Decreto legislativo - 31/03/2023 - n. 36 art. 60 - Revisione prezzi.

Francesco Caringella
Codice legge fallimentare

Art. 106


Revisione prezzi.

1. Nei documenti di gara iniziali delle procedure di affidamento è obbligatorio l'inserimento delle clausole di revisione prezzi riferite alle prestazioni oggetto del contratto1.

2. Queste clausole non apportano modifiche che alterino la natura generale del contratto o dell'accordo quadro; si attivano al verificarsi di particolari condizioni di natura oggettiva, che determinano:

a) una variazione del costo dell'opera, in aumento o in diminuzione, superiore al 3 per cento dell'importo complessivo e operano nella misura del 90 per cento del valore eccedente la variazione del 3 per cento applicata alle prestazioni da eseguire;

b) una variazione del costo della fornitura o del servizio, in aumento o in diminuzione, superiore al 5 per cento dell'importo complessivo e operano nella misura dell'80 per cento del valore eccedente la variazione del 5 per cento applicata alle prestazioni da eseguire2.

2-bis. Per gli appalti di servizi e forniture, resta ferma la facoltà di inserire nel contratto, oltre alle clausole di cui al comma 1, meccanismi ordinari di adeguamento del prezzo del contratto all'indice inflattivo convenzionalmente individuato tra le parti. In tale ipotesi, l'incremento di prezzo riconosciuto in virtù dei meccanismi ordinari di adeguamento del prezzo del contratto non è considerato nel calcolo della variazione del costo del servizio o della fornitura rilevante, ai sensi del comma 2, lettera b), ai fini dell'attivazione delle clausole di revisione prezzi3.

3. Ai fini della determinazione della variazione dei costi e dei prezzi di cui al comma 1, si utilizzano i seguenti indici sintetici [elaborati dall'ISTAT]4:

a) con riguardo ai contratti di lavori, gli indici sintetici individuati ai sensi del comma 4-quater5;

b) con riguardo ai contratti di servizi e forniture, gli indici dei prezzi al consumo, dei prezzi alla produzione dell'industria e dei servizi e gli indici , anche disaggregati, delle retribuzioni contrattuali orarie6.

4. Con provvedimento adottato dal Ministero dell'infrastrutture e dei trasporti, sentito l'ISTAT, sono adottati i singoli indici di costo delle lavorazioni, sulla base delle tipologie omogenee di cui alla tabella A dell'allegato II.2-bis, per la determinazione degli indici sintetici individuati ai sensi del comma 4-quater7.

4-bis. Gli indici di prezzo di cui al comma 3, lettera b), sono pubblicati, unitamente alla relativa metodologia di calcolo, sul portale istituzionale dell'ISTAT in conformità alle pertinenti disposizioni normative europee e nazionali in materia di comunicazione e diffusione dell'informazione statistica ufficiale8.

4-ter. In relazione agli appalti di servizi e forniture che, in ragione dei settori di riferimento, dispongono di specifici indici di determinazione della variazione del prezzo, resta ferma la possibilità di fare riferimento ai medesimi indici anche in sostituzione di quelli previsti dal comma 3, lettera b). Le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano agli appalti di servizi e forniture il cui prezzo è determinato sulla base di una indicizzazione9.

4-quater. L'allegato II.2-bis disciplina le modalità di applicazione delle clausole di revisione dei prezzi, tenuto conto della natura e del settore merceologico dell'appalto, e degli indici disponibili e ne specifica le modalità di corresponsione, anche in considerazione dell'eventuale ricorso al subappalto10.

5. Per far fronte ai maggiori oneri derivanti dalla revisione prezzi di cui al presente articolo le stazioni appaltanti utilizzano:

a) nel limite del 50 per cento, le risorse appositamente accantonate per imprevisti nel quadro economico di ogni intervento, fatte salve le somme relative agli impegni contrattuali già assunti, e le eventuali ulteriori somme a disposizione della medesima stazione appaltante e stanziate annualmente relativamente allo stesso intervento;

b) le somme derivanti da ribassi d'asta, se non ne è prevista una diversa destinazione dalle norme vigenti;

c) le somme disponibili relative ad altri interventi ultimati di competenza della medesima stazione appaltante e per i quali siano stati eseguiti i relativi collaudi o emessi i certificati di regolare esecuzione, nel rispetto delle procedure contabili della spesa e nei limiti della residua spesa autorizzata disponibile.

Inquadramento

L'art. 60 detta la disciplina della c.d. revisione prezzi: ossia della modifica del corrispettivo economico di un contratto pubblico in corso di esecuzione.

Nel previgente sistema, l'art. 106, comma 1, lett. a), d.lgs. n. 50/2016 consentiva la revisione dei prezzi in un momento successivo alla stipulazione del contratto di appalto soltanto qualora l'Amministrazione avesse, in origine, inserito delle clausole “chiare, precise e inequivocabili” nella documentazione di gara. Successivamente, con l'art. 29 del d.l. n. 4/2022 (c.d. “Decreto sostegni-ter”), il Legislatore, per far fronte alle ricadute economiche negative a seguito delle misure di contenimento dell'emergenza sanitaria, ha imposto – transitoriamente e sino al 31 dicembre 2023 – alle amministrazioni di inserire delle clausole di revisione del prezzo nelle lex specialis delle gare pubbliche d'appalto.

Nell'attuale contesto storico, dunque, l'art. 1, comma 2, lett.g), della legge delega n. 78/2022 ha previsto l'obbligo per le stazioni appaltanti di inserire nei bandi di gara, negli avvisi e inviti, in relazione alle diverse tipologie di contratti pubblici, un regime obbligatorio di revisione dei prezzi al verificarsi di particolari condizioni di natura oggettiva e non prevedibili al momento della formulazione dell'offerta, compresa la variazione del costo derivante dal rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritti dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, applicabili in relazione all'oggetto dell'appalto e delle prestazioni da eseguire anche in maniera prevalente, stabilendo che gli eventuali oneri derivanti dal suddetto meccanismo di revisione dei prezzi siano a valere sulle risorse disponibili del quadro economico degli interventi e su eventuali altre risorse disponibili per la stazione appaltante da utilizzare nel rispetto delle procedure contabili di spesa.

In attuazione della delega, l'art. 60, comma 1, ha reso obbligatorio l'inserimento nei documenti di gara della clausola di revisione prezzi, così stabilizzando – nei fatti – la previsione ‘temporanea' di cui all'art. 29 del d.l. n. 4/2022 (cd. decreto Sostegni ter).

Tra i possibili meccanismi di funzionamento della revisione (sostanzialmente riassumibili sotto le due categorie dei sistemi di compensazione e di quelli di indicizzazione) il legislatore ha optato per un modello di indicizzazione – in certo modo ispirato a quello esistente nell'ordinamento francese – allo scopo di facilitare e rendere più rapida e sicura l'applicazione della revisione.

Allo stesso tempo, però, sempre in esecuzione dei criteri di delega, è stato previsto, al medesimo comma 2, che all'origine delle variazioni dei prezzi che renderanno in concreto attivabile il meccanismo della revisione siano “particolari condizioni di natura oggettiva”. La necessaria oggettività dei presupposti, al pari dell'obbligo di non alterare la natura del contratto, si giustifica in ragione della necessità di non incidere sul legame tra gara e contratto, evitando affidamenti diretti distorsivi delle dinamiche concorrenziali. Rispetto alla prima versione del Codice approvata a dicembre 2022 dal Consiglio dei Ministri, è stato espunto l'inciso che richiedeva che le condizioni di attivazioni delle clausole revisionali fossero anche “non prevedibili al momento della formulazione dell'offerta”. Tale ‘emendamento' è da valutare favorevolmente in quanto l'assenza di tale precisazione avrebbe potuto generare non pochi dubbi in sede interpretativa.

