Richiesta di autorizzazione dell'adottato per ottenere l'accesso alle informazioni sulla propria origine e sull'identità dei genitori biologici

Andrea Conti

Inquadramento

L'adottato, se maggiore di venticinque anni, può accedere alle informazioni sulla propria origine e sull'identità dei genitori biologici, previa autorizzazione del Tribunale per i Minorenni. Tale possibilità è concessa anche all'adottato maggiorenne, ma non ancora venticinquenne, ma solo nel caso sussistano gravi motivi attinenti alla salute psico-fisica.

Formula

TRIBUNALE PER I MINORENNI DI .... [1]

ISTANZA DI AUTORIZZAZIONE PER OTTENERE INFORMAZIONI CONCERNENTI LA PROPRIA ORIGINE E L'IDENTITÀ DEI GENITORI BIOLOGICI

EX ART. 28, COMMA 5, L. N. 184/1983

Il Sig. ...., nato a ...., il ...., residente in ...., via ...., C.F. ...., rappresentato e difeso dall'Avv. ...., del Foro di ...., C.F. ...., (il quale dichiara di voler ricevere eventuali comunicazioni relative al procedimento in oggetto al numero di fax .... ed all'indirizzo PEC ....) [2] presso il cui studio in ...., via ...., è elettivamente domiciliato, come da procura allegata al presente atto;

PREMESSO CHE

– Il Tribunale per i Minorenni di ...., con sentenza n. .... / ...., emessa in data ...., all'esito del procedimento R.G. n. .... / ...., notificata in data ...., ha disposto l'adozione dell'istante nei confronti del Sig. ...., nato a ...., il ...., e della Sig.ra ...., nata a ...., il ...., entrambi residenti in ...., via ...., motivando sulla base di:

a) ....;

b) ....;

c) ....;

– l'istante è divenuto maggiorenne in data .... [3];

– l'istante ritiene sussistenti gravi motivi che giustificano l'accesso alle informazioni sulla propria origine e sull'identità dei genitori biologici in quanto:

a) ....;

b) ....;

c) ....;

– le predette circostanze attengono alla salute psico-fisica dell'istante:

a) ....;

b) ....;

c) .....

Tutto ciò premesso, il Sig. ...., ut supra rappresentato, difeso e domiciliato

CHIEDE

che l'Ill.mo Tribunale per i Minorenni di .... voglia, previa audizione delle persone di cui ritenga opportuno l'ascolto e previa assunzione delle necessarie informazioni di carattere sociale e psicologico, ai sensi dell'art. 28, comma 5, l. n. 184/1983, autorizzare con decreto l'accesso alle informazioni relative alle origini e all'identità dei genitori biologici del Sig. ...., nato a ...., il ...., a richiesta del medesimo, con immediata efficacia esecutiva.

Ai sensi dell'art. 82, comma 1, l. n. 184/1983 il presente procedimento e la relativa procedura sono esenti da imposte di bollo e di registro e da ogni spesa, tassa e diritto dovuti ai Pubblici Ufficiali.

Si producono in copia, oltre all'originale della procura alle liti, i seguenti documenti:

1. sentenza n. .... / ...., emessa in data ...., dal Tribunale per i Minorenni di ...., dichiarativa dello stato di adozione;

2. documenti da cui risultano comprovati i gravi motivi concernenti la salute psico-fisica del minore adottato.

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

PROCURA

Io sottoscritto ...., nato a ...., il .... e residente a ...., via ...., n. ...., C.F. .... delego l'Avv. .... con studio a ...., via ...., n. ...., presso il quale eleggo domicilio, per essere rappresentato e difeso nel presente giudizio, in ogni fase e grado del processo, compreso quello di esecuzione, conferendogli ogni più ampio potere incluso quello di transigere e conciliare, riscuotere e quietanzare, rinunciare agli atti e farsi sostituire. Dichiaro di aver preso visione dell'informativa resa ai sensi dell'art. 13, d.lgs. n. 196/2003 ed autorizzo il trattamento dei relativi dati per le finalità di cui al presente mandato. Dichiaro di essere stato informato ai sensi dell'art. 4, comma 3, d.lgs. n. 28/2010, della possibilità di ricorrere al procedimento di mediazione ivi previsto e dei benefici fiscali di cui agli artt. 17 e 20, d.lgs. n. 28/2010, come da specifico atto separato. Dichiaro, altresì, di essere stato informato della possibilità di ricorrere alla convenzione di negoziazione assistita ai sensi dell'art. 2, d.l. n. 132/2014, convertito in l. n. 162/2014. Dichiaro altresì di essere stata informato delle caratteristiche e del grado di complessità dell'incarico, delle attività da espletare, delle iniziative ed ipotesi di soluzione, della prevedibile durata del processo, nonché di avere ricevuto tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento sino alla conclusione dell'incarico; altresì, dichiaro di aver ricevuto ed accettato un preventivo scritto relativo alla prevedibile misura del costo della prestazione, distinguendo fra oneri, spese, anche forfetarie, e compenso professionale. Sono stati resi noti gli estremi della polizza assicurativa. Dichiaro infine di aver ricevuto tutte le informazioni previste ai sensi dell'art. 13 Reg. UE n. 2016/679 (GDPR) e dell'art. 13, d.lgs. n. 196/2003 e s.m.i. e presto il consenso al trattamento dei dati personali per l'espletamento del mandato conferito. Prendo atto che il trattamento dei dati personali avverrà mediante strumenti manuali, informatici e telematici con logiche strettamente correlate alle finalità dell'incarico conferito.

