Memoria difensiva del convenuto ex art. 473-bis.17 c.p.c. nel procedimento di divorzio contenzioso

Francesco Maria Bartolini

Inquadramento

Nel processo civile di cognizione cui si applicano ancora le disposizioni della l. 1° dicembre 1970, n. 898, conservate per i procedimenti pendenti dalla riforma del processo civile di cui al d.lgs. n. 149/2022, con la memoria di cui al n. 2, comma 6, dell'art. 183 c.p.c., le parti possono replicare alla memoria con la quale esse hanno precisato o modificato le rispettive domande, eccezioni e conclusioni. Tale atto difensivo presuppone che sia stato delineato il thema decidendum del processo (sul punto Cass. S.U., n. 11354/2004). I procedimenti instaurati dopo il 28 febbraio 2023 seguono le nuove norme di cui al rito unificato per le controversie in materia di stato delle persone, di minori e di famiglia dettate dagli artt. 473-bis e ss. c.p.c. La disciplina così introdotta assicura alle parti una analoga modalità di esplicitazione di difese, tuttavia collocate in una fase processuale diversa e antecedente alla prima udienza di comparizione. Dopo la costituzione in giudizio del convenuto, l'attore può depositare una memoria di risposta alle allegazioni e deduzioni formulate nella comparsa; a questa memoria il convenuto è ammesso a replicare con analoga memoria.

Formula

TRIBUNALE CIVILE DI ....

MEMORIA [1] AI SENSI DELL'ART. 473-BIS.17 C.P.C. [2] NEL PROCEDIMENTO N. ....

In favore di .... (nome e cognome, C.F. .... [3] ), rappresentata/o e difesa/o dall'Avv. ....

- ricorrente -

CONTRO

.... (nome e cognome, C.F. ....), rappresentata/o e difesa/o dall'Avv. ....

- resistente -

Con la presente memoria, .... (nome e cognome), confermando quanto già rappresentato nella comparsa di costituzione, impugna e contesta quando prodotto e dedotto da controparte nella memoria depositata ai sensi del primo comma dell'art. 473-bis.17 c.p.c.

Con riferimento a quanto rappresentato da controparte formula altresì le seguenti eccezioni .... e

CHIEDE

L'ammissione delle seguenti prove per testi [4].

Con riferimento alla capacità lavorativa e reddituale del(la) convenuto(a):

1) Vero che ....;

2) Vero che ....;

3) Vero che .....

Con riferimento alla richiesta di affidamento esclusivo, del rapporto intercorrente tra il ricorrente ed il figlio minore ed alle pretese condotte negligenti da parte dell'esponente:

1) Vero che ....;

2) Vero che .....

Indica il teste .... (cap. di prova ....), il teste .... (cap. di prova ....).

Chiede disporsi consulenza tecnica d'ufficio .....

Chiede disporsi interrogatorio formale del/la convenuto/a sulle seguenti circostanze [5] :

1) ....;

2) .....

Chiede fin d'ora di essere ammesso alla prova contraria con riferimento ai capitoli di prova che saranno formulati dal(la) convenuto (a).

Si producono i seguenti ulteriori documenti:

1) ....;

2) .....

Con osservanza

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

[1]Trattandosi di un atto endoprocessuale i requisiti di redazione dello stesso possono non seguire in dettaglio le indicazioni di cui all'art. 2 del d.m. n. 110 del 2023. Il Regolamento recato dal decreto non opera, quanto ai limiti dimensionali ex art. 3, quando vengono in rilievo controversie di valore superiore a 500.000 euro e, dunque, pare doversi ritenere, di valore indeterminabile, come di frequente avviene nel contenzioso familiare. Ad ogni modo, un atto endoprocessuale come quello in esame, se detti limiti si applicano, deve avere un'estensione massima di 50.000 caratteri.

[2]La memoria consente al convenuto di rispondere alle precisazioni e modifiche apportate dall'attore ricorrente alle sue domande e di dedurre le eccezioni conseguenziali oltre a indicare nuovi mezzi di prova resi necessari in conseguenza della memoria di parte avversa. La Corte di Cassazione ha chiarito che in tema di preclusioni processuali, occorre distinguere tra fatti principali, i quali sono posti a fondamento della domanda, e fatti secondari, dedotti per dimostrare i primi. Con riferimento a questi ultimi in particolare è stato affermato che la loro allegazione non è soggetta alle preclusioni dettate per i fatti principali, ma trova il suo ultimo termine preclusivo in quello eventualmente concesso ex art. 183, comma 6, n. 2, c.p.c., anche se richiesto ai soli fini dell'indicazione dei mezzi di prova o delle produzioni documentali (Cass. III, n. 8525/2020).

[3]In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale, e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il C.F., oltre che della parte anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011). Tutti gli atti del processo devono essere redatti in forma chiara e sintetica (art. 121 c.p.c.; art. 46 disp. att.; d.m. 7 agosto 2023, n. 110) e devono essere depositati esclusivamente con modalità telematiche (artt. 87 e 196-quater disp. att. c.p.c.). I professionisti tenuti all'iscrizione in albi ed elenchi hanno l'obbligo di dotarsi di un domicilio digitale iscritto nell'elenco dell'Indice nazionale dei domicili digitali dei professionisti e delle imprese (art. 3-bis d.lgs. n. 82/2005).

[4]Ai sensi dell'art. 244 c.p.c. la prova testimoniale deve essere dedotta mediante indicazione specifica delle persone da escutere e dei fatti, formulati per articoli separati, sui quali ciascuna di esse deve essere interrogata.

[5]Anche l'interrogatorio deve essere dedotto mediante capitoli separati e specifici, secondo quanto previsto dall'art. 230 c.p.c.

Commento

La memoria che il convenuto può depositare in risposta alla memoria del ricorrente consente di precisare o modificare le domande, le eccezioni e le conclusioni già proposte, proporre eccezioni conseguenziali e meglio articolare le istanze istruttorie, eventualmente già indicate nella comparsa di costituzione in giudizio, così potendo modificare l'originario assetto difensivo e probatorio. Deve peraltro evidenziarsi che il convenuto che intenda richiedere l'assegno di mantenimento è tenuto a formulare la relativa istanza nella memoria di costituzione, con la conseguenza che essa è tardiva, ove proposta “per la prima volta nella memoria successiva (Cass. I, n. 7599/2011, con riferimento al disposto dell'art. 183 c.p.c.). Tale richiesta infatti non costituisce una mera deduzione difensiva tanto che “se presa dalla parte attrice deve essere inserita nell'atto introduttivo del giudizio, esorbitando dalla semplice emendatio libelli” (Cass. I, n. 23051/2007, in merito si veda altresì Cass. I, n. 11305/2007).

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