Denuncia-querela alla Procura della Repubblica per l'inadempimento del coniuge onerato all'obbligo del versamento dell'assegno di mantenimento

Francesco Maria Bartolini

Inquadramento

Ai sensi dell'art. 12-sexies l. n. 898/1970 (l. div.), al coniuge che si sottrae all'obbligo di corresponsione dell'assegno dovuto alla prole e/o all'ex coniuge dovevano applicarsi le pene previste dall'art. 570 c.p. L'art. 3 della l. n. 54/2006 aveva poi esteso l'ambito di riferimento dell'art. 12-sexies ad ogni “caso di violazione degli obblighi di natura economica”. Il detto art. 12-sexies è stato abrogato dall'art. 7 del d.lgs. n. 21/2018, il cui art. 1 ha introdotto nel codice penale l'art. 570-bis, a tenor del quale le pene previste dall'art. 570 si applicano al coniuge che si sottrae all'obbligo di corresponsione di ogni tipologia di assegno dovuto in caso di scioglimento, di cessazione degli effetti civili o di nullità del matrimonio ovvero viola gli obblighi di natura economica in materia di separazione dei coniugi e di affidamento condiviso dei figli. Sebbene di regola il procedimento sia aperto a seguito di una denuncia – querela di parte, la giurisprudenza di legittimità aveva concordato nel ritenere il reato di cui all'allora art. 12-sexies perseguibile d'ufficio. In tal senso viene letto il vigente testo di cui all'art. 570-bis c.p.

Formula

PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ....

DENUNCIA [1] QUERELA [2]

La sottoscritta ...., nata a ...., il giorno ...., residente in ...., C.F. ...., a mezzo del sottoscritto difensore, Avv. ...., con studio in ...., C.F. ...., fax ...., PEC ...., in virtù di procura speciale rilasciata con scrittura privata avente sottoscrizione autenticata, allegata al presente atto, propone

DENUNCIA QUERELA

nei confronti del Sig. ...., nato a ...., il ...., residente in ...., C.F. ...., per i reati che nei fatti qui esposti verranno ravvisati:

la Sig. .... ha contratto matrimonio con il nominato Sig. .... in data ....;

dal matrimonio è nata la figlia ...., oggi ancora minorenne;

i coniugi si sono separati giudizialmente, in esito ad una controversia sofferta, ed hanno poi ottenuto la dichiarazione di cessazione degli effetti civili del loro matrimonio con sentenza del Tribunale di ...., in data ....;

il provvedimento ha affidato la figlia alla madre, con diritto di visita per il padre, e con obbligo a carico di costui di versare mensilmente la somma di Euro .... a titolo di assegno dovuto al coniuge e per il mantenimento della minore;

dopo iniziali e sporadici versamenti, il detto Sig. .... non ha più adempiuto all'obbligo economico, cui si è sottratto con scuse pretestuose di indisponibilità di mezzi;

risulta, per contro, all'esponente che il predetto ha una occupazione stabile e che percepisce, oltre ad un congruo stipendio, anche somme non dichiarate al fisco e provenienti da un lavoro “in nero” ....;

l'esponente ha assoluta necessità del contributo economico, non avendo risorse personali sufficienti, in una situazione di impossibilità di aiuto da parte di familiari;

madre e figlia versano in condizioni di assoluto bisogno, nell'indifferenza dell'obbligato che, più volte richiamato ad osservare le prescrizioni di cui alla citata sentenza, si è sempre mostrato indifferente.

Di tanto si fornisce notizia a codesto spett. ufficio e si chiede che nei confronti del Sig. .... sia penalmente proceduto per i reati che nei fatti saranno ravvisati.

L'esponente chiede di essere informata, ex art. 408 c.p.p., in caso di richiesta di archiviazione.

Luogo e data ....

Sottoscrizione ....

Firma Avv. ....