Luogo e data ....

Firma ....

Per autentica della sottoscrizione ....

Firma Avv. ....

[1]La competenza territoriale deve essere individuata, secondo alcuni, con riferimento alla residenza dell'adottato richiedente e, secondo un diverso orientamento, con riguardo al Tribunale per i Minorenni che ha pronunciato l'adozione.

[2]Ai sensi dell'art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002: “Ove il difensore non indichi il proprio numero di fax .... ovvero qualora la parte ometta di indicare il C.F. .... il contributo unificato è aumentato della metà”.

[3]Se l'adottato istante ha raggiunto il venticinquesimo anno d'età, l'istanza dovrà contenere solo l'indicazione dei motivi in base ai quali richiede di essere autorizzato all'accesso. Tali motivazioni non devono necessariamente riguardare motivi gravi e comprovati attinenti alla salute psico-fisica del soggetto istante.

Commento

L'art. 28, l. n. 184/1983 disciplina le modalità di circolazione delle informazioni riguardanti l'adottato.

In particolare, si prevede che il minore adottato debba essere informato della sua condizione e a tale informazione provvedono i genitori adottivi con le modalità e le tempistiche che ritengono più opportune. Viene, in tal modo, riconosciuto il diritto del minore adottato a conoscere le proprie origini in modo da garantire sia il pieno sviluppo della personalità del minore, sia il rispetto della famiglia adottante e sia di quella di origine. L'obbligo da parte dei genitori adottivi dell'informazione al minore della condizione di adottato viene qualificato, da una parte della dottrina, come un obbligo morale (Dogliotti, Adozione di maggiorenni e minori, in Aa.Vv., Il Codice civile. Commentario, diretto da Schlesinger, Milano, 2002, 640 e Figone, Sulla conoscenza delle proprie origini da parte dell'adottato, in Fam. e dir., 2003, 73), mentre, da una diversa e preferibile opzione esegetica, come un obbligo giuridico, la cui omissione potrebbe essere sanzionata con un provvedimento incidente sulla responsabilità genitoriale (Fadiga, Filiazione, in Aa.Vv., Trattato di diritto di famiglia, a cura di Zatti, Milano, 2012, 940; Balestra, Il diritto alla conoscenza delle proprie origini tra tutela dell'identità dell'adottato e protezione del riserbo dei genitori biologici, in Familia, 2006, 164 e Petrone, Il diritto dell'adottato alla conoscenza delle proprie origini, Milano, 2004).

Si condivide l'opinione secondo cui l'oggetto della comunicazione al minore sia solo la “verità narrabile”, dovranno essere cioè escluse quelle circostanze la cui conoscenza potrebbe nuocere al minore (Fadiga, Filiazione, cit., 940).

Al fine di evitare interferenze tra il nucleo familiare biologico e la famiglia adottiva e di tutelare i dati inerenti alle persone coinvolte nel rapporto adottivo, si prevede, all'art. 28, comma 2, l. n. 184/1983, che ogni attestazione di stato civile riferita all'adottato debba essere rilasciata senza alcuna indicazione dei genitori biologici e della sentenza di adozione. Ne consegue che l'Ufficiale di stato civile e di anagrafe, così come ogni altro ente pubblico o privato, devono rifiutarsi di fornire notizie, informazioni, certificazioni o estratti da cui possa risultare il rapporto di adozione (art. 28, comma 3, l. n. 184/1983).

Tali divieti possono essere superati dall'autorizzazione dell'Autorità Giudiziaria, che non risulta necessaria nei casi in cui l'Ufficiale di stato civile debba verificare la sussistenza di impedimenti matrimoniali. Pertanto, l'accesso alle informazioni sul nucleo familiare di origine del minore adottato risulta possibile solo a seguito dell'intervento del Tribunale per i Minorenni.

L'accesso alle informazioni può essere concesso sia ai genitori adottivi sia all'adottato.

L'art. 28, comma 5, l. n. 184/1983 prevede che l'adottato, se maggiore di venticinque anni, possa accedere alle informazioni sulla propria origine e sull'identità dei genitori biologici (cfr. App. Torino 29 aprile 2004 e Trib. min. L'Aquila 17 gennaio 2008 secondo cui rimane precluso l'accesso alle informazioni inerenti all'identità di parenti diversi dai genitori biologici), previa autorizzazione del Tribunale per i Minorenni. Tale possibilità è concessa anche all'adottato maggiorenne, ma non ancora venticinquenne, solo nel caso sussistano gravi motivi attinenti alla salute psico-fisica. La possibilità di accesso alle informazioni sulla propria origine deve essere qualificata come una facoltà personalissima che non può essere trasmessa agli eredi del soggetto adottato. L'art. 28, comma 8, l. n. 184/1983 precisa che non è necessaria alcuna autorizzazione se l'adottato è maggiorenne e i genitori adottanti sono deceduti o divenuti irreperibili.

L'adottato, alla luce di una interpretazione costituzionalmente e convenzionalmente orientata dell'art. 28, comma 5, l. n. 184/1983, ha diritto ad accedere anche all'identità dei fratelli e delle sorelle (Cass. I, n. 6963/2018). Tuttavia, l'esercizio del diritto alla conoscenza non può realizzarsi con modalità identiche a quelle previste nei confronti dei genitori biologici tanto che, in tali casi, occorrerà procedere ricorrendo alle modalità individuate dalla Corte Costituzionale e dalla Suprema Corte di Cassazione in relazione alla madre che abbia domandato di non essere nominata al momento del parto (cfr. 28, comma 7, l. n. 184/1983): sarà dunque necessario interpellare i fratelli e le sorelle al fine di acquisire il loro consenso all'accesso alle informazioni richieste o di constatarne il diniego, impeditivo all'esercizio del diritto dell'adottato.

Procedimento

L'adottato dovrà, al fine di essere autorizzato ad accedere alle informazioni sulla propria origine, presentare istanza al Tribunale per i Minorenni che risulta competente ratione materiae, nonostante la maggiore età dell'adottato, nella misura in cui è l'unica Autorità Giudiziaria in grado di valutare l'opportunità di concedere l'autorizzazione richiesta per la puntuale ed ampia conoscenza del rapporto di adozione (Trib. min. Perugia 19 luglio 1999). Si discute sulla competenza territoriale: secondo una prima linea interpretativa, l'istanza deve essere proposta al Tribunale per i Minorenni nel cui distretto si trova la residenza dell'adottato; mentre, secondo diverso orientamento, si deve considerare competente il Tribunale per i Minorenni che si è pronunciato sull'adozione.

Il Tribunale per i Minorenni adito decide sull'istanza con decreto, previa audizione di coloro di cui ritenga opportuno l'ascolto e assunte tutte le informazioni di carattere sociale e psicologico. Tali accertamenti sono funzionali a verificare che l'accesso alle informazioni sulle proprie origini e sull'identità dei genitori biologici non comporti un grave turbamento all'equilibrio psico-fisico dell'adottato.

Si ritiene opportuno l'ascolto sia dei genitori d'origine, che potrebbero rifiutarsi di vedere il figlio, sia dei genitori adottivi, il cui rapporto con l'adottato potrebbe deteriorarsi (Dogliotti, Adozione, in Aa.Vv., Codice della famiglia, a cura di Sesta, Milano, 2015, 2213).

Il decreto del Tribunale per i Minorenni è impugnabile con reclamo avanti alla Corte d'Appello, sezione per minori, persone e famiglia, dal richiedente, dal Pubblico Ministero e anche dal genitore biologico a cui va riconosciuta la natura di soggetto controinteressato.

L'art. 73, l. n. 184/1983 punisce con la reclusione fino a sei mesi e con la multa da 103 Euro a 1.032 Euro coloro che, essendone a conoscenza in ragione del loro ufficio, forniscano informazioni idonee a rintracciare un minore nei cui confronti sia stata pronunciata adozione o rivelino in qualsiasi modo notizie circa lo stato di figlio adottivo (comma 1) ovvero forniscano informazioni, successivamente all'affidamento preadottivo, senza l'autorizzazione del Tribunale per i Minorenni (comma 3). La norma incriminatrice tutela il sano e corretto sviluppo psicofisico del minore che rischierebbe di venire seriamente compromesso tutte le volte in cui dovessero essere diffuse notizie atte a rintracciare il minore ovvero notizie circa lo status di figlio adottivo.

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