Atto di costituzione dell'unione civile

Giuseppe Buffone
aggiornata da Francesco Bartolini

Inquadramento

L'unione civile è la formazione sociale costituita – mediante dichiarazione di fronte all'ufficiale di stato civile ed alla presenza di due testimoni – da due persone maggiorenni dello stesso sesso, unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale. L'unione civile si costituisce dinanzi all'ufficiale di stato civile che provvede alla registrazione degli atti di unione civile tra persone dello stesso sesso nell'archivio dello stato civile. L'art. 1 della l. 20 maggio 2016, n. 76, dichiara che il provvedimento istituisce l'unione civile tra persone dello stesso sesso quale specifica formazione sociale ai sensi degli artt. 2 e 3 della Costituzione e reca, altresì, la disciplina delle convivenze di fatto.

Formula

UNIONE CIVILE

ATTO DI COSTITUZIONE DELL'UNIONE CIVILE [1]

L'anno ...., addì ...., del mese di ...., alle ore .... e minuti ...., nella casa comunale di ...., in una sala aperta al pubblico, avanti a me ...., Ufficiale di stato civile del Comune di ...., vestito in forma ufficiale, sono personalmente comparsi

Persona n. 1 ....

Persona n. 2 ....

i quali mi hanno reso la dichiarazione di voler costituire l'unione civile tra di loro e, a questo effetto, mi hanno presentato i documenti sotto descritti che, muniti del mio visto, inserisco nel volume degli allegati a questo registro, insieme con quelli già prodotti all'atto della richiesta di costituzione. Dall'esame di tutti gli anzidetti documenti risultandomi nulla ostare alla costituzione dell'unione, ho letto alle persone da unire civilmente i commi 11 e 12 dell'art. 1 l. n. 76/2016, quindi ho domandato a ciascuna delle due persone da unire civilmente se intende unirsi civilmente con l'altro, ed avendomi ciascuno risposto affermativamente a piena intelligenza anche dei testimoni sottoindicati, ho dichiarato che è costituita l'unione civile tra i medesimi.

A quest'atto sono stati presenti quali testimoni: .... e .....

Il presente atto, al quale è allegato il verbale della richiesta, viene letto ai dichiaranti i quali, insieme con me ed i testimoni, lo sottoscrivono.

Firme: ....

....

....

[1]L'unione si costituisce, alla presenza di due testimoni, dinanzi all'ufficiale di stato civile.

Commento

L'unione civile è la formazione sociale costituita – mediante dichiarazione di fronte all'ufficiale di stato civile ed alla presenza di due testimoni – da due persone maggiorenni dello stesso sesso, unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale. Secondo i primi giudici di merito intervenuti sul punto, la l. n. 76/2016 ha  assimilato sotto il profilo della disciplina giuridica le coppie formate da persone dello stesso sesso, ove sussistenti vincoli affettivi nei propositi voluti come duraturi,  alla famiglia fondata sulla diversità dei sessi e comunemente intesa quale famiglia naturale o tradizionale. La stabile relazione affettiva tra due persone dello stesso sesso, che si riconoscano come parti di un medesimo progetto di vita, con le aspirazioni, i desideri e i sogni comuni per il futuro, nonché la condivisione insieme dei frammenti di vita quotidiana, possono essere ricondotte a tutti gli effetti alla nozione di “famiglia”, senza che il mero fattore “omoaffettività” possa costituire ostacolo formale (Trib. Min. Bologna 31 agosto 2017). Per la giurisprudenza degli organi dell'Unione europea, comunque, la relazione sentimentale e sessuale tra due persone dello stesso sesso rientra nella nozione di “vita familiare”, il cui rispetto è garantito dall'art. 8 CEDU (Corte EDU, caso Schalk e Kopf contro Austria, decisione del 24 giugno 2010).

Sono cause impeditive per la costituzione dell'unione civile tra persone dello stesso sesso: a) la sussistenza, per una delle parti, di un vincolo matrimoniale o di un'unione civile tra persone dello stesso sesso; b) l'interdizione di una delle parti per infermità di mente; se l'istanza d'interdizione è soltanto promossa, il Pubblico Ministero può chiedere che si sospenda la costituzione dell'unione civile; in tal caso il procedimento non può aver luogo finché la sentenza che ha pronunziato sull'istanza non sia passata in giudicato; c) la sussistenza tra le parti dei rapporti di cui all'art. 87, comma 1, c.c. (parentela, affinità, adozione); non possono altresì contrarre unione civile tra persone dello stesso sesso lo zio e il nipote e la zia e la nipote; si applicano le disposizioni di cui al medesimo art. 87 (attuali commi 2, 3 e 4); d) la condanna definitiva di un contraente per omicidio consumato o tentato nei confronti di chi sia coniugato o unito civilmente con l'altra parte; se è stato disposto soltanto rinvio a giudizio ovvero sentenza di condanna di primo o secondo grado ovvero una misura cautelare, la costituzione dell'unione civile tra persone dello stesso sesso è sospesa sino a quando non è pronunziata sentenza di proscioglimento.

La sussistenza di una delle cause impeditive di cui sopra comporta la nullità dell'unione civile tra persone dello stesso sesso. E' nulla l'unione contratta dal coniuge della persona presunta morta se questa ritorna o se ne accerta l'esistenza (art. 68 c.c.); e la nullità si verifica nei casi di matrimonio dell'interdetto (art. 119 c.c.), dell'incapace (art 120 c.c.), di matrimonio simulato (art. 123 c.c.), di errore dirimente di persona e di consenso ottenuto in mala fede (art. 129-bis c.c.).

