Memoria del resistente a fronte del ricorso per sequestro ex art. 473-bis.36 prima del procedimento

Rosaria Giordano

Inquadramento

Ai sensi dell'art. 473-bis.36, comma 3, c.p.c., Il creditore cui spetta la corresponsione periodica del contributo, per assicurare che siano soddisfatte o conservate le sue ragioni in ordine all'adempimento, può chiedere al Giudice di autorizzare il sequestro dei beni mobili, immobili o crediti del debitore. Tale sequestro, essendo a nostro parere annoverabile tra le misure cautelari, dovrebbe poter essere richiesto anche ante litem, in forza delle regole generali dettate dagli artt. 669-bis e ss. c.p.c.

Formula

TRIBUNALE DI .... [1]

MEMORIA NEL PROCEDIMENTO DI SEQUESTRO ANTE CAUSAM [2]

Il Sig. [3]...., nato a .... il .... (C.F. ....) [4], residente in ...., via/piazza .... n. ...., elettivamente domiciliato in ...., via ...., n. ...., presso lo studio dell'avvocato [5]...., C.F. ...., fax .... [6], che lo rappresenta e difende in forza di procura alle liti in calce al presente atto;

- resistente -

NEI CONFRONTI DI

La Sig.ra ...., rappresentata e difesa come in atti;

- ricorrente - 

ESPONE CHE

– la ricorrente ha adito l'intestato Tribunale richiedendo nei confronti dell'odierno resistente il sequestro dei beni ante litem, sino all'importo di Euro ...., in ragione di un asserito ingiustificato allontanamento dalla casa familiare in costanza di matrimonio;

– a fondamento del ricorso proposto, la Sig.ra .... ha dedotto che sino a qualche mese prima dell'allontanamento la convivenza familiare era armoniosa e pacifica e che l'esponente ha abbandonato la casa coniugale, non dando più notizie di sé, facendo quindi ritenere probabile l'inadempimento dei doveri nei confronti della ricorrente stessa e della prole;

– quanto dedotto dalla Sig.ra .... non corrisponde al reale svolgimento dei fatti;

– invero, a differenza di quanto prospettato dalla ricorrente, ormai da alcuni anni la convivenza coniugale era divenuta intollerabile, con conseguente giusta causa di allontanamento dell'esponente dalla residenza familiare [7];

– in particolare, infatti, ....;

– per altro verso, va anche sottolineato che il resistente aveva comunicato da tempo alla moglie la sua volontà di allontanarsi dalla casa familiare e di andare a vivere, per un periodo, presso i propri genitori;

– in questo periodo, peraltro, il resistente non ha avuto rapporti con i figli perché la ricorrente ha rifiutato ogni contatto ed ha impedito anche che il Sig. .... provvedesse al mantenimento della famiglia;

– infatti ....;

– peraltro, l'esponente è un lavoratore dipendente sicché non vi è alcun pericolo che possa sottrarsi all'adempimento dei propri doveri economici nei confronti dei figli.

P.T.M.

Si richiede all'Ill.mo Tribunale adito il rigetto del ricorso, con vittoria di spese.

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

PROCURA

Delego a rappresentarmi e difendermi con riguardo alla redazione del presente ricorso e degli altri atti del procedimento l'Avv. ...., eleggendo domicilio nello studio dello stesso in ...., via .... e conferendo al medesimo ogni più ampia facoltà di legge.

Per autentica della sottoscrizione:

Firma Avv. ....

[1]Il ricorso per sequestro ante causam andrà proposto al Tribunale competente per la causa di merito, ossia, se trattasi di giudizio involgente le condizioni di affidamento dei figli minori della coppia (coniugata o meno), quello del luogo di residenza degli stessi o, in mancanza di figli, quello dell'ultima residenza comune dei coniugi nel giudizio di separazione ovvero del coniuge convenuto in quello di divorzio.

[2]Riteniamo che la memoria cautelare ante causam debba essere equiparata, ai fini dell'operatività delle disposizioni del d.m. 7 agosto 2023, n. 110 “Regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'articolo 46 delle disposizioni per l'attuazione del codice di procedura civile”, volto ad assicurare la chiarezza e la sinteticità degli atti processuali, in conformità a quanto prescritto dall'articolo 121 del codice di procedura civile, al ricorso introduttivo di un giudizio. Dunque in vorza dell'art. 2 del decreto deve essere redatto con la seguente articolazione: a) intestazione, contenente l'indicazione dell'ufficio giudiziario davanti al quale la domanda è proposta e della tipologia di atto; b) parti, comprensive di tutte le indicazioni richieste dalla legge; c) parole chiave, nel numero massimo di venti, che individuano l'oggetto del giudizio; d) nelle impugnazioni, estremi del provvedimento impugnato con l'indicazione dell'autorita giudiziaria che lo ha emesso, la data della pubblicazione e dell'eventuale notifica; e) esposizione distinta e specifica, in parti dell'atto separate e rubricate, dei fatti e dei motivi in diritto, nonché, quanto alle impugnazioni, individuazione dei capi della decisione impugnati ed esposizione dei motivi; f) nella parte in fatto, puntuale riferimento ai documenti offerti in comunicazione, indicati in ordine numerico progressivo e denominati in modo corrispondente al loro contenuto, preferibilmente consultabili con apposito collegamento ipertestuale; g) con riguardo ai motivi di diritto, esposizione delle eventuali questioni pregiudiziali e preliminari e di quelle di merito, con indicazione delle norme di legge e dei precedenti giurisprudenziali che si assumono rilevanti; h) conclusioni, con indicazione distinta di ciascuna questione pregiudiziale, preliminare e di merito e delle eventuali subordinate; i) indicazione specifica dei mezzi di prova e indice dei documenti prodotti, con la stessa numerazione e denominazione contenute nel corpo dell'atto, preferibilmente consultabili con collegamento ipertestuale; l) valore della controversia; m) richiesta di distrazione delle spese; n) indicazione del provvedimento di ammissione al patrocinio a spese dello Stato. L'art. 3 lett. a) precisa che la memoria deve avere un'estensione massima di 80.000 caratteri, salvi gli elementi esclusi dall'art. 4, ferma restando (ex art. 5) la possibilità di superare detti limiti se la controversia presenta questioni di particolare complessità, anche in ragione della tipologia, del valore, del numero delle parti o della natura degli interessi coinvolti, ipotesi nella quale il difensore espone sinteticamente nell'atto le ragioni per le quali si è reso necessario il superamento dei limiti. Il richiamato Regolamento non trova applicazione nelle controversie di valore superiore a 500.000 euro.

[3]Trova applicazione la regola generale di cui all'art. 125, c.p.c., per la quale il ricorso deve essere corredato dall'indicazione delle parti.

[4]In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio.

[5]A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore: v. art. 125 c.p.c., e art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002, modificati dalla l. n. 114/2014.

[6]L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall'art. 125, c.p.c. Ai sensi del citato art. 13, comma 3-bis: «Ove il difensore non indichi il proprio numero di fax .... ovvero qualora la parte ometta di indicare il C.F. .... il contributo unificato è aumentato della metà».

[7]La S.C. ha chiarito che, in tema di separazione personale dei coniugi, l'allontanamento dal domicilio coniugale, in quanto violazione dell'obbligo coniugale di convivenza, può costituire causa di addebito della separazione, a meno che sia avvenuto per giusta causa, che può essere rappresentata dalla stessa proposizione della domanda di separazione, di per sé indicativa di pregresse tensioni tra i coniugi e, quindi, dell'intollerabilità della convivenza, sicché, in caso di allontanamento e di richiesta di addebito, spetta al richiedente, e non all'altro coniuge, provare non solo l'allontanamento dalla casa coniugale, ma anche il nesso di causalità tra detto comportamento e l'intollerabilità della prosecuzione della convivenza (Cass. I, n. 19328/2015).

Commento

Il creditore al quale spetta la corresponsione periodica del contributo, per assicurare che siano soddisfatte o conservate le sue ragioni in ordine all'adempimento, può chiedere al Tribunale dinanzi al quale sarà instaurato il giudizio di separazione o divorzio ovvero di regolamentazione delle condizioni di affidamento della prole di autorizzare il sequestro di beni del probabile debitore.

Come già per il sequestro sinora disciplinato nella materia della separazione dall'art. 156 c.c., in quella del divorzio dall'art. 8, comma 7, l. n. 898/1970, e per i provvedimenti economici a tutela della prole ex art. 3, comma 2, l. n. 219/2012, si tratta – pur nelle variegate ricostruzioni che sono state compiute in dottrina come in giurisprudenza sulla questione – di un provvedimento di natura cautelare, sebbene caratterizzato senz'altro dalla peculiarità, rispetto al sequestro conservativo regolato dall'art. 670 c.p.c., di essere emanato quando il diritto al contributo economico è stato già oggetto di accertamento (anche, in ipotesi, sommario come nel caso dei provvedimenti temporanei ed urgenti) da parte dell'autorità giudiziaria. La domanda di autorizzazione del sequestro può essere formulata sia unitamente a quella di concessione del contributo economico, che dopo l'emissione del provvedimento quando emergano condotte del debitore tali da far ritenere che potrebbe presto sottrarsi all'adempimento (ad esempio, ove l'obbligato ponga in essere atti dispositivi del proprio patrimonio di natura “sospetta” e “improvvisa”).

Ciò rende a nostro parere operanti le previsioni del procedimento cautelare uniforme, comprese quelle che attengono alla possibilità di ottenere un provvedimento cautelare ante litem.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario