel termine di dieci giorni dalla ricezione dell'avviso di fissazione dell'udienza. Si deve rilevare che a norma del comma 1-quinquies dell'art. 611, nei procedimenti da trattare con le forme previste dall'art. 127, l'avviso di fissazione dell'udienza è comunicato o notificato almeno venti giorni prima dell'udienza e i termini per la presentazione della richiesta scritta sono ridotti a cinque giorni. Ai fini del computo di detti termini, trova applicazione, in assenza di una peculiare disciplina, il principio generale dell'ordinamento – di cui sono espressione gli artt. 172 c.p.p. e 155 c.p.c. – secondo il quale le unità di tempo si considerano intere e libere. La richiesta di trattazione orale è irrevocabile. La Corte, quando ritiene ammissibile la richiesta, dispone che l'udienza si svolga con la partecipazione del procuratore generale e dei difensori. In questi casi, la cancelleria dà avviso del provvedimento al procuratore generale e ai difensori, indicando se il ricorso sarà trattato in udienza pubblica o in camera di consiglio, con le forme previste dall'art. 127. Con riferimento a tale disciplina sono certamente applicabili gli orientamenti giurisprudenziali formatisi nel vigore della legislazione di emergenza per il contenimento della diffusione della pandemia (che aveva introdotto una norma che rappresenta l'archetipo di quella oggi in vigore). In particolare, in caso di giudizio di cassazione nei confronti di più imputati, ove il difensore di uno solo di essi abbia avanzato rituale e tempestiva richiesta di trattazione orale, il processo deve essere trattato nella forma pubblica nei confronti di tutti (così, sia pur con riferimento al giudizio di appello ma con principio applicabile al giudizio di legittimità, Cass. pen. III, n. 38164/2022 (rv. 283706-01); ove il giudizio di cassazione si svolga con contraddittorio cartolare per l'assenza di tempestiva richiesta di trattazione orale, non trova applicazione la previsione dell'art. 420-ter c.p.p. in tema di legittimo impedimento a comparire del difensore dell'imputato, non essendo prevista la sua comparizione personale (Cass. pen. III, n. 32864/2022 (rv. 283415-01). L'assenza del difensore di fiducia, al quale sia stato regolarmente notificato il decreto di fissazione dell'udienza e la cui richiesta di trattazione orale sia stata accolta, non comporta l'obbligo di nominare un difensore d'ufficio e di rinviare l'udienza (Cass. pen. II, n. 29574/2022 (rv. 283682-01)). FormulaCORTE DI CASSAZIONE SEZIONI PENALI RICHIESTA DI TRATTAZIONE ORALE DEL RICORSO *** Il sottoscritto Avv....., con studio in...., via...., difensore di fiducia di 1....., nato a.... il....; imputato nel procedimento penale n..... /...., – vista la notificazione dell'avviso di fissazione dell'udienza di trattazione avvenuta in data.... [1]. – considerato che per la trattazione del procedimento non sono previste le forme di cui all'art. 611 c.p.p. e che è interesse dello scrivente partecipare alla discussione orale dell'udienza [2]. Chiede la trattazione orale dell'udienza. Luogo e data.... Firma.... [1]L'istanza deve essere presentata entro 10 o 5 giorni a seconda che l'udienza debba essere trattata con le forme dell'udienza pubblica o di quella camerale. [2]In sostanza la discussione orale si può richiedere quando si tratta del ricorso avverso le sentenze emesse in dibattimento o ai sensi dell'art. 442 c.p.p. nonché nei casi diversi da quelli in cui singole disposizioni di legge prevedano che il ricorso sia trattato con le forme di cui all'art. 611 c.p.p. CommentoNell'ottica di una razionalizzazione delle risorse giudiziarie e dell'abbattimento dei tempi del processo, il legislatore ha incentivato la celebrazione del giudizio davanti alla Corte di Cassazione in camera di consiglio con contraddittorio “cartolare”, in linea con l'analogo intervento apportato nella disciplina del giudizio di appello. In pratica, per effetto delle nuove modifiche, la regola è costituita dal fatto che il ricorso per cassazione possa essere sempre trattato con le forme del contraddittorio c.d. cartolare. In sostanza, la Corte decide sulla base del ricorso e sulle richieste (requisitorie e arringhe) che le parti possono presentare (entro quindici o dieci giorni prima dell'udienza) e sulle memorie di replica che le parti possono successivamente depositare (entro dieci o tre giorni prima dell'udienza). È in facoltà delle parti, tuttavia, poter richiedere la trattazione orale attraverso una istanza, che: a) non deve essere motivata; b) va presentare a pena di decadenza entro dieci o cinque giorni a seconda che la successiva udienza si svolga in camera di consiglio o in pubblica udienza; c) è irrevocabile. I casi in cui è possibile la richiesta della trattazione orale, oltre che nei casi di ricorso avverso le sentenze pronunciate in dibattimento ed all'esito del giudizio abbreviato, è possibile allorquando singole disposizioni prevedono che la trattazione del ricorso avvenga con le forme dell'udienza camerale ai sensi dell'art. 127 c.p.p. (come, ad es., nell'ipotesi di ordinanze de libertate). |