Reclamo avanti la Corte d'Appello

Andrea Conti

Inquadramento

La sentenza che dispone di farsi luogo o di non farsi luogo all'adozione di persone di maggiore età può essere oggetto di impugnazione da parte dell'adottante, dell'adottato e del Pubblico Ministero avanti alla Corte d'Appello.

Formula

CORTE DI APPELLO DI .... [1]

RECLAMO [2]EX ART. 313, COMMA 2, C.C.

Il Sig. ...., nato a ...., il ...., residente in ...., via ...., C.F. ...., rappresentato e difeso dall'Avv. ...., del Foro di ...., C.F. ...., (il quale dichiara di voler ricevere eventuali comunicazioni relative al procedimento in oggetto al numero di fax .... ed all'indirizzo PEC ....) [3] presso il cui studio in ...., via ...., è elettivamente domiciliato, come da procura allegata al presente atto

- reclamante -

CONTRO

il Sig. ...., nato a ...., il ...., residente in ...., via ...., C.F. ....,

- reclamato -

AVVERSO

la sentenza n. .... / ...., emessa, in data .... e depositata in data ...., dal Tribunale di ...., sez. ...., all'esito del procedimento R.G. n. .... / ...., con cui “ .... ” [4];

PREMESSO CHE

– con ricorso, depositato in data ...., il Sig. .... faceva richiesta di adozione del Sig. .... ai sensi dell'art. 291 c.c.;

– all'udienza del ...., l'adottante, Sig. ...., e l'adottato, ...., prestavano personalmente il loro consenso all'adozione;

– in data .... venivano prestati gli assensi richiesti dall'art. 297 c.c.[5];

– il Tribunale Ordinario di ...., all'esito del procedimento di volontaria giurisdizione R.G. n. .... / ...., emetteva, in data ...., sentenza n. .... / .... con cui ha provveduto a non far luogo all'adozione tra il Sig. .... e l'odierno attore;

– in particolare, la predetta sentenza motivava nel seguente modo:

a) ....;

b) ....;

c) ....;

– la predetta sentenza veniva comunicata al ricorrente in data ....;

– il diniego all'adozione espresso dal Tribunale Ordinario di ...., con la sentenza impugnata, è ingiustificato in quanto:

a) ....;

b) ....;

c) ....;

– il ricorrente, pertanto, intende proporre reclamo avvero tale sentenza per i seguenti motivi:

1) ....;

2) ....;

3) .....

***

Tutto ciò premesso, il Sig. ...., ut supra rappresentato, difeso e domiciliato,

PROPONE RECLAMO

ai sensi dell'art. 313, comma 2, c.c. avverso la sentenza n. .... / ...., emessa, in data ...., .... dal Tribunale Ordinario di ...., all'esito del procedimento di volontaria giurisdizione R.G. n. .... / ...., e, per l'effetto, rassegnando le seguenti

CONCLUSIONI

Voglia l'Ecc.ma Corte di Appello adita, contraris reiectis,

IN VIA PRINCIPALE:

– revocare la sentenza n. .... / ...., emessa in data .... dal Tribunale Ordinario di ...., all'esito del procedimento di volontaria giurisdizione R.G. n. .... / .... e, per l'effetto,

– far luogo all'adozione tra il ricorrente e il Sig. .... e, conseguentemente,

– ordinare all'Ufficiale di Stato Civile del Comune di .... di provvedere alla prescritta annotazione a margine del relativo atto di nascita del Sig. .....

IN OGNI CASO:

con vittoria di spese e compensi come da d.m. n. 55/2014;

IN VIA ISTRUTTORIA:

a) ....;

b) ....;

c) .....

Si dichiara che ai sensi dell'art. 14, d.P.R. n. 115/2002 il valore della presente controversia è indeterminato e, pertanto, il contributo unificato è di Euro 98,00.

Si producono in copia, oltre all'originale della procura alle liti, i seguenti documenti:

1. sentenza n. .... / .... del ....;

2. fascicolo di primo grado;

3. .... [6].

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

PROCURA

Io sottoscritto ...., nato a ...., il .... e residente a ...., via ...., n. ...., C.F. .... delego l'Avv. .... con studio a ...., via ...., n. ...., presso il quale eleggo domicilio, per essere rappresentato e difeso nel presente giudizio, in ogni fase e grado del processo, compreso quello di esecuzione, conferendogli ogni più ampio potere incluso quello di transigere e conciliare, riscuotere e quietanzare, rinunciare agli atti e farsi sostituire. Dichiaro di aver preso visione dell'informativa resa ai sensi dell'art. 13, d.lgs. n. 196/2003 ed autorizzo il trattamento dei relativi dati per le finalità di cui al presente mandato. Dichiaro di essere stato informato ai sensi dell'art. 4, comma 3, d.lgs. n. 28/2010, della possibilità di ricorrere al procedimento di mediazione ivi previsto e dei benefici fiscali di cui agli artt. 17 e 20, d.lgs. n. 28/2010, come da specifico atto separato. Dichiaro, altresì, di essere stato informato della possibilità di ricorrere alla convenzione di negoziazione assistita ai sensi dell'art. 2, d.l. n. 132/2014, convertito in l. n. 162/2014. Dichiaro altresì di essere stato informato delle caratteristiche e del grado di complessità dell'incarico, delle attività da espletare, delle iniziative ed ipotesi di soluzione, della prevedibile durata del processo, nonché di avere ricevuto tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento sino alla conclusione dell'incarico; altresì, dichiaro di aver ricevuto ed accettato un preventivo scritto relativo alla prevedibile misura del costo della prestazione, distinguendo fra oneri, spese, anche forfetarie, e compenso professionale. Sono stati resi noti gli estremi della polizza assicurativa. Dichiaro infine di aver ricevuto tutte le informazioni previste ai sensi dell'art. 13 Reg. UE n. 2016/679 (G.D.P.R.) e dell'art. 13, d.lgs. n. 196/2003 e s.m.i. e presto il consenso al trattamento dei dati personali per l'espletamento del mandato conferito. Prendo atto che il trattamento dei dati personali avverrà mediante strumenti manuali, informatici e telematici con logiche strettamente correlate alle finalità dell'incarico conferito.

