Decreto legislativo - 31/03/2023 - n. 36 art. 6Codice legge fallimentare Art. 21. Elementi per la programmazione dei lavori e dei servizi. Schemi tipo. (Articolo 37, comma 6)
Articolo 1. Oggetto. 1. Il presente allegato reca la disciplina di attuazione dell'articolo 37, comma 6, del codice.
Articolo 2. Definizioni. 1. Ai fini del presente allegato si intende per: a) «BDAP», la banca dati delle amministrazioni pubbliche, di cui al decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229; b) «CUP», il codice unico di progetto di cui all'articolo 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, che identifica ogni progetto di investimento pubblico; c) «CUI», il codice unico di intervento attribuito in occasione del primo inserimento nel programma; d) «RUP», il responsabile unico del progetto di cui all’articolo 15 del codice; e) «pianificazione delle attività dei soggetti aggregatori e delle centrali di committenza», il documento di ciascun soggetto aggregatore o ciascuna centrale di committenza contenente indicazioni circa le attività di centralizzazione delle committenze previste nel periodo di riferimento; f) «AUSA», l'anagrafe unica delle stazioni appaltanti, di cui all'articolo 33-ter del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221.
Articolo 3. Contenuti, livello di progettazione minimo, ordine di priorità del programma triennale dei lavori pubblici, dei relativi elenchi annuali e aggiornamenti. 1. Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti, secondo i propri ordinamenti e fatte salve le competenze legislative e regolamentari delle regioni e delle province autonome in materia, adottano il programma triennale dei lavori pubblici, anche consistenti in lotti funzionali di un lavoro, nonché i relativi elenchi annuali sulla base degli schemi-tipo annessi al presente allegato e parte integrante dello stesso, nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 37 del codice, e in coerenza con i documenti pluriennali di pianificazione o di programmazione di cui al decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 228 e ai principi contabili di cui al decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118. A tal fine le stazioni appaltanti e gli enti concedenti consultano altresì, ove disponibili, le pianificazioni delle attività delle centrali di committenza. 1-bis. In caso di ricorso a centrali di committenza, enti aggregatori o stazioni appaltanti qualificate per la progettazione e affidamento di lavori, nonché in tutti i casi di delega delle predette funzioni, l'adozione del programma triennale dei lavori di cui al comma 1 spetta all'amministrazione ricorrente o delegante1. 2. Gli schemi-tipo per la programmazione triennale dei lavori pubblici di cui all’articolo 37 del codice sono costituiti dalle seguenti schede: a) A: quadro delle risorse necessarie alla realizzazione dei lavori previsti dal programma, articolate per annualità e fonte di finanziamento; b) B: elenco delle opere pubbliche incompiute; c) C: elenco degli immobili disponibili che possono essere oggetto di cessione, ivi compresi quelli resi disponibili per insussistenza dell'interesse pubblico al completamento di un'opera pubblica incompiuta. Sono, altresì, indicati i beni immobili nella disponibilità della stazione appaltante o dell’ente concedente concessi in diritto di godimento, a titolo di contributo, la cui utilizzazione sia strumentale e tecnicamente connessa all'opera da affidare in concessione; d) D: elenco dei lavori del programma con indicazione degli elementi essenziali per la loro individuazione; e) E: lavori che compongono l'elenco annuale, con indicazione degli elementi essenziali per la loro individuazione; f) F: elenco dei lavori presenti nel precedente elenco annuale nei casi previsti dall’articolo 5, comma 3. 3. I soggetti che gestiscono la piattaforma Servizio Contratti Pubblici (SCP) del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e le piattaforme di approvvigionamento digitale di cui all'articolo 25 del codice, certificate per la fase di programmazione, assicurano la disponibilità del supporto informatico per la compilazione degli schemi-tipo allegati annessi al presente allegato2. 4. Ai fini della compilazione delle schede A e C, di cui, rispettivamente, alle lettere a) e c) del comma 2, sono compresi, tra le fonti di finanziamento del programma triennale dei lavori pubblici, il valore complessivo dei beni immobili pubblici che possono essere oggetto di cessione in cambio di opere, i finanziamenti acquisibili ai sensi dell'articolo 3 del decreto-legge 31 ottobre 1990, n. 310, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 1990, n. 403, i beni immobili concessi in diritto di godimento, a titolo di contributo, la cui utilizzazione sia strumentale e tecnicamente connessa all'opera da affidare in concessione, nonché i beni immobili ricadenti nel territorio di competenza di regioni ed enti locali, non strumentali all'esercizio delle proprie funzioni istituzionali, suscettibili di valorizzazione ovvero di dismissione, di cui all'articolo 58 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. L'elenco dei beni immobili è indicato nell'apposita scheda C. Il valore degli immobili di cui al presente comma, stabilito sulla base del valore di mercato dagli uffici titolari dei beni immobili, è riportato per ogni singolo lavoro al quale sono associati. 5. Ogni lavoro o lotto funzionale riportato nel programma di cui al comma 1 è individuato univocamente dal CUI. Per ogni lavoro o lotto funzionale di cui al primo periodo è altresì indicato il CUP, tranne i casi di manutenzione ordinaria. Entrambi i codici sono mantenuti nei programmi triennali nei quali il lavoro o lotto funzionale è riproposto, salvo modifiche sostanziali del progetto che ne alterino la possibilità di precisa individuazione. 6. Per ciascun lavoro di cui al comma 1, nel programma triennale è riportato l'importo complessivo stimato necessario per la realizzazione di detto lavoro, comprensivo delle forniture e dei servizi connessi alla realizzazione dello stesso, inseriti nella programmazione triennale di cui all'articolo 6. Nell'elenco annuale per ciascun lavoro è riportato l'importo complessivo del relativo quadro economico. 7. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 37, comma 2, del codice, sono compresi nel programma triennale e nei relativi aggiornamenti le opere pubbliche incompiute, di cui all'articolo 4, comma 4, del presente allegato, i lavori realizzabili attraverso contratti di concessione o di partenariato pubblico privato, i lavori realizzabili tramite cessione del diritto di proprietà o altro titolo di godimento di beni immobili. Il programma evidenzia altresì se trattasi di lavoro complesso. 8. I lavori, anche consistenti in lotti funzionali, da avviare nella prima annualità del programma di cui al comma 7, costituiscono l'elenco annuale dei lavori pubblici. Sono inclusi in tale elenco i lavori, compresi quelli di cui all'articolo 4, comma 4, che soddisfano le seguenti condizioni: a) previsione in bilancio della copertura finanziaria; b) previsione dell'avvio della procedura di affidamento nel corso della prima annualità del programma; c) rispetto dei livelli di progettazione minimi di cui all'articolo 37, comma 2, del codice; d) conformità dei lavori agli strumenti urbanistici vigenti o adottati. 