Istanza di modifica (o revoca) dei provvedimenti provvisori ed urgenti assunti nell'interesse del minore

Andrea Conti

Inquadramento

Nelle more del procedimento di adottabilità, il Tribunale per i Minorenni può assumere, non solo in caso di urgente necessità, provvedimenti provvisori a tutela del minore. Le parti interessate possono adire il Tribunale per i Minorenni al fine di ottenere la modifica o la revoca di tali provvedimenti.

Formula

TRIBUNALE PER I MINORENNI DI .... [1]

Nel procedimento R.G. n. .... / ...., Dott. ...., promosso dal Pubblico Ministero presso il Tribunale per i Minorenni di ....,

nell'interesse del minore ....,

ISTANZA [2] DI MODIFICA DEI PROVVEDIMENTI PROVVISORI ED URGENTI

EX ART. 10, COMMI 3 E 5, L. N. 184/1983

Il Sig. ...., nato a ...., il ...., residente in ...., via ...., C.F. ...., e la Sig.ra ...., nata a ...., il ...., residente in ...., via ...., C.F. ...., nella loro qualità di .... [3], rappresentati e difesi dall'Avv. ...., del Foro di ...., come da procura in atti [4];

PREMESSO CHE

– in data ...., veniva aperto il procedimento di adottabilità nell'interesse del minore ....;

– venivano disposti i seguenti atti istruttori:

a) ....;

b) ....;

c) ....;

– in data ...., il Presidente del Tribunale per i Minorenni (ovvero il Giudice delegato dal Presidente di Codesto Tribunale per i Minorenni) ha disposto, riconosciuta l'urgente necessità, il provvedimento provvisorio di .... [5] in quanto:

a) ....;

b) ....;

c) ....;

– gli istanti ritengono che il predetto provvedimento debba essere modificato (ovvero revocato) in modo che:

a) ....;

b) ....;

c) .... [6];

– la modifica (o la revoca) risultano essere giustificati dalle seguenti circostanze:

a) ....;

b) ....;

c) .....

Tutto ciò premesso, il Sig. .... e la Sig.ra ...., ut supra rappresentati, difesi e domiciliati

CHIEDONO

che l'Ill.mo Tribunale per i Minorenni di ...., previa fissazione di una udienza di comparizione delle parti interessate ed assunta ogni necessaria informazione, voglia accogliere le seguenti

CONCLUSIONI

modificare (ovvero revocare), ai sensi dell'art. 10, comma 5, l. 184/1983, il provvedimento provvisorio ed urgente emesso in data .....

Si producono, in copia, i seguenti documenti:

1. ....;

2. ....;

3. .... [7].

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

PROCURA

Io sottoscritto ...., nato a ...., il .... e residente a ...., via ...., n. ...., C.F. .... delego l'Avv. .... con studio a ...., via ...., n. ...., presso il quale eleggo domicilio, per essere rappresentato e difeso nel presente giudizio, in ogni fase e grado del processo, compreso quello di esecuzione, conferendogli ogni più ampio potere incluso quello di transigere e conciliare, riscuotere e quietanzare, rinunciare agli atti e farsi sostituire. Dichiaro di aver preso visione dell'informativa resa ai sensi dell'art. 13, d.lgs. n. 196/2003 ed autorizzo il trattamento dei relativi dati per le finalità di cui al presente mandato. Dichiaro di essere stato informato ai sensi dell'art. 4, comma 3, d.lgs. n. 28/2010, della possibilità di ricorrere al procedimento di mediazione ivi previsto e dei benefici fiscali di cui agli artt. 17 e 20, d.lgs. n. 28/2010, come da specifico atto separato. Dichiaro, altresì, di essere stato informato della possibilità di ricorrere alla convenzione di negoziazione assistita ai sensi dell'art. 2, d.l. n. 132/2014, convertito in l. n. 162/2014. Dichiaro altresì di essere stato informato delle caratteristiche e del grado di complessità dell'incarico, delle attività da espletare, delle iniziative ed ipotesi di soluzione, della prevedibile durata del processo, nonché di avere ricevuto tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento sino alla conclusione dell'incarico; altresì, dichiaro di aver ricevuto ed accettato un preventivo scritto relativo alla prevedibile misura del costo della prestazione, distinguendo fra oneri, spese, anche forfetarie, e compenso professionale. Sono stati resi noti gli estremi della polizza assicurativa. Dichiaro infine di aver ricevuto tutte le informazioni previste ai sensi dell'art. 13 Reg. UE n. 2016/679 (GDPR) e dell'art. 13, d.lgs. n. 196/2003 e s.m.i. e presto il consenso al trattamento dei dati personali per l'espletamento del mandato conferito. Prendo atto che il trattamento dei dati personali avverrà mediante strumenti manuali, informatici e telematici con logiche strettamente correlate alle finalità dell'incarico conferito.

