Quesito in tema di conformità di una lottizzazione allo strumento urbanisticoInquadramentoLa lottizzazione è la frammentazione in singoli lotti distinti di un terreno in precedenza unitario, per quanto attiene alla proprietà e al regime amministrativo e urbanistico. Quest'operazione avviene abusivamente, quando la trasformazione materiale o negoziale dell'immobile sia avvenuta in violazione dello strumento urbanistico e in genere della normativa vigente o delle prescrizioni adottate. FormulaN. ... / ... R.G.N.R. PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ... Accerti il consulente tecnico, presa visione degli atti del fascicolo e, se del caso, di altri documenti depositati presso Uffici Pubblici (rilasciando, sin d'ora, l'autorizzazione ad estrarne copia dalle Amministrazioni che li detengono), nonché dello stato dei luoghi e compiuti tutti gli accertamenti del caso, - la effettiva natura e consistenza delle opere edilizie meglio descritte nel verbale di sequestro redatto da (indicare la polizia giudiziaria operante) in data ..., documentando l'attività di sopralluogo con adeguati rilievi fotografici relativi ai manufatti e alle singole opere realizzate e procedendo a misurazioni analitiche di eventuali difformità; - se sussista lottizzazione abusiva materiale ovvero negoziale; - la eventuale illegittima trasformazione urbanistica o edilizia del territorio, verificando se il suddetto intervento edilizio sia o meno inserito in un tessuto già adeguatamente urbanizzato ed in quale misura l'intervento edilizio abbia reso necessaria la realizzazione o il rafforzamento delle infrastrutture urbanistiche; - per quanto possibile, l'epoca di inizio dei lavori, la durata e l'eventuale ultimazione degli stessi (anche mediante conferme documentali: ad es. data di stipula contratti di fornitura dei servizi, fatture lavori, etc.); - l'iter amministrativo concernente i provvedimenti autorizzativi e la sua regolarità formale (anche mediante acquisizione di copia di ogni conferente documentazione amministrativa: permesso di costruire, concessioni, autorizzazioni, avvisi, comunicazioni di varianti in corso d'opera, richieste di condono, richieste di concessione in sanatoria, eventuali ordinanze sindacali di sospensione dei lavori), specificando le generalità di proprietario, committente, direttore dei lavori, legale rappresentante della ditta esecutrice ed accertando anche documentalmente il titolo di proprietà o di possesso (copia dell'atto pubblico di compravendita e/o affitto dell'immobile; qualora si tratti di società, anche acquisizione di visura presso la Camera di Commercio). Riferisca inoltre di ogni altro elemento ritenuto utile all'accertamento dei fatti di rilievo penale. CommentoL'art. 44, lett. c), d.P.R. n. 380/2001 punisce la lottizzazione abusiva di terreni a scopo edilizio. Per integrare il reato di lottizzazione abusiva, diversamente dal mero abuso edilizio, è necessaria una illegittima trasformazione urbanistica o edilizia del territorio, di consistenza tale da incidere in modo rilevante sull'assetto urbanistico della zona. Spetta dunque al Giudice verificare, nei singoli casi, se le opere ritenute abusive abbiano una valenza autonomamente punibile ai sensi dell'art. 44, lett. a) e b), d.P.R. n. 380/2001, ovvero se esse siano idonee a conferire all'area un diverso assetto territoriale, con conseguente necessità di predisporre nuove opere di urbanizzazione o di potenziare quelle già esistenti, in tal modo sottraendo le relative scelte di pianificazione urbanistica agli organi competenti (Cass. III, n. 44946/2017). In particolare, ai sensi dell'art. 30, d.P.R. n. 380/2001, si ha lottizzazione abusiva di terreni a scopo edificatorio, alternativamente, - quando vengono iniziate opere che comportino trasformazione urbanistica o edilizia di un terreno in violazione delle prescrizioni degli strumenti urbanistici, vigenti o adottati, o comunque stabilite dalle leggi statali o regionali o senza la prescritta autorizzazione; - quando tale trasformazione venga predisposta attraverso il frazionamento e la vendita, o atti equivalenti, del terreno in lotti che, per le loro caratteristiche (quali la dimensione in relazione alla natura del terreno e alla sua destinazione secondo gli strumenti urbanistici, il numero, l'ubicazione o la eventuale previsione di opere di urbanizzazione ed in rapporto ad elementi riferiti agli acquirenti), denuncino in modo non equivoco la destinazione a scopo edificatorio. Si è conseguentemente soliti distinguere, nella prassi, tra - lottizzazione abusiva cosiddetta materiale o fisica, che consegue al frazionamento di un terreno attraverso la realizzazione di muretti e recinzioni per separare i singoli lotti ovvero con ogni altra forma di suddivisione fattuale, e comunque con la realizzazione di un insieme di opere che comportino una trasformazione urbanistico-edilizia a scopo edificatorio in grado di conferire all'area un diverso assetto del territorio (secondo Cass. III, n. 15404/2016 Bagliani e altri, costituisce lottizzazione abusiva e non una costruzione senza titolo abilitativo, ogni realizzazione di un nuovo fabbricato che, per caratteristiche o dimensioni, sia