Ricorso per l'autorizzazione ad alienare i beni del fondo patrimoniale (art. 169 c.c.)InquadramentoI beni costituiti in fondo patrimoniale non possono essere alienati, dati in pegno, costituiti in ipoteca o comunque vincolati. Tali vincoli vengono meno se vi è un accordo da parte dei coniugi (o delle parti di un'unione civile). Se vi sono figli minori l'alienazione dovrà essere autorizzata dal giudice con procedimento camerale, nei casi di necessità o utilità evidente. FormulaTRIBUNALE DI .... [1] RICORSO [2] PER il Sig. ...., nato a .... il .... (C.F. ....), e la Sig.ra ...., nata a .... il .... (C.F. ....) [3], in qualità di coniugi, entrambi residenti in. ...., alla via ...., n. ...., ed elettivamente domiciliati in ...., alla via ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. .... (C.F. ....), del Foro di ...., telefax ...., PEC ...., il quale li rappresenta e difende in virtù di procura posta a margine del presente atto, PREMESSO 1) che i ricorrenti hanno contratto matrimonio concordatario in .... il giorno .... (ovvero hanno costituito un'unione civile il ....); 2) che dall'unione coniugale sono stati generati i minori ...., nati rispettivamente a .... il .... e .... il ...., con loro conviventi e sui quali entrambi esercitano la responsabilità genitoriale; 3) che il Sig. .... risulta essere proprietario esclusivo dei seguenti beni immobili [4]; 4) che i suddetti coniugi (o parti di un'unione civile), mediante atto pubblico a firma del Notaio ...., stipulato il ...., registrato in ...., il .... al n. .... e regolarmente trascritto, ferma restando la titolarità dei suddetti beni immobili in capo al solo Sig. ...., hanno costituito fondo patrimoniale ai sensi e per gli effetti degli artt. 167 ss. c.c., destinando i beni predetti a far fronte ai bisogni familiari. 5) che i coniugi (o parti di un'unione civile) hanno deciso di procedere all'alienazione di uno dei beni immobili in questione al fine di .... [5]. 6) che il valore del bene immobile indicato è stato stimato in Euro ...., nella perizia giurata che si allega; 7) che si è presentata la possibilità di vendere l'immobile al prezzo di Euro ...., vantaggioso alla luce della sua valutazione e tenuto conto sia dell'offerta di immobili similari nella medesima zona, sia del fatto che l'appartamento/villino/casale richiede lavori di ristrutturazione. TUTTO CIÒ PREMESSO i ricorrenti CHIEDONO Che, ai sensi degli artt. 169 c.c. e 737 c.p.c., il Tribunale adito conceda l'autorizzazione alla vendita del bene per un prezzo non inferiore ad Euro ..... Si allega: 1. Copia atto di matrimonio; 2. Copia atto di costituzione del fondo patrimoniale; 3. Perizia di stima; 4. Stato di famiglia; 5. Dichiarazione dei redditi; 6. Certificati medici attestanti lo stato di salute del piccolo ..... Il presente procedimento è esente da contributo unificato ai sensi dell'art. 10 d.P.R. n. 115/2002[6]. Luogo e data .... Firma .... [1]Il procedimento si incardina con ricorso innanzi al Tribunale del luogo di residenza del minore. Il rito è camerale per cui il Tribunale giudica in composizione collegiale secondo le norme di cui agli artt. 737 ss. c.p.c. [2]In base all'art. 2 del d.m. 7 agosto 2023, n. 110 “Regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'articolo 46 delle disposizioni per l'attuazione del codice di procedura civile”, al fine di assicurare la chiarezza e la sinteticità degli atti processuali in conformità a quanto prescritto dall'art. 121 c.p.c., il ricorso è redatto con la seguente articolazione: a) intestazione, contenente l'indicazione dell'ufficio giudiziario davanti al quale la domanda è proposta e della tipologia di atto; b) parti, comprensive di tutte le indicazioni richieste dalla legge; c) parole chiave, nel numero massimo di venti, che individuano l'oggetto del giudizio; d) nelle impugnazioni, estremi del provvedimento impugnato con l'indicazione dell'autorità giudiziaria che lo ha emesso, la data della pubblicazione e dell'eventuale notifica; e) esposizione distinta