PROCURA SPECIALE

La sottoscritta Sig.ra ...., nata a ...., il giorno ...., residente in ...., nella sua qualità di persona offesa e danneggiata dai reati oggetto di denuncia querela, dichiara di nominare quale difensore e procuratore speciale l'Avv. ...., con studio legale sito in ...., al quale conferisce procura speciale a sottoscrivere e a depositare il presente atto, delegandolo a rappresentarlo e difenderlo nel summenzionato procedimento, in ogni stato e grado fino a completa esecuzione, a far valere il risarcimento di tutti i danni subiti in conseguenza del fatto criminoso, conferendogli le più ampie facoltà di legge, compresa quella di transigere e conciliare la lite, oltre che di nominare sostituti, conferendo fin d'ora allo stesso procura speciale anche al fine della costituzione di parte civile per ottenere, previa affermazione della responsabilità dell'imputato, la condanna al risarcimento dei danni subiti. Elegge domicilio presso il di lui studio in .....

Luogo e data ....

Per autentica della sottoscrizione ....

Firma Avv. ....

[1]La denuncia contiene l'esposizione degli elementi essenziali del fatto, indica le fonti di prova, il giorno di acquisizione della notizia e quanto valga all'identificazione della persona alla quale il fatto è attribuito. È presentata oralmente o per iscritto, di persona o a mezzo di procuratore speciale, al pubblico ministero o a un ufficiale di polizia giudiziaria; se è presentata per iscritto deve essere firmata dal denunciante o da un suo procuratore speciale. Delle denunce anonime non può esser fatto alcun uso, salvo costituiscano corpo del reato o provengano comunque dall'imputato (artt. 332,333 c.p.p.).

[2]La querela può essere proposta oralmente e di essa, in tal caso, è redatto processo verbale che deve essere poi sottoscritto dal querelante. Se è proposta per iscritto, può essere recapitata da un incaricato o spedita per posta: ma la sottoscrizione deve essere autenticata (art. 337 c.p.p.).

Commento

Denuncia penale e querela sono atti di contenuto diverso, autonomamente disciplinati dal codice di procedura penale. Il primo di essi ha lo scopo di fornire alle autorità competenti la notizia di un fatto che costituisce reato; l'altro esprime la volontà che per un fatto che costituisce reato si proceda contro il soggetto indicato come suo autore. La prassi ha creato la figura della denuncia-querela, che riveste i caratteri dei due atti e che può risolvere i dubbi di procedibilità nelle situazioni complesse di difficile identificazione della tipologia degli illeciti perpetrati.

La l. sul divorzio n. 898/1970 configurava come reato l'omessa osservanza dell'obbligo di corresponsione dell'assegno dovuto al coniuge (art. 5) o per il mantenimento dei figli (art. 6) e, quanto alle pene, rinviava al disposto dell'art. 570 c.p. L'art. 3 della successiva l. n. 54/2006 estese l'applicabilità dell'art. 12-sexies e del correlativo rinvio alla norma penale ad ogni “caso di violazione degli obblighi di natura economica”. Si pose, di conseguenza, il problema di stabilire se, nel caso di mancato versamento dell'assegno divorzile e di violazione di un altro obbligo di natura economica, venissero a configurarsi due reati, in concorso tra loro, oppure se quello di cui all'art. 570 assorbisse l'illecito ex art. 3 l. n. 54/2006 (per il concorso, ad es.: Cass. pen. VI, n. 55064/2017; Cass. pen. VI, n. 12307/2012; Cass. pen. VI, 34734/2011. Per l'assorbimento: Cass, pen. VI, n. 57237/2017; Cass. pen. VI, n. 44629/2013; Cass. pen. VI, 6575/2009). La normativa è stata ricondotta a una disciplina unitaria dal d.lgs. n. 21/2018, il cui art. 7 ha abrogato l'art. 12-sexies l. div. (e, implicitamente, l'art. 3 l. n. 54/2006). Il medesimo decreto ha introdotto l'art. 570-bis c.p., che sanziona ai sensi del precedente art. 570 sia la sottrazione all'obbligo di corrispondere qualsivoglia tipologia di assegno dovuto in caso di scioglimento, cessazione degli effetti civili o di nullità del matrimonio e sia la violazione degli obblighi di natura economica in materia di separazione dei coniugi e di affidamento condiviso dei figli. L'intervenuta modifica ha comportato una successione di leggi nel tempo priva di modifiche sostanziali. Per questa ragione sono da ritenere tuttora utilizzabili, in gran parte, le acquisizioni interpretative raggiunte dalla giurisprudenza nel regime antevigente.

