Richiesta di costituzione dell'unione civileInquadramentoL'unione civile è la formazione sociale costituita – mediante dichiarazione di fronte all'ufficiale di stato civile ed alla presenza di due testimoni – tra due persone maggiorenni dello stesso sesso, unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale. L'unione civile si costituisce dinanzi all'ufficiale di stato civile che provvede alla registrazione degli atti di unione civile tra persone dello stesso sesso nell'archivio dello stato civile. FormulaUNIONE CIVILE RICHIESTA DI COSTITUZIONE DELL'UNIONE CIVILE [1] Oggi, in data ....,
depositano la presente documentazione per poter rendere la dichiarazione costitutiva dell'unione civile nel giorno .... alle ore .... presso le sale del Municipio di .... e dichiarano: – di non avere vincoli matrimoniali o di unione civile; – di non essere interdetti per infermità di mente; – di non essere sottoposti a procedimento di interdizione in virtù del promovimento della relativa istanza; – di non essere tra loro ascendenti o discendenti in linea retta; – di non essere tra loro fratelli o sorelle germani, consanguinei o uterini; – di non essere tra loro zio e nipote o zia o nipote; – di non essere tra loro affini in linea retta, neppure per matrimonio dichiarato nullo o sciolto o per il quale è stata pronunziata la cessazione degli effetti civili; – di non essere tra di loro affini in linea collaterale in secondo grado; – di non essere tra loro adottato e coniuge dell'adottante né adottante e coniuge dell'adottato; – di non essere stati condannati per sentenza definitiva per omicidio consumato o tentato nei confronti di chi sia stato coniugato o unito civilmente con uno di loro, né di essere stati sottoposti a rinvio a giudizio o a misura cautelare per uno di tali delitti; – di voler costituire, mediante dichiarazione difronte all'ufficiale dello stato civile, l'unione civile tra di loro. Allegano, insieme alle copie dei documenti d'identità loro, dei due testimoni ed eventualmente dell'interprete i seguenti eventuali ulteriori documenti: ..... Dichiarazioni in merito al cognome: .... [2]. Regime patrimoniale: .... [3]. Firme: .... .... .... [1]La richiesta deve essere formulata all'ufficiale di stato civile. [2]Tali dichiarazioni attengono al contenuto solo eventuale dell'atto. [3]Anche l'indicazione del regime patrimoniale attiene al contenuto meramente eventuale dell'atto. CommentoL'unione civile è la formazione sociale costituita – mediante dichiarazione di fronte all'ufficiale di stato civile ed alla presenza di due testimoni – da due persone maggiorenni dello stesso sesso, unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale. Secondo i primi giudici di merito intervenuti sul punto, la l. n. 76/2016 ha eletto le coppie formate da persone dello stesso sesso, ove sussistenti vincoli affettivi, al rango di famiglia. La stabile relazione affettiva tra due persone dello stesso sesso, che si riconoscano come parti di un medesimo progetto di vita, con le aspirazioni, i desideri e i sogni comuni per il futuro, la condivisione insieme dei frammenti di vita quotidiana, costituisce a tutti gli effetti una “famiglia”, luogo in cui è possibile la crescita di un minore, senza che il mero fattore “omoaffettività” possa costituire ostacolo formale (Trib. Min. Bologna 31 agosto 2017). Per la giurisprudenza internazionale, comunque, la relazione sentimentale e sessuale tra due persone dello stesso sesso rientra nella nozione di “vita familiare”, il cui rispetto è garantito dall'art. 8 CEDU (Corte EDU, caso Schalk e Kopf contro Austria, decisione del 24 giugno 2010). L'unione civile si costituisce dinanzi all'ufficiale di stato civile che provvede alla registrazione degli atti di unione civile tra persone dello stesso sesso nell'archivio dello stato civile. Sono cause impeditive per la costituzione dell'unione civile tra persone dello stesso sesso: a) la sussistenza, per una delle parti, di un vincolo matrimoniale o di un'unione civile tra persone dello stesso sesso; b) l'interdizione di una delle parti per infermità di mente; se l'istanza d'interdizione è soltanto promossa, il Pubblico Ministero può chiedere che si sospenda la costituzione dell'unione civile; in tal caso il procedimento non può aver luogo finché la sentenza che ha pronunziato sull'istanza non sia passata in giudicato; c) la sussistenza tra le parti dei rapporti di cui all'art. 87, comma 1, c.c. (parentela, affinità, adozione); non possono altresì contrarre unione civile tra persone dello stesso sesso lo zio e il nipote e la zia e la nipote; si applicano le disposizioni di cui al medesimo art. 87, attuali commi 2, 3 e 4; d) la condanna definitiva di un contraente per omicidio consumato o tentato nei confronti di chi sia coniugato o unito civilmente con l'altra parte; se è stato disposto soltanto rinvio a giudizio ovvero sentenza di condanna di primo o secondo grado ovvero una misura cautelare, la costituzione dell'unione civile tra persone dello stesso sesso è sospesa sino a quando non è pronunziata sentenza di proscioglimento. L'art. 3 del d.m. 27 febbraio 2017, nell'introdurre introduce importanti modifiche al decreto del Ministero dell'Interno del 5 aprile 2002, ha predisposto le nuove formule per la redazione degli atti dello Stato Civile in materia di unioni civili tra persone dello stesso sesso. L'unione civile è resa formalmente conoscibile dai terzi mediante apposito