Sui fondamenti matematico-finanziari delle recenti tabelle dell’Osservatorio di Milano di “Capitalizzazione anticipata di una rendita”

31 Ottobre 2023

Sia l’Amministrazione giudiziaria che la conciliazione extra-giudiziale sono spesso chiamate a valutare l’equo risarcimento per il danno patrimoniale (danno futuro) derivante dalla perdita totale o parziale della capacità lavorativa e in generale della capacità di guadagno di una persona (lucro cessante) a seguito di un evento avverso determinato da un soggetto terzo.

Finora i due punti di riferimento disponibili per la determinazione di tali risarcimenti sono stati la tabella di cui al R.D. 9 ottobre 1922 n. 1403 (“Tabella del 1922”) contenente il valore di una rendita unitaria immediata vitalizia mensile anticipata e la più recente tabella di cui al Quaderno n.41/1990 del Consiglio Superiore della Magistratura pp. 127-130 (“Tabella del CSM” o “Tabella di Genova” o “Tabella di Trevi”).

La Tabella del 1922, alla luce anche dell’intero secolo trascorso dalla sua pubblicazione, presenta diversi problemi: copre le età 12-80 anni, utilizza le tavole di sopravvivenza e mortalità del 1901-1912, adotta un tasso tecnico del 4.5%, non distingue tra maschi e femmine.

La Tabella del CSM, d’altra parte, pur distinguendo tra maschi e femmine e includendo una rivalutazione (inflazione) al 3% annuo della rendita vitalizia, si riferisce alle tavole di mortalità ISTAT del 1981, include un tasso d’interesse legale del 5% e un tasso tecnico del 2%.

Entrambe le tavole, inoltre, riguardano l’intera vita fisica e non la sola parte lavorativa.

Chiaramente, esse sono soggette all’obsolescenza indotta sia dalla veloce dinamica delle condizioni di mercato (tassi d’interesse, tassi d’inflazione) sia dalla più lenta ma inesorabile evoluzione della mortalità.

Infatti, nel corso degli anni, tanto la dottrina giuridica quanto la Suprema Corte di Cassazione (D’Aietti, 2023b) hanno autorevolmente e ripetutamente sottolineato l’obsolescenza, l’inadeguatezza, l’irragionevolezza del ricorso a tali tabelle, giustificato, in ultima analisi, solo da motivazioni di comodità e pigrizia concettuale, a cui si sono aggiunte e stratificate, negli anni e nelle sentenze, correzioni, aggiustamenti, approssimazioni e valutazioni “equitative” di assai dubbio fondamento (D’Aietti, 2023a)

In questa situazione, l’Osservatorio del Tribunale di Milano sulla Giustizia Civile ha costituito, a dicembre 2019, un gruppo di lavoro presieduto da Damiano Spera e coordinato da Gianfranco D’Aietti e Marco Rodolfi per una soluzione strutturale all’annosa questione. Sul lato economico-finanziario ai lavori hanno partecipato anche Lorenzo Peccati e Stefano Eibenstein e a fine 2022 il gruppo di lavoro ha potuto consegnare il proprio elaborato (Spera, 2023)

In questo articolo, di natura sia metodologica che applicativa, si vuole fornire una illustrazione semplice e sufficientemente rigorosa dei principi che hanno uniformato la soluzione finale, indicando anche le variabili e le relative fonti informative necessarie per il suo aggiornamento “in tempo reale”.

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