e specifica, in parti dell'atto separate e rubricate, dei fatti e dei motivi in diritto, nonché, quanto alle impugnazioni, individuazione dei capi della decisione impugnati ed esposizione dei motivi; f) nella parte in fatto, puntuale riferimento ai documenti offerti in comunicazione, indicati in ordine numerico progressivo e denominati in modo corrispondente al loro contenuto, preferibilmente consultabili con apposito collegamento ipertestuale; g) con riguardo ai motivi di diritto, esposizione delle eventuali questioni pregiudiziali e preliminari e di quelle di merito, con indicazione delle norme di legge e dei precedenti giurisprudenziali che si assumono rilevanti; h) conclusioni, con indicazione distinta di ciascuna questione pregiudiziale, preliminare e di merito e delle eventuali subordinate; i) indicazione specifica dei mezzi di prova e indice dei documenti prodotti, con la stessa numerazione e denominazione contenute nel corpo dell'atto, preferibilmente consultabili con collegamento ipertestuale; l) valore della controversia; m) richiesta di distrazione delle spese; n) indicazione del provvedimento di ammissione al patrocinio a spese dello Stato. L'art. 3 lett. a) precisa che il ricorso deve avere un'estensione massima di 80.000 caratteri, salvi gli elementi esclusi dall'art. 4, e ferma restando (ex art. 5) la possibilità di superare detti limiti se la controversia presenta questioni di particolare complessità, anche in ragione della tipologia, del valore, del numero delle parti o della natura degli interessi coinvolti, ipotesi nella quale il difensore espone sinteticamente nell'atto le ragioni per le quali si è reso necessario il superamento dei limiti. Il richiamato Regolamento non trova applicazione nelle controversie di valore superiore a 500.000 euro e, pare, pertanto, in quelle di valore indeterminabile, molto ricorrenti in materia familiare. [3]In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il C.F., oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011). [4]I beni devono essere compiutamente descritti, mediante indicazione anche dei dati catastali. [5]Occorre descrivere la causale, come, ad esempio, la necessità di attingere fondi necessari per sostenere le spese mediche occorrenti alla cura di uno dei loro figli, non essendo nelle possibilità di provvedersi con il reddito che producono, appena sufficiente a garantire il sostentamento della famiglia – oppure perché un potenziale acquirente ha mostrato interesse concreto ad acquistare l'immobile ad un prezzo superiore al reale valore di mercato e la famiglia trarrà utilità evidente dalla vendita perché, oltre al prezzo vantaggioso, risparmierà i costi fiscali e di manutenzione dell'immobile. [6]Tuttavia, sono dovuti i diritti di cancelleria pari ad Euro 27,00. CommentoLa formula si correla alla disposizione espressa dall'art. 169 c.c. che costituisce un ulteriore esempio di come il legislatore della riforma del diritto di famiglia consenta il pieno esplicarsi dell'autonomia negoziale dei coniugi (oramai anche delle parti di un'unione civile) nelle questioni di carattere patrimoniale, in genere, e nella determinazione del contenuto del fondo patrimoniale, in ispecie. Dalla lettura a contrario dell'incipit “Se non è stato espressamente consentito nell'atto di costituzione, non si possono alienare, ipotecare, dare in pegno o comunque vincolare beni del fondo patrimoniale se non con il consenso .... ” si trae la conclusione che nell'atto costitutivo di fondo patrimoniale i coniugi possono prevedere una clausola con cui stabiliscono che potranno liberamente in futuro disporre di uno dei beni che ne fanno parte anche in presenza di minori. La giurisprudenza di merito maggioritaria offre una lettura univoca in tal senso (v., tra le altre, Trib. Roma 27 giugno 1979; Trib. Minorenni di Roma, decr. 9 giugno 1998; Trib. Milano, decr. 23 febbraio 2000; Trib. Verona 30 maggio 2000; Trib. Brindisi 12 marzo 2001; Trib. Milano 17 gennaio 2006; Trib. Brescia 9 giugno 2006; Trib. