Ricorso congiunto per lo scioglimento dell'unione civile

Andrea Conti

Inquadramento

All'unione civile, introdotta nel nostro ordinamento con la l. n. 76/2016, non si applica l'istituto della separazione personale; essa, pertanto, può essere sciolta direttamente o attraverso un procedimento contenzioso oppure mediante ricorso congiunto sottoscritto da entrambe le parti dell'unione civile, qualora vi sia accordo non solo sulla cessazione del vincolo ma anche sulle sue conseguenze.

Formula

TRIBUNALE ORDINARIO DI .... [1]

RICORSO [2] CONGIUNTO PER LO SCIOGLIMENTO DELL'UNIONE CIVILE [3]

EX ART. 473-BIS.51 C.P.C.

Nel procedimento promosso da:

Sig.ra ...., nata a ...., in data ...., cittadinanza ...., residente in ...., via ...., C.F. ...., rappresentato e difeso, come per delega allegata al presente atto, dall'Avv. ...., del Foro di ...., C.F. ...., ed elettivamente domiciliato presso il medesimo in ...., via .... (si dichiara di voler ricevere ogni avviso e comunicazione di cancelleria al seguente recapito fax .... o al seguente indirizzo PEC ....)

E DA

Sig. ...., nato a ...., in data ...., cittadinanza ...., residente in ...., via ...., C.F. ...., rappresentato e difeso, come per delega allegata al presente atto, dall'Avv. ...., del Foro di ...., C.F. ...., ed elettivamente domiciliato presso il medesimo in ...., via .... (si dichiara di voler ricevere ogni avviso e comunicazione di cancelleria al seguente recapito fax .... o al seguente indirizzo PEC ....) [4]

AVENTE AD OGGETTO [5]

scioglimento dell'unione civile – ricorso consensuale – quantificazione dell'assegno di mantenimento a favore del coniuge economicamente debole

***

PREMESSO CHE [6]

-.... e .... hanno costituito unione civile in .... in data ....;

– l'unione è stata iscritta nei Registri dello Stato Civile del Comune di .... [7].

– gli uniti hanno scelto il regime della separazione/comunione legale dei beni;

– gli uniti hanno scelto, in data .... [8], ex art. 1, comma 10, l. n. 76/2016 come comune il cognome di .... e .... lo ha anteposto/posposto al proprio;

OPPURE

– gli uniti hanno mantenuto ciascuno il proprio cognome e non hanno scelto un cognome comune;

– la residenza familiare è stata fissata in ....;

– in data ...., .... (oppure: entrambe le parti) ha/hanno reso la dichiarazione di cui all'art. 1, comma 24, l. n. 76/2016;

– essendo trascorsi i 3 mesi [9], di cui all'art. 1, comma 24, l. n. 76/2016 sussistono gli estremi per lo scioglimento dell'unione civile.

***

Tutto ciò premesso, la Sig.ra ...., ut supra rappresentata, difesa e domiciliata, e il Sig. ...., ut supra rappresentato, difeso e domiciliato

PRECISANO [10]

A. Sulla disponibilità reddituale e patrimoniale

1) ....;

2) ....;

3) .....

***

B. Sugli oneri a carico delle parti

1) ....;

2) ....;

3) .....

***

C. Sulle condizioni inerenti alla prole

1) ....;

2) ....;

3) .....

***

D. Sulla regolamentazione dei rapporti patrimoniali

1) ....;

2) ....;

3) .....

***

Tutto ciò premesso, la Sig.ra ...., ut supra rappresentata, difesa e domiciliata, e il Sig. ...., ut supra rappresentato, difeso e domiciliato

DICHIARANO [11]

di non volersi riconciliare e

DICHIARANO

di avvalersi della facoltà di sostituire l'udienza con il deposito di note scritte e, pertanto

DEPOSITANO

la documentazione di cui all'art. 473-bis.12, comma 3, c.p.c.:

a) dichiarazione dei redditi anni ...., .... e ....;

b) dichiarazione su titolarità di diritti reali su beni immobili;

c) dichiarazione su titolarità di diritti reali su beni mobili registrati;

d) quote sociali;

e) estratto conto dei rapporti bancari (anni ...., .... e ....);

f) estratto conto dei rapporti finanziari (anni ...., .... e ....).

