Decreto legislativo - 31/03/2023 - n. 36 art. 138 - Contratti e concorsi di progettazione aggiudicati o organizzati in base a norme internazionali.Codice legge fallimentare Art. 161 Contratti e concorsi di progettazione aggiudicati o organizzati in base a norme internazionali. 1. Il codice non si applica agli appalti pubblici e ai concorsi di progettazione e alle concessioni in materia di difesa o di sicurezza di cui al decreto legislativo 15 novembre 2011, n. 208, qualora essi siano disciplinati da: a) norme procedurali specifiche in base a un accordo o un'intesa internazionale conclusi in conformità dei trattati dell'Unione europea, tra lo Stato e uno o più Paesi terzi o relative articolazioni e riguardante lavori, forniture o servizi destinati alla realizzazione comune o alla gestione comune di un progetto; b) norme procedurali specifiche in base a un accordo o un'intesa internazionale in relazione alla presenza di truppe di stanza e concernente imprese di uno Stato membro o di un Paese terzo; c) norme procedurali specifiche di un'organizzazione internazionale nel caso di appalti; d) norme procedurali specifiche di un'organizzazione internazionale che si approvvigiona per le proprie finalità o a concessioni che devono essere aggiudicate da uno Stato membro in conformità di tali norme. 2. Gli accordi o le intese di cui al comma 1, lettera a), relativi ad appalti sono comunicati alla Commissione europea. 3. Il codice non si applica agli appalti pubblici e ai concorsi di progettazione concernenti aspetti di difesa o di sicurezza che la stazione appaltante aggiudica in base a norme sugli appalti previste da un'organizzazione internazionale o da un'istituzione internazionale di finanziamento, quando gli appalti pubblici e i concorsi di progettazione in questione sono interamente finanziati da tale organizzazione o istituzione. Nel caso di appalti pubblici e concorsi di progettazione cofinanziati prevalentemente da un'organizzazione internazionale o da un'istituzione internazionale di finanziamento, le parti si accordano sulle procedure d'appalto applicabili. InquadramentoL'art. 138 del Nuovo Codice riproduce sostanzialmente il contenuto dell'art. 161 del d.lgs. 50/2016, che a propria volta costituiva l'omologo dell'art. 18, d.lgs. n. 163/2006, il quale escludeva dall'ambito di applicazione della disciplina codicistica i contratti pubblici disciplinati da regole procedurali differenti e aggiudicati in base: i ) ad accordi internazionali conclusi in conformità del Trattato tra l'Italia e uno o più Paesi terzi e relativi a forniture o lavori destinati alla realizzazione o allo sfruttamento congiunti di un'opera da parte degli Stati firmatari ovvero concernenti servizi destinati alla realizzazione comune o alla gestione comune di un progetto da parte degli Stati firmatari; ii ) ad accordi internazionali conclusi in relazione alla presenza di truppe di stanza e concernenti imprese dello Stato italiano o di Paesi terzi; iii ) alle particolari procedure di organizzazioni internazionali. Nell'ipotesi di accordo internazionale, questo doveva essere comunicato a cura del Ministero degli affari esteri alla Commissione Europea, che poteva consultare il comitato consultivo per gli appalti pubblici di cui all'art. 77 della Direttiva n. 2004/18/CE e all'art. 68 della Direttiva n. 2004/17/CE. Successivamente, l'art. 1, comma 1, lett. c), d.lgs. n. 152/2008 aveva aggiunto il comma 1-bis in base al quale – in sede di aggiudicazione degli appalti – gli enti aggiudicatori avrebbero dovuto applicare condizioni di uguale favore rispetto a quelle concesse dai Paesi terzi agli operatori economici italiani in applicazione dell'accordo istitutivo dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC). Le esclusioni operate dall'art. 138 del Codice in materia di difesa e sicurezzaL'articolo in commento, nel dare attuazione