Ricorso al Giudice tutelare per la continuazione dell'impresa commerciale (art. 320 c.c.)

Annachiara Massafra

Inquadramento

I genitori congiuntamente, o quello che esercita la responsabilità genitoriale in via esclusiva, rappresentano i figli nati e nascituri, fino alla maggiore età, e ne amministrano i beni. Il potere di rappresentanza, ove relativo ad atti di ordinaria amministrazione, non richiede alcuna preventiva autorizzazione da parte dell'autorità giudiziaria.

Nell'ipotesi di atto eccedente l'ordinaria amministrazione, è necessaria la previa autorizzazione del Giudice tutelare del luogo di abituale residenza del minore. La citata autorità giudiziaria, in particolare, deve verificare se in assenza del compimento dell'atto il patrimonio del minore possa impoverirsi ovvero se con il compimento dell'atto si realizzi un sicuro incremento del patrimonio.

Formula

TRIBUNALE ORDINARIO DI ... [1]

RICORSO EX ART. 320, COMMA 5, C.C. E ART. 38 DISP. ATT. C.C.

I Signori ... nati rispettivamente il ... a ... ed il a ..., residenti in ... via ..., C.F. ... [2] C.F. ..., rappresentati e difesi dall'Avv. ..., C.F. ... giusta procura a margine (ovvero in calce al) del presente atto, domiciliati per il presente giudizio presso il suo studio ..., che indica ai fini delle comunicazioni l'indirizzo PEC: ... ed il numero di fax ... :

in qualità di genitori esercenti la responsabilità [3] nei confronti di ... nato/a il ... e residente in ... via ... (in caso di unico genitore esercente la responsabilità genitoriale specificarlo e documentarlo);

PREMESSO CHE

- in data ..., previa autorizzazione del Giudice tutelare di ... è stata accettata la donazione, in nome e per conto del minore, della quota ... dell'impresa commerciale ...;

- che presa visione delle scritture contabili obbligatorie ed acquisita una perizia, è stato verificato che l'impresa sopra indicata è attiva, ha un patrimonio netto di ..., come risulta dalla perizia del Dott. commercialista ...;

- che è di utilità evidente per il minore continuare l'esercizio di tale società;

- che in particolare ... quanto all'incremento del patrimonio ... quanto ai rischi derivanti dalla prosecuzione dell'attività ...;

RITENUTO CHE

- l'atto richiesto sia di utilità evidente per il patrimonio del minore atteso il cospicuo incremento che lo stesso avrà in forza della prosecuzione dell'impresa commerciale a lui derivante dagli utili ... (ovvero specificare, alla luce delle ragioni concrete poste a fondamento del ricorso, la specifica utilità derivante dal richiesto atto);

PER TALI MOTIVI

I Signori ..., come sopra rappresentati e difesi, chiedono, previa acquisizione del parere del Giudice tutelare presso il Tribunale di ... di autorizzare la prosecuzione dell'impresa ... adottando le cautele ritenute opportune.

Stante l'urgenza si chiede che l'emanando provvedimento sia munito della clausola di immediata efficacia.

Il presente procedimento è esente dal versamento del contributo unificato.

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

PROCURA

Delego a rappresentarmi e difendermi nel presente giudizio l'Avv. ..., eleggendo domicilio nello studio dello stesso in ..., via ... e conferendo al medesimo ogni più ampia facoltà di legge.

Per autentica della sottoscrizione ...

Firma Avv. ...

Si allegano i seguenti documenti:

1) perizia a firma di ...;

2) stato di famiglia;

3) certificato di residenza;

4) copia autentica della donazione del ...;

5) copia del bilancio ....

1. L'autorizzazione a continuare l'esercizio dell'impresa commerciale era di competenza del Tribunale in composizione collegiale del luogo di abituale residenza del minore e veniva concessa su parere del Giudice tutelare. L'art. 320 c.c. è stato modificato dal d.lgs. n. 149/2022, come modificato dalla l. n. 197/2022, ed oggi, l'autorizzazione è di competenza del Giudice tutelare.

2. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il C.F., oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011). A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore; è sufficiente l'indicazione del numero di fax poiché l'indirizzo PEC è un dato ormai acquisito nei rapporti con la cancelleria (art. 125 c.p.c.art. 13 comma 3- bis, d.P.R. n. 115/2002, modif. dalla l. n. 114/2014). L'indicazione del C.F. del difensore è richiesta dall'art. 125 c.p.c.: ove il difensore non indichi il proprio numero di fax ovvero qualora la parte ometta di indicare il C.F., il contributo unificato è aumentato della metà.

3. L'istanza deve essere presentata da entrambi i genitori esercenti la responsabilità genitoriale nei confronti del minore. Ove un solo genitore eserciti la responsabilità genitoriale ciò deve essere specificato e documentato nell'istanza.

Commento

I genitori congiuntamente, o quello che esercita la responsabilità genitoriale in via esclusiva, rappresentano i figli nati e nascituri, fino alla maggiore età, e ne amministrano i beni. Il potere di rappresentanza, ove relativo ad atti di ordinaria amministrazione, non richiede alcuna preventiva autorizzazione da parte dell'autorità giudiziaria.

Nell'ipotesi di atto eccedente l'ordinaria amministrazione, è necessaria l'autorizzazione del Giudice tutelare del luogo di abituale residenza del minore. Il ricorso ex art. 320 c.c. inoltre non necessita dell'assistenza del difensore e pertanto può essere presentato personalmente dalla parte interessata al Giudice tutelare del luogo di dimora abituale del minore.

In particolare, il minore può essere autorizzato dal Giudice tutelare alla continuazione dell'esercizio dell'impresa commerciale. La disposizione di cui al comma 4 dell'art. 320 c.c. espressamente si riferisce alla sola impresa commerciale, restando così escluse le imprese che non abbiano tali caratteristiche. Si ritiene, peraltro, che la “continuazione” prevista dall'art. 320 c.c. sia solo quella relativa ad attività pervenuta nel patrimonio del minore a titolo gratuito o per successione (Bucciante, La potestà dei genitori, la tutela e l'emancipazione, in Rescigno, Trattato di diritto privato, Torino, 1997, 629).

L'autorizzazione, una volta concessa, comprende anche i singoli atti strettamente collegati a tale esercizio, atteso il carattere dinamico dell'impresa e la necessità di assumere decisioni pronte e tempestive le quali sarebbero gravemente ostacolate o paralizzate se dovessero essere oggetto, di volta in volta, di specifica autorizzazione del Giudice (Cass. I, n. 10654/2011).

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