Le relazioni affettive con la famiglia d’origine si possono preservare in caso di adozione piena

La Redazione
03 Ottobre 2023

Lo ha affermato la Corte Costituzionale con sentenza n. 183 depositata ieri, stabilendo che il giudice, nel preminente interesse del minore, possa disporre il mantenimento di alcune relazioni socio-affettive con i membri della famiglia originaria.

Ritenendo infondate le questioni sollevate sull'art. 27 terzo comma, della l. n. 184 del 1983, di legittimità costituzionale, ha precisato inoltre i termini della propria interpretazione, chiarendo che il riferimento nella disposizione relativo alla cessazione dei rapporti con i componenti della famiglia d'origine, riguarda i legami di parentela giuridico-formali. Diverso è per le relazioni socio-affettive che, se mantenute, possono realizzare l'interesse del minore.

Si è espressa così a riguardo la Corte: «La cessazione dei rapporti con la famiglia biologica attiene di necessità e inderogabilmente al piano delle relazioni giuridico-formali. Quanto, invece, alla interruzione dei rapporti di natura socio-affettiva, la norma racchiude una presunzione solo iuris tantum che il distacco di fatto dalla famiglia d'origine realizzi l'interesse del minore». Dunque, non è precluso al giudice di verificare in concreto che «sulla scorta degli indici normativi desumibili dalla stessa legge n. 184 del 1983, letti nella prospettiva costituzionale della tutela del minore e della sua identità», risulti nel suo preminente interesse mantenere «significative, positive e consolidate relazioni socio-affettive con componenti della famiglia d'origine».

Inoltre: «Ove sussistano radici affettive profonde con familiari che non possono sopperire allo stato di abbandono, risulta preminente l'interesse dell'adottato a non subire l'ulteriore trauma di una loro rottura e a veder preservata una linea di continuità con il mondo degli affetti, che appartiene alla sua memoria e che costituisce un importante tassello della sua identità». Emblematico è il caso della relazione tra fratelli e sorelle non adottati dalla stessa coppia. La Corte Costituzionale ha posto l'accento sull'importanza che ha l'ascolto dell'adottando nella disciplina in materia di adozione, per l'accertamento in concreto del preminente interesse del minore. Ha rilevato inoltre come tale disciplina permetta già ora al giudice di tenere conto di tutti gli interessi coinvolti.

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