Ricorso ex art. 330 c.c. per l'allontanamento del genitore dalla residenza familiare

Annachiara Massafra

Inquadramento

L'art. 330 c.c. dispone che il Giudice possa dichiarare il genitore decaduto dall'esercizio della responsabilità genitoriale nei confronti del figlio minore qualora violi, trascuri i doveri ad essa inerenti ovvero abusi dei relativi poteri con grave pregiudizio del figlio. La dichiarazione di decadenza costituisce una extrema ratio e può essere disposta solo ove gli altri provvedimenti disciplinati dal legislatore ( ex art. 333 c.c.) non siano idonei a tutelare il minore.

Una volta pronunciata la decadenza di cui all'art. 330 c.c. determina per tutto il tempo della sua durata la sospensione di uno o di entrambi i genitori dall'esercizio della responsabilità genitoriale, la privazione dell'usufrutto legale, l'esclusione dalla successione in forza di quanto previsto dall'art. 448-bis c.c., mentre permane l'obbligo di mantenimento sul genitore dichiarato decaduto.

Formula

TRIBUNALE PER I MINORENNI DI .... [1]

RICORSO [2] AI SENSI DEGLI ART. 330 C.C., 38 DISP. ATT. C.C. CON RICHIESTA DI ALLONTANAMENTO [3] DEL GENITORE ABUSANTE IN VIA D'URGENZA DALLA RESIDENZA FAMILIARE

Il/la Sig./ra .... nato/a il .... a ...., residente in ...., .... via ...., C.F. ...., rappresentato/a e difeso/a, in forza di procura a margine (o in calce del) del presente atto, dall'Avv. ...., C.F. ...., domiciliato/a per il presente giudizio presso il suo studio, sito in ...., via ...., che indica ai fini delle comunicazioni da parte della Cancelleria l'indirizzo PEC .... ed il numero di fax ....:

in qualità di genitore esercente la responsabilità nei confronti di .... nato/a il e residente in ...., via ....

PREMESSO

– che sia il/la ricorrente che ...., nato/a il .... a ...., coniuge/convivente, esercitano la responsabilità genitoriale nei confronti del minore .... di anni ....;

– che tra i genitori del minore non pende alcun procedimento di separazione, divorzio o ex art. 316 c.c. e che, pertanto, l'intestato Tribunale è l'unica Autorità giudiziaria competente ex art. 38 disp. att. c.c. a pronunciare il richiesto provvedimento ablativo della responsabilità genitoriale (ex multisCass. VI, n. 17931/2016);

– che il padre/la madre ha posto in essere, recentemente, condotte che costituiscono gravissime violazioni dei doveri gravanti sul genitore, che contestualmente ledono i diritti fondamentali del figlio e determinano la necessità di dichiarare il citato genitore decaduto dalla responsabilità genitoriale;

– che, in particolare, il genitore sopra indicato ha maltrattato il figlio, così come risulta dai certificati medici prodotti, dalla denuncia-querela presentata alla competente Procura della Repubblica;

– che a seguito di tali gravi eventi il minore ha manifestato un profondo disagio psicologico, così come risulta dalla relazione della ASL di ....;

– che in forza della situazione attualmente esistente, il minore versa in una situazione di grave pregiudizio che richiede un immediato e tempestivo intervento da parte dell'Autorità giudiziaria;

– che le condotte poste in essere dal genitore .... (nome e cognome) determinano la necessità di disporre nei suoi confronti la dichiarazione di decadenza ed al contempo impongono l'allontanamento del genitore dall'abitazione familiare;

– che tale ultimo provvedimento richiesto costituisce, in particolare, nell'attualità, in forza di quanto sopra rappresentato, strumento giuridico idoneo, anche nelle more della definizione del presente procedimento, a tutelare la serenità e l'equilibrio del minore e contestualmente ad elidere la possibilità che si verifichino nuovi situazioni di pregiudizio in suo danno.

Tanto premesso

CHIEDE

al Tribunale per i minorenni di dichiarare, nel superiore interesse del minore .... ed in sua tutela, il/la Sig./Sig.ra ...., nato/a a .... il .... .... C.F. ...., residente in ...., via ...., decaduto/a dalla responsabilità genitoriale in considerazione del grave pregiudizio derivante, alla sua serena crescita, dal permanere della citata responsabilità in capo al/la predetto/a.

CHIEDE

Ai sensi dell'art. 330, ultimo comma, c.c. l'allontanamento del genitore convivente .... dall'abitazione familiare.

Il presente procedimento è esente da contributo unificato (artt. 10, d.P.R. n. 115/2002).

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

Si allegano i seguenti documenti:

1) certificato di residenza;

2) stato di famiglia;

3) relazione della ASL ....;

4) relazione del medico;

5) denuncia-querela presentata il .....

PROCURA

Delego a rappresentarmi e difendermi nel presente giudizio l'Avv. ...., eleggendo domicilio nello studio dello stesso in ...., via .... e conferendo al medesimo ogni più ampia facoltà di legge.

Per autentica della sottoscrizione ....

Firma Avv. ....

[1]È competente il Tribunale del luogo di abituale residenza del minore.

[2]In base all'art. 2 del d.m. 7 agosto 2023, n. 110 (Regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'articolo 46 delle disposizioni per l'attuazione del codice di procedura civile), al fine di assicurare la chiarezza e la sinteticità degli atti processuali in conformità a quanto prescritto dall'art. 121 c.p.c., i ricorsi sono redatti con la seguente articolazione: a) intestazione, contenente l'indicazione dell'ufficio giudiziario davanti al quale la domanda è proposta e della tipologia di atto; b) parti, comprensive di tutte le indicazioni richieste dalla legge; c) parole chiave, nel numero massimo di venti, che individuano l'oggetto del giudizio; d) nelle impugnazioni, estremi del provvedimento impugnato con l'indicazione dell'autorità giudiziaria che lo ha emesso, la data della pubblicazione e dell'eventuale notifica; e) esposizione distinta e specifica, in parti dell'atto separate e rubricate, dei fatti e dei motivi in diritto, nonché, quanto alle impugnazioni, individuazione dei capi della decisione impugnati ed esposizione dei motivi; f) nella parte in fatto, puntuale riferimento ai documenti offerti in comunicazione, indicati in ordine numerico progressivo e denominati in modo corrispondente al loro contenuto, preferibilmente consultabili con apposito collegamento ipertestuale; g) con riguardo ai motivi di diritto, esposizione delle eventuali questioni pregiudiziali e preliminari e di quelle di merito, con indicazione delle norme di legge e dei precedenti giurisprudenziali che si assumono rilevanti; h) conclusioni, con indicazione distinta di ciascuna questione pregiudiziale, preliminare e di merito e delle eventuali subordinate; i) indicazione specifica dei mezzi di prova e indice dei documenti prodotti, con la stessa numerazione e denominazione contenute nel corpo dell'atto, preferibilmente consultabili con collegamento ipertestuale; l) valore della controversia; m) richiesta di distrazione delle spese; n) indicazione del provvedimento di ammissione al patrocinio a spese dello Stato. L'art. 3 lett. a) precisa che il ricorso deve avere un'estensione massima di 80.000 caratteri, salvi gli elementi esclusi dall'art. 4, e ferma restando (ex art. 5) la possibilità di superare detti limiti se la controversia presenta questioni di particolare complessità, anche in ragione della tipologia, del valore, del numero delle parti o della natura degli interessi coinvolti, ipotesi nella quale il difensore espone sinteticamente nell'atto le ragioni per le quali si è reso necessario il superamento dei limiti. Il richiamato Regolamento non trova applicazione, rispetto ai limiti dimensionali degli atti, nelle controversie di valore superiore a 500.000 euro.

[3]In seguito alla novella di cui alla l. n. 149/2001, qualora la condotta del genitore sia particolarmente grave il Giudice può altresì disporre l'allontanamento del genitore o del minore dall'abitazione al fine di preservare l'incolumità e la serenità di quest'ultimo.

Commento

La richiesta al giudice di disporre l'allontanamento del genitore dalla residenza familiare può essere contenuta sia in un ricorso formulato per ottenere la dichiarazione di decadenza dall'esercizio della responsabilità genitoriale ex art. 330 c.c. sia per ottenere un provvedimento conveniente ex art. 333 c.c.

Nel recente passato ove fosse stato pendente un giudizio di separazione, divorzio o ex art. 316 c.c. era competente a pronunciare i provvedimenti di cui agli artt. 330-333 c.c. il Tribunale procedente secondo quanto prevedeva l'art. 38 disp. att. c.c. nella precedente formulazione (cfr. Cass. VI-I, n. 25798/2016) ed il conflitto di competenza tra tribunale ordinario e tribunale per i minorenni andava risolto secondo il criterio della prevenzione (Cass. VI, ord. n. 1866/2019). Il d.lgs. n. 149/2022 ha riscritto, ancora una volta, l'art. 38 disp. att. La disposizione prevede, nell'attuale formulazione la competenza del tribunale per i minorenni per i provvedimenti contemplati dagli artt. 84, 90, 250, ultimo comma, 330, 332, 333, 334, 335 e 371, ultimo comma, del codice civile. Sono di competenza del tribunale ordinario i procedimenti previsti dagli artt. 330,332,333,334 e 335 del c.c., anche se instaurati dal pubblico ministero, quando è già pendente o è instaurato successivamente tra le stesse parti, giudizio di separazione, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio ovvero giudizio ai sensi dell'art. 250, comma 4, 267,277, comma 2 e 316 del c.c., ovvero un procedimento per la modifica delle condizioni dettate per il minore da un precedente provvedimento. In questi casi il tribunale per i minorenni, d'ufficio o su richiesta di parte, senza indugio e comunque entro il termine di quindici giorni dalla richiesta, adotta tutti gli opportuni provvedimenti temporanei e urgenti nell'interesse del minore e trasmette gli atti al tribunale ordinario, innanzi al quale il procedimento, previa riunione, continua. I provvedimenti adottati dal tribunale per i minorenni conservano la loro efficacia fino a quando sono confermati, modificati o revocati con provvedimento emesso dal tribunale ordinario. Il pubblico ministero della procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni, nei casi di trasmissione degli atti dal tribunale per i minorenni al tribunale ordinario, provvede alla trasmissione dei propri atti al pubblico ministero della procura della Repubblica presso il tribunale ordinario.

La decisione viene emessa dopo aver disposto l'ascolto del minore che abbia compiuto gli anni dodici ovvero di età inferiore, se capace di discernimento. L'ascolto, che costituisce un dovere per il giudice ed un diritto per il minore, tuttavia può non essere effettuato ove sia manifestamente superfluo ovvero possa determinare un pregiudizio per il minore. Trovano applicazione, per i procedimenti introdotti in data successiva al 28 febbraio 2023, le disposizioni di cui agli artt. 473-bis e ss. c.p.c.

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