Impugnazione del riconoscimento ad opera di un ascendenteInquadramentoGli ascendenti dell'autore del riconoscimento che sia deceduto prima di aver potuto promuovere l'azione di impugnazione dell'atto di riconoscimento per difetto di veridicità sono legittimati a proporre l'impugnazione sul fondamento di una loro legittimazione attribuita specificamente dalla legge e diversa da quella, di natura strettamente processuale, propria del fenomeno successorio di cui all'art. 110 c.p.c. FormulaTRIBUNALE DI ... RICORSO IMPUGNAZIONE DI RICONOSCIMENTO DI FIGLIO NATO FUORI DEL MATRIMONIO (art. 267, comma 2, c.c.) Il Sig. ..., nato a ..., il ..., C.F. ... [1], residente in ..., cittadino italiano, rappresentato dall'Avv. ..., del Foro di ..., C.F. ..., PEC ..., fax ... [2], presso il cui studio in ... è elettivamente domiciliato, come da mandato in calce PREMESSO CHE L'esponente è il padre di ..., nato a ..., il ..., deceduto improvvisamente il ...; il deceduto aveva iniziato le procedure per una azione di impugnazione dell'atto di riconoscimento di figlio nato fuori del suo matrimonio da lui effettuato con dichiarazione all'ufficiale di stato civile del comune di ..., in data ..., e riferito alla nascita di una bambina, avvenuta in ..., il ... cui fu posto il nome di ...; egli aveva convissuto per un certo tempo con tale ..., che nella data sopra indicata aveva dato alla luce la detta bambina, riconosciuta come propria figlia dal figlio dell'esponente; il predetto aveva poi appreso, a seguito di ordinari esami del sangue, che il suo gruppo sanguigno non era compatibile con quello della bambina riconosciuta come figlia e successive attestazioni mediche avevano confermato la circostanza; lo stesso, deciso all'azione di impugnazione, aveva preso contatti con un legale, e l'effettivo esercizio dell'azione di impugnazione era ormai imminente allorché la morte prematura impedì di porlo in atto; interessa all'esponente, quale ascendente del titolare dell'azione di impugnazione, deceduto prima di poterne concretare l'esercizio, far risultare formalmente tale difetto di veridicità, onde realizzare un desiderio che era stato espresso in vita dal proprio figlio; poiché la bambina destinataria del riconoscimento che si impugna è minorenne, è stata chiesta e ottenuta la nomina di un curatore speciale, nominato dal Presidente di codesto ill.mo Tribunale con decreto in data ... nella persona del Dott. ... Tanto premesso, e non essendo ancora trascorso un anno dalla morte dell'autore del riconoscimento, con il presente ricorso si chiede che, fissata la data di comparizione delle parti e nominato il Giudice istruttore, voglia l'ill.mo Tribunale, effettuati gli eventuali accertamenti ritenuti opportuni: accertare che non risponde al vero il riconoscimento di figlio nato fuori del matrimonio effettuato dal deceduto figlio dell'esponente Sig. ... in ..., in data ..., riferito alla minore ...; conseguentemente dichiarare che il figlio dell'esponente attore, Sig. ..., deceduto il ..., non era il genitore della minore ..., nata a ..., il ...; ordinare all'ufficiale di stato civile del comune di ..., di procedere all'annotazione della sentenza a margine dell'atto di nascita del detto minore, come prescritto dal d.P.R. n. 396/2000; con vittoria di spese e diritti in caso di opposizione, come da nota che si produce. In via istruttoria [3] si chiede sin d'ora di ammettere consulenza tecnica medica per accertare il grado di compatibilità genetica ed ematologica tra la minore ..., e il figlio dell'esponente, nei limiti in cui ciò sarà ancora possibile; e si chiede di ammettere prova per testimoni sui seguenti capitoli: “ ... ”, indicando per testimoni i Sigg.ri .... Si producono i seguenti documenti: Certificato di morte ...; Atto integrale di nascita del minore ...; Certificazioni mediche .... Ai sensi dell'art. 473-bis.12 c.p.c., comma 2, si dichiara che non esistono procedimenti aventi ad oggetto le medesime domande o domande ad esse connesse. Luogo e data ... Avv. ... PROCURA Delego a rappresentarmi e difendermi nel presente giudizio l'Avv. ..., eleggendo domicilio nello studio dello stesso in ..., via ... e conferendo al medesimo ogni più ampia facoltà di legge. ... Per autentica della sottoscrizione Avv. ... 1. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati: le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il C.F., oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011). 2. L'art. 125 c.p.c. fa obbligo al difensore di indicare nell'atto di citazione il proprio codice fiscale e il numero di fax. L'art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002, sanziona l'omessa indicazione del numero di fax con l'aumento della metà del contributo unificato. Tutti gli atti del processo devono essere redatti in forma chiara e sintetica (art. 121 c.p.c.) e devono essere depositati esclusivamente con modalità telematiche (artt. 87 e 196-quater disp. att. c.p.c.). I professionisti tenuti all'iscrizione in albi ed elenchi hanno l'obbligo di dotarsi di un domicilio digitale iscritto nell'elenco dell'Indice nazionale dei domicili digitali dei professionisti e delle imprese (art. 3-bis, d.lgs. n. 82/2005). 3. Nel giudizio non è consentito il deferimento del giuramento decisorio (Cass. I, n. 2465/1993) e neppure è consentita la prova per interrogatorio formale diretto ad ottenere la confessione del fatto decisivo per il disconoscimento (Cass. I, n. 8087/1998). CommentoLa competenza a conoscere dell'impugnazione appartiene al tribunale ordinario anche se l'azione è riferita al riconoscimento di un minore (art. 38 disp. att. c.c.). Per i procedimenti instaurati dopo il 28 febbraio 2023, data di efficacia del d.lgs. n. 149/2022, di riforma del processo civile, si applicano le norme del rito comune a tutte le controversie in materia di stato delle persone, di minori e di famiglia, di cui agli artt. 473-bis e ss. c.p.c. La domanda è proposta con ricorso e la competenza spetta al tribunale determinato per territorio secondo le ordinarie regole processuali. Il ricorso deve contenere la determinazione dell'oggetto della domanda, la chiara e sintetica esposizione dei fatti e degli elementi di diritto sui quali la domanda si fonda, l'indicazione specifica dei mezzi di prova e l'esistenza eventuale di altri procedimenti aventi a oggetto, in tutto o in parte, le medesime domande o domande con esse connesse. La giurisprudenza era costante nel ritenere che l'azione di impugnazione del riconoscimento postula la dimostrazione della assoluta impossibilità che il soggetto autore dell'atto sia, in realtà, il padre biologico del soggetto riconosciuto come figlio (Cass. I, n. 3944/2016; Cass. I, n. 17970/2015; Cass. I, n. 17095/2013; Cass. I, n. 4462/2003; Cass. I, n. 3976/2002). Di recente si afferma che la detta dimostrazione non è necessaria, in quanto ha effetto di assoluta attendibilità la prova ematica. La prova può essere data con qualunque mezzo (Cass. I, n. 6136/2015), esclusi il giuramento e la confessione, per la natura indisponibile dei diritti di status (Cass. I, n. 4462/2003). È consentita la richiesta della consulenza tecnica ematica, non avente natura meramente esplorativa ma da ritenersi utile mezzo di prova (Cass. I, n. 3944/2016; Cass. I, n. 14462/2008; Cass. I, n. 3563/2006; Trib. Roma I, 10 giugno 2020, n. 8359). La mancata contestazione della madre naturale in ordine alla non paternità dell'autore del riconoscimento non ha la valenza probatoria prevista dall'art. 115 c.p.c., poiché, vertendosi in ambito di diritti indisponibili, sugli stessi non è ammesso alcun tipo di negoziazione o rinunzia (Cass. I ord., n. 4791/2020). Nel processo deve intervenire il P.M. che, tuttavia, non ha diritto di azione o di impugnazione (Cass. I, n. 13281/2006; Cass. I, n. 2515/1994). L'art. 48 del d.P.R. n. 396/2000 (Ordinamento dello stato civile) dispone che la sentenza passata in giudicato che accoglie l'impugnazione dell'atto di riconoscimento è comunicata, a cura del procuratore della Repubblica, o è notificata, a cura degli interessati, all'ufficiale dello stato civile che ne fa annotazione nell'atto di nascita; e che, nel caso di rigetto dell'impugnazione, qualora questa sia stata annotata nell'atto di nascita, la sentenza è parimenti comunicata o notificata all'ufficiale dello stato civile affinché annoti, di seguito alle precedenti annotazioni, anche il rigetto dell'impugnazione. |