Decreto legislativo - 31/03/2023 - n. 36 art. 229 - Entrata in vigore.

Marco Giustiniani

Entrata in vigore.

1. Il codice entra in vigore, con i relativi allegati, il 1° aprile 2023.

2. Le disposizioni del codice, con i relativi allegati acquistano efficacia il 1° luglio 2023.

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Inquadramento

Gli articoli in commento contengono la disciplina relativa all'entrata in vigore e all'efficacia del nuovo Codice e al periodo di transizione tra le disposizioni del previgente d.lgs. n. 50/2016 e gli articoli del d.lgs. n. 36/2023.

Il meccanismo introdotto dal legislatore è complesso.

Innanzitutto, si distingue tra entrata in vigore del Codice (fissata al 1° aprile 2023) ed entrata in efficacia (fissata per il 1° luglio 2023), disciplinate rispettivamente ai commi 1 e 2 dell'art. 229. Tale distinzione ha comportato la necessità di prevedere l'ultrattività della normativa previgente, la cui abrogazione ha prodotto i suoi effetti a partire dal 1° luglio 2023, fatte salve le disposizioni di cui è stata espressamente prevista (l'ulteriore) ultrattività fino al 31 dicembre 2023. Sono state infatti introdotte talune eccezioni alla disciplina di entrata in efficacia del Codice, con talune disposizioni che acquisiranno efficacia solamente a decorrere dal 1° gennaio 2024.

Sempre in merito al regime transitorio previsto dal legislatore, si segnala che – in base a quanto previsto dal comma 1 dell'art. 224, le nuove disposizioni relative al Collegio consultivo tecnico trovano applicazione anche ai collegi già costituiti ed operanti alla data di entrata in vigore del Codice.

L'art. 227 pone un principio di modificabilità esplicita delle disposizioni contenute nel Codice e nei suoi Allegati, sino ad estendersi anche alle intere materie dagli stessi disciplinate.

Infine, l'art. 228 contiene una clausola di invarianza finanziaria, secondo cui dall'applicazione del Codice non dovranno derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e le Amministrazioni provvederanno agli adempimenti previsti dal Codice con le risorse umane e finanziarie disponibili. Invero, si dubita che tale clausola possa essere corrispondente alla realtà della contrattualistica pubblica, considerando gli investimenti che dovranno essere fatti dalle Amministrazioni, anche solo per la digitalizzazione.

Eccezioni all'efficacia del nuovo Codice

Il comma 2 dell'art. 226 elenca talune ipotesi per cui, anche a partire dal 1° luglio 2023, continueranno ad applicarsi le disposizioni contenute nel d.lgs. n. 50/2016. Si tratta, nello specifico, dei c.d. procedimenti o procedure in corso, dovendosi per tali intendere:

a) le procedure e i contratti per i quali i bandi o avvisi con cui si indice la procedura di scelta del contraente siano stati pubblicati prima della data in cui il nuovo Codice acquisterà efficacia;

b) in caso di contratti senza pubblicazione di bandi o avvisi, le procedure e i contratti in relazione ai quali, alla data in cui il codice acquista efficacia, siano stati già inviati gli avvisi a presentare le offerte;

c) per le opere di urbanizzazione a scomputo del contributo di costruzione, oggetto di convenzioni urbanistiche o atti assimilati comunque denominati, i procedimenti in cui le predette convenzioni o atti siano stati stipulati prima della data in cui il codice acquista efficacia;

d) per le procedure di accordo bonario di cui agli artt. 210 e 211, di transazione e di arbitrato, le procedure relative a controversie aventi a oggetto contratti pubblici, per i quali i bandi o gli avvisi siano stati pubblicati prima della data in cui il codice acquista efficacia, ovvero, in caso di mancanza di pubblicazione di bandi o avvisi, gli avvisi a presentare le offerte siano stati inviati prima della suddetta data.

Per quanto concerne le singole disposizioni codicistiche la cui entrata in efficacia è stata posticipata dal legislatore al 1° gennaio 2024 – tra cui rientrano, in via esemplificativa, quelle relative al regime di pubblicità legale degli atti di gara, alla digitalizzazione del sistema e al diritto di accesso – si rinvia ai commenti specificamente dedicati ai relativi articoli.

Secondo Tar Lazio, sez. II bis, 3 gennaio 2024, n. 134, alle procedure di affidamento di contratti finanziati con le risorse del PNRR indette successivamente al 1° luglio 2023 si applica il nuovo codice dei contratti pubblici.  Così anche Tar Umbria, I, 758/2023. Con particolare riferimento a tale ultima disposizione, il collegio rileva che essa si limita a stabilire la perdurante vigenza delle sole norme speciali in materia di appalti PNRR (tra cui gli artt. 47 e ss. del d. l. n. 77 del 2021) ma non anche degli istituti del d. lgs. n. 50 del 2016 in esso sporadicamente richiamati; la contraria opzione ermeneutica, seguita dalla circolare del MIT del 12/07/23 (richiamata dalla “premessa” del disciplinare di gara), collide con il ricordato disposto del comma 2 dell'art. 226 del d. lgs. n. 36 del 2023, che sancisce l'abrogazione del d. lgs. n. 50 del 2016 a decorrere dal 01 luglio 2023 senza alcuna eccezione, e con il comma 5 della medesima disposizione, secondo cui “ogni richiamo in disposizioni legislative, regolamentari o amministrative vigenti al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 del 2016, o al codice dei contratti pubblici vigente alla data di entrata in vigore del codice, si intende riferito alle corrispondenti disposizioni del codice o, in mancanza, ai principi desumibili dal codice stesso”.

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