Luogo e data ....

Firma ....

Per autentica della sottoscrizione ....

Firma Avv. ....

[1]Risulta competente la Corte d'Appello nel cui distretto ha sede il Tribunale che ha pronunciato la sentenza di farsi luogo (o di non farsi luogo) all'adozione.

[2]L'atto dovrà rispettare i criteri redazionali ed i limiti dimensionali previsti dal d.m. 7 agosto 2023, n. 110, rubricato “Regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo”. In particolare, occorre ricordare che, al fine di assicurare la chiarezza e la sinteticità degli atti processuali (cfr. artt. 121 c.p.c. e 46 disp. att. c.p.c.), l'art. 1 d.m. n. 110/2023 individua l'articolazione che l'atto deve avere e l'art. 3 d.m. n. 110/2023 individua in 80.000 caratteri (spazi esclusi) il limite dimensionale dello scritto difensivo. Sul punto occorre richiamare, però, l'art. 5, comma 1, d.m. n. 110/2023 in forza del quale i predetti limiti possono essere superati se la controversia presenta questioni di particolare complessità anche in relazione agli interessi coinvolti. In tal caso sarà onere del difensore esporre sinteticamente le ragioni per le quali si è reso necessario il superamento di tali limiti (art. 5, comma 1, d.m. n. 110/2023) ed inserire nell'atto, subito dopo l'intestazione, un indice ed una breve sintesi del contenuto dell'atto (art. 5, comma 2, d.m. n. 110/2023). Inoltre, appare opportuno richiamare anche l'art. 2, comma 1, lett. c), d.m. n. 110/2023 in forza del quale l'atto deve contenere anche l'indicazione di parole chiave, nel numero massimo di venti, che individuano l'oggetto del giudizio.

[3]Ai sensi dell'art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002: “Ove il difensore non indichi il proprio numero di fax .... ovvero qualora la parte ometta di indicare il C.F. .... il contributo unificato è aumentato della metà”.

[4]Deve essere indicato il dispositivo della sentenza che si intende impugnare.

[5]Occorre dare conto di coloro i quali hanno prestato gli assensi. Nel caso di mancato assenso, dovrà essere indicato anche la ragione per cui il Tribunale Ordinario ha ritenuto di poter procedere (o di non poter procedere) all'adozione in mancanza di tali assensi.

[6]Deve essere indicata l'ulteriore documentazione utile e rilevante che si intende produrre.

Commento

A norma dell'art. 313, comma 2, c.c., la sentenza che si pronuncia sull'istanza di adozione di persone maggiorenni – sia nel caso in cui disponga di farsi luogo all'adozione sia nell'ipotesi opposta – potrà essere impugnata da parte dell'adottante, dell'adottando e del Pubblico Ministero.

L'impugnazione va proposta entro il termine perentorio di trenta giorni dalla comunicazione della sentenza con reclamo alla Corte d'Appello, che decide in camera di consiglio, sentito il Pubblico Ministero (Giusti, L'adozione di persone maggiori di età, in Aa.Vv., Il diritto di famiglia, a cura di Bonilini, Cattaneo, Torino, 2007, 582 e Collura, L'adozione dei maggiorenni, in Aa.Vv., Trattato di diritto di famiglia, a cura di Zatti, Milano, 2012, 891). Risulta territorialmente competente la Corte d'Appello nel cui distretto ha sede il Tribunale che ha pronunciato la sentenza conclusiva del procedimento di adozione.

Il giudizio d'appello segue le regole del procedimento in camera di consiglio e si conclude con sentenza. Il Giudice del reclamo decide nel merito, sostituendo il proprio provvedimento a quello reclamato, non potendo rimettere gli atti al primo Giudice, posta la tassatività delle fattispecie di rimessione.

Nel corso del procedimento di secondo grado potranno essere fatti valere tutti i vizi, sia quelli di merito, sia quelli procedurali: mancato rispetto delle condizioni previste dalla legge in tema di adozione di persone maggiorenni, una erronea valutazione della convenienza dell'adozione per l'adottando e, almeno secondo i sostenitori della tesi pubblicistica, la presenza di vizi del consenso (Urso, L'adozione dei maggiorenni, in Aa.Vv., Il nuovo diritto di famiglia, a cura di Ferrando, Bologna, 2007, 873). Va precisato che i vizi processuali e sostanziali, che inficiano la sentenza pronunciata ai sensi dell'art. 313, comma 1, c.c., si convertono in motivi d'impugnazione, con la conseguenza che se non sono fatti valere nell'impugnazione, gli stessi non possono essere più fatti valere in forza di quanto dispone l'art. 161 c.p.c. (Cass. I, n. 12556/2012 e Cass. I, n. 13171/2004).

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