Il decreto correttivo (D. Lgs. 209/2024

Il Decreto correttivo apporta rilevanti modifiche all'art. 60 del Codice, specie con riguardo ai contratti di servizi e forniture, comportando di fatto una sostanziale riscrittura della disposizione. In particolare viene: (i) esplicitato che le clausole di revisione dei prezzi sono riferite alle prestazioni oggetto del contratto; (ii) interamente sostituito il comma 2, in particolare prevedendo differenti percentuali di attivazione del meccanismo di revisione dei prezzi rispetto alla tipologia di contratto affidato (servizi, lavori o forniture) e specificando che le medesime si applicano in relazione alla sola parte eccedente la soglia normativamente prevista (ad esempio, l'attivazione della revisione nei casi di variazione del costo dell'opera, in aumento o in diminuzione, superiore al 3% dell'importo complessivo e operanti nella misura del 90 % del valore eccedente la variazione del 3 % da applicarsi alle prestazioni da eseguire); (iii) aggiunto il comma 2bis in materia di inserimento facoltativo di meccanismi di adeguamento all'inflazione per i contratti di servizi e forniture; (iv) eliminato il riferimento agli elaborati ISTAT di cui al comma 3; (v) sostituito il comma 4, con la previsione della adozione di un provvedimento da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per la individuazione dei singoli indici di costo delle lavorazioni; (vi) aggiunti, infine, i commi 4bis, 4ter¸ 4quater, in materia di pubblicazione degli indici dei prezzi relativamente ai contratti di servizi e fornitura; (vii) prevista la possibilità, in relazione ai medesimi contratti, di fare riferimento alternativamente agli indici dei prezzi settoriali, ove previsti, ovvero a quelli di cui all'art. 60, comma 3, lett. b, del Codice, nonché in materia di modalità di applicazione delle clausole di revisione attraverso l'adozione dell'Allegato II.bis.

 

Presupposti per l'attivazione della clausola

Tra i due possibili parametri revisionali (compensazione e indicizzazione), il codice ha scelto il criterio dell'indicizzzazione.

Le clausole di revisione si attivano al determinarsi di una variazione del costo dell'opera, della fornitura o del servizio, in aumento o in diminuzione, superiore al 5% dell'importo complessivo (cd. soglia d'alea ) e operano nella misura dell'80 per cento della variazione stessa (cd. percentuale di compensazione) , in relazione alle prestazioni da eseguire.

Sotto la soglia del 5%, il legislatore ha ritenuto operare la normale alea contrattuale, bloccando ex lege l'operatività di qualsiasi meccanismo revisionale.

Come osservato dalla Relazione Illustrativa del Consiglio di Stato, per rendere la nuova disciplina della revisione prezzi autoesecutiva e il meccanismo progettato immediatamente operativo, si è ritenuto di far riferimento, nei commi 3 e 4, agli indici sintetici elaborati dall'ISTAT e relativi:

a) al costo di costruzione (per i contratti di lavori);

b) ai prezzi al consumo, alla produzione dell'industria e dei servizi, nonché alle retribuzioni contrattuali orarie (per i contratti di forniture e servizi).

Il comma conclusivo (n. 5) si occupa, infine, del profilo cruciale per garantire l'operatività dell'istituto della revisione prezzi: ossia il finanziamento dei maggiori oneri derivanti dall'attivazione del meccanismo di revisione. In questo senso, le P.A. dovranno utilizzare:

a) nel limite del 50%, le risorse appositamente accantonate per imprevisti nel quadro economico di ogni intervento, fatte salve le somme relative agli impegni contrattuali già assunti, e le eventuali ulteriori somme a disposizione della medesima stazione appaltante e stanziate annualmente relativamente allo stesso intervento;

b) le somme derivanti da ribassi d'asta, se non ne è prevista una diversa destinazione dalle norme vigenti;

c) le somme disponibili relative ad altri interventi ultimati di competenza della medesima stazione appaltante e per i quali siano stati eseguiti i relativi collaudi o emessi i certificati di regolare esecuzione, nel rispetto delle procedure contabili della spesa e nei limiti della residua spesa autorizzata disponibile.