***

TUTTO CIÒ PREMESSO

Tutto ciò premesso, la Sig.ra ...., ut supra rappresentata, difesa e domiciliata, e il Sig. ...., ut supra rappresentato, difeso e domiciliato

CHIEDONO

che il Giudice istruttore voglia fissare l'udienza per la comparizione personale dei coniugi [12], espletare gli incombenti di rito e, acquisito il parere del P.M., rimettere gli atti al Collegio per l'omologazione della loro separazione alle seguenti

VOGLIA

1. Dichiarare lo scioglimento dell'unione civile costituita in data ...., presso il Comune di .... (Registri dello Stato Civile del Comune di ...., anno n. ...., atto n. ...., Parte ...., Serie ....) costituita tra .... nato/a a .... il ...., C.F. ...., e .... nato/a a .... il ...., C.F. ...., ordinando agli Ufficiali dello Stato civile competenti di procedere all'annotazione della sentenza e agli ulteriori incombenti di rito.

2. Assegno ex art. 5, l. n. 898/1970 [13] (eventuale).

Porre a carico di .... l'obbligo di versare a .... un assegno, ex art. 5, l. n. 898/1970 e art. 1, comma 25, l. n. 76/2016, mensile pari ad Euro ...., da versarsi in via anticipata entro il giorno .... di ogni mese al domicilio bancario di ...., o al diverso domicilio che verrà successivamente comunicato; importo soggetto a rivalutazione annuale ex indici ISTAT costo vita, prima rivalutazione ...., con base ....;

OPPURE

Una tantum (eventuale)

Dare atto che .... si obbliga a versare a ...., previa dichiarazione di equità da parte del Tribunale ea titolo di liquidazione, in un'unica soluzione, dei diritti di .... ai sensi e per gli effetti dell'art. 5, comma 8, l. n. 898/1970, richiamato dall'art. 1, comma 25, l. n. 76/2016, l'importo di Euro .... da versarsi con le seguenti modalità .....

Dare atto che le parti riconoscono che l'attribuzione di cui al punto che precede costituisce contributo in un'unica soluzione vita natural durante, di .... ed è stata effettuata a tacitazione di ogni e qualunque pretesa, anche risarcitoria, e quindi ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 5, comma 8, l. n. 898/1970, di .... avente causa o comunque connessa alla pregressa convivenza e comunque all'unione civile.

3. Divisione dei beni ricadenti nel regime di comunione legale (eventuale) [14].

Le parti dichiarano che, alla data odierna, fanno parte del regime di comunione legale dei beni:

....;

....;

....;

e provvedono alle reciproche attribuzioni come segue:

a) a ...., saranno assegnati in piena proprietà i seguenti beni: ....;

b) a ...., saranno assegnati in piena proprietà i seguenti beni: .....

Le parti dichiarano reciprocamente che:

a) non sussistono debiti della comunione o debiti personali nei confronti dei terzi che debbano essere soddisfatti, totalmente o parzialmente, con beni della comunione;

b) non sussistono ragioni di credito né della comunione né di ciascuno dei comunisti verso l'altro né di ciascuno dei comunisti verso la comunione, anche a titolo di rimborsi e/o restituzione ai sensi dell'art. 192 e ss. c.c.;

c) nella ripartizione e attribuzione dei beni hanno tenuto conto anche di quanto ricadente nel regime della comunione de residuo, cosicché quanto spettante a ciascuno di essi costituisce perfetta soddisfazione dei diritti aventi causa nel pregresso regime di comunione.

4. Altre pattuizioni (eventuale) [15]

.....

***

COMUNICAZIONE EX art. 473-bis.12, comma 2, c.p.c. [16]

L'attore dichiara che risultano, alla data odierna, pendenti i seguenti procedimenti:

1)Procedimento R.G. n. ...., avanti a ...., promosso da ...., nei confronti di ...., avente ad oggetto.

Nell'ambito del predetto procedimento, l'Autorità Giudiziaria adita ha emesso:

a) provvedimento provvisorio n. ...., del ...., con cui .... (doc. ....);

b) provvedimento definitivo n. ...., del ...., con cui .... (doc. ....).

****

Offre in comunicazione e deposita in Cancelleria copia di:

1.Certificati anagrafici e di residenza

2.Certificato di Unione Civile

3.Certificato di stato di famiglia

4.Manifestazione di scioglimento

5. .....

I difensori dichiarano che il presente procedimento è di valore indeterminato e indeterminabile ed è sottoposto al pagamento del contributo unificato nella misura di Euro 43,00.

Luogo e data ....

Sottoscrizione personale delle parti .... [17]

Firma Avv. .... [18]

Firma Avv. ....

[1]La competenza in tema di domanda congiunta di separazione personale è attribuita, ai sensi e per gli effetti di quanto dispone l'art. 473-bis.51, comma 1, c.p.c. al Tribunale Ordinario del luogo di residenza o di domicilio di una delle parti coinvolte.

[2]Il ricorso dovrà rispettare i criteri redazionali ed i limiti dimensionali previsti dal d.m. 7 agosto 2023, n. 110, rubricato “Regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo”. In particolare, occorre ricordare che, al fine di assicurare la chiarezza e la sinteticità degli atti processuali (cfr. artt. 121 c.p.c. e 46 disp. att. c.p.c.), l'art. 1 d.m. n. 110/2023 individua l'articolazione che il ricorso deve avere e l'art. 3d.m. n. 110/2023 individua in 80.000 caratteri (spazi esclusi) il limite dimensionale dell'atto introduttivo. Sul punto occorre richiamare, però, l'art. 5, comma 1, d.m. n. 110/2023 in forza del quale i predetti limiti possono essere superati se la controversia presenta questioni di particolare complessità anche in relazione agli interessi coinvolti. In tal caso sarà onere del difensore esporre sinteticamente le ragioni per le quali si è reso necessario il superamento di tali limiti (art. 5, comma 1,d.m. n. 110/2023) ed inserire nell'atto, subito dopo l'intestazione, un indice ed una breve sintesi del contenuto dell'atto (art. 5, comma 2,d.m. n. 110/2023).

[3]Il deposito del ricorso deve essere effettuato esclusivamente con modalità telematiche (art. 196-quater disp. att. c.p.c.).

[4] Le parti possono anche essere assistite da un unico Avvocato.

[5] Appare opportuno indicare anche l'oggetto della domanda, se l'art. 473-bis.51, comma 2, c.p.c. non richiama l'art. 473-bis.12, comma 1, lett. d), c.p.c. Sul punto si veda anche l'art. 2, comma 1, lett. c), d.m. n. 110/2023 in forza del quale il ricorso debba contenere anche l'indicazione di parole chiave, nel numero massimo di venti, che individuano l'oggetto del giudizio.

[6] Secondo quanto prevede l'art. 473-bis.12, comma 1, lett. e), c.p.c. – richiamato dall'art. 473-bis.51, comma 2, c.p.c. – i fatti su cui la domanda si fonda devono essere espressi in forma chiara e sintetica.

[7] L'unione civile viene iscritta nei Registri dello Stato Civile del Comune in cui è costituita, ai sensi dell'art. 70-octies, d.P.R. n. 396/2000 come introdotto dal d.lgs. n. 5/2017.

[8] I componenti dell'unione civile possono stabilire di assumere, per la durata dell'unione civile un cognome comune scegliendolo tra i loro cognomi (art. 1, comma 10, l. n. 76/2016). Tale dichiarazione può essere fatta sia all'atto della costituzione dell'unione civile sia successivamente (art. 63, comma 1, lett. g-sexies, d.P.R. n. 396/2000; d.m. 27 febbraio 2017).

[9] Considerata la formulazione dei commi 24 e 25 dell'art. 1, l. n. 76/2016 è da ritenersi che la preventiva manifestazione di volontà “extraprocessuale” e il decorso del termine trimestrale debbano considerarsi come condizione di procedibilità sia nell'ipotesi di giudizio contenzioso sia nell'ipotesi di procedimento congiunto (Trib. Milano 3 giugno 2020; contraTrib. Novara 5 luglio 2018).

[10] L'art. 473-bis.51, comma 2, c.p.c. individua espressamente il contenuto del ricorso congiunto precisando che le parti dovranno indicare le disponibilità reddituali e patrimoniali dell'ultimo trienni, gli oneri posti a carico delle parti, le condizioni inerenti alla prole, le condizioni relative ai rapporti patrimoniali e, eventualmente, anche in relazione ai rapporti patrimoniali tra i coniugi stessi.

[11] L'art. 473-bis.51, comma 2, ultimo periodo, c.p.c. prevede la facoltà per le parti di sostituire l'udienza di comparizione di cui all'art. 473-bis.51, comma 3, c.p.c. con il deposito di note scritte. In tal caso nel ricorso introduttivo le parti dovranno dichiarare di non volersi riconciliare e depositare i documenti di cui all'art. 473-bis.12, comma 3, c.p.c.

[12] Il riferimento alla richiesta di fissazione udienza di comparizione dovrà essere contenuto solo nel caso in cui le parti non abbiano rinunziato all'udienza chiedendo che questa venga sostituita con il deposito delle note scritte ex art. 473-bis.51, comma 3, c.p.c.

[13] L'assegno spettante all'unito civilmente è identico, per funzione e presupposti a quello spettante all'ex coniuge successivamente al divorzio. Per tale ragione la giurisprudenza di merito (Trib. Pordenone 13 marzo 2019) ha chiaramente affermato che devono essere applicati gli stessi principi che regolano l'assegno divorzile, come posto in evidenza dalle più recenti decisioni di legittimità. Sul punto, le Sezioni Unite, con sentenza 11 luglio 2018, n. 18287 hanno affermato che ai sensi dell'art. 5, comma 6, della l. n. 898/1970, dopo le modifiche di cui alla l. n. 74/1987, il riconoscimento dell'assegno di divorzio, cui deve attribuirsi una funzione assistenziale ed in pari misura compensativa e perequativa, richiede l'accertamento dell'inadeguatezza dei mezzi, o comunque dell'impossibilita di procurarseli per ragioni oggettive, attraverso l'applicazione dei criteri di cui alla prima parte della norma, che costituiscono il parametro di cui si deve tenere conto per la relativa attribuzione e determinazione, ed in particolare, alla luce della valutazione comparativa delle condizioni economico-patrimoniali delle parti, inconsiderazione del contributo fornito dal richiedente alla conduzione della vita familiare e alla formazione del patrimonio comune e personate di ciascuno degli ex coniugi, in relazione alla durata del matrimonio e all'età dell'avente diritto (Cass. S.U., n. 18287/2018).

[14] La comunione legale degli uniti civilmente, ex art. 1, comma 13 – che richiama l'art. 191 c.c. – si scioglie al momento della disgregazione del vincolo. Si discute se detto effetto si produca al momento della comparizione degli uniti innanzi al Tribunale oppure al passaggio in giudicato della sentenza. Gli uniti civilmente hanno la facoltà (ma non l'obbligo) di procedere direttamente in sede di ricorso congiunto alla divisione del compendio comune, nonché agli eventuali rimborsi e restituzioni ex art. 192 c.c.