9. Un lavoro può essere inserito nel programma triennale dei lavori pubblici limitatamente a uno o più lotti funzionali, purché con riferimento all'intero lavoro sia stato osservato il livello di progettazione indicato dall’articolo 37, comma 2, del codice, quantificando le risorse finanziarie necessarie alla realizzazione dell'intero lavoro. 10. Il programma triennale dei lavori pubblici riporta la priorità dei lavori valutata su tre livelli come indicato nella scheda D. Nell'ambito della definizione degli ordini di priorità le stazioni appaltanti e gli enti concedenti individuano come prioritari i lavori di ricostruzione, riparazione e ripristino conseguenti a calamità naturali, di prevenzione e mitigazione del rischio sismico e idrogeologico, di completamento delle opere incompiute di cui all'articolo 4, di manutenzione, di recupero del patrimonio esistente, i progetti definitivi o esecutivi già approvati, i lavori cofinanziati con fondi europei, con PNRR e PNC nonché i lavori per i quali ricorra la possibilità di finanziamento con capitale privato maggioritario. 11. Nell'ambito dell'ordine di priorità di cui al comma 10, sono da ritenersi di priorità massima i lavori di ricostruzione, riparazione e ripristino conseguenti a calamità naturali, e, in subordine, gli interventi di prevenzione sismica sugli edifici strategici e gli interventi di previsione e mitigazione del rischio idrogeologico, i lavori di completamento di opere pubbliche incompiute nonché quelli finanziati con PNRR e Piano complementare al PNRR. 12. Ai fini della realizzazione dei lavori previsti nell'elenco annuale dei lavori, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti tengono conto delle priorità ivi indicate. Sono fatti salvi i lavori imposti da eventi imprevedibili o calamitosi, nonché le modifiche dipendenti da sopravvenute disposizioni di legge o regolamentari ovvero da atti amministrativi adottati a livello statale o regionale. 13 Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti individuano, nell'ambito della propria organizzazione, la struttura e il soggetto referente per la redazione del programma triennale dei lavori pubblici. Al fine di ridurre gli oneri amministrativi, tale referente è, di norma, individuato nel referente unico dell'amministrazione per la BDAP, salvo diversa scelta dell'amministrazione. 14. Il referente riceve le proposte, i dati e le informazioni fomite dai RUP ai fini del coordinamento delle proposte da inserire nella programmazione e provvede ad accreditarsi presso la piattaforma Servizio Contratti Pubblici (SCP) del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti o presso le piattaforme di approvvigionamento digitale di cui all'articolo 25, certificate per la fase di programmazione3.
Articolo 4. Criteri di inclusione delle opere pubbliche incompiute nei programmi triennali di lavori pubblici e nei relativi elenchi annuali. 1. Per le finalità di cui all'articolo 3, commi 10 e 11, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti, a prescindere dall'importo, inseriscono nella scheda B le opere pubbliche incompiute di propria competenza, secondo l'ordine di classificazione di cui all'articolo 4, comma 2 del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 13 marzo 2013, n. 42, indicando per ciascuna opera non completata le modalità e le risorse per il loro completamento. Laddove non optino nei sensi di cui al primo periodo, le amministrazioni individuano soluzioni alternative, quali il riutilizzo ridimensionato, il cambio di destinazione d'uso o la cessione a titolo di corrispettivo per la realizzazione di altra opera pubblica mediante cessione di immobili in cambio di opere, la vendita ovvero la demolizione qualora le esigenze di pubblico interesse non consentano l'adozione di soluzioni alternative. 2. Ai fini del completamento e della fruibilità dell'opera pubblica incompiuta, anche in caso di cambio di destinazione d'uso, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti adottano le proprie determinazioni sulla base, ove pertinente, degli esiti della valutazione ex ante, effettuata secondo le linee guida di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 228, condotta secondo principi di appropriatezza e proporzionalità tenuto conto della complessità, dell'impatto e del costo dell'opera, anche avvalendosi del supporto fornito dalle strutture tecniche del Ministero delle infrastrutture e trasporti e delle regioni e delle province autonome, per i rispettivi ambiti territoriali di competenza. Le medesime strutture svolgono, altresì, attività di supporto tecnico-economico alle amministrazioni nelle fasi attuative delle determinazioni adottate. 3. Qualora, sulla base della valutazione di cui al comma 2, si rilevi che per il completamento e la gestione delle opere pubbliche incompiute sussista la capacità attrattiva di finanziamenti privati, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti promuovono il ricorso a procedure di partenariato pubblico privato ai sensi dell'articolo 174 e seguenti del codice. A tal fine esse pubblicano sul sito istituzionale nella sezione Amministrazione Trasparente (AT) di cui al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, sottosezione Bandi e contratti un avviso finalizzato ad acquisire le manifestazioni di interesse degli operatori economici in ordine ai lavori di possibile completamento, anche ridimensionato o con diversa destinazione d'uso, delle opere incompiute di cui al comma 1 nonché alla gestione delle stesse4. 4. Le opere pubbliche incompiute per le quali, a seguito della valutazione di cui al comma 2, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti abbiano determinato i lavori da adottare tra quelli menzionati al comma 1 e abbiano individuato la relativa copertura finanziaria, sono inserite nell'elenco dei lavori del programma di cui alla scheda D ovvero nell'elenco annuale di cui alla scheda E se la ripresa dei lavori è prevista nella prima annualità. 5. Nel caso in cui la stazione appaltante o l’ente concedente abbia ritenuto, con atto motivato, l'insussistenza dell'interesse pubblico al completamento e alla fruibilità dell'opera: a) riporta nell'elenco degli immobili di cui alla scheda C, previa acquisizione al patrimonio a seguito di redazione e approvazione dello stato di consistenza, le opere pubbliche incompiute per le quali intenda cedere la titolarità dell'opera ad altro ente pubblico o a un soggetto esercente una funzione pubblica, ovvero procedere alla vendita dell'opera sul mercato; b) riporta nell'elenco dei lavori di cui alle schede D ed E le opere pubbliche incompiute per le quali intenda procedere alla demolizione. 6. Qualora ricorra la determinazione di cui al comma 5, lettera b), nell'ambito del programma triennale sono inseriti gli oneri necessari per lo smantellamento dell'opera e per la rinaturalizzazione, riqualificazione ed eventuale bonifica del sito.
Articolo 5. Modalità di redazione, approvazione, aggiornamento e modifica del programma triennale dei lavori pubblici e del relativo elenco annuale. Obblighi informativi e di pubblicità. 1. Il programma di cui all'articolo 3 è redatto ogni anno, scorrendo l'annualità pregressa e aggiornando i programmi precedentemente approvati. 2. I lavori per i quali sia stata avviata la procedura di affidamento non sono riproposti nel programma successivo. 3. La scheda F di cui all'articolo 3, comma 2, lettera f), riporta l'elenco dei lavori presenti nel precedente elenco annuale e non riproposti nell'aggiornamento del programma per motivi diversi da quelli di cui al comma 2, ovvero per i quali si è rinunciato all'attuazione. 4. Nel rispetto di quanto previsto all'articolo 37, comma 1, del codice, nonché dei termini di cui ai commi 5 e 6 del presente articolo, sono adottati lo schema del programma triennale dei lavori pubblici e l’elenco annuale dei lavori pubblici proposto dal referente responsabile del programma. 5. Successivamente alla adozione, il programma triennale e l'elenco annuale sono pubblicati sul sito istituzionale nella sezione Amministrazione Trasparente (AT) di cui al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 e sono trasmessi alla Banca dati nazionale dei contratti pubblici. Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti possono consentire la presentazione di eventuali osservazioni entro trenta giorni dalla pubblicazione di cui al primo periodo. L'approvazione definitiva del programma triennale, unitamente all'elenco annuale dei lavori avviene entro i successivi trenta giorni dalla scadenza delle consultazioni, ovvero, comunque, in assenza delle consultazioni, entro sessanta giorni dalla pubblicazione di cui al primo periodo, nel rispetto di quanto previsto dal comma 4, e con pubblicazione sul sito istituzionale nella sezione Amministrazione Trasparente (AT) di cui al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 e con comunicazione alla Banca dati nazionale dei contratti pubblici. Le stazioni appaltanti o gli enti concedenti possono adottare ulteriori forme di pubblicità purché queste siano predisposte in modo da assicurare il rispetto dei termini di cui al presente comma5. 6. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti che siano amministrazioni dello Stato procedono all'aggiornamento del programma triennale dei lavori pubblici e del relativo elenco annuale. Le altre stazioni appaltanti e gli altri enti concedenti approvano i medesimi documenti entro novanta giorni dalla data di decorrenza degli effetti del proprio bilancio o documento equivalente, secondo l'ordinamento proprio di ciascuna amministrazione. Resta fermo quanto previsto dall'articolo 172 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. 7. Nel caso di regioni o di enti locali, ove risulti avviata la procedura di approvazione dell'aggiornamento annuale del programma triennale e dell'elenco annuale e nelle more della conclusione della medesima, le amministrazioni, secondo i loro ordinamenti, possono, motivatamente, autorizzare l'avvio delle procedure relative a un lavoro previsto dalla seconda annualità di un programma triennale approvato e dall'elenco annuale dello schema di programma triennale adottato. 8. Nei casi in cui le stazioni appaltanti o gli enti concedenti non provvedano alla redazione del programma triennale dei lavori pubblici, per assenza di lavori, questi ne danno comunicazione sul proprio sito istituzionale nella sezione «Amministrazione trasparente» di cui al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 e ne danno comunicazione alla Banca dati nazionale dei contratti pubblici6. 9. I programmi triennali di lavori pubblici sono modificabili nel corso dell'anno, previa apposita approvazione dell'organo competente, da individuarsi, per gli enti locali, secondo la tipologia della modifica, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 37, comma 1, del codice, qualora le modifiche riguardino: a) la cancellazione di uno o più lavori già previsti nell'elenco annuale; b) l'aggiunta di uno o più lavori in conseguenza di atti amministrativi adottati a livello statale o regionale; c) l'aggiunta di uno o più lavori per la sopravvenuta disponibilità di finanziamenti all'interno del bilancio non prevedibili al momento della prima approvazione del programma, ivi comprese le ulteriori risorse disponibili anche a seguito di ribassi d'asta o di economie; d) l'anticipazione della realizzazione, nell'ambito dell'elenco annuale di lavori precedentemente previsti in annualità successive; e) la modifica del quadro economico dei lavori già contemplati nell'elenco annuale, per la quale si rendano necessarie ulteriori risorse. 10. I programmi, aggiornati a seguito delle modifiche di cui al comma 9, sono pubblicati con le medesime modalità di cui al comma 5 e sono trasmessi alla Banca dati nazionale dei contratti pubblici7. 11. Un lavoro non inserito nell'elenco annuale può essere realizzato quando sia reso necessario da eventi imprevedibili o calamitosi o da sopravvenute disposizioni di legge o regolamentari. Un lavoro non inserito nell'elenco annuale può essere altresì realizzato sulla base di un autonomo piano finanziario che non utilizzi risorse già previste tra i mezzi finanziari della stazione appaltante o dell’ente concedente al momento della formazione dell'elenco, avviando le procedure di aggiornamento della programmazione. 12. Il CIPESS, al fine di disporre di un quadro programmatico generale di riferimento, può chiedere alle amministrazioni centrali che vigilano su enti tenuti a predisporre i programmi triennali dei lavori pubblici e i relativi aggiornamenti di trasmettere alla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica, una relazione che sintetizzi la distribuzione territoriale e per tipologia dei lavori inseriti nel complesso dei piani triennali degli organismi vigilati riguardanti il triennio di riferimento e i relativi contenuti finanziari.
Articolo 6. 8 Contenuti, ordine di priorità del programma triennale degli acquisti di beni e servizi. 1. Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti, secondo i propri ordinamenti e fatte salve le competenze legislative e regolamentari delle regioni e delle province autonome in materia, adottano, nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 37 comma 1, del codice, il programma triennale degli acquisti di beni e servizi nonché i relativi elenchi annuali e aggiornamenti annuali sulla base degli schemi-tipo annessi al presente allegato.
Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti, ai fini della predisposizione del programma triennale degli acquisti di beni e servizi e dei relativi elenchi annuali e aggiornamenti annuali, consultano, ove disponibili, le pianificazioni delle attività dei soggetti aggregatori e delle centrali di committenza, anche ai fini del rispetto degli obblighi di utilizzo di strumenti di acquisto e di negoziazione previsti dalle vigenti disposizioni in materia di contenimento della spesa. 1-bis. In caso di ricorso a centrali di committenza, enti aggregatori o stazioni appaltanti qualificate per la progettazione e affidamento di beni e servizi, nonché in tutti i casi di delega delle predette funzioni, l'adozione del programma triennale di cui al comma 1 spetta all'amministrazione ricorrente o delegante9. 2. Gli schemi-tipo per la programmazione triennale degli acquisti di beni e servizi sono costituiti dalle seguenti schede: a) G: quadro delle risorse necessarie alle acquisizioni previste dal programma, articolate per annualità e fonte di finanziamento; b) H: elenco degli acquisti del programma con indicazione degli elementi essenziali per la loro individuazione. Nella scheda sono indicati i beni e i servizi connessi a un lavoro di cui agli articoli da 3 a 5, riportandone il relativo CUP, ove previsto; c) I: elenco degli acquisti presenti nella precedente programmazione triennale nei casi previsti dall’articolo 7, comma 3. 3. I soggetti che gestiscono la piattaforma Servizio Contratti Pubblici (SCP) del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e le altre piattaforme di approvvigionamento digitale di cui all'articolo 25 del codice, certificate per la fase di programmazione, assicurano la disponibilità del supporto informatico per la compilazione degli schemi-tipo allegati annessi al presente allegato10. 4. Ogni acquisto di beni e servizi riportato nel programma di cui al comma 1 è individuato univocamente dal CUI. Per ogni acquisto per il quale è previsto, è riportato il CUP. Entrambi i codici sono mantenuti nei programmi triennali nei quali l'acquisto è riproposto, salvo modifiche sostanziali del progetto che ne alterino la possibilità di precisa individuazione. 5. Per gli acquisti di cui al comma 1, nel programma triennale sono riportati gli importi degli acquisti di beni e servizi risultanti dalla stima del valore complessivo, ovvero, per gli acquisti di beni e servizi ricompresi nell'elenco annuale, gli importi del prospetto economico delle acquisizioni medesime. 6. Il programma triennale contiene altresì i servizi di cui all’articolo 41, comma 10, del codice nonché le ulteriori acquisizioni di beni e servizi connessi alla realizzazione di lavori previsti nella programmazione triennale dei lavori pubblici o di altre acquisizioni di beni e servizi previsti nella programmazione triennale. Gli importi relativi a tali acquisizioni, qualora già ricompresi nell'importo complessivo o nel quadro economico del lavoro o acquisizione ai quali sono connessi, non sono computati ai fini della quantificazione delle risorse complessive del programma di cui alla scheda G. 7. Le acquisizioni di beni e servizi di cui al comma 6 sono individuate da un proprio CUI e sono associate al CUI e al CUP, ove previsto, del lavoro o dell'acquisizione al quale sono connessi. 8. Nei programmi triennali degli acquisti di beni e servizi, per ogni singolo acquisto, è riportata l'annualità nella quale si intende dare avvio alla procedura di affidamento ovvero si intende ricorrere a una centrale di committenza o a un soggetto aggregatore, al fine di consentire il raccordo con la pianificazione dell'attività degli stessi. 9. Per l'inserimento nel programma triennale degli acquisti di beni e servizi, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti, anche con riferimento all'intera acquisizione nel caso di suddivisione in lotti funzionali, provvedono a fornire adeguate indicazioni in ordine alle caratteristiche tipologiche, funzionali e tecnologiche delle acquisizioni da realizzare e alla relativa quantificazione economica. 10. Il programma triennale degli acquisti di beni e servizi riporta l'ordine di priorità. Nell'ambito della definizione degli ordini di priorità le stazioni appaltanti e gli enti concedenti individuano come prioritari i servizi e i beni necessari in conseguenza di calamità naturali, per garantire gli interessi pubblici primari, gli acquisti aggiuntivi per il completamento di beni o servizi, nonché i beni e i servizi cofinanziati con fondi europei, e i beni e i servizi per i quali ricorra la possibilità di finanziamento con capitale privato maggioritario. 11. Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti tengono conto di tali priorità, fatte salve le modifiche dipendenti da eventi imprevedibili o calamitosi, o da sopravvenute disposizioni di legge o regolamentari ovvero da atti amministrativi adottati a livello statale o regionale. [12. L’elenco delle acquisizioni di beni e servizi di importo stimato superiore a 1 milione di euro, che le stazioni appaltanti e gli enti concedenti prevedono di inserire nel programma triennale, è comunicato dalle medesime amministrazioni, entro il mese di ottobre, al Tavolo tecnico dei soggetti aggregatori di cui all'articolo 9, comma 2, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, con le modalità indicate all'articolo 7, comma 5, del presente allegato.] 11 13. Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti individuano, nell'ambito della propria organizzazione, la struttura e il soggetto referente per la redazione del programma triennale degli acquisti di beni e servizi. Il soggetto di cui al presente comma può coincidere con quello di cui all'articolo 3, comma 13. Si applica la procedura di cui all'articolo 3, comma 14. 13-bis. Il soggetto referente individuato ai sensi del comma 13 riceve le proposte, i dati e le informazioni fomite dai RUP ai fini del coordinamento delle proposte da inserire nella programmazione e provvede ad accreditarsi presso la piattaforma Servizio Contratti Pubblici (SCP) del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti o presso le altre piattaforme di approvvigionamento digitale di cui all'articolo 25 del codice, certificate per la fase di programmazione12.
