Ricorso per conseguire l'autorizzazione ad omettere le pubblicazioni per cause gravissimeInquadramentoL'art. 100 c.c., consente di ottenere dal Tribunale l'autorizzazione a contrarre matrimonio omettendo le pubblicazioni in presenza di gravissimi motivi. FormulaTRIBUNALE DI ... RICORSO EX ART. 100 C.C. (PROCEDIMENTO IN CAMERA DI CONSIGLIO, ARTT. 737 SS. C.P.C.) (AUTORIZZAZIONE A CONTRARRE MATRIMONIO OMETTENDO LE PUBBLICAZIONI) Il sottoscritto Nome Cognome ... (C.F. ...), nato il ..., in data ..., cittadinanza: ..., residente in ..., alla via ..., stato: libero, elettivamente domiciliato in ..., alla via ..., presso lo studio legale dell'Avv. ..., C.F. ..., del Foro di ..., che lo rappresenta e difende in forza di mandato alle liti steso in calce al presente atto; con dichiarazione di voler ricevere ogni comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata ... @ ...; E La sottoscritta Nome Cognome ... (C.F. ...), nata il ..., in data ..., cittadinanza: ..., residente in ..., alla via ..., stato: libero, elettivamente domiciliata in ..., alla via ..., presso lo studio legale dell'Avv. ..., C.F. ..., del Foro di ..., che la rappresenta e difende in forza di mandato alle liti steso a margine del/in calce al presente atto; con dichiarazione di voler ricevere ogni comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata ... @ ...; PREMESSO CHE - i ricorrenti hanno intenzione di contrarre matrimonio: tra gli stessi non esiste alcun impedimento di parentela, di affinità, di adozione, a termini dell'art. 87 c.c.; gli sposi non hanno/hanno già contratto precedente matrimonio; gli sposi non si trovano nelle condizioni indicate negli artt. 85 e 88 c.c.; - gli sposi davanti al cancelliere dirigente di codesto spett. Tribunale hanno dichiarato sotto la propria responsabilità che nessuno degli impedimenti stabiliti dagli artt. 85, 86, 87, 88 e 89 si oppone al matrimonio; - è intenzione dei ricorrenti contrarre matrimonio omettendo le pubblicazioni sussistendo le seguenti cause gravissime: ... [1] . P.Q.M. chiedono che, sentito il Pubblico Ministero, siano autorizzati a contrarre matrimonio, ai sensi e per gli effetti dell'art. 100 c.c., con omissione delle pubblicazioni. Allegano: 1. estratto dell'atto di nascita dei ricorrenti; 2. stato di famiglia delle parti; 3. certificato di residenza dei richiedenti; 4. certificati da cui risultano i gravi motivi per omettere le pubblicazioni; 5. altra documentazione utile ai fini della domanda. Luogo e data ... Firma Avv. ... PROCURA Delego a rappresentarmi e difendermi con riguardo alla redazione del presente atto l'Avv. ..., eleggendo domicilio nello studio dello stesso in ..., via ... e conferendo al medesimo ogni più ampia facoltà di legge. Per autentica della sottoscrizione Firma Avv. ... 1. Ad esempio, la certificazione che attesta la grave malattia di uno dei nubendi. CommentoRito applicabile Il d.lgs. n. 149/2022 ha modificato il codice di procedura civile prevedendo, in particolare, nuove disposizioni nel libro II, titolo VI-bis ove sono state introdotte: «Norme per il procedimento in materia di persone, minorenni e famiglie», c.d. pPMF). Quanto al campo di applicazione del nuovo rito unitario – che non è più un procedimento speciale – l'art. 473-bis c.p.c. prevede che le disposizioni contenute nel nuovo titolo IV-bis si applichino a tutti i procedimenti (di natura contenziosa) relativi allo stato delle persone, ai minorenni e alle famiglie di competenza del Tribunale ordinario, di quello per i minorenni e del Giudice tutelare, salvo che non sia diversamente stabilito e salve le esclusioni espressamente indicate dallo stesso articolo. Queste riguardano, in particolare, sia i procedimenti che in questa materia siano espressamente sottoposti dal legislatore ad altra disciplina processuale, sia i procedimenti volti alla dichiarazione dello stato di adottabilità, dei procedimenti di adozione dei minori, sia, infine, i procedimenti (di diversa natura e oggetto) attribuiti alla competenza delle sezioni specializzate in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini dell'Unione europea. La clausola generale di esclusione del rito unitario poggia le basi su due circostanze: 1) che il procedimento “non sia contenzioso”; 2) che sia “diversamente stabilito”. Nel caso di specie, non si applica il rito unitario perché la norma di riferimento prevede un procedimento ad hoc