idoneo a pregiudicare la riserva pubblica di programmazione territoriale. Non è neppure necessario che la condotta si estrinsechi in opere edili in senso stretto: Cass. III, n. 13496/2017, ha affermato che anche la stabile collocazione, in un'area destinata a campeggio, di più manufatti di pernottamento, astrattamente mobili, può risolversi nella realizzazione, ad opera del gestore dell'area, di uno stabile insediamento abitativo, che comporta il sostanziale stravolgimento dell'originario assetto definito mediante pianificazione, e, dunque, una forma di lottizzazione abusiva; tali conclusioni sono state confermate dalla giurisprudenza successiva, anche a seguito delle modifiche dell'art. 3, comma 1, lett. e.5), d.P.R. n. 380/01, operate dal d.l. n. 76/2020, secondo cui integra il reato di lottizzazione abusiva l'installazione di manufatti leggeri (nella specie, unità abitative mobili poste all'interno di un'area adibita a campeggio), nel caso in cui gli stessi, in quanto non amovibili e destinati a soddisfare bisogni non temporanei degli utilizzatori, risultino stabilmente collocati sull'area di sedime, non rispondendo pertanto al requisito, richiesto per la sottrazione al regime di controllo edilizio, di precarietà strutturale e funzionale, così da trasformarsi, di fatto, in beni immobili (Cass. III, n. 36552/2022). - lottizzazione cosiddetta negoziale, che discende non dalla trasformazione effettiva del territorio, ma da qualsiasi attività che oggettivamente comporti anche solo il pericolo di un'urbanizzazione non prevista, o diversa da quella programmata. Ad esempio: • edificazione di un fabbricato residenziale su terreni con vincolo perpetuo di destinazione agricola, frazionamento in due distinte unità, vendita a soggetti non iscritti nell'albo degli imprenditori agricoli (Cass. III, n. 22961/2017); • accatastamento di un terreno ascrivibile alla volontà di frazionamento dei lottizzanti, (Cass. III, n. 37641/2015); • modifica di destinazione d'uso di un complesso alberghiero realizzata, sin dal sorgere dell'edificio, attraverso la vendita di singole unità immobiliari a privati, in difetto di una organizzazione imprenditoriale preposta alla gestione dei servizi comuni e alla concessione in locazione dei singoli appartamenti compravenduti secondo le regole comuni del contratto d'albergo, poiché in questo modo le singole unità perdono la originaria destinazione d'uso alberghiera per assumere quella residenziale (Cass. III, n. 38799/2015). La Suprema Corte (Cass. III, n. 21910/2021) ha precisato che la contravvenzione di lottizzazione abusiva è reato a consumazione anticipata; pertanto, il reato è integrato non solo dall'effettiva trasformazione del territorio ma da qualsiasi attività che comporti anche il mero pericolo di un'urbanizzazione non prevista o diversa da quella programmata, purché si traduca in interventi mirati alla realizzazione di opere che, per caratteristiche o dimensioni, pregiudichino la riserva pubblica di programmazione territoriale. Sicché, in caso di lottizzazione abusiva materiale, è necessario e sufficiente che la condotta tenuta, valutata con giudizio "ex ante", sia idonea ed oggettivamente adeguata a determinare l'evento, potendo infatti integrare, sul piano oggettivo, gli estremi del reato anche le condotte di inizio di esecuzione di opere suscettibili di determinare una trasformazione urbanistica o edilizia del territorio in violazione di previsioni di piano o normative ovvero in assenza di autorizzazione. La contravvenzione di lottizzazione abusiva si configura come reato a consumazione alternativa, potendo realizzarsi non solo quando manchi un provvedimento di autorizzazione, ma anche quando quest'ultimo sussista ma contrasti con le prescrizioni degli strumenti urbanistici, in quanto grava sui soggetti che predispongono un piano di lottizzazione, sui titolari di concessione, sui committenti e sui costruttori l'obbligo di controllare la conformità dell'intera lottizzazione e delle singole opere alla normativa urbanistica e alle previsioni di pianificazione (Cass. III, n. 33051/2017). La sentenza definitiva che accerta la sussistenza della lottizzazione abusiva dispone la confisca dei terreni abusivamente lottizzati e delle opere abusivamente costruite. Per effetto della confisca i terreni sono acquisiti di diritto e gratuitamente al patrimonio del comune (art. 44, comma 2, d.P.R. n. 380/2001). Il proscioglimento per intervenuta prescrizione non osta alla confisca del bene lottizzato allorquando sia stata accertata, con adeguata motivazione, la sussistenza del reato di lottizzazione abusiva nei suoi elementi oggettivo e soggettivo (Cass. III, n. 5816/2022; Cass. III, n. 33051/2017). Ai fini della valutazione della prescrizione del reato in oggetto, il momento consumativo va individuato nel compimento dell'ultimo atto integrante la condotta illecita, che può consistere nella stipulazione di atti di trasferimento, nell'esecuzione di opere di urbanizzazione o nell'ultimazione dei manufatti che compongono l'insediamento, non rilevando a tal fine, invece, l'utilizzazione del territorio in perdurante contrasto con la pianificazione urbanistica (Cass. III, n. 12459/2021). |