Articolo 7. 13 Modalità di redazione, approvazione, aggiornamento e modifica del programma triennale degli acquisti di beni e servizi. Obblighi informativi e di pubblicità. 1. Il programma di cui all'articolo 6 è redatto ogni anno, scorrendo l'annualità pregressa e aggiornando i programmi precedentemente approvati. 2. Non è riproposto nel programma successivo un acquisto di una fornitura o di un servizio per il quale sia stata avviata la procedura di affidamento. 3. La scheda I, di cui all'articolo 6, comma 2, lettera c), riporta l'elenco degli acquisti di beni e servizi presenti nella prima annualità del precedente programma e non riproposti nell'aggiornamento del programma per motivi diversi da quelli di cui al comma 2, ovvero per i quali si è rinunciato all'acquisizione. 3-bis. Il programma triennale degli acquisti di beni e servizi, proposto dal referente responsabile del programma, è approvato nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 37, comma 1, del codice14. 3-ter. Successivamente all'approvazione, il programma triennale degli acquisti di beni e servizi è pubblicato sul sito istituzionale nella sezione Amministrazione Trasparente (AT) di cui al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ed è trasmesso alla Banca dati nazionale dei contratti pubblici15. 4. Nei casi in cui le stazioni appaltanti e gli enti concedenti non provvedano alla redazione del programma triennale degli acquisti di beni e servizi, per assenza di acquisti di beni e servizi, ne danno comunicazione sul profilo del committente nella sezione «Amministrazione trasparente» di cui al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33. [5. La comunicazione al Tavolo tecnico dei soggetti aggregatori di cui all'articolo 6, comma 12, avviene mediante la trasmissione al portale dei soggetti aggregatori nell'ambito del sito acquisti in rete del Ministero dell'economia e delle finanze, anche tramite i sistemi informatizzati regionali.]16 6. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti che siano amministrazioni dello Stato procedono all'aggiornamento del programma triennale degli acquisti di beni e servizi e del relativo elenco annuale. Le altre stazioni appaltanti e gli enti concedenti approvano i medesimi documenti entro novanta giorni dalla data di decorrenza degli effetti del proprio bilancio o documento equivalente, secondo l'ordinamento proprio di ciascuna amministrazione. Resta fermo quanto previsto dall'articolo 172 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. 7. Nel caso di regioni o di enti locali, ove risulti avviata la procedura di approvazione dell'aggiornamento annuale del programma triennale e nelle more della conclusione della medesima, le amministrazioni, secondo i loro ordinamenti, possono, motivatamente, autorizzare l'avvio delle procedure relative a un acquisto di beni e servizi previsto in un programma triennale approvato. 8. I programmi triennali degli acquisti di beni e servizi sono modificabili nel corso dell'anno, previa apposita approvazione dell'organo competente, da individuarsi, per gli enti locali, secondo la tipologia della modifica, nel rispetto di quanto previsto all'articolo 37, comma 1, del codice, qualora le modifiche riguardino: a) la cancellazione di uno o più acquisti già previsti nell'elenco annuale delle acquisizioni di beni e servizi; b) l'aggiunta di uno o più acquisti in conseguenza di atti amministrativi adottati a livello statale o regionale; c) l'aggiunta di uno o più acquisti per la sopravvenuta disponibilità di finanziamenti all'interno del bilancio non prevedibili al momento della prima approvazione del programma, ivi comprese le ulteriori risorse disponibili anche a seguito di ribassi d'asta o di economie; d) l'anticipazione alla prima annualità dell'acquisizione di una fornitura o di un servizio ricompreso nel programma triennale degli acquisti; e) la modifica del quadro economico degli acquisti già contemplati nell'elenco annuale, per la quale si rendano necessarie ulteriori risorse. 9. Un servizio o una fornitura non inseriti nell'elenco annuale possono essere realizzati quando siano resi necessari da eventi imprevedibili o calamitosi o da sopravvenute disposizioni di legge o regolamentari. Un servizio o una fornitura non inseriti nella prima annualità del programma possono essere altresì realizzati sulla base di un autonomo piano finanziario che non utilizzi risorse già previste tra i mezzi finanziari dell'amministrazione al momento della formazione dell'elenco, avviando le procedure di aggiornamento della programmazione. 10. I programmi, modificati ai sensi del comma 8, sono pubblicati con le medesime modalità di cui al comma 3-ter e sono trasmessi alla Banca dati nazionale dei contratti pubblici17.
Articolo 8. Modalità di raccordo con la pianificazione dell'attività dei soggetti aggregatori e delle centrali di committenza ai quali le stazioni appaltanti delegano la procedura di affidamento. 1. Negli elenchi annuali degli acquisti di beni e servizi e negli elenchi annuali dei lavori, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti indicano per ciascun lavoro o acquisto l'obbligo, qualora sussistente, ovvero l'intenzione di ricorrere a una centrale di committenza o a un soggetto aggregatore o ad altra stazione appaltante, qualificata ai sensi del comma 6 dell'articolo 63, o individuata mediante altra forma di delega per l'espletamento della procedura di affidamento; a tal fine essi consultano, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 3, comma 1, e dall'articolo 6, comma 1, secondo periodo, la pianificazione dei soggetti aggregatori e delle centrali di committenza e ne acquisiscono il preventivo assenso o ne verificano la capienza per il soddisfacimento del proprio fabbisogno18. 2. Nei casi in cui le stazioni appaltanti e gli enti concedenti, in adempimento di quanto previsto dal comma 1, ricorrono ai soggetti di cui al comma 1, l'elenco annuale ne indica la denominazione fra quelle registrate nell'AUSA nell'ambito della banca dati nazionale dei contratti pubblici dell'Autorità nazionale anticorruzione, nonché, qualora disponibile, il codice identificativo di gara (CIG) dell'accordo quadro o convenzione o della procedura delegata19.
Articolo 9. Disposizioni transitorie e finali. 1. Il presente allegato si applica per la formazione o l'aggiornamento dei programmi triennali dei lavori pubblici e degli acquisti di beni e servizi effettuati a decorrere dal periodo di programmazione 2023-202520. 2. Il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 16 gennaio 2018 n. 14, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 57 del 9 marzo 2018, è abrogato a decorrere dalla data in cui il presente allegato acquista efficacia ai sensi dell’articolo 229, comma 2, del codice.
Articolo 10. Clausola di invarianza finanziaria. 1. All'attuazione delle disposizioni del presente allegato si provvede mediante l'utilizzo delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
