Nomina di curatore speciale al figlio minorenne per la proposizione dell'impugnazione del riconoscimento

Francesco Maria Bartolini

Inquadramento

Colui che è stato riconosciuto come figlio nato fuori del matrimonio è legittimato ad impugnare l'atto per difetto della sua veridicità. Se egli è minorenne, ove abbia compiuto i quattordici anni è abilitato a chiedere la nomina di un curatore speciale che eserciti l'azione di impugnazione in sua rappresentanza.

Formula

TRIBUNALE DI ....

DECRETO [1] DI NOMINA DI CURATORE SPECIALE

Il Presidente del tribunale, Dott. .... ha pronunciato il seguente

DECRETO

Vista l'istanza proposta da ...., nella sua qualità di tutore e legale rappresentante di ...., nato a ...., il ...., C.F. ...., per la nomina di un curatore speciale che rappresenti il predetto nell'esercizio dell'azione di impugnazione dell'atto che lo ha riconosciuto come figlio nato fuori del matrimonio di ...., nato a ...., da costui effettuato con dichiarazione all'ufficiale di stato civile del comune di ...., in data ....;

rilevato che il soggetto tutelato dal ricorrente ha compiuto i quattordici anni e che, pur essendo ancora minorenne, è legittimato, a norma dell'art. 264 c.c., a promuovere ed esercitare l'azione di disconoscimento;

vista la documentazione prodotta e assunte sommarie informazioni presso ....;

effettuata l'audizione del minorenne;

ritenuto che la proposizione dell'impugnazione risponde all'interesse del minore e che sussistono elementi affidabili in ordine al difetto di veridicità dell'atto di suo riconoscimento come figlio;

NOMINA

all'ufficio di curatore speciale il Dott. ...., con studio in .....

Luogo e data ....

Il Presidente ....

Depositato in Cancelleria ....

Firma Avv. ....

[1]Il decreto è pronunciato d'ufficio o a istanza, anche orale, di parte. Se è pronunciato su ricorso, è scritto in calce all'atto; se è richiesto oralmente, si redige un verbale nel quale è contenuto lo stesso decreto. È tipico atto di organizzazione e di ordine: non deve essere motivato, tranne nei casi in cui è previsto altrimenti (art. 135 c.p.c.).

Commento

Colui che è stato riconosciuto come figlio nato fuori del matrimonio è legittimato ad impugnare l'atto per difetto della sua veridicità. Se egli è minorenne, ove abbia compiuto i quattordici anni è abilitato a chiedere la nomina di un curatore speciale che eserciti l'azione di impugnazione in sua rappresentanza. Cass. I, n. 20940/2018 ha precisato che qualora l'azione riguardi più minori, non è sempre necessario nominare curatori speciali diversi per ciascuno di essi; tale obbligo sussiste, infatti, nel solo caso in cui si verifichi tra i figli un conflitto di interessi, anche potenziale, ipotesi che non ricorre, tuttavia, per il solo fatto che i minori siano parti in giudizio in posizioni processuali contrapposte.

Il procedimento contemplato dall'art. 264, comma 2, c.c., al fine dell'autorizzazione all'impugnazione del riconoscimento del minore, nonché della nomina di un curatore speciale, non ha natura contenziosa e si mantiene nell'ambito della volontaria giurisdizione, con la conseguenza che il provvedimento che lo definisce, ancorché reso in secondo grado in esito a reclamo, non è impugnabile con ricorso per cassazione (Cass. I, n. 5818/1989).

La normativa processuale riguardante il curatore speciale è dettata dagli artt. 78,79 e 80 c.p.c. L'art. 1, commi 30 e 31, della l. n. 206/2021, di delega per la riforma del processo civile, ha modificato queste norme (con decorrenza dal 180° giorno dalla sua pubblicazione sulla G.U.) con l'inserirvi le disposizioni per cui: anche il minore che abbia compiuto i 14 anni può fare istanza di nomina del curatore speciale; la nomina può essere effettuata anche quando i genitori appaiono per gravi ragioni temporaneamente inadeguati a rappresentare gli interessi del minore; la nomina è disposta dal giudice che procede quando ne sorge l'occasione nel corso del processo; il curatore deve effettuare l'ascolto del minore. Il contenuto di queste disposizioni è poi stato quasi integralmente ripreso dal d.lgs. n. 149/2022, di riforma del processo civile, per i procedimenti da instaurarsi dopo il 28 febbraio 2023, a seguito dell'introduzione del rito unico in materia di persone, di minori e di famiglia (nuovi artt. 473-bis.2 e 473-bis.8). Ad esse il decreto legislativo ha aggiunto la previsione del potere del giudice di nominare d'ufficio il curatore speciale al soggetto minorenne e di attribuirgli facoltà di aministrazione sostanziali.

L'ascolto del minore, nei procedimenti che lo riguardano, è disposto come adempimento dovuto allo scopo di consentire al giudice il doveroso bilanciamento tra gli interessi che contrastano con l'azione esercitata e l'interesse del minore. La giurisprudenza, in specie, ha affermato che l'omissione dell'ascolto non può trovare giustificazione né nel dubbio circa la capacità di discernimento del minore né su ragioni di mera opportunità (Cass. I, n. 28521/2018). Le modalità dell'ascolto sono disciplinate dagli artt. 473-bis.4, 473-bis.5 c.p.c. e dagli artt. 152-quater e 152-quinquies disp. att. c.p.c.

La nomina del curatore speciale ha efficacia ex tunc, atteso che, diversamente, si produrrebbero in capo al rappresentato conseguenze distorsive, quali decadenze o preclusioni processuali, antitetiche con la cura degli interessi di quest'ultimo, alla cui tutela la nomina è preposta (Cass. III, n. 19149/2014).

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