all'art. 17 della Direttiva n. 2014/24/UE, all'art. 27 della Direttiva n. 2014/25/UE e all'art. 10, par. 5, della Direttiva n. 2014/23/UE, riproducendo quanto precedentemente previsto dall'art. 161 del d.lgs. n. 50/2016, conferma le tre ulteriori ipotesi di esclusione ivi previste. Più precisamente, in aggiunta i) agli appalti disciplinati da norme procedurali specifiche in base a un accordo o a un'intesa internazionale tra Stato e uno o più Paesi terzi e destinati alla realizzazione comune o alla gestione in comune di un progetto, ii) agli appalti disciplinati da norme procedurali specifiche in base a un accordo o a un'intesa internazionale in relazione alla presenza di truppe di stanza ed iii) agli appalti disciplinati da norme procedurali specifiche di un'organizzazione internazionale, il legislatore ha inteso escludere dall'applicazione della disciplina codicistica (anche): i ) gli appalti disciplinati da norme procedurali specifiche di un'organizzazione internazionale che si approvvigioni per le proprie finalità (fattispecie recata dal comma 1, lett. d), dell'art. 161 e corrispondente alla lett. c) del comma 1 dell'art. 6 del d.lgs. n. 208/2011), ii ) gli appalti concernenti aspetti di difesa o di sicurezza che l'amministrazione aggiudicatrice aggiudichi in base a norme sugli appalti previste da un'organizzazione o da un'istituzione internazionale di finanziamento, laddove gli appalti pubblici e i concorsi di progettazione siano interamente finanziati da detta organizzazione o istituzione (comma 2, 1º cpv, dell'art. 161) e iii ) gli appalti cofinanziati prevalentemente da un'organizzazione o istituzione internazionale di finanziamento (comma 2, 2º cpv, dell'art. 161). Con riferimento a quest'ultima ipotesi, l'art. 138, comma 2, prevede che le parti debbano accordarsi sulle procedure applicabili. Si nota che il legislatore ha confermato la scelta del suo predecessore di non riprodurre la previsione di cui al comma 1-bis dell'art. 18 del vecchio Codice De Lise di cui al d.lgs. n. 163/2006, secondo cui – in sede di aggiudicazione degli appalti da parte degli enti aggiudicatori – gli stessi avrebbero dovuto applicare condizioni favorevoli quanto quelle concesse dai Paesi terzi agli operatori economici italiani in applicazione dell'accordo istitutivo dell'OMC: “si tratta di un principio generale dell'ordinamento giuridico, oltre che del diritto internazionale, in quanto basato sul concetto di reciprocità” (Caringella, Protto). L'articolo in commento richiede che gli accordi o le intese internazionali conclusi conformemente ai Trattati UE tra lo Stato e uno o più Paesi terzi e relativi ad appalti finalizzati alla realizzazione o alla gestione comune di un progetto debbano essere comunicati alla Commissione. La Direttiva n. 2014/24/UE precisa che – in tal caso – la Commissione ha la facoltà di rivolgersi al comitato consultivo per gli appalti pubblici di cui all'art. 89 della medesima Direttiva n. 2014/24/UE. La ratio comune alle sopra indicate tipologie di esclusione deriva dal principio di specialità che, anche per le fonti internazionali, rende prevalente l'applicazione della norma speciale. Si aggiungono ragioni connesse alla sicurezza o ai segreti di Stato, con particolare riferimento all'ipotesi della presenza di truppe di stanza (Caringella Protto). BibliografiaAntonelli, Gli appalti e le procedure in specifici settori: difesa e sicurezza e contratti secretati, in Clarich (a cura di), Commentario al Codice dei Contratti Pubblici, II ed., Torino, 2019; Buonanno, I contratti per la difesa e la sicurezza, in Caringella, Giustiniani, Mantini (a cura di), Trattato dei contratti pubblici, Roma, 2021; Caringella, Protto (a cura di), Il codice dei contratti pubblici dopo il correttivo, Roma, 2017; Giustiniani, Commento all'art. 161, in Caringella (a cura di), Il Codice dei contratti pubblici, Milano, 2021. |