Per quanto concerne le fattispecie di configurabilità del reato, Cass. pen. VI, n. 2666/2016 aveva, in particolare, dovuto riconoscere che il reato di omesso versamento dell'assegno periodico previsto dell'art. 12-sexies l. n. 898/1970 era configurabile esclusivamente nel caso di separazione dei genitori coniugati, ovvero di scioglimento, di cessazione degli effetti civili o di nullità del matrimonio, mentre, nel caso di violazione degli obblighi di natura economica derivanti dalla cessazione del rapporto di convivenza poteva configurarsi il solo reato di cui all'art. 570, comma 2, n. 2, c.p., per la più grave ipotesi di mancata fornitura dei mezzi di sussistenza. L'esigenza di una visione più ampia, ispirata alla solidarietà familiare, fu avvertita dalla giurisprudenza che inaugurò un indirizzo innovativo, poi fatto proprio dal legislatore. Cass. pen. VI, n. 25267/2017 e Cass. pen. n. 31495/2017, ritennero configurabile il reato anche nel caso di violazione degli obblighi di natura economica derivante dalla cessazione del rapporto di convivenza. Nella motivazione della pronuncia la Corte aveva precisato che, alla luce di un'interpretazione sistematica della disciplina sul tema delle unioni civili e della responsabilità genitoriale nei confronti dei figli, introdotta dalla l. n. 76/2016 e dal d.lgs. n. 154/2013, nonché alla luce dell'introduzione dell'art. 337-bis c.p.c., l'art. 4, comma 2 l. n. 54/2006, in base al quale le disposizioni introdotte si applicano anche ai procedimenti relativi ai figli di genitori non coniugati, doveva essere interpretato con riferimento a tutte le disposizioni previste dalla legge citata, comprese quelle che attengono al diritto penale sostanziale, per evitare una ingiustificata diversità di trattamento. Si era, inoltre, precisato che, in tema di violazione degli obblighi di natura economica posti a carico del genitore separato, il disposto di cui all'art. 12-sexies l. n. 898/1970 (richiamato dall'art. 3 l. n. 54/2006) doveva applicarsi anche all'inadempimento dell'obbligo di corresponsione dell'assegno di mantenimento in favore dei figli minori, stabilito dal Presidente del tribunale tra le disposizioni conseguenti all'autorizzazione dei coniugi a vivere separati (Cass. VI, n. 43341/2016, la quale aveva chiarito, in motivazione, che il citato art. 3 sanzionava la violazione degli “obblighi di natura economica”, senza operare alcuna distinzione quanto alla loro fonte).

Sulla configurabilità dell'illecito si erano affermati principi trasferibili nel regime vigente: “Il delitto previsto dall'art. 12-sexies l. n. 898/1970, si configura per il semplice inadempimento dell'obbligazione civile di corresponsione dell'assegno nella misura disposta dal giudice, non rilevando – a differenza che per l'art. 570, comma 2, c.p. – che la condotta non abbia fatto mancare i mezzi di sussistenza ai beneficiari (Cass. pen. VI, n. 43331/2016). Il delitto previsto dall'art. 12-sexies l. n. 898/1970 si configura anche in presenza di un adempimento parziale. Per Cass. pen. 17543/2006 il reato era da ravvisarsi anche nel caso in cui l'assegno periodico era stato sostituito da una prestazione diversa, pattuita in vece e luogo dell'assegno (nella specie: usufrutto su un bene immobile); per Cass. pen. n. 1745/2013 il reato si configurava anche per il mancato pagamento dell'assegno determinato in sede di revisione; e per Cass. pen. VI, n. 27989/2014 anche con riguardo ai provvedimenti provvisori di natura economica pronunciati dal presidente del tribunale. L'illecito (oggi quello di cui all'art. 570-bis c.p.) è stato ritenuto realizzabile in funzione del solo inadempimento senza che occorrano requisiti minimi, temporali o quantitativi. Per costante giurisprudenza, il reato si configura in conseguenza della rilevata omissione di adempimento dell'obbligo, senza che: a) occorra alcun accertamento dell'effettiva capacità proporzionale di ciascun coniuge di concorrere al soddisfacimento dei bisogni dei minori, spettando solo al giudice tale verifica (Cass. pen. n. 49501/2009); b) o sia necessaria la verifica della mancanza, nel beneficiario, dei mezzi di sussistenza, in quanto tale accertamento ha preceduto l'imposizione degli obblighi in sede civile, essendo sufficiente a integrare l'illecito anche un inadempimento parziale, non essendo riconosciuto all'obbligato un potere di adeguamento dell'assegno in revisione della determinazione fattane dal giudice civile (Cass. pen. n. 39938/2009; Cass. pen. n. 45273/2008; Cass. pen. n. 37079/2007). La condotta incriminata dall'art. 570-bis c.p. non è integrata da qualsiasi forma di inadempimento civilistico, ma necessita di inadempimento serio e sufficientemente protratto, o destinato a protrarsi, per un tempo tale da incidere apprezzabilmente sulla entità dei mezzi economici che il soggetto obbligato deve fornire (Cass. VI, n. 47158/2022).