L'art. 3 del d.m. 27 febbraio 2017, nell'introdurre importanti modifiche al decreto del Ministero dell'Interno del 5 aprile 2002, ha predisposto le nuove formule per la redazione degli atti dello Stato Civile in materia di unioni civili tra persone dello stesso sesso. L'unione civile si costituisce mediante apposito atto che poi viene inserito negli “atti di unione civile” (parte I): dalla lettura della formula, si desume che, al momento della costituzione gli “unendi” «devono pronunciare il fatidico sì» (in questi termini Tavani). Un altro dato rilevante è quello che concerne le forme della celebrazione: dalle formule, si comprende che l'unione civile deve costituirsi in una sala aperta al pubblico.

La normativa di cui alla l. n. 76/2016 è integrata dal d.lgs. n. 7/2017, quanto all'ordinamento di Stato Civile e dagli atti del Ministero dell'Interno in argomento: la Circolare n. 3/2017 e il d.m. 27 febbraio 2017 (emesso, dunque, in pari data). Con il d.m. 27 febbraio 2017, il Ministero ha aggiornato il d.m. 27 febbraio 2001 includendo nel testo il nuovo Titolo IV-bis, dedicato alle unioni civili. Per quanto qui di interesse, questa novella prevede che – in attesa dei nuovi registri informatizzati – si utilizzano i registri di unioni civili di cui all'art. 14 r.d. n. 1238/1939. Prevede, anche, che nei registri di unioni civili «si iscrivono o trascrivono le dichiarazioni e gli atti riguardanti le unioni civili di cui all'art. 63 d.P.R. n. 396/2000 e si annotano quelli di cui all'art. 69, comma 1-bis, del medesimo decreto». Gli atti richiamati sono, in buona sostanza, i seguenti. Quanto alle iscrizioni e trascrizioni: a) gli atti di costituzione delle unioni civili; b) la manifestazione unilaterale o congiunta di volontà di scioglimento dell'unione civile; c) la dichiarazione con la quale le parti, dopo la costituzione dell'unione civile, dichiarano di voler assumere, per la durata dell'unione civile, un cognome comune scegliendolo tra i loro cognomi o di anteporre o posporre al cognome comune il proprio cognome, se diverso; d) le sentenze dalle quali risulta la esistenza dell'unione civile; e) le sentenze e gli altri atti con cui si pronuncia all'estero la nullità, lo scioglimento di unioni civili ovvero si rettifica in qualsiasi modo un atto dell'unione civile già iscritto o trascritto negli archivi ex lege; f) gli accordi raggiunti a seguito di convenzione di negoziazione assistita da un avvocato, conclusi tra le parti dell'unione civile al fine di raggiungere una soluzione consensuale di scioglimento dell'unione civile, nonché di modifica delle condizioni dello scioglimento. Quanto alle annotazioni, si fa riferimento alla annotazione: a) della dichiarazione contenente la manifestazione di volontà di scioglimento dell'unione civile resa ai sensi dell'art. 1, comma 24, l. n. 76/2016; b) delle sentenze, anche straniere, di scioglimento dell'unione civile; di quelle che dichiarano efficace nello Stato la pronuncia straniera di nullità o di scioglimento dell'unione civile; c) degli accordi raggiunti a seguito di convenzione di negoziazione assistita da uno o più avvocati, conclusi tra le parti al fine di raggiungere una soluzione consensuale di scioglimento dell'unione civile; d) degli accordi di scioglimento dell'unione civile ricevuti dall'ufficiale dello stato civile; e) delle sentenze con le quali si pronuncia l'annullamento della trascrizione dell'atto di costituzione dell'unione civile; f) delle sentenze dichiarative di assenza o di morte presunta di una delle parti dell'unione civile e di quelle che dichiarano l'esistenza della parte di cui era stata dichiarata la morte presunta o ne accertano la morte; g) dei provvedimenti che determinano il cambiamento o la modificazione del cognome o del nome o di entrambi e dei provvedimenti di revoca relativi ad una delle parti dell'unione civile; h) dei provvedimenti di rettificazione.

Ai sensi dell'art. 1, comma 7, l. n. 76/2016, l'unione civile può essere impugnata dalla parte il cui consenso è stato estorto con violenza o determinato da timore di eccezionale gravità cagionato da cause esterne alla parte stessa. Può essere altresì impugnata dalla parte il cui consenso è stato dato per effetto di errore sull'identità della persona o di errore essenziale su qualità personali dell'altra parte. L'azione non può essere proposta se vi è stata coabitazione per un anno dopo che è cessata la violenza o le cause che hanno determinato il timore ovvero sia stato scoperto l'errore. L'errore sulle qualità personali è essenziale qualora, tenute presenti le condizioni dell'altra parte, si accerti che la stessa non avrebbe prestato il suo consenso se le avesse esattamente conosciute e purché l'errore riguardi: a) l'esistenza di una malattia fisica o psichica, tale da impedire lo svolgimento della vita comune; b) le circostanze di cui all'art. 122, comma 3, nn. 2), 3) e 4), c.c.

Ai sensi dell'art. 1, comma 20, l. n. 76/2016, al solo fine di assicurare l'effettività della tutela dei diritti e il pieno adempimento degli obblighi derivanti dall'unione civile tra persone dello stesso sesso, le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e le disposizioni contenenti le parole «coniuge», «coniugi» o termini equivalenti, ovunque ricorrono nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti nonché negli atti amministrativi e nei contratti collettivi, si applicano anche ad ognuna delle parti dell'unione civile tra persone dello stesso sesso. La disposizione di cui al periodo precedente non si applica alle norme del codice civile non richiamate espressamente nella presente legge, nonché alle disposizioni di cui alla l. n. 184/1983. Resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozione dalle norme vigenti.

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