Manifestazione del consenso all'adozione in casi particolariInquadramentoL'adozione in casi particolari può avere luogo solo se l'adottante ed il minore, che abbia compiuto gli anni quattordici, abbiano prestato il loro consenso. FormulaTRIBUNALE PER I MINORENNI DI .... [1]PROC. R.G. N. .... / .... VERBALE DI UDIENZA All'udienza del giorno .... del mese .... anno ...., ore ...., avanti al Presidente del Tribunale per i Minorenni di ...., nel procedimento civile R.G. n. .... / ...., promosso dal Sig. .... avente ad oggetto l'adozione in casi particolari del minore ...., nato a ...., il ...., sono comparsi personalmente: – ...., nato a ...., il ...., residente in ...., via ...., C.F. ...., di anni ...., quale adottante, con l'Avv. ....; e – il minore ...., nato a ...., il ...., residente in ...., via ...., C.F. ...., di anni ...., con ...., in qualità di .... [2]. Il Presidente, dopo aver chiarito la ragione della convocazione, chiede all'adottante, Sig. .... se intende prestare consenso all'adozione, spiegando – ed assicurandosi la comprensione di ciò che veniva spiegato – le conseguenze della prestazione del consenso. Il Sig. .... presta il suo consenso all'adozione. Il Presidente, dopo aver chiarito la ragione della convocazione, chiede al minore se intende prestare consenso all'adozione, spiegando – ed assicurandosi la comprensione di ciò che veniva spiegato – le conseguenze della prestazione del consenso. Il minore .... presta il suo consenso all'adozione. Di ciò si dà atto con il presente verbale che viene chiuso alle ore .... e letto, approvato e sottoscritto dalle parti. Luogo e data .... Il minore .... L'adottante .... Il Presidente .... [1]Risulta competente il Tribunale per i Minorenni nel cui circondario si trova la residenza abituale del minore. [2]Gli artt. 8, comma 4 e 10, comma 2, l. n. 184/1983 prevedono l'assistenza tecnica del minore nel procedimento di adottabilità. Ne segue che, ad ogni atto a cui il minore è chiamato a partecipare, dovrà essere assistito dal suo legale rappresentate che potrà essere l'esercente della responsabilità genitoriale, il tutore o il curatore speciale. La difesa tecnica è garantita dalla nomina di un Avvocato che potrà essere effettuata dal rappresentante del minore (anche se spesso il tutore e il curatore speciale sono anche degli Avvocati e, pertanto, potranno assistere il minore direttamente, senza la necessità di nominare un altro professionista) o, in mancanza di nomina fiduciaria, dal Tribunale per i Minorenni procedente d'ufficio. CommentoL'art. 45, comma 1, l. n. 184/1983 prevede che l'adozione in casi particolari possa essere pronunciata solo se vi sia il consenso dell'adottante e dell'adottato che abbia compiuto gli anni quattordici. Il minore, a norma di quanto dispone l'art. 45, comma 2, l. n. 184/1983, dovrà comunque essere sentito (anche da un ausiliario del Giudice: Cass. I, n. 21651/2011): obbligatoriamente se ha compiuto gli anni dodici e, solo ove sia capace di discernimento, se il minore è infradodicenne. Il consenso è l'espressione dell'intento manifestato dalle parti in ordine alla costituzione del rapporto di adozione ed esprime, in particolare, il potere dei soggetti di provocare il provvedimento giudiziale di adozione (Rossi Carleo, L'affidamento e le adozioni, in Aa.Vv., Trattato di diritto privato, IV, diretto da Rescigno, Torino, 2000, 462). Il consenso dell'adottante risponde all'esigenza di accertare preventivamente il generico intento di procedere all'adozione di un determinato minore. L'inabilitato e l'interdetto legale possono prestare il consenso di cui all'art. 45, comma 1, l. n. 184/1983. In caso di minore infraquattordicenne, l'adozione può essere disposta dopo che è stato sentito il rappresentante legale del minore, il quale è chiamato ad esprimere un parere obbligatorio, ma non vincolante (cfr. art. 45, comma 3, l. n. 184/1983). Il rappresentante legale del minore potrà essere l'esercente della responsabilità genitoriale, il tutore o il curatore speciale. A tal fine occorre distinguere tra tre diverse ipotesi: la rappresentanza del minore spetta ai genitori, o al genitore, esercente la responsabilità genitoriale; la rappresentanza del minore spetta, nel caso di ablazione o limitazione della responsabilità genitoriale, al tutore, se nominato contestualmente o successivamente al provvedimento incidente sulla responsabilità genitoriale. Infine, la rappresentanza spetta al curatore speciale del minore, se non è stato nominato il tutore del minore oppure sussista, al momento dell'apertura del procedimento di adottabilità, un conflitto di interesse tra il minore ed il suo rappresentante (tutore o genitore esercente la responsabilità genitoriale) (Cass. I, n. 21651/2011). Se l'adozione in casi particolari deve essere disposta ai sensi dell'art. 44, comma 1, lett. c), l. n. 184/1983, sarà necessario sentire il legale rappresentate del minore solo se la persona con disabilità non può essere sentita o non è in grado di prestate il proprio consenso a causa della sua condizione psico-fisica (art. 45, comma 4, l. n. 184/1983). Il consenso deve essere prestato personalmente, ma non sono richieste forme particolari (art. 56, comma 2, l. n. 184/1983). Nonostante la centralità dei consensi, non è possibile configurare l'adozione in casi particolari come un negozio costitutivo in quanto tale forma di adozione ha titolo esclusivo nel provvedimento del Tribunale per i Minorenni che deve essere qualificato come un atto di concessione giudiziaria dello stato di figlio adottivo. Il consenso rileva come atto autorizzativo e costituisce un presupposto dell'atto giudiziale che, unitamente agli assensi richiesti dall'art. 46, comma 1, l. n. 184/1983, deve essere verificato dal Tribunale per i Minorenni che si pronuncia sull'adozione. Ne consegue che, successivamente alla pronuncia dell'adozione, i consensi espressi non avranno autonoma rilevanza, in quanto ciò che rileva è esclusivamente il provvedimento di adozione. Il consenso, ai sensi di quanto dispone l'art. 47, comma 1, l. n. 184/1983 può essere revocato fino alla sentenza che pronuncia l'adozione e la revoca del consenso impedisce al Tribunale per i Minorenni di dichiarare l'adozione. L'orientamento maggioritario ritiene che la revoca debba assumere la medesima forma prevista per il consenso e, quindi, debba essere resa personalmente. Tuttavia, vi è una diversa linea interpretativa che ritiene applicabile alla revoca del consenso il principio della libertà della forma. |