e questo non ha natura contenziosa. Il matrimonio non può essere celebrato prima del quarto giorno dopo compiuta la pubblicazione (art. 99 c.c.). La pubblicazione non può avere durata inferiore a otto giorni (art. 55, d.P.R. n. 396/2000). L'art. 100 ammette la “riduzione” del termine per la pubblicazione: esso si riferisce a quello previsto per la durata e non anche a quello di cui all'art. 99 c.c. Se queste sono le regole valide in via di principio, l'art. 100 c.c., consente in ipotesi specifiche di procedere alle nozze in assenza di pubblicazione. L'esenzione deve essere richiesta al Tribunale, che provvede con decreto non impugnabile. Quando è stata autorizzata l'omissione della pubblicazione, gli sposi, per essere ammessi alla celebrazione del matrimonio, devono: a) rendere la dichiarazione di cui all'art. 51, comma 1, d.P.R. n. 396/2000 ossia dichiarare il nome, il cognome, la data e il luogo di nascita, la cittadinanza degli sposi; il luogo di loro residenza, la loro libertà di stato; dichiarare inoltre se tra gli sposi esiste un qualche impedimento di parentela, di affinità, di adozione o di affiliazione, a termini dell'art. 87 c.c.; se gli sposi hanno già contratto precedente matrimonio; se alcuno degli sposi si trova nelle condizioni indicate negli artt. 85 e 88 c.c.; b) presentare all'ufficiale dello stato civile il provvedimento di autorizzazione previsto dall'art. 52, comma 1, c.c. nel caso in cui, a fronte di un impedimento derogabile, sia intervenuta dispensa (art. 58, d.P.R. n. 396/2000). Giova ricordare che il comma 2 dell'art. 100 c.c., è stato così sostituito dall'art. 137 del d.lgs. n. 51/1998 (Norme in materia di istituzione del Giudice unico di primo grado). Alla forma tipica di pubblicità-notizia costituita dal compimento delle formalità preliminari al matrimonio previste dagli artt. 93 ss. c.c., non sono equipollenti le pubblicazioni per il matrimonio canonico, atteso che quelle civili sono prescritte anche per il matrimonio concordatario (Cass. sez. lav., n. 9467/2016). È legittima la mancata estensione del regime relativo alle pubblicazioni alle unioni omo-affettive in linea con quanto affermato dalle sentenze Corte cost. n. 138/2010 e Corte cost. n. 170/2014 della Corte costituzionale, il cui approdo non è superato dalle decisioni della Corte di Strasburgo (sent. 24 giugno 2010, Schalk e Kopf c. Austria e, recentemente, 16 luglio 2014, Hamalainen c. Finlandia) che non impongono una equiparazione - ancorché il sicuro rilievo costituzionale ex art. 2 Cost., di tali formazioni sociali, e del nucleo affettivo-relazionale che le caratterizza, comporta che queste unioni possano acquisire un grado di protezione e tutela, anche ad opera del Giudice ordinario, tenuto ad una interpretazione della norma costituzionalmente e convenzionalmente orientata, equiparabile a quella matrimoniale in tutte le situazioni nelle quali la mancanza di una disciplina legislativa determini una lesione di diritti fondamentali. L'art. 1, comma 24 della l. n. 206/2021, ha introdotto il «Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie» (TPMF) che comporta l'istituzionalizzazione di un unico Ufficio giudiziario che assorbe il Tribunale ordinario e il Tribunale per i minorenni. Al contempo, l'art. 1, comma 23, lett. a) della medesima normativa ha introdotto nuove disposizioni in un apposito titolo IV-bis del libro II del codice di procedura civile, rubricato «Norme per il procedimento in materia di persone, minorenni e famiglie»; per i procedimenti civili elencati nel comma 23, lett. a), si applica il rito unificato in materia di persone, minorenni e famiglie previsto dal medesimo comma 23. Le previsioni in esame sono oggetto di delega legislativa da emanare entro il 24 dicembre 2022 e le norme relative al TPMF saranno efficaci decorsi due anni dalla data della loro pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Nel complesso, la nuova architettura riguarda “tutti i procedimenti relativi allo stato delle persone, ai minorenni e alle famiglie di competenza del Tribunale ordinario, del Tribunale per i minorenni e del Giudice tutelare”; restano esclusi solo i procedimenti volti alla dichiarazione di adottabilità, i procedimenti di adozione di minori di età e i procedimenti attribuiti alla competenza delle sezioni specializzate in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini dell'Unione europea. |