Il rapporto tra gli artt. 570 c.p.e 12-sexiesl. div. è stato risolto nel senso che sussiste concorso formale eterogeneo, e non rapporto di consunzione, fra il delitto previsto dall'art. 12-sexies, l. n. 898/1970 (oggi trasfuso nell'art. 570-bis c.p.), e quello previsto dall'art. 570, comma 2, n. 2, c.p. in quanto l'art. 12-sexies fornisce tutela penale all'inadempimento dell'obbligo di natura economica imposto dal giudice civile, mentre l'art. 570, comma 2, n. 2 c.p. preserva l'interesse a garantire al minore i mezzi di sussistenza, ove la loro mancanza determini lo stato di bisogno (Cass. n. 43560/2021). Nello stesso senso ha pronunciato Cass. VI, n. 9065/2023 con riguardo alla condotta del genitore separato che fa mancare i mezzi di sussistenza ai figli minori, omettendo di versare l'assegno di mantenimento, la quale integra esclusivamente il reato di cui all'art. 570, comma 2, n. 2, c.p., nel quale è assorbita la violazione meno grave prevista dall'art. 570-bis c.p. Conformemente a un indirizzo consolidato, Cass. pen. VI, n. 31495/2017 aveva affermato che la condizione di incapacità a far fronte all'obbligo di versare l'assegno di mantenimento del figlio di età minore deve consistere in una situazione incolpevole di assoluta indisponibilità di introiti sufficienti a soddisfare le esigenze minime di vita degli aventi diritto e la cui allegazione non può ritenersi sufficiente allorché si basi sull'asserzione del mero stato di disoccupazione. L'impossibilità assoluta dell'obbligato di far fronte agli adempimenti sanzionati dall'art. 570-bis c.p., che esclude il dolo, non può essere assimilata alla indigenza totale, dovendosi valutare se, in una prospettiva di bilanciamento dei beni in conflitto, ferma restando la prevalenza dell'interesse dei minori e degli aventi diritto alle prestazioni, il soggetto avesse effettivamente la possibilità di assolvere ai propri obblighi senza rinunciare a condizioni di dignitosa sopravvivenza (Cass. VI, n. 32576/2022).

Per quanto riguarda i termini per la proposizione della denuncia-querela, va ricordato che il reato ha natura di illecito permanente, la cui consumazione termina con l'adempimento integrale dell'obbligo ovvero con la data di deliberazione della sentenza di primo grado, quando dal giudizio emerga espressamente che l'omissione si è protratta anche dopo l'emissione del decreto di citazione a giudizio (Cass. n. 5423/2015). Cass. pen. n. 16847/2019 ha ammesso la causa di esclusione della punibilità per la particolare tenuità del fatto, a condizione che l'omessa corresponsione del contributo economico abbia avuto carattere di mera occasionalità (nella specie, tre mensilità di assegno divorzile).

Con riferimento alla vigenza dell'art. 12-sexies, la giurisprudenza di legittimità, dopo iniziali contrasti, aveva concordato nel ritenere che il reato aveva natura di illecito perseguibile d'ufficio (Cass. pen. VI, n. 23794/2017). Tale soluzione interpretativa poggiava sul rilievo secondo cui il richiamo all'art. 570 c.p., in allora operato dalla disposizione della legge del 1970, era finalizzato unicamente a determinare il trattamento sanzionatorio e non poteva reputarsi anche comprensivo del regime di perseguibilità a querela previsto dalla norma richiamata. Ogni dubbio in proposito è caduto con riguardo al dettato dell'art. 570-bis, che esplicitamente rinvia all'art. 570 unicamente per quanto riguarda la determinazione della pena.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario