Atto di appello avverso la sentenza di scioglimento dell'unione civileInquadramentoL'art. 1, comma 25, l. n. 76/2016, rinvia alla normativa sul divorzio per quanto concerne il procedimento di scioglimento dell'unione civile. In particolare, tra le disposizioni della legge citata richiamate espressamente è compreso l'art. 4 che detta la disciplina di natura processuale. Per effetto di questo richiamo, la sentenza che pronuncia lo scioglimento dell'unione civile è impugnabile con appello, da decidersi in camera di consiglio. L'art. 4 è stato abrogato e la sua normativa è stata sostituita da quella dettata dal d.lgs. n. 149/2022, di riforma del processo civile. Alle impugnazioni proposte avverso le sentenze depositate dopo il 28 febbraio 2023 (data di efficacia del provvedimento) si applicano le norme dettate per il rito unificato per le controversie in materia di stato delle persone, di minori e di famiglia di cui agli artt. 473-bis e ss. c.p.c. FormulaCORTE DI APPELLO DI .... RICORSO IN APPELLO Il Sig. ...., nato a ...., il giorno ...., residente in ...., C.F. .... [1], rappresentato e difeso dal sottoscritto difensore, Avv. ...., con studio in .... (C.F. ...., fax ...., PEC .... [2] ), presso il quale è domiciliato, in virtù di procura rilasciata nel giudizio di primo grado, con il presente atto propone formale APPELLO Avverso la sentenza del Tribunale di ...., n. ...., depositata il ...., notificatagli il ...., pronunciata nel procedimento di scioglimento dell'unione civile promosso contro l'esponente dal Sig. ...., rappresentato dall'Avv. ....; ed in proposito espone quanto segue. Con ricorso depositato in data .... [3], il Sig. .... chiedeva lo scioglimento dell'unione civile con l'odierno appellante, costituita con dichiarazione in data .... davanti all'ufficiale di stato civile del Comune di .... e regolarmente registrata nell'archivio di stato civile dello stesso Comune; in proposito, l'allora ricorrente deduceva di essersi reso conto, dopo un solo anno di convivenza, che la prosecuzione della vita in comune con l'odierno esponente non gli risultava più possibile, attesa la scoperta di rilevanti difficoltà di carattere e di incompatibilità nei gusti e nelle esigenze personali; per tale ragione lo stesso aveva manifestato la volontà di sciogliere l'unione civile con dichiarazione resa formalmente davanti all'ufficiale di stato civile; trascorsi tre mesi [4], il predetto adiva il Tribunale di ...., il quale, con la sentenza che si impugna, dichiarava lo scioglimento dell'unione civile; assegnava in abitazione al Sig. .... la casa già di comune residenza; stabiliva a favore del medesimo un contributo mensile da corrispondersi a cura dell'esponente, ogni mese, nell'entità di .... Euro. Si impugna, come ingiusta ed illegittima, la detta sentenza nei capi di seguito specificati e si formulano i seguenti motivi, in fatto e in diritto [5] : A) Ingiustizia delle disposizioni concernenti l'assegnazione della casa già di comune abitazione. Il tribunale non ha tenuto conto degli elementi di giudizio che l'esponente aveva indicato nella sua comparsa difensiva e di risposta. L'abitazione è in proprietà esclusiva dell'appellante e l'assegnazione a colui che ha voluto lasciarlo senza averne seri motivi viene a privare, in sostanza, il suo diritto di proprietà di ogni contenuto e di ogni possibile utilizzazione personale. Si era fatto presente, in particolare, della non urgente necessità dell'allora ricorrente di continuare a vivere nella vecchia residenza, in quanto ....; e che per il futuro egli avrebbe potuto agevolmente ..... Per contro, l'esponente è stato praticamente spogliato del suo diritto dominicale dopo esser stato privato, all'improvviso, del supporto affettivo e materiale del partner. B) Insussistenza dei presupposti per l'assegno economico. La previsione di un assegno in favore del ricorrente non ha considerato gli elementi di giudizio indicati dall'art. 5 della l. n. 898/1970 che devono guidare il giudice nella valutazione sia dell'an che del quantum nello stabilire se è dovuto un contributo economico a favore del coniuge. La norma citata è espressamente richiamata dall'art. 1, comma 25, l. n. 76/2016, a proposito delle unioni civili: e dunque anche con riguardo allo scioglimento delle unioni civili la previsione di un assegno richiede si considerino le condizioni dei partecipi all'unione civile, le ragioni della decisione, il contributo personale dato da ciascuno alla conduzione della vita in comune ed alla formazione del patrimonio comune, il reddito di entrambi, anche in rapporto alla durata dell'unione. Il Tribunale si è limitato ad affermare essere opportuna la disposizione dell'assegno, senza minimamente fondare la decisione su una approfondita disamina degli elementi di cui sopra. Ad escludere, nella vicenda di specie, il titolo ad un assegno economico valgono i redditi autonomi del Sig. .... che, dopo l'abbandono dell'esponente, ha iniziato con successo una attività commerciale, come dimostrato dalle produzioni documentali effettuate in primo grado. In ogni caso, e in subordine, a limitare il quantum vale osservare che ..... Tutto ciò premesso, con il presente appello l'esponente CHIEDE Che l'Eccellentissima Corte di appello voglia, in accoglimento dei suesposti motivi, pronunciare la parziale riforma dell'appellata sentenza del Tribunale di ...., indicata in epigrafe, e specificamente: assegnare la casa già di comune abitazione in ...., all'appellante, che ne è unico proprietario; escludere l'assegno economico a favore del Sig. .... o, in subordine, ridurne l'importo mensile nella misura ritenuta equa, e che si indica in Euro ....; con vittoria di spese. Si produce originale della sentenza notificata. Si chiede di poter produrre l'ultima dichiarazione dei redditi. Ai sensi dell'art. 13, comma 1, lett. b) d.P.R. n. 115/2002, si dichiara che la presente causa è soggetta al pagamento del contributo unificato nella misura di Euro ..... Luogo e data .... Firma Avv. .... Depositato in cancelleria in forma di documento telematico [1]In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati: le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il C.F., oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011). [2]L'art. 125 c.p.c. fa obbligo al difensore di indicare nel ricorso il proprio codice fiscale e il numero di fax. L'art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002, sanziona l'omessa indicazione del numero di fax con l'aumento della metà del contributo unificato. I professionisti tenuti all'iscrizione in albi o elenchi hanno l'obbligo di dotarsi di un domicilio digitale iscritto nell'Elenco nazionale dei domicili digitali dei professionisti e delle imprese (art. 3-bis d.lgs. n. 82/2005). [3]È opportuno, nell'atto di appello, ripercorrere, anche sinteticamente, lo svolgimento del processo nel giudizio di primo grado. Tutti gli atti del processo devono essere redatti in forma chiara e sintetica (art. 121 c.p.c.; art. 46 disp. att. c.p.c.; d.m. 7 agosto 2023, n. 110) e devono essere depositati esclusivamente con modalità telematiche (artt. 87 e 196-quater disp. att. c.p.c.). [4]Ai fini della proposizione della domanda di scioglimento dell'unione civile è infatti necessario che trascorrano tre mesi dal giorno della dichiarazione in tal senso di uno o di entrambi gli uniti resa formalmente all'ufficiale di stato civile. [5]L'appello è atto di impugnazione a critica libera ma l'art. 342 c.p.c., nel testo introdotto dal d.l. n. 83/2012, conv. in l. n. 134/2012, richiede che l'appello indichi espressamente le parti del provvedimento che si intende impugnare e le modifiche che vengono richieste alla ricostruzione del fatto compiuta dal giudice di primo grado; nonché le circostanze da cui deriva la violazione di legge e la loro rilevanza ai fini della decisione. A questa disposizione rinvia espressamente l'art. 473-bis.30 c.p.c. CommentoLa l. n. 76/2016, rimanda alla normativa sul divorzio per quanto concerne i casi in cui è consentito lo scioglimento dell'unione civile per mezzo di un formale provvedimento del giudice. Il relativo procedimento è quello stesso disciplinato dagli artt. 4 e 5 della l. n. 898/1970, per lo scioglimento del matrimonio o per la cessazione degli effetti civili del matrimonio. Per le impugnazioni proposte dopo il 28 febbraio 2023 la normativa è stata modificata dal d.lgs. n. 149/2022, di riforma del processo civile. L'art. 4 della l. n. 898/1970 è stato abrogato e si applicano in sua vece le disposizioni di cui agli artt. 473-bis.30 e ss. c.p.c. Per i procedimenti che seguono la normativa del rito unificato per le controversie in materia di stato delle persone, di minori e di famiglia, l'appello si propone con ricorso, che deve contenere le indicazioni previste dall'art. 342. Sul punto pertanto la riforma di cui al d.lgs. n. 149/2022 non ha introdotto modificazioni significative rispetto a quelle apportate al regime del giudizio ordinario di cognizione. L'appello si propone con ricorso contenente le indicazioni prescritte nell'art. 163. L'appello deve essere motivato, e per ciascuno dei motivi deve indicare a pena di inammissibilità, in modo chiaro, sintetico e specifico: 1) il capo della decisione di primo grado che viene impugnato; 2) le censure proposte alla ricostruzione dei fatti compiuta dal giudice di primo grado; 3) le violazioni di legge denunciate e la loro rilevanza ai fini della decisione impugnata. Alcuni principi acquisiti per interpretazione vigente la normativa attualmente soppressa possono essere ricordati come ancora utilizzabili. Si era, ad esempio, affermato che l'atto introduttivo del giudizio, in forma del ricorso, deve essere depositato in cancelleria nel termine perentorio di cui agli artt. 325 e 327 c.p.c., con la conseguenza che l'appello, che sia proposto con citazione, anziché con ricorso, può considerarsi tempestivo, in applicazione del principio di conservazione degli atti giuridici viziati, solo se il relativo atto risulti depositato nel rispetto di tali termini. In particolare, ove l'appello sia proposto con atto di citazione e non con ricorso, non si verifica una nullità dell'impugnazione, stante il principio della conservazione degli atti processuali, sempre che l'atto viziato abbia i requisiti formali indispensabili per il raggiungimento dello scopo e il relativo deposito nella cancellerai del giudice adito sia avvenuto entro i termini perentori fissati dalla legge (Cass. VI, ord. n. 403/2019). Si è anche affermato che la Corte d'appello, investita della cognizione del gravame, può decidere la controversia nella stessa udienza fissata dal presidente con decreto in calce al ricorso notificato alla controparte, non trovando applicazione, in materia, la disposizione di cui all'art. 352 c.p.c. (Cass. n. 1867/2016). La normativa riguardante l'istituto dell'unione civile tra persone dello stesso sesso non è applicabile nella vigenza della disciplina antecedente alla data di entrata in vigore della l. n. 76 del 2016, avuto riguardo al principio di irretroattività dettato dall'art. 11 delle preleggi (così Cass. n. 24694/2021, in tema di pensione di reversibilità a favore di superstite già legato da stabile convivenza con persona dello stesso sesso poi deceduta). |