Motivi nuovi (art. 585, comma 4)

Alessandro Diddi

Inquadramento

Ai sensi dell'art. 585, comma 4, c.p.p. fino a quindici giorni prima dell'udienza (di appello di cassazione) possono essere presentati nella cancelleria del Giudice della impugnazione motivi nuovi nel numero di copie necessarie per tutte le parti.

Con i motivi nuovi non possono essere sanati eventuali vizi dell'atto principale e l'inammissibilità dell'impugnazione si estende ai motivi nuovi.

Inoltre secondo un consolidato orientamento giurisprudenziale i motivi nuovi di impugnazione devono essere inerenti ai temi specificati nei capi e punti della decisione investiti dall'impugnazione principale già presentata, essendo necessaria la sussistenza di una connessione funzionale tra i motivi nuovi e quelli originari (Cass. VI, n. 6075/2015).

Le forme previste per la presentazione dei motivi nuovi sono a pena di inammissibilità.

Formula

CORTE DI APPELLO DI.... /CORTE DI ASSISE DI APPELLO DI.... /TRIBUNALE IN COMPOSIZIONE MONOCRATICA.... CORTE DI CASSAZIONE

MOTIVI NUOVI

***

Il sottoscritto Avv....., con studio in...., via...., difensore di.... imputato nel proc. n..... /.... di seguito all'appello/ricorso per cassazione presentato in data.... /.... /.... avverso la sentenza pronunciata in data.... dal tribunale di.... /Giudice di pace di.... /Corte di Appello.... Corte di assise di.... /Corte di assise di appello.... [1],

PREMESSO

– che con l'impugnazione principale erano stati articolati i seguenti motivi....;

propone i seguenti motivi nuovi....;

Chiede che la Corte.... [2]

Luogo e data....

Firma....

CORTE DI APPELLO DI.... /CORTE DI ASSISE DI APPELLO DI.... /TRIBUNALE IN COMPOSIZIONE MONOCRATICA.... CORTE DI CASSAZIONE [3]

DICHIARAZIONE DI DOMICILIO

***

Il sottoscritto...., nato a.... il...., C.F....., recapito telefonico.... (casa/ufficio), recapito cellulare (....), e-mail.... @...., residente a....,

nella qualità di indagato/imputato (ovvero nella qualità di persona offesa) nel procedimento penale n..... /.... NR, pendente presso.... (P.M., Dott.....);

DICHIARA

formalmente il proprio domicilio, nell'ambito del suddetto procedimento, presso

(ovvero formalmente di modificare il domicilio precedentemente dichiarato/eletto, nell'ambito del suddetto procedimento, dichiarando nuovo domicilio presso)

– la propria abitazione di residenza (ovvero presso il proprio domicilio), in via.... n....., piano.... interno...., campanello...., frazione di...., Comune di.... (....).

OVVERO

– l'esercizio pubblico ad insegna.... (ovvero presso l'opificio/laboratorio/stabilimento....) (ovvero presso lo studio professionale....) (ovvero presso l'ufficio pubblico....) in via.... n....., piano.... stanza n....., frazione di...., Comune di.... (....), luogo in cui l'imputato esercita abitualmente l'attività lavorativa, nella qualità di.....

Luogo e data....

Firma....

È autentica la firma che precede

Firma.... [4]

[1]In questa parte dell'atto occorre ottemperare a quanto prescrive l'art. 581 c.p.p. a mente del quale l'atto di impugnazione si propone con atto scritto nel quale sono indicati il provvedimento impugnato, la data del medesimo ed il Giudice che lo ha emesso.

[2]L'atto di impugnazione, ai sensi dell'art. 581 c.p.p. deve contenere le richieste che devono essere enunciate in maniera specifica. Stante la connessione tra i motivi nuovi e quelli contenuti nell'atto di impugnazione principale, le conclusioni non potranno essere diverse da quelle contenuti in quest'ultimo.

[3]Con il d.lgs. n. 150/2022 (c.d. riforma Cartabia) è stato modificato il 581 c.p.p. a norma del quale con l'atto d'impugnazione delle parti private e dei difensori è depositata in forma di allegato, a pena d'inammissibilità, la dichiarazione o elezione di domicilio, ai fini della notificazione del decreto di citazione a giudizio.

[4]Con la nuova disposizione di cui al 581 c.p.p., nel caso di imputato rispetto al quale si è proceduto in assenza, con l'atto d'impugnazione del difensore è depositato in forma di allegato, a pena d'inammissibilità, specifico mandato ad impugnare, rilasciato dopo la pronuncia della sentenza e contenente la dichiarazione o l'elezione di domicilio dell'imputato, ai fini della notificazione del decreto di citazione a giudizio.

Commento

Principi generali

Stante il principio elaborato dalla giurisprudenza in forza del quale i motivi nuovi di impugnazione devono essere inerenti ai temi specificati nei capi e punti della decisione enunciati nell'originario atto di impugnazione principale a norma dell'art. 581, comma 1, lett. a) già presentata (Cass. VI, n. 6075/2015) occorre che il novum abbia una connessione funzionale con i motivi originari.

