Ricorso in riassunzione ex art. 20 Reg. UE n. 1111/2019 dinanzi al Giudice previamente adito

Rosaria Giordano

inquadramento

L'art. 20 del Reg. UE n. 1111 del 2019 nel disciplinare il fenomeno della litispendenza e connessione nell'ambito dei procedimenti di crisi coniugale ovvero di responsabilità genitoriale disciplinati dal Regolamento si fonda, come già i precedenti Regolamenti in materia, sul generale principio prior est in tempore, potior est iure (Baratta, Scioglimento e invalidità del matrimonio nel diritto internazionale privato, Milano, 2004, 177): è quindi il Giudice successivamente adito che sospende il procedimento pendente dinanzi a sé in attesa della decisione del primo Giudice sulla questione. Se questi si ritiene competente, il secondo Giudice dichiara d'ufficio la propria incompetenza e la domanda proposta davanti allo stesso può essere proposta al primo Giudice. In tale ipotesi, se i due procedimenti non sono identici, ossia nell'ipotesi di connessione o “falsa litispendenza”, la parte interessata avrà l'onere di riassumere la causa incardinata per seconda dinanzi al Giudice preventivamente adito.

Formula

TRIBUNALE DI ....

RICORSO IN RIASSUNZIONE [1]

La Sig.ra [2]...., elettivamente domiciliata in ...., via ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [3]...., C.F. ...., fax .... [4], che la rappresenta e difende in forza di procura alle liti a margine/in calce del .... [5];

ESPONE CHE

– in data ...., proponeva domanda di divorzio nei confronti del Sig. ...., dinanzi all'autorità giudiziaria spagnola luogo di cittadinanza comune dei coniugi;

– peraltro, con provvedimento in data ...., il Tribunale di ...., ha declinato la propria giurisdizione ex art. 20 del Regolamento UE n. 1111/2019 a seguito dell'accertamento positivo sulla propria giurisdizione da parte dell'intestato Tribunale, in quanto preventivamente adito dal Sig. ...., con domanda di separazione giudiziale;

– l'esponente riassume quindi dinanzi all'autorità munita di giurisdizione la causa di divorzio esponendo a riguardo quanto segue:

.....

CHIEDE CHE

l'Ill.mo Tribunale adito voglia fissare udienza di comparizione delle parti per la prosecuzione del procedimento.

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

Si depositano:

1. ....;

2. .....

[1] È discutibile, rispetto all'applicabilità delle prescrizioni di cui al d.m. n. 110 del 2023, se la riassunzione debba essere equiparata ad un atto introduttivo ovvero, come sembra preferibile in ragione della natura prosecutoria dello stesso, ad un atto processuale in corso di causa, con le relative conseguenze sui limiti dimensionali che trovano applicazione solo per le controversie sino al valore di euro 500.000,00 e non sembra, dunque,per quelle di valore indeterminabile, sovente ricorrenti nel contenzioso familiare.

[2]Trova applicazione la regola generale di cui all'art. 125 c.p.c. per la quale il ricorso deve essere corredato dall'indicazione delle parti. Tuttavia, trattandosi di ricorso in riassunzione dinanzi ad un'autorità giurisdizionale di fronte alla quale pende già una causa tra le medesime parti è sufficiente l'indicazione nominativa della parte.

[3]A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002 modificati dalla l. n. 114/2014.

[4]L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. Ai sensi del citato art. 13, comma 3-bis: «Ove il difensore non indichi il proprio numero di fax .... ovvero qualora la parte ometta di indicare il C.F. .... il contributo unificato è aumentato della metà».

[5]La riassunzione configura una prosecuzione del procedimento originario, ai fini della quale non è necessaria una nuova procura alle liti.

Commento

L'art. 29, par. 3, Reg. UE n. 1111/2019 stabilisce che a seguito della pronuncia positiva sulla propria competenza da parte del Giudice preventivamente adito, il secondo Giudice dichiara la propria incompetenza a favore dello stesso.

La parte interessata sarà pertanto onerata di riassumere il procedimento dinanzi al primo Giudice. La disposizione è considerata rivoluzionaria in dottrina, poiché consente il trasferimento della seconda azione all'interno del primo processo anche quando, in base alla lex fori, nessuna domanda potrebbe essere più presentata, per lo stato avanzato del procedimento, all'interno dello stesso (cfr. Lupoi, Conflitti transazionali di giurisdizione, II, Milano, 2002, 795-796, il quale non trascura i problemi che possono sorgere qualora la prima causa nella quale viene trasferita la seconda sia già matura per la decisione).

Peraltro, l'onere della riassunzione della seconda causa sussisterà soltanto nelle ipotesi di connessione o falsa litispendenza atteso che quando sussiste vera e propria identità di cause, la controversia è unica e non vi è onere di riassunzione.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario