Principio di assorbimento: per l’impugnazione di provvedimenti scolastici non opera se alla mancata ammissione non consegua il superamento dell’esame di Stato

Redazione Scientifica Processo amministrativo
06 Novembre 2023

In caso di ammissione con riserva all’esame di Stato per effetto della misura cautelare urgente, l’assorbimento dell’iniziale giudizio negativo del consiglio di classe si determina solo se lo studente superi positivamente le prove di esame.

La ricorrente, studentessa del quinto anno del secondo ciclo di istruzione secondaria, impugnava i provvedimenti scolastici in forza dei quali non era stata ammessa all'esame di Stato per il conseguimento della maturità, ottenendo, così come richiesto, ai sensi dell'art. 56 c.p.a., la tutela cautelare urgente nella forma dell'ammissione con riserva all'esame di Stato, all'esito del quale aveva riportato delle insufficienze.

Il ricorso era incentrato sul fatto che lo svolgimento delle prove d'esame avrebbe comportato l'assorbimento del giudizio di non ammissione all'esame di Stato formulato dal Consiglio di classe con il verbale impugnato.

L'Amministrazione scolastica resistente, invece, deduceva che all'ammissione con riserva disposta in sede cautelare non potrebbe riconoscersi l'effetto di annullare gli esiti dello scrutinio che aveva visto la ricorrente non ammessa all'esame per aver riportato delle insufficienze, in quanto la finalità di detta ammissione è solo quella di assicurare alla ricorrente la tutela interinale consentendole di partecipare all'esame nelle more del giudizio di merito, per cui, non potendosi ritenere superato l'esame di Stato, non può ritenersi assorbito e superato il giudizio negativo espresso dal Consiglio di classe in sede di ammissione all'esame.

Tutto ciò rappresentato, il collegio si è pronunciato sulla questione del c.d. “assorbimento” dell'esito negativo del giudizio di ammissione all'esame di Stato in ragione dell'esito dello stesso, al quale lo studente sia stato ammesso con riserva in forza dei provvedimenti cautelari emessi dal giudice amministrativo.

Invero, l'effetto di assorbimento della mancata ammissione non può prescindere dal superamento delle prove di cui si compone l'esame di Stato e ciò perché solo detto superamento può ritenersi indicativo di un favorevole «apprezzamento globale del candidato» tale da superare il giudizio negativo espresso dal consiglio di classe in sede di ammissione all'esame di Stato.

Ne consegue che non opera l'assorbimento nel caso in cui le prove scritte e il colloquio non siano state superate dal candidato, essendo irrilevante la circostanza che, nonostante le insufficienze conseguite nelle prove, lo studente potrebbe comunque arrivare alla votazione minima di sessanta centesimi in forza di crediti scolastici.

Per quanto innanzi, il collegio ha affermato che, anche in caso di ammissione con riserva all'esame di Stato per effetto della misura cautelare urgente, l'assorbimento dell'iniziale giudizio negativo del consiglio di classe può determinarsi soltanto allorché lo studente abbia poi positivamente superato le prove dell'esame di Stato, ottenendo così un favorevole apprezzamento globale da parte della commissione d'esame.

Deve, invece, escludersi l'operatività del citato principio ove all'esito delle prove d'esame si riportino complessivamente insufficienze e il raggiungimento del minimo di sessanta centesimi si consegua solo grazie all'attribuzione dei crediti scolastici, perché altrimenti il ricorrente otterrebbe grazie alla tutela cautelare più di quanto potrebbe ottenere dal fisiologico svolgersi del procedimento amministrativo.

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