Ordine di indagine europeo: un PM può emetterlo per il trasferimento di prove già raccolte in un altro Stato membro, se è ammissibile in un caso interno analogo
31 Ottobre 2023
Una rete di telecomunicazioni criptata offriva ai suoi utenti un anonimato quasi totale: i dispositivi erano privi di telecamera, microfono, GPS e porta USB; i messaggi potevano essere eliminati automaticamente e gli utenti erano in grado di cancellare immediatamente tutti i dati del dispositivo utilizzando un codice PIN speciale o inserendo consecutivamente una password errata. Nell'ambito di un'operazione congiunta della Francia e dei Paesi Bassi è stato sviluppato un software Trojan che è stato installato sulle apparecchiature terminali mediante un aggiornamento simulato. Le intercettazioni in questione hanno interessato utenti della predetta rete di telecomunicazioni criptata in 122 paesi, tra i quali circa 4 600 utenti in Germania. Una Procura tedesca ha emesso diversi OEI ai fini dell'utilizzo dei dati oggetto di intercettazione in procedimenti penali, sulla base del sospetto di traffico illecito di sostanze stupefacenti da parte di persone non identificate, sospettate di appartenere a un gruppo criminale organizzato. Un tribunale penale francese ha autorizzato gli OEI e ha trasmesso i dati richiesti. La Procura tedesca ha quindi condotto indagini nei confronti di singoli utenti della chat in questione. L'imputato nella presente causa è stato accusato sulla base delle prove ricevute dalla Francia. Ricorsi avverso condanne penali risultanti dalle intercettazioni di dati di tale rete di telecomunicazioni stanno suscitando scalpore in tutte le corti supreme d'Europa, Corte di giustizia compresa. Il Tribunale del Land tedesco presso il quale è pendente il procedimento penale che ne è scaturito ha chiesto alla Corte di giustizia se gli OEI di cui trattasi siano stati emessi in violazione della direttiva OEI [1]. Nelle conclusioni presentate il 26 ottobre 2023, l'Avvocato Generale Tamara Ćapeta ricorda che un OEI può essere emesso soltanto se l'atto investigativo in esso richiesto avrebbe potuto essere emesso alle stesse condizioni in un caso interno analogo. Nella causa in esame, un caso interno analogo è un caso in cui le prove sono trasferite da un procedimento penale a un altro in Germania. Poiché la direttiva OEI permette al pubblico ministero competente in un determinato caso di emettere un OEI, e poiché non risulta che il diritto tedesco richieda che un giudice autorizzi un trasferimento analogo a livello interno, l'avvocato generale ritiene che il pubblico ministero tedesco fosse legittimato a emettere gli OEI di cui trattasi. In altri termini, il diritto dell'Unione non richiede che siffatti OEI siano emessi da un giudice. L'avvocato generale ritiene altresì che, poiché l'intercettazione di telecomunicazioni è stata autorizzata da giudici francesi, le autorità tedesche dovrebbero attribuire a tale fase procedurale lo stesso valore che le attribuirebbero a livello interno. Ciò anche quando, in un caso concreto, un giudice tedesco deciderebbe in modo diverso. Infine, l'ammissibilità delle prove ricevute, eventualmente in violazione del diritto dell'Unione, non è disciplinata dal diritto dall'Unione, bensì dal diritto nazionale, fatta salva l'osservanza dei diritti fondamentali garantiti dall'ordinamento giuridico dell'Unione. _____________________________________________________________________________________________________________________________ [1] Direttiva 2014/41/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 3 aprile 2014, relativa all'ordine europeo di indagine penale. |