[1] Comma inserito dall'articolo 77, comma 1, lettera a), numero 1), del D.Lgs. 31 dicembre 2024, n. 209. [2] Comma sostituito dall'articolo 77, comma 1, lettera a), numero 2), del D.Lgs. 31 dicembre 2024, n. 209. [3] Comma sostituito dall'articolo 77, comma 1, lettera a), numero 3), del D.Lgs. 31 dicembre 2024, n. 209. [4] Comma modificato dall'articolo 77, comma 1, lettera b), del D.Lgs. 31 dicembre 2024, n. 209. [5] Comma modificato dall'articolo 77, comma 1, lettera c), numero 1), del D.Lgs. 31 dicembre 2024, n. 209. [6] Comma modificato dall'articolo 77, comma 1, lettera c), numero 2), del D.Lgs. 31 dicembre 2024, n. 209. [7] Comma sostituito dall'articolo 77, comma 1, lettera c), numero 3), del D.Lgs. 31 dicembre 2024, n. 209. [8] A norma dell'articolo 77, comma 1, lettera d), numero 1), del D.Lgs. 31 dicembre 2024, n. 209, nel presente articolo a parola «forniture», ovunque ricorra, è sostituita dalla seguente: «beni». [9] Comma inserito dall'articolo 77, comma 1, lettera d), numero 2), del D.Lgs. 31 dicembre 2024, n. 209. [10] Comma sostituito dall'articolo 77, comma 1, lettera d), numero 3), del D.Lgs. 31 dicembre 2024, n. 209. [11] Comma abrogato dall'articolo 77, comma 1, lettera d), numero 4), del D.Lgs. 31 dicembre 2024, n. 209. [12] Comma aggiunto dall'articolo 77, comma 1, lettera d), numero 5), del D.Lgs. 31 dicembre 2024, n. 209. [13] A norma dell'articolo 77, comma 1, lettera e), numero 1), del D.Lgs. 31 dicembre 2024, n. 209, nel presente articolo a parola «forniture», ovunque ricorra, è sostituita dalla seguente: «beni». [14] Comma inserito dall'articolo 77, comma 1, lettera e), numero 2), del D.Lgs. 31 dicembre 2024, n. 209. [15] Comma inserito dall'articolo 77, comma 1, lettera e), numero 2), del D.Lgs. 31 dicembre 2024, n. 209. [16] Comma abrogato dall'articolo 77, comma 1, lettera e), numero 3), del D.Lgs. 31 dicembre 2024, n. 209. [17] Comma sostituito dall'articolo 77, comma 1, lettera e), numero 4), del D.Lgs. 31 dicembre 2024, n. 209. [18] Comma modificato dall'articolo 77, comma 1, lettera f), numero 1), del D.Lgs. 31 dicembre 2024, n. 209. [19] Comma sostituito dall'articolo 77, comma 1, lettera f), numero 2), del D.Lgs. 31 dicembre 2024, n. 209. [20] Comma modificato dall'articolo 77, comma 1, lettera g), del D.Lgs. 31 dicembre 2024, n. 209. InquadramentoL'allegato in esame, in applicazione dell'art. 37 del nuovo codice, contiene le disposizioni di dettaglio che le stazioni appaltanti devono seguire per la programmazione triennale dei lavori, dei servizi e delle forniture. Come evidenziato nella relazione illustrativa, l'allegato I.5 riprende il contenuto del d.m. n. 14/2018, senza variazioni particolarmente rilevanti, fatti salvi gli adattamenti formali alle nuove terminologie e ai nuovi istituti introdotti dal d.lgs. n. 36/2023 (come, ad esempio, il riferimento alla programmazione triennale – anziché biennale – dei lavori e degli acquisiti) e quelli imposti dalla “riscrittura” in modo più organico e razionale del citato art. 37 del medesimo nuovo codice rispetto al previgente art. 21 del d.lgs. n. 50/2016 (Greco). L'allegato in commento si compone di nove articoli. Nel dettaglio, il relativo indice è il seguente: – art. 1: oggetto; – art. 2: definizioni; – art. 3: contenuti, livello di progettazione minimo, ordine di priorità del programma triennale dei lavori pubblici, dei relativi elenchi annuali e aggiornamenti; – art. 4: criteri di inclusione delle opere pubbliche incompiute nei programmi triennali di lavori pubblici e nei relativi elenchi annuali. – art. 5: modalità di redazione, approvazione, aggiornamento e modifica del programma triennale dei lavori pubblici e del relativo elenco annuale. Obblighi informativi e di pubblicità. – art. 6: contenuti, ordine di priorità del programma triennale degli acquisti di forniture e servizi. – art. 7: modalità di redazione, approvazione, aggiornamento e modifica del programma triennale degli acquisti di forniture e servizi. Obblighi informativi e di pubblicità. – art. 8: modalità di raccordo con la pianificazione dell'attività dei soggetti aggregatori e delle centrali di committenza ai quali le stazioni appaltanti delegano la procedura di affidamento. – art. 9: disposizioni transitorie e finali; – art. 10: clausola di invarianza finanziaria. In sintesi, gli artt. 1 e 2 dell'allegato in commento hanno una funzione “introduttiva”. In particolare, l'art. 2 rende le definizioni essenziali in materia di programmazione degli appalti pubblici, richiamando quanto già previsto dal d.m. 14/2018. I successivi articoli del medesimo allegato dettano invece disposizioni specifiche per l'attività di programmazione: – dei lavori (v. gli artt. 3, 4 e 5); – e degli acquisti (v. gli artt. 6 e 7). Gli artt. 8, 9 e 10 rendono infine norme di chiusura, volte a inquadrare elementi residuali della materia. L'allegato I.5, secondo il meccanismo di “delegificazione speciale” adottato dalla Commissione speciale del Consiglio di Stato incaricata della redazione del codice al fine di renderlo immediatamente “autoconclusivo”, è destinato ad essere sostituito da un regolamento emanato ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, emanato con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere del CIPESS e d'intesa con la Conferenza unificata, che dovrebbe abrogarlo e prenderne il posto anche in qualità di allegato al codice (Carbone; Greco). Vediamo gli elementi più significativi di queste disposizioni. La programmazione triennale dei lavori.L'art. 3 dell'allegato I.5 definisce il contenuto minimo del programma triennale dei lavori pubblici. In particolare questo articolo stabilisce che nel programma dei lavori le stazioni appaltanti devono inserire anche i lavori pubblici suddivisi in lotti funzionali. In proposito la giurisprudenza ha precisato che la circostanza per cui un primo lotto sia stato finanziato nell'ambito di altra procedura già conclusa non esclude che un secondo lotto possa essere “ricollegabile funzionalmente” alla prima procedura, in quanto si tratta dello stralcio di un progetto unitario, e il collegamento funzionale deriva dall'oggetto degli interventi edilizi, non dall'autonomia delle procedure di finanziamento. Nello specifico caso si trattava di un progetto generale di demolizione e ricostruzione dell'intero complesso scolastico, articolato in più lotti solo per insufficienza delle risorse finanziarie. Riprendendo la problematica dei rapporti fra pianificazione per il triennio e pianificazione in funzione di adeguamento annuale si è chiarito che gli stessi vanno letti non in termini di esclusione, ma di reciproca integrazione. Pertanto, superando un approccio di carattere formalistico, la circostanza che i lavori di demolizione debbano avvenire attingendo ad una fonte di finanziamento diversa non fa venire meno il dato di fatto che si tratta di un unico intervento di demolizione e ricostruzione (T.A.R. Campania (Napoli) III, n. 270/2021). Il medesimo art. 3 fa inoltre riferimento agli “schemi-tipo per la programmazione triennale dei lavori pubblici”. Essi svolgono la funzione di documenti guida per le Amministrazioni (Grassucci). Come emerge dal testo della norma in esame, questi schemi-tipo sono costituiti da plurime schede, recanti rispettivamente: – il quadro delle risorse necessarie alla realizzazione dei lavori previsti dal programma, articolate per annualità e fonte di finanziamento; – l'elenco delle opere pubbliche incompiute; – l'elenco degli immobili disponibili di cui agli artt. 21, comma 5, e 191 del vecchio codice, ivi compresi quelli resi disponibili per insussistenza dell'interesse pubblico al completamento di un'opera pubblica rimasta incompiuta; – l'elenco dei lavori del programma con indicazione degli elementi essenziali per la loro individuazione; – i lavori che compongono l'elenco annuale, con indicazione degli elementi essenziali per la loro individuazione; – l'elenco dei lavori presenti nel precedente elenco annuale non più riproposti nel programma successivo per motivi diversi dall'avvio della procedura di affidamento (v. il comma 2 dell'art. 3 dell'all. I.5). Com'è noto, le stazioni appaltanti devono anche indicare il livello di priorità dell'opera inserita all'interno della programmazione (Grassucci). A tal proposito il comma 11 dell'art. 3 stabilisce una priorità “massima” per i lavori di ricostruzione, riparazione e ripristino conseguenti a calamità naturali, e, in subordine, gli interventi di prevenzione sismica sugli edifici strategici e gli interventi di previsione e mitigazione del rischio idrogeologico, i lavori di completamento di opere pubbliche incompiute nonché quelli finanziati con PNRR e Piano complementare al PNRR. L'art. 4 dell'allegato fissa i criteri d'inclusione delle opere pubbliche incompiute nei programmi triennali dei lavori pubblici e nei relativi elenchi annuali. Segnatamente, si prevede che ai fini del completamento e della fruibilità dell'opera pubblica incompiuta, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti adottano le proprie determinazioni sulla base di un'analisi condotta secondo principi di appropriatezza e proporzionalità tenuto conto della complessità, dell'impatto e del costo dell'opera. Per l'esecuzione di queste valutazioni le stazioni appaltanti possono anche avvalersi del supporto fornito dalle strutture tecniche del Ministero delle infrastrutture e trasporti e delle regioni e delle province autonome, per i rispettivi ambiti territoriali di competenza. Secondo il comma 3 (dell'art. 4) qualora, sulla base della suddetta valutazione, si rilevi che per il completamento e la gestione delle opere pubbliche incompiute sussista la capacità attrattiva di finanziamenti privati, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti promuovono il ricorso a procedure di partenariato pubblico privato ai sensi dell'articolo 174 e seguenti del codice (al cui commento si rimanda). In questi casi le Amministrazioni coinvolte devono pubblicare sul sito istituzionale del committente e sull'apposita sezione del portale web del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti un avviso finalizzato ad acquisire le manifestazioni di interesse degli operatori economici in ordine ai lavori di possibile completamento delle opere incompiute. L'art. 5 detta le modalità di redazione, approvazione, aggiornamento e modifica del programma triennale dei lavori pubblici e del relativo elenco annuale, nonché gli obblighi informativi e di pubblicità. Quanto all'attività di redazione del programma stesso, le Amministrazioni ogni anno devono procedere alla programmazione triennale delle opere pubbliche effettuando, in primo luogo, l'aggiornamento di quanto previsto nei precedenti programmi. Successivamente, nel rispetto di quanto previsto all'articolo 37, comma 1, del codice (al cui commento si rimanda), nonché dei termini di cui ai commi 5 e 6 dell'articolo in commento, sono adottati lo schema del programma triennale dei lavori pubblici e l'elenco annuale dei lavori pubblici proposto dal referente responsabile del programma. Dopo l'adozione, il programma triennale e l'elenco annuale sono pubblicati sul sito istituzionale del committente e ne è data comunicazione alla Banca dati nazionale dei contratti pubblici. Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti possono consentire la presentazione di eventuali osservazioni entro trenta giorni dalla pubblicazione di cui al primo periodo. L'approvazione definitiva del programma triennale, unitamente all'elenco annuale dei lavori, con gli eventuali aggiornamenti, avviene entro i successivi trenta giorni dalla scadenza delle consultazioni, o comunque, in assenza delle consultazioni, entro sessanta giorni dalla pubblicazione sul sito istituzionale del committente, e con pubblicazione in formato “open data” presso i siti informatici della stazione appaltante e dell'ente concedente. La scelta del formato “open data” (ossia di un formato che garantisce la lettura da parte di qualsiasi programma, in quanto non presenta alcuna restrizione legale per il suo utilizzo: Agostinelli, Zilio) va nella direzione della liberalizzazione e della garanzia della massima trasparenza e concorrenza, con evidenti vantaggi per la Pubblica Amministrazione. Devono in ogni caso essere rispettate secondo le previsioni del Codice dell'Amministrazione Digitale (di cui al d.lgs. n. 82/2005). In tale ottica le stazioni appaltanti o gli enti concedenti possono adottare ulteriori forme di pubblicità. Attraverso la programmazione viene soddisfatta l'esigenza di determinare le opere pubbliche che possono essere effettivamente e completamente realizzate, in base alle disponibilità finanziarie e secondo un ordine di priorità che si basa sulla valutazione dei costi e dei benefici (Corte cost., n. 482/1995; Id. n. 221/2010). In quanto atto generale, per le sue implicazioni in termini di individuazione degli obiettivi concreti da raggiungere, l'approvazione del programma triennale delle opere pubbliche non è attività meramente interna degli organi di programmazione finanziaria e di razionalizzazione della spesa, ma costituisce un atto fondamentale da parte degli organi di governo dell'ente, cui corrisponde la facoltà di verifica dei cittadini, singoli o associati, sulla congruità e correttezza delle scelte effettuate (Grassucci). È altresì previsto che le stazioni appaltanti che sono amministrazioni dello Stato debbano procedere all'aggiornamento del programma triennale dei lavori pubblici e del relativo elenco annuale entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio statale. Per contro, le altre stazioni appaltanti e gli altri enti concedenti approvano i documenti relativi alla programmazione entro novanta giorni dalla data di decorrenza degli effetti del proprio bilancio o documento equivalente, secondo l'ordinamento proprio di ciascuna amministrazione. Resta fermo quanto previsto dall'art. 172 del d.lgs. n. 267/2000, recante il Testo unico degli enti locali (v. sempre l'art. 5, comma 6, dell'all. I.5). Queste disposizioni intendono realizzare uno degli obiettivi indicati dall'art. 37 del d.lgs. n. 36/2023, ossia che tutte le Amministrazioni effettuino la programmazione degli appalti nel rispetto dei limiti e delle norme di bilancio, così come già prevedeva l'art. 21 del d.lgs. n. 50/2016, a cui va riconosciuto il merito di avere per primo introdotto la precisazione fondamentale per cui gli atti di programmazione devono essere approvati “nel rispetto dei documenti programmatori e in coerenza con il bilancio” (Greco). Il comma 8 dell'art. 5 dell'allegato in commento stabilisce che se le stazioni appaltanti o gli enti concedenti non provvedono alla redazione del programma triennale dei lavori pubblici, per assenza di lavori, ne danno comunicazione sul sito