Ricorso ai fini della reintegrazione nell'esercizio della responsabilità genitoriale

Annachiara Massafra

Inquadramento

L'art. 332 c.c. dispone che il Tribunale per i minorenni possa reintegrare nell'esercizio della responsabilità genitoriale il genitore dichiarato decaduto qualora siano cessate le ragioni poste a fondamento del provvedimento ablativo e sia stato escluso ogni pregiudizio per il figlio. Affinché il Giudice possa reintegrare il genitore nell'esercizio della responsabilità genitoriale deve, in particolare, essere mutata la situazione di fatto posta a fondamento del decreto con il quale è stata dichiarata la decadenza (in merito Cass. I, n. 5408/1985). Una volta pronunciato, il decreto di cui all'art. 332 c.c. ha efficacia ex nunc, non costituisce una revoca del precedente provvedimento e determina la riespansione della responsabilità genitoriale.

Formula

TRIBUNALE PER I MINORENNI DI .... [1]

RICORSO [2] AI SENSI DEGLI ARTT. 332,336 C.C., 38 DISP. ATT. C.C.

Il/la Sig./Sig.ra .... nato/a il .... a ...., residente in ...., .... via ...., C.F. .... [3], rappresentato/a e difeso/a, in forza di procura a margine (o in calce del) del presente atto, dall'Avv. ...., C.F. ...., domiciliato/a per il presente giudizio presso lo studio dell'Avv. ...., sito in ...., via ...., che indica ai fini delle comunicazioni da parte della Cancelleria l'indirizzo PEC .... ed il numero di fax ....:

in qualità di genitore esercente la responsabilità nei confronti di .... nato/a il ed abitualmente residente in ...., via ....;

PREMESSO QUANTO SEGUE

Con ricorso del .... la/il Sig.ra/Sig. .... nata/o a .... il ...., .... C.F. ...., residente in ...., via ...., rappresentata dall'Avv. ...., C.F. ...., ed elettivamente domiciliata presso il suo studio, sito in ...., via ...., ha chiesto al Tribunale intestato di dichiarare l'esponente decaduto dalla responsabilità genitoriale nei confronti del figlio minore.

Il Tribunale per i minorenni, in seguito all'istruttoria di rito, il .... ha dichiarato decaduto il Signor .... dall'esercizio della responsabilità genitoriale ed ha contestualmente disposto che gli incontri tra lo stesso ed il figlio avvenissero con cadenza settimanale presso lo spazio neutro del Servizio sociale di ...., inizialmente alla presenza di un operatore e successivamente in autonomia.

In questo lungo periodo l'istante ha rispettato tutte le prescrizioni imposte dal decreto del ...., ha intrapreso proficuamente un percorso di sostegno alla genitorialità [4] ed ha contributo regolarmente al mantenimento del figlio [5].

I rapporti con .... (nome e cognome), peraltro, sono stati anche intensificati nel corso dell'ultimo anno proprio in forza della condotta dell'istante (ove la fattispecie che ha originato il provvedimento ablativo si fondi su diverse condotte, evidenziare e documentare l'avvenuto cambiamento, in positivo, della situazione).

Tutto quanto sopra evidenziato è documentato dalle relazioni, allegate al presente ricorso, del Servizio sociale di .... e del SERT.

OSSERVA IN DIRITTO

Nel caso si specie, quanto sopra rappresentato e documentato dimostra che le circostanze poste a fondamento della decisione del .... (specificare la data) sono mutate, non sussistendo attualmente alcun pregiudizio o pericolo, nemmeno potenziale, per il minore, derivante dall'esercizio della responsabilità genitoriale da parte dell'istante, così come non vi è più alcuna necessità di proseguire gli incontri tra il predetto ed il proprio figlio in un luogo neutro. In forza del ritrovato e rafforzato rapporto tra l'esponente ed il minore è anzi quanto mai opportuno che gli incontri tra gli stessi avvengano liberamente e senza la supervisione di alcuno, in un contesto familiare ed accudente quale è quello della residenza del Signor .....

Per tali ragioni

CHIEDE

al Tribunale per i minorenni di reintegrare il/la Sig./Sig.ra nell'esercizio della responsabilità genitoriale nei confronti del minore con contestuale revoca delle limitazioni previste per l'esercizio del diritto/dovere di visita [6].

CHIEDE

1) che venga ascoltato il figlio minorenne ed eventualmente il Servizio sociale competente, nella persona della dott.ssa .....

Il presente procedimento è esente dal versamento del contributo unificato (artt. 10, d.P.R. n. 115/2002).

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

PROCURA

Delego a rappresentarmi e difendermi nel presente giudizio l'Avv. ...., eleggendo domicilio nello studio dello stesso in ...., via .... e conferendo al medesimo ogni più ampia facoltà di legge.

Per autentica della sottoscrizione ....

Firma Avv. ....

Si allegano i seguenti documenti:

1) .... relazioni del Servizio sociale del .... a firma di ....;

2) relazione del Sert (ovvero CPS, NOA etc.);

3) copia dell'estratto conto dell'ultimo anno dal quale si evince l'avvenuto bonifico mensile nei confronti della madre del minore per il suo mantenimento;

4) certificato di residenza;

5) stato di famiglia.

[1]È competente il Tribunale del luogo di residenza abituale del minore al momento della domanda ex art. 473-bis.11 c.p.c.

[2]In base all'art. 2 del d.m. 7 agosto 2023, n. 110 (Regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'articolo 46 delle disposizioni per l'attuazione del codice di procedura civile), al fine di assicurare la chiarezza e la sinteticità degli atti processuali in conformità a quanto prescritto dall'art. 121 c.p.c., i ricorsi sono redatti con la seguente articolazione: a) intestazione, contenente l'indicazione dell'ufficio giudiziario davanti al quale la domanda è proposta e della tipologia di atto; b) parti, comprensive di tutte le indicazioni richieste dalla legge; c) parole chiave, nel numero massimo di venti, che individuano l'oggetto del giudizio; d) nelle impugnazioni, estremi del provvedimento impugnato con l'indicazione dell'autorità giudiziaria che lo ha emesso, la data della pubblicazione e dell'eventuale notifica; e) esposizione distinta e specifica, in parti dell'atto separate e rubricate, dei fatti e dei motivi in diritto, nonché, quanto alle impugnazioni, individuazione dei capi della decisione impugnati ed esposizione dei motivi; f) nella parte in fatto, puntuale riferimento ai documenti offerti in comunicazione, indicati in ordine numerico progressivo e denominati in modo corrispondente al loro contenuto, preferibilmente consultabili con apposito collegamento ipertestuale; g) con riguardo ai motivi di diritto, esposizione delle eventuali questioni pregiudiziali e preliminari e di quelle di merito, con indicazione delle norme di legge e dei precedenti giurisprudenziali che si assumono rilevanti; h) conclusioni, con indicazione distinta di ciascuna questione pregiudiziale, preliminare e di merito e delle eventuali subordinate; i) indicazione specifica dei mezzi di prova e indice dei documenti prodotti, con la stessa numerazione e denominazione contenute nel corpo dell'atto, preferibilmente consultabili con collegamento ipertestuale; l) valore della controversia; m) richiesta di distrazione delle spese; n) indicazione del provvedimento di ammissione al patrocinio a spese dello Stato. L'art. 3 lett. a) precisa che il ricorso deve avere un'estensione massima di 80.000 caratteri, salvi gli elementi esclusi dall'art. 4, e ferma restando (ex art. 5) la possibilità di superare detti limiti se la controversia presenta questioni di particolare complessità, anche in ragione della tipologia, del valore, del numero delle parti o della natura degli interessi coinvolti, ipotesi nella quale il difensore espone sinteticamente nell'atto le ragioni per le quali si è reso necessario il superamento dei limiti. Il richiamato Regolamento non trova applicazione, rispetto ai limiti dimensionali degli atti, nelle controversie di valore superiore a 500.000 euro.

[3]In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale, e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati: le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il C.F., oltre che della parte anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011). L'art. 125 c.p.c. dispone che gli atti di parte che introducono il giudizio o contengono la prima difesa, redatti dagli avvocati, devono indicare il codice fiscale e il numero di fax del difensore; l'omessa indicazione del fax nonché l'omessa indicazione del codice fiscale della parte comportano l'aumento della metà del contributo unificato (art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002, modificato dalla l. n. 114/2014). A partire dal 18 agosto 2014 i medesimi atti non devono più contenere necessariamente l'indicazione dell'indirizzo PEC, essendo sufficiente l'indicazione del numero di fax; l'indirizzo PEC, infatti, è un dato che rimane acquisito nei rapporti con la cancelleria.

[4]Ovvero, in caso di condotte pregiudizievoli derivanti da stati di dipendenza, ha intrapreso un percorso riabilitativo e di sostegno presso il SERT, il CPS, il NOA etc.

[5]È necessario specificare e documentare le circostanze in forza delle quali la situazione è mutata in melius.

[6]In seguito al provvedimento che accoglie il ricorso il genitore gode nuovamente del diritto di usufrutto sui beni del minore.

Commento

Nel recente passato ove fosse stato pendente un giudizio di separazione, divorzio o ex art. 316 c.c. era competente a pronunciare i provvedimenti di cui agli artt. 330-333 c.c. il Tribunale che procedeva secondo quanto disponeva l'art. 38 disp. att. c.c. nella precedente formulazione (cfr. Cass. VI-I, n. 25798/2016) ed il conflitto di competenza tra tribunale ordinario e tribunale per i minorenni andava risolto secondo il criterio della prevenzione (Cass. VI, ord. n. 1866/2019). Il d.lgs. n. 149/2022 ha riscritto, ancora una volta, l'art. 38 disp. att. La disposizione prevede, nell'attuale formulazione la competenza del tribunale per i minorenni per i provvedimenti contemplati dagli artt. 84, 90, 250, ultimo comma, 330, 332, 333, 334, 335 e 371, ultimo comma, del c.c. Sono di competenza del tribunale ordinario i procedimenti previsti dagli artt. 330,332,333,334 e 335 del c.c., anche se instaurati dal pubblico ministero, quando è già pendente o è instaurato successivamente tra le stesse parti, giudizio di separazione, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio ovvero giudizio ai sensi dell'art. 250, comma 4, 267,277, comma 2 e 316 del c.c., ovvero un procedimento per la modifica delle condizioni dettate da precedenti provvedimenti a tutela del minore.. In questi casi il tribunale per i minorenni, d'ufficio o su richiesta di parte, senza indugio e comunque entro il termine di quindici giorni dalla richiesta, adotta tutti gli opportuni provvedimenti temporanei e urgenti nell'interesse del minore e trasmette gli atti al tribunale ordinario, innanzi al quale il procedimento, previa riunione, continua. I provvedimenti adottati dal tribunale per i minorenni conservano la loro efficacia fino a quando sono confermati, modificati o revocati con provvedimento emesso dal tribunale ordinario. Il pubblico ministero della procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni, nei casi di trasmissione degli atti dal tribunale per i minorenni al tribunale ordinario, provvede alla trasmissione dei propri atti al pubblico ministero della procura della Repubblica presso il tribunale ordinario.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario