Ricorso per sequestro ex art. 473-bis-36 c.p.c. nel corso del giudizio di separazione

Rosaria Giordano

Inquadramento

Ai sensi dell'art. 473-bis.36, comma 3, c.p.c. Il creditore cui spetta la corresponsione periodica del contributo, per assicurare che siano soddisfatte o conservate le sue ragioni in ordine all'adempimento, può chiedere al giudice di autorizzare il sequestro dei beni mobili, immobili o crediti del debitore.

Formula

ILL.MO GIUDICE ISTRUTTORE NEL PROCEDIMENTO DI SEPARAZIONE GIUDIZIALE R.G. .... [1]

RICORSO [2] PER SEQUESTRO CONSERVATIVO

La Sig.ra ...., rappresentata e difesa come in atti;

NEI CONFRONTI DI

Il Sig. ...., rappresentato e difeso come in atti;

ESPONE CHE

– nel corso della presente causa di separazione coniugale tra l'istante ed il Sig. ...., la S.V. pronunciava, in data ...., ordinanza provvisoria immediatamente esecutiva, mediante la quale poneva temporaneamente a carico del Sig. .... il mantenimento della prole prevedendo la corresponsione della somma mensile di Euro ....;

– peraltro, nonostante i diversi mesi trascorsi dall'emanazione del provvedimento, il Sig. .... è rimasto inadempiente rispetto agli obblighi posti a proprio carico;

– più volte l'obbligato è stato sollecitato ad effettuare il pagamento dovuto, anche con lettere di messa in mora;

– stante il grave pregiudizio che l'inadempimento del Sig. .... sta arrecando alla prole, si richiede l'emanazione di un sequestro di tutti i beni dell'obbligato sino alla concorrenza della somma dovuta di Euro ...., considerato che, come emerge della visura che si deposita, il Sig. ...., sta rapidamente vendendo i beni a sé intestati nel probabile intento di sottrarsi ad una prossima esecuzione forzata;

P.T.M.

Si richiede all'Ill.mo Giudice istruttore adito, inaudita altera parte, e, in subordine, previa comparizione delle parti, di disporre il sequestro di tutti i beni [3] del Sig. .... sino alla concorrenza della somma dovuta di Euro .....

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

[1]Trattandosi di ricorso lite pendente la competenza spetta al giudice istruttore del procedimento in corso.

[2]Quanto all'estensione di tale atto sembra dover trovare applicazione l'art. 3, comma 1, lett. b), del d.m. 7 agosto 2023, n. 110 “Regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'articolo 46 delle disposizioni per l'attuazione del codice di procedura civile”, essendo un ricorso cautelare in corso di causa e dunque non equiparabile agli atti introduttivi o di impugnazione, bensì alle memorie, alle repliche e in genere a tutti gli altri atti del giudizio e dunque lo stesso deve essere contenuto nella misura di 50.000 caratteri (salvo che riguardi controversie aventi un valore economico superiore a 500.000 euro).

[3]Sulla possibilità di sequestrare le quote dell'immobile di proprietà dell'obbligato v., nella recente esperienza applicativa, Trib. Trani 30 gennaio 2020.

Commento

Il creditore cui spetta la corresponsione periodica del contributo, per assicurare che siano soddisfatte o conservate le sue ragioni in ordine all'adempimento, può inoltre chiedere al Giudice di autorizzare il sequestro di beni del debitore.

Come già per il sequestro sinora disciplinato nella materia della separazione dall'art. 156 c.c., in quella del divorzio dall'art. 8, comma 7, l. n. 898/1970, e per i provvedimenti economici a tutela della prole ex art. 3, comma 2, l. n. 219/2012, si tratta – pur nelle variegate ricostruzioni che sono state compiute in dottrina come in giurisprudenza sulla questione – di un provvedimento di natura cautelare, sebbene caratterizzato senz'altro dalla peculiarità, rispetto al sequestro conservativo regolato dall'art. 670 c.p.c., di essere emanato quando il diritto al contributo economico è stato già oggetto di accertamento (anche, in ipotesi, sommario come nel caso dei provvedimenti temporanei ed urgenti) da parte dell'autorità giudiziaria. La domanda di autorizzazione del sequestro può essere formulata sia unitamente a quella di concessione del contributo economico, che dopo l'emissione del provvedimento quando emergano condotte del debitore tali da far ritenere che potrebbe presto sottrarsi all'adempimento (ad esempio, ove l'obbligato ponga in essere atti dispositivi del proprio patrimonio di natura “sospetta” e “improvvisa”).

È opportuno ricordare che non era risultata pacifica, negli anni trascorsi, la natura del sequestro ex art. 156, comma 6, c.c.

Infatti, se in passato nella giurisprudenza di legittimità si era affermato che la stessa non deve ritenersi di natura cautelare poiché ha il proprio presupposto esclusivamente nel mero inadempimento dell'obbligato, senza che assuma rilevanza il periculum in mora per il richiedente (cfr. Cass. I, n. 23668/2006; analogamente Trib. Nuoro 4 aprile 2011, in dejure.giuffre.it), in seguito la S.C. ha evidenziato la natura e finalità cautelare della misura (per desumerne la non ricorribilità per cassazione ex art. 111 Cost.: Cass. I, n. 1518/2012; conf. App. Firenze 25 febbraio 2017, in dejure.giuffre.it).

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