[15] Così come previsto per la separazione consensuale (Cass. n. 5741/2004; Cass. n. 3110/2016, Cass. n. 16909/2015) le parti hanno la facoltà di stipulare pattuizioni che solo incidentalmente hanno la loro ragione di essere nello scioglimento dell'unione civile (p.e.: messa in vendita di immobili comuni; regolamentazione dell'utilizzo di abitazioni differenti dalla casa coniugale). Sono possibili anche trasferimenti immobiliari immediati, ovverosia senza la necessità di atti successivi (Cass. S.U., n. 21761/2021). Si ritiene che, in analogia con quanto previsto per il matrimonio, detti atti possano essere considerati esenti da imposta ex art. 19, l. n. 74/1987.

[16] L'art. 473-bis.12, comma 2, c.p.c. – richiamato dall'art. 473-bis.51, comma 2, c.p.c. – prevede che il ricorso introduttivo debba indicare anche altri procedimenti che abbiano ad oggetto, in tutto o in parte, le medesime domande. Inoltre, dovranno essere allegati anche i provvedimenti, definitivi e provvisori, che nei predetti procedimenti sono stati adottati dall'Autorità Giudiziaria procedente.

[17] L'art. 473-bis.51, comma 2, c.p.c. chiarisce espressamente che il ricorso congiunto debba sottoscritto anche dalle parti.

[18] Il nuovo testo dell'art. 473-bis.51, comma 1, c.p.c. indica implicitamente come obbligatoria l'assistenza del difensore nella misura in cui precisa che il ricorso debba essere sottoscritto “anche” dalle parti.

Commento

La l. n. 76/2016 non richiama l'art. 149 c.c. e, dunque, prevede una disciplina autonoma delle cause di scioglimento dell'unione civile che sono le seguenti: morte, dichiarazione di morte presunta, rettificazione di sesso (cfr. Corte Cost. n. 66/2024 che dichiara costituzionalmente illegittimo l'art. 1, comma 26, l. n. 76/2016 nella parte in cui stabilisce che la sentenza di rettificazione anagrafica di attribuzione di sesso determina lo scioglimento automatico dell'unione civile senza prevedere, laddove le parti dell'unione rappresentino personalmente e congiuntamente al giudice l'intenzione di contrarre matrimonio, che l'Autorità Giudiziaria procedente disponga la sospensione degli effetti derivanti dallo scioglimento del vincolo fino alla celebrazione del matrimonio e comunque non oltre il termine di centottanta giorni dal passaggio in giudicato della sentenza di rettificazione), sentenze penali passate in giudicato (per effetto del richiamo, operata dall'art. 1, comma 23, l. n. 76/2016 all'art. 3, n. 1) e n. 2), lett. a), c), d) ed e), l. n. 898/1970) e, infine, manifestazione di volontà di una o di entrambi i componenti dell'unione, come previsto dall'art. 1, comma 24, l. n. 76/2016. È pacifico quindi che all'unione civile non si applichi, sotto il profilo sostanziale, l'istituto della separazione, disciplinato dagli artt. 150 e ss. c.c. non richiamati dalla l. n. 76/2016 e, dunque, non applicabili all'unione civile, neppure analogicamente, giusta quanto previsto dalla clausola generale dell'art. 1, comma 20, l. n. 76/2016. Da ciò consegue l'inapplicabilità, peraltro espressa, all'unione civile dell'art. 3, n. 2), lett. b) (divorzio per pregressa separazione personale).

Prima di depositare il ricorso congiunto è necessario che almeno una parte abbia manifestato, innanzi all'Ufficiale di stato civile, la volontà di sciogliere l'unione. Nel caso di dichiarazione unilaterale, il dichiarante deve preventivamente inviare all'altra parte la comunicazione della “manifestazione di volontà dello scioglimento dell'unione” a mezzo lettera raccomandata con avviso di ricevimento alla residenza anagrafica o, in mancanza all'ultimo indirizzo noto, con altra forma di comunicazione parimenti idonea (art. 63, lett. g-quinquies), d.P.R. n. 396/2000 introdotto dall'art. 1, d.lgs. n. 5/2017): detta dichiarazione dovrà essere prodotta all'Ufficiale di Stato civile. Tale preventivo incombente non è richiesto nell'ipotesi di dichiarazione contestuale di entrambe le parti di voler sciogliere l'unione civile (d.m. 27 febbraio 2017, form. 121-decies). Le norme non chiariscono quale sia l'Ufficiale di Stato Civile competente alla ricezione della dichiarazione, cosicché si dovrebbe concludere per una competenza diffusa (ovverosia per la competenza di qualunque Ufficiale di Stato civile, anche in analogia con quanto previsto per la costituzione dell'unione civile) ancorché il d.m. 27 febbraio 2017 (form. 121-undecies) sembra individuare come unico Ufficiale competente quello di fronte al quale l'unione è stata costituita. La manifestazione di volontà di una o di entrambe le parti verrà annotata dall'Ufficiale di Stato civile a margine dell'atto costitutivo dell'unione (art. 69, comma 1-bis, lett. b), d.P.R. n. 396/2000).

Secondo il Tribunale di Milano (Trib. Milano 3 giugno 2020) il decorso del termine è condizione di procedibilità; secondo il Tribunale di Novara (Trib. Novara 5 luglio 2018) è sufficiente che tra la fase presidenziale, durante la quale una parte abbia confermato la volontà di sciogliere l'unione e la sentenza di scioglimento dell'unione decorrano almeno 3 mesi.

Decorsi tre mesi dalla dichiarazione resa all'Ufficiale di Stato Civile, le parti potranno depositare ricorso congiunto per lo scioglimento dell'unione civile.

Ai sensi dell'art. 1, comma 25, l. n. 76/2016, al giudizio di scioglimento dell'unione sono applicabili le norme processuali del divorzio e quelle della separazione. Tali norme sono, per i procedimenti instaurati dopo il 28 febbraio 2023, quelle del rito unico disciplinato dal d.lgs. n. 149/2022, di riforma del processo civile (art. 473-bis ss. c.p.c.).

L' iter processuale

Il procedimento è di competenza del Tribunale Ordinario avente giurisdizione sul luogo di residenza o di domicilio di una delle parti (art. 473-bis.51, comma 1, c.p.c.).

Il ricorso introduttivo, ai sensi di quanto dispone l'art. 473-bis.51, comma 2, c.p.c., dovrà contenere, oltre all'indicazione dell'Autorità Giudiziaria avanti al quale la domanda è proposta (art. 473-bis.12, comma 1, lett. a, c.p.c.) e dell'anagrafica completa delle parti e dei figli (art. 473-bis.12, comma 1, lett. b, c.p.c.), anche la chiara e sintetica esposizione dei fatti (art. 473-bis.12, comma 1, lett. e, c.p.c.) e l'indicazione di eventuali procedimenti pendenti aventi ad oggetto domande, anche solo parzialmente, coincidenti con quelle proposte in sede di separazione consensuale – come, ad esempio, procedimenti inerenti all'esercizio o alla titolarità della responsabilità genitoriale – (art. 473-bis.12, comma 2, c.p.c.). Inoltre, dovranno essere indicate le disponibilità patrimoniale e reddituali dell'ultimo triennio, gli oneri posti a carico delle parti, le condizioni personali e patrimoniali inerenti alla prole.

Le parti ex art. 473-bis.51, comma 2, secondo periodo, c.p.c., con il ricorso congiunto di separazione, possono regolamentare, anche solo parzialmente, i loro rapporti patrimoniali, nel rispetto dell'autonomia negoziale (ex multis, Cass. n. 11795/2021; Cass. S.U., n. 21761/2021).

Depositato l'atto, il Presidente del Tribunale fissa udienza di comparizione delle parti avanti al Giudice relatore e dispone la trasmissione degli atti al Pubblico Ministero, il quale è chiamato ad esprimere il proprio parere entro tre giorni prima dell'udienza. All'udienza, il Giudice relatore, sentite le parti ed accertata la volontà di non riconciliarsi potrà – laddove non intenda chiedere chiarimenti od invitare le parti a depositare la documentazione inerente la condizioni patrimoniale e reddituale dei coniugi – rimettere la causa in decisione.