Più in dettaglio, si è specificato che i motivi nuovi proposti a sostegno dell'impugnazione devono avere ad oggetto, a pena di inammissibilità, i capi o i punti della decisione impugnata enunciati nell'originario atto di impugnazione a norma dell'art. 581, comma 1, lett. a), c.p.p., nel senso di statuizioni suscettibili di autonoma considerazione e che, a tal fine costituiscono distinte statuizioni la questione relativa all'affermazione di responsabilità dell'imputato, investita dall'appello originario e quella inerente la configurabilità di un'aggravante (Cass. V, n. 4184/2014).

Nonostante la vigenza dell'art. 24 del d.l. n. 137/2020, deve ritenersi inammissibile il deposito dell'impugnazione a mezzo PEC perché il codice di rito prevede forme o modalità particolari per il deposito degli atti di impugnazione, rispetto alle quali l'intervento normativo d'urgenza non esplica alcuna efficacia derogatoria, né tanto meno potrebbe essere attribuito alcun raggio di azione al provvedimento emesso dal direttore generale dei sistemi informativi (Dgsia), laddove pure questi individuasse i formati degli atti e gli indirizzi elettronici, perché manca sul punto, nel d.l. n. 137/2020 citato, un'espressa deroga, con riguardo all'uso della PEC, alle disposizioni normative contenute nell'art. 4 del d.l. n. 193/2009, conv., con modif., in l. n. 24/2010 e dal successivo regolamento di attuazione (Cass. I, n. 32566/2020).

In tema di termini per l'impugnazione, la facoltà del ricorrente di presentare motivi nuovi incontra il limite del necessario riferimento ai motivi principali dei quali i motivi ulteriori devono rappresentare mero sviluppo o migliore esposizione, anche per ragioni eventualmente non evidenziate, ma sempre ricollegabili ai capi e ai punti già dedotti; ne consegue che sono ammissibili soltanto motivi aggiunti con i quali, a fondamento del petitum dei motivi principali, si alleghino ragioni di carattere giuridico diverse o ulteriori, ma non anche motivi con i quali si intenda allargare l'ambito del predetto petitum, introducendo censure non tempestivamente formalizzate entro i termini per l'impugnazione (Cass. II, n. 1417/2012).

Inoltre, in caso di restituzione nel termine per appellare la sentenza contumaciale ex art. 175, comma 2, c.p.p. – nel testo vigente prima dell'entrata in vigore della l. n. 67/2014, applicabile ai procedimenti in corso a norma dell'art. 15-bis della legge citata – deve ritenersi tardiva l'istanza di ammissione ad un rito alternativo al dibattimento formulata dall'imputato soltanto nella memoria contenente motivi nuovi ex art. 585 c.p.p., atteso che tale facoltà deve essere esercitata con il primo atto di impulso processuale (Cass. III, n. 30333/2021).

Forme

La giurisprudenza ha ritenuto inammissibili i motivi nuovi depositati nella cancelleria del Giudice a quo anziché in quella del Giudice dell'impugnazione, in quanto la specifica disposizione di cui all'art. 585, comma 4, c.p.p., volta a consentire al Giudice l'immediata conoscenza delle ragioni integrative dedotte dalle parti, non è derogabile applicando analogicamente le previsioni speciali di cui agli artt. 582, comma 2, c.p.p. che attengono, rispettivamente, alle modalità di presentazione o di spedizione dell'atto di impugnazione (Cass. VI, n. 27603/2016). Anche la presentazione dell'impugnazione a mezzo telefax è inammissibile perché effettuata con modalità non consentita dalla legge (Cass. I, n. 16356/2015).

Anche per quanto riguarda il termine, la giurisprudenza ha avuto modo di precisare che il termine per la presentazione dei motivi nuovi deve essere calcolato avendo riguardo alla prima udienza in cui l'imputato viene ritualmente citato (cfr. Cass. VI, n. 25677/2016 che ha dichiarato l'inammissibilità dei motivi nuovi presentati nel giudizio di legittimità dopo che la prima udienza era stata rinviata per astensione degli avvocati).

L'art. 33, comma 1, lett. f), d.lgs. n. 150/2022 (cd. Riforma Cartabia) ha modificato l'art. 585, comma 4, c.p.p. prevedendo che i motivi nuovi debbano essere presentati in cancelleria nelle forme previste dall'art. 582 c.p.p., disposizione a sua volta incisivamente modificata dalla riforma e che fa rinvio al deposito telematico di cui all'art. 111-bis c.p.p., parimenti di nuova introduzione. Ne discende dunque che i motivi nuovi devono essere depositati tramite p.e.c. nella cancelleria della Corte di Appello (in giurisprudenza, v. da ultimo Cass. V, n. 35995/2022, ove si statuisce che al pari dell'atto di impugnazione, anche i motivi nuovi possono essere presentati a mezzo posta elettronica certificata con le stesse forme previste per l'impugnazione principale, emessa nella vigenza della disciplina emergenziale di contrasto al Covid 19 di cui alla l. 18 dicembre 2020 n. 176/2020, di conv. in legge, con modificazioni, del d.l. 28 ottobre 2020, n. 137).

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