istituzionale del committente nella sezione “Amministrazione trasparente” di cui al d.lgs. n. 33/2013 e ne danno comunicazione alla Banca dati nazionale dei contratti pubblici. A norma dell'art. 5, comma 9, dell'allegato di cui si tratta, i programmi triennali di lavori pubblici sono modificabili nel corso dell'anno, previa apposita approvazione dell'organo competente, da individuarsi, per gli enti locali, secondo la tipologia della modifica, nel rispetto di quanto previsto dall'art. 37, comma 1, del codice. Ciò se le modifiche riguardano: – la cancellazione di uno o più lavori già previsti nell'elenco annuale; – l'aggiunta di uno o più lavori in conseguenza di atti amministrativi adottati a livello statale o regionale; – l'aggiunta di uno o più lavori per la sopravvenuta disponibilità di finanziamenti all'interno del bilancio non prevedibili al momento della prima approvazione del programma, ivi comprese le ulteriori risorse disponibili anche a seguito di ribassi d'asta o di economie; – l'anticipazione della realizzazione, nell'ambito dell'elenco annuale di lavori precedentemente previsti in annualità successive; – la modifica del quadro economico dei lavori già contemplati nell'elenco annuale, per la quale si rendano necessarie ulteriori risorse. Infine, a mente del comma 11 dell'art. 5 dell'all. I.5, un lavoro non inserito nell'elenco annuale può comunque essere realizzato: – quando si renda necessario a causa di eventi imprevedibili, di calamità o di sopravvenute disposizioni di legge o regolamentari; – o sulla base di un autonomo piano finanziario che non utilizzi risorse già previste tra i mezzi finanziari della stazione appaltante o dell'ente concedente al momento della formazione dell'elenco, avviando le procedure di aggiornamento della programmazione. La programmazione triennale degli acquisti di beni e servizi.Come si è anticipato nel paragrafo dedicato all'inquadramento, gli art. 6 e 7 dell'allegato I.5 disciplinano la programmazione degli acquisiti di beni e servizi, resa obbligatoria per la prima volta dal d.lgs. n. 50/2016. In questo ambito la novità di maggior rilievo riguarda l'arco temporale di riferimento dell'attività di programmazione. Infatti, l'art. 21 del d.lgs. n. 50/2016 prevedeva una programmazione biennale per gli acquisti di beni e servizi, mentre l'art. 37 del d.lgs. n. 36/2023 stabilisce che tale programmazione avvenga su un arco temporale triennale, allineandosi così al periodo di programmazione dei lavori pubblici. Al fine di riconoscere alle stazioni appaltanti un necessario margine di flessibilità nelle proprie scelte risponde anche l'elevazione a 140.000 euro, anziché 40.000 come in passato, della soglia minima di valore dei contratti che devono essere obbligatoriamente iscritti nella programmazione de qua (v. l'art. 37, comma 3, che anche in questo caso rinvia alla soglia minima stabilita dall'articolo 50 per gli affidamenti diretti senza obbligo di consultazione di più operatori economici: Greco). Per quanto riguarda il contenuto della programmazione in esame l'art. 6 dell'allegato dispone che gli schemi-tipo di riferimento sono redatti “per schede” e sono costituiti: – dal quadro delle risorse necessarie alle acquisizioni previste dal programma, articolate per annualità e fonte di finanziamento; – dall'elenco degli acquisti del programma con indicazione degli elementi essenziali per la loro individuazione. Nella scheda sono indicati le forniture e i servizi connessi a un lavoro di cui agli articoli da 3 a 5, riportandone il relativo CUP, ove previsto; – e dall'elenco degli acquisti presenti nella precedente programmazione triennale nei casi previsti dall'articolo 7, comma 3. Anche in questo caso le stazioni appaltanti devono indicare il livello di priorità degli acquisti inseriti nei documenti di programmazione. A tal fine le stazioni appaltanti e gli enti concedenti individuano come prioritari: – i servizi e le forniture necessarie in conseguenza di calamità naturali, quelle che servono a garantire il soddisfacimento di interessi pubblici primari; – gli acquisti aggiuntivi per il completamento di forniture o servizi; – le forniture e i servizi cofinanziati con fondi europei; – e le forniture e i servizi per i quali ricorra la possibilità di finanziamento con capitale privato maggioritario. Ovviamente tali priorità – fatte salve le modifiche dipendenti da eventi imprevedibili o calamitosi, o da sopravvenute disposizioni di legge o regolamentari o, ancora, da atti amministrativi adottati a livello statale o regionale – fissano l'ordine cronologico delle procedure di gara che l'Amministrazione dovrà seguire nell'approvvigionamento dei relativi beni e servizi. Va rimarcata l'eliminazione dell'obbligo, già previsto dal comma 6 dell'art. 21 del d.lgs. n. 50/2016, di trasmissione dell'elenco delle acquisizioni di beni e servizi di importo superiore a 1 milione di euro al Tavolo tecnico di cui all'articolo 9, comma 2, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66 (convertito con modificazioni dalla legge 23 giugno 2014, n. 89). In realtà, l'obbligo di trasmissione al Tavolo tecnico delle informazioni relative agli acquisti di beni e servizi è riprodotto all'articolo 6, comma 2, dell'allegato I.5, e comunque lo stesso era stato introdotto dal citato articolo 1, comma 505, della legge n. 208/2015, tuttora in vigore; pertanto, la previsione in questione è da ritenersi ridondante, siccome ripetitiva di altra già reperibile aliunde (Greco). L'art. 6, al comma 12, statuisce inoltre che l'elenco delle acquisizioni di forniture e servizi di importo stimato superiore a 1 milione di euro inseriti nel programma triennale è comunicato dalle amministrazioni, entro il mese di ottobre di ogni anno, al Tavolo tecnico dei soggetti aggregatori di cui all'art. 9, comma 2, del citato d.l. n. 66/2014, con le modalità indicate all'art. 7, comma 5, dello stesso allegato I.5 (ossia mediante la trasmissione al portale dei soggetti aggregatori nell'ambito del sito acquisti in rete del Ministero dell'economia e delle finanze, anche tramite i sistemi informatizzati regionali). Ciò, evidentemente, per consentire ai soggetti aggregatori la programmazione delle procedure ad evidenza pubblica che essi debbono effettuare in modo da evitare eventuali duplicazioni delle procedure di gara. Per quanto riguarda la pubblicazione, l'aggiornamento e la modifica dei documenti in questione l'art. 7 dell'allegato riproduce pressoché integralmente il contenuto dell'art. 5 relativo alla programmazione dei lavori pubblici. Pertanto, per non appesantire l'esposizione, considerata l'omogeneità delle previsioni, si rinvia a quanto si è evidenziato al riguardo nel paragrafo precedente. BibliografiaAgostinelli, Zilio, Formati aperti, in egov.formez.it.; Caringella, Giustiniani, Mantini (a cura di), Trattato dei contratti pubblici, Roma, 2021; Caringella, Manuale di diritto amministrativo, Roma, 2021; Grassucci, Sub art. 21 d.lgs. n. 50/2016, in Codice dei contratti pubblici commentato, a cura di Caringella, Milano, 2022; Carbone, La scommessa del “codice dei contratti pubblici” e il suo futuro, in giustizia-amministrativa.it, 2023; Greco, Programmazione e progettazione: le novità del nuovo codice, in giustizia-amministrativa.it, 2023. |