Decreto legislativo - 31/03/2023 - n. 36 art. 154 - Accordi quadro.Codice legge fallimentare Artt. 3, 54 Accordi quadro. 1. Negli affidamenti di cui al presente Libro, gli appalti basati su un accordo quadro sono aggiudicati in base a regole e criteri oggettivi che possono prevedere la riapertura del confronto competitivo tra gli operatori economici partecipanti all'accordo. Le regole e i criteri sono indicati nei documenti di gara per l'accordo quadro e garantiscono parità di trattamento tra gli operatori economici parti dell'accordo. Quando è prevista la riapertura del confronto competitivo, la stazione appaltante o l'ente concedente fissa un termine sufficiente per consentire di presentare offerte relative a ciascun appalto specifico e aggiudicano ciascun appalto all'offerente che ha presentato la migliore offerta in base ai criteri di aggiudicazione stabiliti nel capitolato d'oneri dell'accordo quadro. La stazione appaltante o l'ente concedente non può ricorrere agli accordi quadro per eludere l'applicazione del codice o per ostacolare, limitare o distorcere la concorrenza. InquadramentoCome si è visto (cfr. commento ad art. 141), la disciplina dettata per i settori speciali dal Libro III del Codice, oltre ad essere in gran parte imposta dal diritto europeo, mira ad avere, rispetto al passato, un maggior “ carattere di completezza e sostanziale autoconclusività ”, evitando il sistema di rinvii “di massa” alla regolamentazione sui settori ordinari in favore: i) di richiami più specifici e puntuali; ii) ovvero della regolamentazione autonoma di alcuni istituti per i quali, nel previgente codice del 2016, si operava invece un generico rinvio nei limiti di compatibilità alla disciplina sui settori ordinari. Così, ad esempio, si è ritenuto di dedicare uno specifico articolo alla procedura ristretta invece di rinviare, come in passato, alla relativa disposizione sui settori ordinari (cfr. commento ad art. 156). Analogamente, al fine di rimarcare le peculiarità della disciplina in materia di accordi quadro nell'ambito dei settori speciali, si è deciso di rendere autonoma la relativa regolamentazione con l'introduzione di un apposito articolo, che riprende i contenuti dell'art. 51 della Direttiva 2014/25/UE. E ciò al contrario del previgente codice del 2016 che per tale istituto, invece, rinviava alla disciplina stabilita per i settori ordinari. I minori vincoli procedimentali nei settori speciali in caso di utilizzo dell'accordo quadro consistono, in sostanza: a) nella maggiore durata che può avere il rapporto negoziale, posto che mentre nei settori ordinari è di quattro anni, eventualmente incrementabile previa specifica motivazione, la disposizione in commento non indica una durata massima, che è comunque individuabile sulla base del diritto europeo nel maggior periodo di otto anni, anch'esso eventualmente incrementabile previa specifica motivazione (v. art. 52 Direttiva 2014/25/UE); b) nella maggiore flessibilità degli schemi procedurali per l'affidamento degli appalti specifici (contratti applicativi) a valle dell'accordo quadro, fermo naturalmente il rispetto dei principi generali quali quelli di trasparenza e parità di trattamento. In questa prospettiva, l'art. 154 in commento prevede, in sostanza, una regolamentazione “di massima” dell'affidamento degli appalti specifici a valle di un accordo quadro, con riferimento al contenuto dei documenti di gara, al necessario rispetto della parità di trattamento tra gli operatori economici parti dell'accordo in caso di affidamento “a monte” dell'accordo a più contraenti e previsione di riapertura del confronto competitivo “a valle”, nonché al divieto di utilizzo elusivo della fattispecie negoziale in esame. Natura e funzione dell'Accordo Quadro (cenni e rinvio)Per «accordo quadro» si intende “l'accordo concluso tra una o più stazioni appaltanti e uno o più operatori economici, il cui scopo è quello di stabilire le clausole relative agli appalti da aggiudicare durante un dato periodo, in particolare per quanto riguarda i prezzi e, se del caso, le quantità previste” (art. 2, comma 1, lett. n), dell'allegato I.1). Si tratta di un istituto nato con specifico riferimento alla disciplina sui settori speciali e successivamente esteso anche a quella dei settori ordinari, in un processo di progressiva e tendenziale convergenza tra le due normative (v. commento all'art. 141). In termini generali, infatti, la regolamentazione dell'istituto dell'accordo quadro è ampiamente prevista dall'art. 59 del Codice, al cui commento si fa dunque rinvio per maggiori approfondimenti, tenendo comunque presente i maggiori margini di snellezza operativa per i settori speciali, sopra evidenziati. |