L'udienza di comparizione potrà essere sostituita dal deposito di note scritte, su espressa volontà dei coniugi dichiarata nel ricorso introduttivo (art. 473-bis.51, comma 2, terzo periodo, c.p.c.). In tal caso, le parti dovranno dichiarare la volontà di non riconciliarsi e contestualmente depositare la documentazione prevista dall'art. 473-bis.12, comma 3, c.p.c., ovvero le dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni, la documentazione attestante la titolarità di quote sociali e di diritti reali su beni immobili o mobili registrati, gli estratti conto dei rapporti bancari e finanziari degli ultimi tre anni. Occorre precisare che nel caso in cui le parti non depositino le note scritte, il Giudice dovrà fissare un nuovo termine perentorio per il deposito delle note scritte ovvero fissare un'udienza di comparizione personale. Laddove, le parti non depositino le note scritte entro il nuovo ovvero non compaiano all'udienza, il Giudice dispone la cancellazione della causa dal ruolo e dichiara l'estinzione del processo. Diversamente, se solo una delle due parti deposita note scritte, il Giudice è tenuto a provvedere sulla domanda.

Il Collegio omologa le condizioni di separazione con sentenza, dopo aver provveduto all'accertamento dei presupposti per la pronunzia sullo status ed all'esame delle condizioni concordate (Cass. I, n. 19540/2018; Cass. I, n. 10463/2018; Cass. I, n. 6664/1998; Trib. Milano 28 ottobre 2020; Trib. Bergamo 26 settembre 2019). L'art. 473-bis.51, comma 4, c.p.c. utilizza l'espressione “omologa o prende atto degli accordi”: tale alternativa è stata interpretata dalla dottrina non come una mera endiadi, ma come la specifica volontà di riferire l'omologazione alle ipotesi di separazione coinvolgente figli minorenni e la presa d'atto ai casi in cui la coppia non abbia avuto figli (Campione, La separazione e il divorzio condiviso, in Aa.Vv., La riforma del processo e del giudice per le persone, per i minorenni e per le famiglie, a cura di Cecchella, Torino, 2023, 201).

Il controllo del Tribunale ha a oggetto gli aspetti formali e la compatibilità tra le condizioni volute dai coniugi e “le norme cogenti e i principi di ordine pubblico”. Il Tribunale non può sostituirsi ai coniugi emettendo un diverso provvedimento, ma, ove ravvisi irregolarità o contrarietà alle norme di ordine pubblico o alle norme cogenti, deve limitarsi a riconvocare le parti per assumere le informazioni necessarie e/o invitarle a modificare quelle condizioni ritenute, nei limiti testé indicati, non omologabili (Cass. n. 26202/2013; Cass. n. 9287/1997).

Qualora sia stata proposta istanza congiunta di divorzio, la revoca del consenso da parte di uno dei coniugi non comporta l'improcedibilità della domanda, dovendo il tribunale provvedere ugualmente all'accertamento dei presupposti per la pronuncia richiesta, per poi procedere, in caso di esito positivo della verifica, all'esame delle condizioni concordate dai coniugi, valutandone la conformità a norme inderogabili ed agli interessi dei figli minori. Infatti, a differenza di quanto avviene nel procedimento di separazione consensuale, la domanda congiunta di divorzio dà luogo ad un procedimento che si conclude con una sentenza costitutiva, nell'ambito del quale l'accordo sotteso alla relativa domanda riveste natura meramente ricognitiva, con riferimento alla sussistenza dei presupposti necessari per lo scioglimento del vincolo coniugale ex art. 3 della l. n. 898/1970, mentre ha valore negoziale per quanto concerne la prole ed i rapporti economici, consentendo al tribunale di intervenire su tali accordi nel caso in cui essi risultino contrari a norme inderogabili, con l'adozione di provvedimenti temporanei ed urgenti e la prosecuzione del giudizio nelle forme contenziose (Cass. VI, n. 19540/2018).

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