Decreto legislativo - 31/03/2023 - n. 36 art. 46 - Concorsi di progettazione.

Marco Giustiniani
Codice legge fallimentare

Artt. 3, 59, 152, 153, 154, 155, 156, 157


Concorsi di progettazione.

1. Ai concorsi di progettazione si applica la disciplina del Capo II della direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014 e, per i settori speciali, la disciplina del Capo II della direttiva 2014/25/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014.

2. Il concorso di progettazione relativo al settore dei lavori pubblici si svolge di regola in una sola fase e ha ad oggetto progetti o piani con livello di approfondimento corrispondente al progetto di fattibilità tecnica ed economica. Con adeguata motivazione, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti possono bandire un concorso in due fasi. Nella prima fase sono selezionate le proposte ideative. Nella seconda fase è elaborato un progetto di fattibilità tecnica ed economica delle proposte selezionate. Qualora il concorso di progettazione riguardi un intervento da affidare in concessione, la proposta ideativa contiene anche la redazione di uno studio economico finanziario per la sua costruzione e gestione.

3. Con il pagamento del premio le stazioni appaltanti e gli enti concedenti acquistano la proprietà del progetto vincitore. Il bando del concorso può prevedere che il progetto esecutivo sia affidato con procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando o, nei settori speciali, senza indizione di gara al vincitore o ai vincitori del concorso di progettazione, se in possesso dei requisiti previsti dal bando. In tali casi, nel computo della soglia di rilevanza europea, è calcolato il valore complessivo dei premi e pagamenti, compreso il valore stimato al netto dell'IVA dell'appalto pubblico di servizi che potrebbe essere successivamente aggiudicato con la procedura di cui al comma 2.

4. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche ai concorsi di idee finalizzati all'acquisizione di una proposta ideativa da remunerare con il riconoscimento di un congruo premio. A tali concorsi possono partecipare, oltre ai soggetti ammessi ai concorsi di progettazione, anche i lavoratori subordinati abilitati all'esercizio della professione e iscritti all'ordine professionale secondo l'ordinamento nazionale di appartenenza, con esclusione dei dipendenti della stazione appaltante o dell'ente concedente che bandisce il concorso. L'idea o le idee premiate sono acquisite in proprietà dalla stazione appaltante o ente concedente, previa eventuale definizione degli assetti tecnici, e possono essere poste a base di un concorso di progettazione o di un appalto di servizi di progettazione, a cui possono partecipare i premiati qualora in possesso dei relativi requisiti soggettivi.

Inquadramento

L'art. 46 del nuovo Codice è dedicato alla disciplina dei concorsi di progettazione e dei concorsi di idee.

In subiecta materia, il legislatore della Riforma ha ritenuto di dettare una disciplina estremamente più scarna rispetto a quella contenuta nel previgente d.lgs. n. 50/2016; si consideri, sul punto, che l'articolo in commento – peraltro composto da soli quattro commi – prende idealmente il posto di ben tre articoli del Codice previgente (i.e.artt. 152, 154 e 155 del d.lgs. n. 50/2016).

L'essenzialità della disciplina recata dall'art. 46 fornisce una rappresentazione paradigmatica della volontà del legislatore codicistico di ‘asciugare' sensibilmente la disciplina in materia di contrattualistica pubblica, in stretta aderenza al criterio di delega che ha imposto l'art. 1, comma 2 della l. n. 78/2022.

Una tale ‘sforbiciata' della disciplina in tema di concorsi di progettazione è stata realizzata dal legislatore mediante la scelta di muovere un rinvio integrale e diretto alla disciplina eurounitaria applicabile in materia.

Più precisamente, il comma 1 dell'articolo in commento prevede che ai concorsi di progettazione si applichino i) il capo II della Direttiva n. 2014/24/UE nei settori ordinari ed ii) il capo II della Direttiva n. 2015/25/UE nei settori speciali.

Come correttamente rilevato dalla Relazione illustrativa del Consiglio di Stato, se il legislatore ha potuto sic et simpliciter rinviare alla normativa eurounitaria è perché la disciplina contenuta rispettivamente nel capo II della direttiva relativa agli appalti nei settori ordinari e nel capo II dell'omologa direttiva relativa ai settori speciali presenta un carattere talmente dettagliato da rendere superflua la sua riproduzione dell'ordinamento interno.

Disposizioni ulteriori ed aggiuntive rispetto a quelle contenute nelle citate direttive sono previste dai commi successivi al comma 1; ne daremo conto nei prossimi paragrafi.

Concorsi di progettazione relativi a lavori pubblici

Il comma 2 dell'articolo in commento, riferito ai concorsi di progettazione relativi al settore dei lavori pubblici, prevede che il concorso di progettazione possa svolgersi in una o due fasi, con la precisazione per cui i) lo svolgimento del concorso in una sola fase rappresenta la regola e ii) l'espletamento di una fase ulteriore successiva alla prima deve invece rappresentare l'eccezione e deve quindi essere adeguatamente motivata dalle stazioni appaltanti e dagli enti concedenti.

Nel primo caso, ossia laddove la stazione appaltante o l'ente concedente ritenga di applicare la regola generale che prevede lo svolgimento del concorso di progettazione in un'unica fase, il concorso è direttamente finalizzato all'acquisizione di un progetto o piano con un livello di approfondimento corrispondente a quello del progetto di fattibilità tecnica ed economica.

Nel secondo caso – ossia qualora la stazione appaltante o l'ente concedente ritenga, previa adeguata motivazione, di svolgere un concorso di progettazione in due fasi – la prima fase concorsuale sarà diretta a selezionare le migliori proposte ideative ossia sarà dedicata ad una prima ‘scrematura', mentre la seconda fase (che si dovrà svolgere tra i concorrenti selezionati nella prima) sarà finalizzata all'acquisizione del progetto di fattibilità tecnica ed economica.

Nel caso in cui il concorso di progettazione riguardi un intervento da affidare in regime di concessione, è necessario che la proposta ideativa comprenda uno studio economico-finanziario per la costruzione e gestione dell'opera.

Ulteriori disposizioni sono contenute nel comma 3.

Tale comma specifica in primo luogo che, nei casi di concorsi di progettazione che prevedono premi di partecipazione o versamenti a favore dei partecipanti, il pagamento del premio determina il trasferimento della proprietà del progetto dal vincitore alla stazione appaltante o all'ente concedente.

Si chiarisce poi che è ammesso l'affidamento al vincitore del concorso dei successivi livelli di progettazione, mediante procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando o, nei settori speciali, senza indizione di gara, purché tale facoltà sia stata prevista, con effetto di autovincolo amministrativo, nel bando del concorso. Per tali fattispecie, il medesimo comma 3 specifica le modalità di calcolo della soglia di rilevanza europea, prevedendo che nel relativo computo sia considerato il valore complessivo dei premi e dei pagamenti, ivi compreso il valore stimato (al netto dell'IVA) dell'appalto pubblico di servizi suscettibile di essere successivamente aggiudicato ai sensi del comma 2.

Concorsi di idee

Il comma 4 dispone infine che l'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo in commento sia estesa anche ai concorsi di idee finalizzati all'acquisizione di una proposta ideativa da remunerare con il riconoscimento di un congruo premio.

Per quanto concerne la platea dei soggetti ammessi a partecipare ai concorsi di idee, la norma in commento prevede che la partecipazione sia riservata – oltreché ai soggetti ammessi ai concorsi di progettazione – anche ai lavoratori subordinati abilitati all'esercizio della professione e iscritti all'ordine professionale secondo l'ordinamento nazionale di appartenenza, con esclusione dei dipendenti della stazione appaltante o dell'ente concedente che bandisce il concorso.

Anche qui si prevede che l'idea o le idee premiate siano acquisite in proprietà dalla stazione appaltante o dall'ente concedente, previa eventuale definizione degli assetti tecnici, e che possano essere poste a base di un concorso di progettazione o di un appalto di servizi di progettazione, a cui possono partecipare i premiati qualora in possesso dei relativi requisiti soggettivi.

Bibliografia

Buonanno, in Caringella, Protto (a cura di) Codice e Regolamento Unico dei Contratti Pubblici, Trento, 2011; Caringella, De Marzo (a cura di), La nuova disciplina dei lavori pubblici, Milano, 2003; Colombo, in AA.VV. (a cura di), Codice dei Contratti Pubblici, Milano, 2007; Nunziata, I concorsi di progettazione e di idee, in Clarich (a cura di), Commentario al Codice dei contratti pubblici, Torino, 2019; Scalise, Massari, I concorsi di progettazione e di idee, in Caringella, Mantini, Giustiniani (a cura di), Trattato sui contratti pubblici, Roma, 2021; Sciancalepore, in Garofoli, Ferrari, Codice degli appalti pubblici, Roma, 2009.

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