Riparto di giurisdizione

Secondo Cons., Stato, sez. V,  n. 1069 del 2 febbraio 2024,  rientra nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, ai sensi dell'art. 133, lett. e), n. 2, del codice del processo amministrativo – norma secondo cui sussiste la   giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo per le controversie «relative ai provvedimenti applicativi dell'adeguamento dei prezzi ai sensi dell'art. 133, commi 3 e 4, dello stesso decreto»-  le controversie in tema di revisione dei prezzi degli appalti di servizi e forniture e di adeguamento dei prezzi degli appalti dei lavori se la contestazione attenga alla spettanza del riconoscimento sia se attenga all'importo come quantificato nel provvedimento amministrativo impugnato (cfr.,  Cons. Stato, III, 24 marzo 2022, n. 2157), a meno che non si tratti di dare mera esecuzione a clausole contrattuali che regolino convenzionalmente l' an e il quantum della revisione (cfr. Cass. S.U., 8 febbraio 2022, n. 3935).  Escluso che nel caso di specie ricorra tale ultima eventualità, va rilevato come anche la speciale ipotesi di compensazione per gli eccezionali aumenti dei prezzi di alcuni materiali di costruzione, introdotta e disciplinata dall'art. 1- septies del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73 (convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106) delinea una fattispecie di revisione dei prezzi contrattuali il cui elemento di specialità, rispetto alle previsioni contenute nell'art. 133 del d.lgs. n. 163 del 2006 e nell'art. 106 del d.lgs. n. 50 del 2016, è costituito dalla modalità di determinazione dell'importo riconoscibile a titolo di compensazione per l'aumento dei prezzi (modalità basata sulle indicazioni dell'art. 1-septies, del decreto-legge n. 73 del 2021 e sulla rilevazione degli aumenti o diminuzioni dei prezzi da parte del Ministero delle infrastrutture).

Occorre anche  richiamare la costante giurisprudenza (Cons. Stato, sez. V,  6 settembre 2022, n. 7756, la quale ha ribadito che l'istanza con la quale l'impresa richieda il riconoscimento della revisione dei prezzi costituisce l'atto di avvio di un procedimento amministrativo «che sfocia in un provvedimento autoritativo, il quale deve essere impugnato nel termine decadenziale di legge (Cons. Stato, Sez. V, 27 novembre 2015 n. 5375, Consiglio di Stato sez. IV, 6 agosto 2014, n. 4207; sez. V, 24 gennaio 2013, n. 465; sez. V, 3 agosto 2012 n. 4444; Corte di Cassa., SS.UU. 30 ottobre 2014, n. 23067; 15 marzo 2011, n. 6016; 12 gennaio 2011, n. 511; 12 luglio 2010, n. 16285). Dunque, la posizione dell'appaltatore è di interesse legittimo, quanto alla richiesta di effettuare la revisione in base ai risultati dell'istruttoria (Cons. Stato, Sez. V, 22 dicembre 2014, n. 6275 e 24 gennaio 2013n. 465), in presenza di una facoltà discrezionale riconosciuta alla stazione appaltante (Cass. SS.UU. 31 ottobre 2008, n. 26298), che deve effettuare un bilanciamento tra l'interesse dell'appaltatore alla revisione e l'interesse pubblico connesso sia al risparmio di spesa, sia alla regolare esecuzione del contratto aggiudicato. […].

Bibliografia

Cabiddu, Colombo (a cura di), Commentario al nuovo codice dei contratti pubblici, Gorle, 2016, 410; Caringella, Protto, Il Codice dei contratti pubblici dopo il correttivo, Roma, 2017; Caringella, Manuale dei contratti pubblici, Roma 2021; Esposito (a cura di), Codice dei Contratti Pubblici, Milano, 2017; Gamberini, Giustiniani, Lezioni di diritto dei contratti pubblici, Roma, 2017, 195-208; Garofoli, Ferrari (a cura di), Codice dei contratti pubblici, Molfetta, 2017; Giuffrè, Provenzano, Tranquilli (a cura di), Codice dei Contratti Pubblici, Napoli, 2019; Giustiniani, Commento all'articolo 60, in Il nuovo codice dei contratti pubblici prima e dopo la riforma, Roma, 2023; Mastragostino (a cura di), Diritto dei contratti pubblici. Assetto e dinamiche evolutive alla luce del nuovo codice, del decreto correttivo 2017 e degli atti attuativi, Torino, 2017; Pazzaglia, Modifiche dei contratti pubblici in corso di esecuzione e cessione dei crediti, in Caringella, Giustiniani, Mantini (a cura di), Trattato dei contratti pubblici, Roma, 2021; Zavaglia, Commento all'art. 116, in La disciplina dei contratti pubblici. Commentario al codice appalti, a cura di Baldi-Tomei, Milano, 2007, 970.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario