Ricorso ex artt. 337-ter c.c. e 473-bis.38 c.p.c. in caso di disaccordo sulle questioni di maggiore importanza

Annachiara Massafra

Inquadramento

L'art. 316 c.c. disciplina l'esercizio della responsabilità genitoriale stabilendo, quale regola generale, che i genitori debbano assumere di comune accordo le decisioni riguardanti i figli, ivi compresa la determinazione del luogo di residenza, tenendo conto delle loro inclinazioni naturali, aspirazioni e capacità. L'intervento dell'Autorità giudiziaria nelle dinamiche familiari, ed in particolare nelle decisioni riguardanti i figli, è stato concepito dal legislatore come eccezionale e residuale. Di talché, i genitori possono rivolgersi al Tribunale solo ove il disaccordo afferisca a situazioni “di particolare importanza”, specifiche e circostanziate. Nel caso in cui si tratti di genitori tra i quali quell'unione è definitivamente cessata, è competente ad assumere la decisione nell'interesse del minore, ove il contrasto permanga, il Tribunale ordinario in composizione monocratica ex art. 473-bis.38 c.p.c., diversamente è competente il giudice che procede, o in caso di trasferimento del minore quello individuato dall'art. 473-bis.11 c.p.c.

Formula

TRIBUNALE CIVILE DI .... [1]

RICORSO [2] AI SENSI DEGLI ART. 337- BIS , 337-TER, COMMA 3 C.C. 473-BIS.38 C.P.C.,

Il/la Sig./Sig.ra .... nato/a il .... a ...., residente in ...., .... via ...., C.F. .... [3], rappresentato/a e difeso/a, in forza di procura a margine (o in calce del) del presente atto, dall'Avv. ...., C.F. ...., domiciliato/a per il presente giudizio presso lo studio dell'Avv. ...., sito in ...., via ...., C.F. ...., che indica ai fini delle comunicazioni da parte della Cancelleria l'indirizzo PEC .... ed il numero di fax ....:

PREMESSO QUANTO SEGUE

In data ...., .... in .... ha contratto matrimonio, co rito ...., con .... [4], dalla predetta unione sono nati ...., rispettivamente, il .... ed il ...., ed oggi hanno quindi, rispettivamente, .... anni. Successivamente, divenuta intollerabile la convivenza, è intervenuta tra i coniugi in data .... separazione consensuale, disponendosi, tra le altre cose, l'affidamento condiviso del minore (pag .... all. 1).

Nel corso del giudizio l'esercizio della responsabilità genitoriale è stato sempre effettuato di comune accordo tra entrambi i genitori sia con riferimento alle questioni ordinarie che a quelle di particolare rilevanza per la vita, crescita e formazione del figlio. Tuttavia, è sorto tra i genitori un insanabile contrasto in merito ad una questione di particolare importanza la cui risoluzione si pone a fondamento non solo della serena crescita del figlio minore ma anche della futura realizzazione delle aspirazioni ed inclinazioni naturali del predetto [5].

In particolare, in tema educativo, scolastico, sanitario .... l'altro genitore non presta il proprio consenso a che .... [6] ).

I genitori del minore hanno manifestato in merito antitetiche posizioni e, nella specie, non può essere d'aiuto l'ascolto del minore, la cui tenera età non consente di ritenerlo capace di discernimento [7].

CHIEDE

di risolvere il conflitto insorto tra i genitori (nome e cognome di entrambi), adottando la decisione ritenuta più idonea a tutelare l'interesse superiore del minore (nome e cognome del figlio).

Con vittoria di spese e competenze.

Il presente procedimento è esente dal versamento del contributo unificato (art. 10 d.P.R. n. 115/2002).

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

PROCURA

Delego a rappresentarmi e difendermi nel presente giudizio l'Avv. ...., eleggendo domicilio nello studio dello stesso in ...., via .... e conferendo al medesimo ogni più ampia facoltà di legge.

Per autentica della sottoscrizione ....

Firma Avv. ....

Si allegano i seguenti documenti:

1) Sentenza n. ....;

2) Documentazione sanitaria, scolastica etc. .... relativa all'oggetto del contrasto.

[1]La competenza è disciplinata dall'art. 473-bis.38 c.p.c.

[2]In base all'art. 2 del d.m. 7 agosto 2023, n. 110 (Regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'articolo 46 delle disposizioni per l'attuazione del codice di procedura civile), al fine di assicurare la chiarezza e la sinteticità degli atti processuali in conformità a quanto prescritto dall'articolo 121 c.p.c., i ricorsi sono redatti con la seguente articolazione: a) intestazione, contenente l'indicazione dell'ufficio giudiziario davanti al quale la domanda è proposta e della tipologia di atto; b) parti, comprensive di tutte le indicazioni richieste dalla legge; c) parole chiave, nel numero massimo di venti, che individuano l'oggetto del giudizio; d) nelle impugnazioni, estremi del provvedimento impugnato con l'indicazione dell'autorità giudiziaria che lo ha emesso, la data della pubblicazione e dell'eventuale notifica; e) esposizione distinta e specifica, in parti dell'atto separate e rubricate, dei fatti e dei motivi in diritto, nonché, quanto alle impugnazioni, individuazione dei capi della decisione impugnati ed esposizione dei motivi; f) nella parte in fatto, puntuale riferimento ai documenti offerti in comunicazione, indicati in ordine numerico progressivo e denominati in modo corrispondente al loro contenuto, preferibilmente consultabili con apposito collegamento ipertestuale; g) con riguardo ai motivi di diritto, esposizione delle eventuali questioni pregiudiziali e preliminari e di quelle di merito, con indicazione delle norme di legge e dei precedenti giurisprudenziali che si assumono rilevanti; h) conclusioni, con indicazione distinta di ciascuna questione pregiudiziale, preliminare e di merito e delle eventuali subordinate; i) indicazione specifica dei mezzi di prova e indice dei documenti prodotti, con la stessa numerazione e denominazione contenute nel corpo dell'atto, preferibilmente consultabili con collegamento ipertestuale; l) valore della controversia; m) richiesta di distrazione delle spese; n) indicazione del provvedimento di ammissione al patrocinio a spese dello Stato. L'art. 3 lett. a) precisa che il ricorso deve avere un'estensione massima di 80.000 caratteri, salvi gli elementi esclusi dall'art. 4, e ferma restando (ex art. 5) la possibilità di superare detti limiti se la controversia presenta questioni di particolare complessità, anche in ragione della tipologia, del valore, del numero delle parti o della natura degli interessi coinvolti, ipotesi nella quale il difensore espone sinteticamente nell'atto le ragioni per le quali si è reso necessario il superamento dei limiti. Il richiamato Regolamento non trova applicazione, rispetto ai limiti dimensionali degli atti, nelle controversie di valore superiore a 500.000 euro.

[3]In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati: le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il C.F., oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011). L'art. 125 c.p.c. dispone che gli atti di parte che introducono il giudizio o contengono la prima difesa, redatti dagli avvocati, devono indicare il codice fiscale e il numero di fax del difensore; l'omessa indicazione del fax nonché l'omessa indicazione del codice fiscale della parte comportano l'aumento della metà del contributo unificato (art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002, modificato dalla l. n. 114/2014). A partire dal 18 agosto 2014 i medesimi atti non devono più contenere necessariamente l'indicazione dell'indirizzo PEC, essendo sufficiente l'indicazione del numero di fax; l'indirizzo PEC, infatti, è un dato che rimane acquisito nei rapporti con la cancelleria.

[4]Indicare le generalità del coniuge secondo quanto previsto dall'art. 473-bis.12 c.p.c.

[5]Il conflitto può intercorrere solo tra i genitori. Ove il minore sia stato affidato all'ente territoriale, ed il contrasto sia tra il genitore e l'affidatario, l'istanza deve ritenersi inammissibile.

[6]Occorre indicare l'oggetto del contrasto.

[7]Se invece il minore è capace di discernimento, va indicata la volontà manifestata dallo stesso.

Commento

L'intervento dell'Autorità giudiziaria nelle dinamiche familiari, ed in particolare nelle decisioni riguardanti i figli, è stato concepito dal legislatore come eccezionale e residuale. Di talché, i genitori possono rivolgersi al Tribunale solo ove il disaccordo afferisca a situazioni “di particolare importanza” specifiche e circostanziate.

Circa la competenza, la Corte di Cassazione ha statuito che in tema di soluzione dei contrasti in ordine a questioni di particolare importanza per il figlio insorte tra i genitori, l'art. 316, commi 1 e 2, c.c., il quale prevede che ciascuno di essi può ricorrere al giudice indicando i provvedimenti che ritiene più idonei, trova applicazione solo nel contesto di un nucleo genitoriale che sia tuttora unito; diversamente, nel caso di contrasto insorto tra coniugi legalmente separati ed entrambi esercenti la responsabilità genitoriale sul figlio, trova applicazione l'art. 337-ter, comma 3, c.c., e la decisione è rimessa al giudice (Cass. I, n. 21553/2021).

In forza del (previgente) art. 709-ter c.p.c. qualora sorga tra i genitori, nel corso del giudizio di separazione, una controversia relativa all'esercizio della responsabilità genitoriale ovvero relativa alle modalità di affidamento è competente a deciderla il giudice istruttore designato dal Presidente del Tribunale (Contiero, Le procedure di separazione, divorzio e a tutela dei figli nati fuori del matrimonio, Milano, 2016, 648). Il Giudice, quindi, fissa con decreto l'udienza di comparizione e, differentemente da quanto avviene nel procedimento ex art. 316 c.c., assume la decisione ritenuta più confacente al superiore interesse del minore. La disposizione di cui all'art. 337-ter, comma 3, c.c., così come quella di cui all'art. 316 c.c., può peraltro essere invocata solo laddove sorga conflitto tra i genitori del minore.

Per quanto concerne i rimedi esperibili avverso la decisione della Corte d'appello in sede di reclamo, la Cassazione ha affermato che i provvedimenti de potestate adottati ai sensi del (previgente) art. 709-ter c.p.c., al fine di risolvere l'intervenuto contrasto genitoriale, hanno natura stabile e carattere decisorio, pertanto nei loro confronti è ammesso ricorso per cassazione ex art. 111, comma 7, Cost., anche se siano destinati ad avere un'efficacia circoscritta nel tempo, come avviene in riferimento alla scelta della scuola presso cui iscrivere il figlio per un anno scolastico (Cass. I, n. 21553/2021).

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