Decreto di nomina di curatore speciale nell'azione di reclamo dello stato di figlioInquadramentoInquadramento. L'azione di reclamo dello stato di figlio determina l'instaurarsi di un procedimento a litisconsorzio necessario, nel quale sono parti entrambi i genitori e il figlio. Quando l'azione è promossa nei confronti di persone premorte, minori o altrimenti incapaci, il contraddittorio è esercitato nei confronti di un curatore speciale, previa autorizzazione del Giudice. FormulaTRIBUNALE DI ... DECRETO DI NOMINA DI CURATORE SPECIALE 1 (ART. 249 C.C.) IL PRESIDENTE 2 Vista l'istanza del Sig. ..., come in atti generalizzato, per la nomina di un curatore speciale in rappresentanza del Sig. ..., che era nato in ..., il ... e deceduto il ..., nel giudizio conseguente alla proposizione dell'azione di reclamo della paternità da proporsi nei suoi confronti dal ricorrente; rilevato che la richiesta trova fondamento nell'essere premorto il detto Sig. ..., nei cui confronti è rivolta l'azione di disconoscimento, avente lo scopo di far accertare che costui non era il padre del ricorrente; rilevato, inoltre, che il genitore, anche se deceduto, è litisconsorte necessario nel giudizio di disconoscimento, nella persona di un curatore speciale che lo rappresenti, ex art. 249, comma 4, c.c.; ritenuta pertanto palese la necessità della nomina del curatore speciale per il predetto, come richiesto in ricorso, allo scopo di costituire il contraddittorio; visti gli artt. 80 c.p.c. e 249 c. c.; NOMINA All'ufficio di curatore speciale del nominato Sig. ..., come in atti generalizzato, il Dott. ..., con studio in ... manda alla cancelleria per la comunicazione al Pubblico Ministero. Il Presidente ... Depositato in cancelleria [1] Il provvedimento è pronunciato in forma di decreto: atto del Giudice emesso d'ufficio o ad istanza di parte. Esso è depositato in forma telematica nel fascicolo informatico del procedimento. Se l'istanza è orale, si redige un verbale nel quale si dà atto della richiesta e nel quale è contenuto il decreto. Dispone l'art. 135 c.p.c. (come modificato dal d.lgs. n. 164/2024 di correzione al d.lgs. n. 149/2022 di riforma del processo civile) che il decreto di regola non è motivato e che esso è sottoscritto dal Giudice singolo o, in caso di collegialità, dal presidente. Il secondo comma della disposizione citata consentiva che il decreto, se richiesto con ricorso, fosse scritto in calce a questo atto. Il d.lgs. n. 164/2024 di correzione alla riforma processuale “Cartabia” (d.lgs. 149/2022) ha soppresso questa norma e ciò in conseguenza della digitalizzazione del processo per la quale tutti gli atti processuali devono essere depositati con modalità telematiche. [2] 2. L'art. 80 c.p.c. demanda la competenza al presidente dell'ufficio giudiziario. CommentoL'art. 80 c.p.c. riserva la nomina del curatore speciale alla competenza funzionale del presidente dell'ufficio davanti al quale si deve proporre la causa (la normativa, per le controversie da intraprendersi dopo il 30 giugno 2023, è stata mutata dal d.lgs. n. 149/2023, di riforma del processo civile, che ha introdotto il rito unico in materia di stato delle persone, di minori e di famiglia). Come si riferisce a commento delle formule “Decreto di nomina di curatore speciale al minore infraquattordicenne” e “Decreto di nomina di curatore speciale al minore ultraquattordicenne”, la giurisprudenza si è orientata nel senso di attribuire la competenza per la nomina del curatore speciale, nelle azioni di riconoscimento e di disconoscimento della paternità riguardanti un soggetto minorenne, al tribunale in composizione collegiale, e non al solo presidente. Il convincimento in tal senso ha trovato argomento nell'esigenza di affidare ad una valutazione con contenuto decisionale la verifica di sussistenza dell'interesse del figlio disconoscendo, se minorenne. Nei casi, come quello ipotizzato sopra, di soggetto maggiorenne, la detta esigenza non sussiste: e pertanto può tornare ad applicarsi la normativa processuale citata. Se l'esigenza della nomina del curatore speciale si manifesta nella pendenza del giudizio, la corrispondente istanza deve essere presentata al Giudice, monocratico o collegiale che sia, della causa pendente (Cass. III, n. 7362/2015). In pendenza di giudizio, la nomina del curatore speciale di cui all'art. 78 c.p.c. avviene incidentalmente, quale sub-procedimento all'interno del processo, con istanza da proporre al giudicante, il cui provvedimento, se si tratta del Giudice delegato alla trattazione, è suscettibile di essere riconsiderato dal collegio del tribunale, in sede decisoria; nondimeno, è altresì ammissibile il reclamo immediato al collegio da parte degli interessati, quale specifico mezzo di impugnazione, al fine di instare per la revoca o modifica del decreto in questione (Cass. I ord., n. 38883/2021). Allorquando l'esigenza della nomina di un curatore speciale ex art. 78 c.p.c. si manifesti nel corso del giudizio ed in relazione ad esso, la corrispondente istanza deve essere proposta al Giudice (monocratico o collegiale nelle ipotesi di cui all'art. 50-bis c.p.c.) della causa pendente, a tanto non ostando la riconducibilità alla giurisdizione volontaria del provvedimento di cui all'art. 80 c.p.c. (Cass. III, n. 7362/2015). La mancata partecipazione del curatore speciale del minore al giudizio di primo grado costituisce una questione di nullità relativa della sentenza, come tale non rilevabile d'ufficio, ma denunciabile soltanto dalla parte interessata regolarmente costituitasi nel giudizio di appello, così pienamente realizzando il contraddittorio, sia pure in secondo grado (Cass. I, n. 18575/2015). La l. n. 206/2021, di delega per la riforma del processo civile, aveva introdotto una disposizione (ultimo comma dell'art. 80) per la quale il Giudice poteva assegnare al curatore speciale anche poteri di rappresentanza sostanziale. La norma è poi stata trasferita dal d.lgs. n. 149/2022 nell'art. 473-bis.8 c.p.c. |