Luogo e data ....

Firma ....

Per autentica della sottoscrizione ....

Firma Avv. ....

[1]Risulta competente il Tribunale per i Minorenni avanti al quale pende il procedimento di adottabilità.

[2]L'atto dovrà rispettare i criteri redazionali ed i limiti dimensionali previsti dal d.m. 7 agosto 2023, n. 110, rubricato “Regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo”. In particolare, occorre ricordare che, al fine di assicurare la chiarezza e la sinteticità degli atti processuali (cfr. artt. 121 c.p.c. e 46 disp. att. c.p.c.), l'art. 1 d.m. n. 110/2023 individua l'articolazione che l'atto deve avere e l'art. 3 d.m. n. 110/2023 individua in 50.000 caratteri (spazi esclusi) il limite dimensionale dello scritto difensivo. Sul punto occorre richiamare, però, l'art. 5, comma 1, d.m. n. 110/2023 in forza del quale i predetti limiti possono essere superati se la controversia presenta questioni di particolare complessità anche in relazione agli interessi coinvolti. In tal caso sarà onere del difensore esporre sinteticamente le ragioni per le quali si è reso necessario il superamento di tali limiti (art. 5, comma 1, d.m. n. 110/2023) ed inserire nell'atto, subito dopo l'intestazione, un indice ed una breve sintesi del contenuto dell'atto (art. 5, comma 2, d.m. n. 110/2023). Inoltre, appare opportuno richiamare anche l'art. 2, comma 1, lett. c), d.m. n. 110/2023 in forza del quale l'atto deve contenere anche l'indicazione di parole chiave, nel numero massimo di venti, che individuano l'oggetto del giudizio.

[3]Legittimati attivi sono le parti necessarie del procedimento di adottabilità: i genitori, i parenti fino al quarto grado ed il minore per il tramite del suo rappresentante.

[4]Vale la pena precisare che potrebbe essere utile indicare con precisione l'atto con il quale il soggetto istante si è costituito.

[5]Deve essere indicato sia il provvedimento assunto dal Tribunale per i Minorenni sia le ragioni, di fatto e di diritto, che hanno indotto l'Autorità Giudiziaria minorile a determinarsi in tal senso.

[6]In caso di richiesta di modifica del provvedimento provvisorio deve essere precisato il contenuto che, nella prospettazione degli istanti, il provvedimento dovrebbe assumere.

[7]Deve essere indicata l'ulteriore documentazione utile e rilevante che si intende produrre.

Commento

L'art. 10, comma 3, l. n. 184/1983 prevede che il Tribunale per i Minorenni, nelle more del procedimento di adottabilità, possa assumere ogni opportuno provvedimento temporaneo nell'interesse del minore a fronte di situazioni che richiedono l'immediata protezione del minore. Il Giudice minorile è legittimato ad emettere provvedimenti provvisori, anche in pendenza di un giudizio di impugnazione, fino a quando non venga disposto l'affidamento preadottivo del minore dichiarato in stato di abbandono.

La norma appena citata indica, in maniera meramente esemplificativa (Giusti, Affidamento e adozione dei minori, in Aa.Vv., Il diritto di famiglia, a cura di Bonilini e Cattaneo, Torino, 2007, 461), quali provvedimenti provvisori, il collocamento temporaneo presso una famiglia o una comunità di tipo famigliare, la sospensione della responsabilità genitoriale, la sospensione dell'esercizio delle funzioni di tutore e la nomina di un tutore provvisorio.

I provvedimenti provvisori sono emessi con decreto motivato dal Tribunale per i Minorenni, in camera di consiglio e assunta ogni informazione ritenuta utile. Devono essere sentiti il Pubblico Ministero, i genitori, l'eventuale tutore, i parenti fino al quarto grado ed il minore. L'audizione del minore è obbligatoria se quest'ultimo ha compiuto gli anni dodici, mentre al di sotto di tale limite di età, l'audizione è subordinata alla valutazione dalla sua capacità di discernimento.

L'omesso ascolto dei soggetti interessati determina la nullità del procedimento rilevabile d'ufficio (Cass. S.U., n. 30729/1986).

Il momento delle audizioni è fondamentale in quanto permette, da un lato, ai genitori e agli eventuali parenti di conoscere e comprendere le conseguenze del loro comportamento, dall'altro lato, al Tribunale per i Minorenni di acquisire elementi conoscitivi.

Il provvedimento deve essere comunicato al Pubblico Ministero Minorile e ai genitori. Non è necessaria la notifica del provvedimento, ma deve esservi prova dell'avvenuta comunicazione.

L'art. 10 l. n. 184/1983 nulla dice in tema di impugnabilità del provvedimento provvisorio. Si ritengono applicabili le norme sul procedimento in camera di consiglio e, pertanto, il provvedimento potrà essere oggetto di reclamo avanti alla Corte d'Appello, sezione minori, persone e famiglia, nel termine perentorio di dieci giorni decorrenti dalla comunicazione del provvedimento. La proposizione del reclamo, non impedisce che i soggetti interessati – Pubblico Ministero, genitori, parenti fino al quarto grado – chiedano la revoca o la modifica del provvedimento al Tribunale per i Minorenni per fatti nuovi e sopravvenuti. Non si ritiene ammissibile il ricorso per Cassazione in quanto si tratta di provvedimenti provvisori e modificabili (Cass. S.U., n. 3073/2003; Cass. I, n. 6021/1985; Cass. I, n. 424/1988; Cass. I, n. 6896/1988; Cass. I, n. 1502/1993; Cass. I, n. 12360/1999; Cass. I, n. 13311/1999; Cass. I, n. 5506/2001; Cass. I, n. 10907/2003 e Cass. I, n. 19609/2011).

Tali provvedimenti possono essere assunti anche in caso di urgente necessità, come precisa l'art. 10, comma 4, l. n. 184/1983. In tal caso, il Giudice minorile non decide collegialmente e provvede inaudita altera parte. Tuttavia, il Tribunale per i Minorenni, in composizione collegiale, dovrà, entro trenta giorni, confermare, modificare o revocare i provvedimenti assunti in caso di urgenza. Per tali motivi si ritiene che il provvedimento provvisorio ed urgente non sia reclamabile in Corte d'Appello (A. Finocchiaro-M. Finocchiaro, Disciplina dell'adozione e dell'affidamento, Milano, 1983, 146). Il termine di trenta giorni, entro cui il Tribunale per i Minorenni deve pronunciarsi sul decreto che dispone provvedimenti provvisori urgenti, è da ritenersi perentorio e, di conseguenza, se l'Autorità Giudiziaria minorile non provvede nel termine il decreto provvisorio ed urgente perderà efficacia (contra Sacchetti, Il commentario dell'adozione e dell'affidamento, Rimini, 1986, 134, il quale ritiene ordinatorio il termine in difetto di espressa indicazione della perentorietà alla luce di quanto dispone l'art. 152 c.p.c.).

L'intervento del Tribunale per i Minorenni, in caso di provvedimento assunto nell'ipotesi di urgente necessità, potrà essere anche sollecitato dai soggetti interessati, i quali potranno espressamente chiedere la revoca, la modifica o la conferma del provvedimento provvisorio disposto dal Giudice Minorile.

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