atto inserito negli “atti di unioni civile” (parte I): dalla lettura della formula, si appura che, al momento della costituzione gli “unendi” «devono pronunciare il fatidico sì» (in questi termini Tavani). Un altro dato rilevante è quello che concerne le forme della celebrazione: dalle formule, si comprende che l'unione civile deve costituirsi in una sala aperta al pubblico. La normativa di cui alla l. n. 76/2016 è integrata dal d.lgs. n. 5/2017, quanto all'ordinamento di Stato Civile e dagli atti del Ministero dell'Interno in argomento: la Circolare n. 3/2017 e il d.m. 27 febbraio 2017 (emesso, dunque, in pari data). Con il d.m. 27 febbraio 2017, il Ministero ha aggiornato il d.m. 27 febbraio 2001 includendo nel testo il nuovo Titolo IV-bis, dedicato alle unioni civili. Per quanto qui di interesse, questa novella prevede che – in attesa dei nuovi registri informatizzati – si utilizzano i registri di unioni civili di cui all'art. 14 r.d. n. 1238/1939. Prevede, anche, che nei registri di unioni civili «si iscrivono o trascrivono le dichiarazioni e gli atti riguardanti le unioni civili di cui all'art. 63 d.P.R. n. 396/2000 e si annotano quelli di cui all'art. 69, comma 1-bis, del medesimo decreto». Gli atti richiamati sono, in buona sostanza, i seguenti. Quanto alle iscrizioni e trascrizioni: a) gli atti di costituzione delle unioni civili; b) la manifestazione unilaterale o congiunta di volontà di scioglimento dell'unione civile; c) la dichiarazione con la quale le parti, dopo la costituzione dell'unione civile, dichiarano di voler assumere, per la durata dell'unione civile, un cognome comune scegliendolo tra i loro cognomi o di anteporre o posporre al cognome comune il proprio cognome, se diverso; d) le sentenze dalle quali risulta la esistenza dell'unione civile; e) le sentenze e gli altri atti con cui si pronuncia all'estero la nullità, lo scioglimento di unioni civili ovvero si rettifica in qualsiasi modo un atto dell'unione civile già iscritto o trascritto negli archivi ex lege; f) gli accordi raggiunti a seguito di convenzione di negoziazione assistita da un avvocato, conclusi tra le parti dell'unione civile al fine di raggiungere una soluzione consensuale di scioglimento dell'unione civile, nonché di modifica delle condizioni dello scioglimento. Quanto alle annotazioni, si fa riferimento alla annotazione: a) della dichiarazione contenente la manifestazione di volontà di scioglimento dell'unione civile resa ai sensi dell'art. 1, comma 24, l. n. 76/2016; b) delle sentenze, anche straniere, di scioglimento dell'unione civile; di quelle che dichiarano efficace nello Stato la pronuncia straniera di nullità o di scioglimento dell'unione civile; c) degli accordi raggiunti a seguito di convenzione di negoziazione assistita da uno o più avvocati, conclusi tra le parti al fine di raggiungere una soluzione consensuale di scioglimento dell'unione civile; d) degli accordi di scioglimento dell'unione civile ricevuti dall'ufficiale dello stato civile; e) delle sentenze con le quali si pronuncia l'annullamento della trascrizione dell'atto di costituzione dell'unione civile; f) delle sentenze dichiarative di assenza o di morte presunta di una delle parti dell'unione civile e di quelle che dichiarano l'esistenza della parte di cui era stata dichiarata la morte presunta o ne accertano la morte; g) dei provvedimenti che determinano il cambiamento o la modificazione del cognome o del nome o di entrambi e dei provvedimenti di revoca relativi ad una delle parti dell'unione civile; h) dei provvedimenti di rettificazione. Ai sensi dell'art. 1, comma 7, l. n. 76/2016, l'unione civile può essere impugnata dalla parte il cui consenso è stato estorto con violenza o determinato da timore di eccezionale gravità cagionato da cause esterne alla parte stessa. Può essere altresì impugnata dalla parte il cui consenso è stato dato per effetto di errore sull'identità della persona o di errore essenziale su qualità personali dell'altra parte. L'azione non può essere proposta se vi è stata coabitazione per un anno dopo che è cessata la violenza o le cause che hanno determinato il timore ovvero sia stato scoperto l'errore. L'errore sulle qualità personali è essenziale qualora, tenute presenti le condizioni dell'altra parte, si accerti che la stessa non avrebbe prestato il suo consenso se le avesse esattamente conosciute e purché l'errore riguardi: a) l'esistenza di una malattia fisica o psichica, tale da impedire lo svolgimento della vita comune; b) le altre circostanze di cui all'art. 122, comma 3, nn. 2), 3) e 4), c.c. Ai sensi dell'art. 1, comma 20, l. n. 76/2016, al solo fine di assicurare l'effettività della tutela dei diritti e il pieno adempimento degli obblighi derivanti dall'unione civile tra persone dello stesso sesso, le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e le disposizioni contenenti le parole «coniuge», «coniugi» o termini equivalenti, ovunque ricorrono nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti nonché negli atti amministrativi e nei contratti collettivi, si applicano anche ad ognuna delle parti dell'unione civile tra persone dello stesso sesso. La disposizione di cui al periodo precedente non si applica alle norme del codice civile non richiamate espressamente nella presente legge, nonché alle disposizioni di cui alla l. n. 184/1983. Resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozione dalle norme vigenti. |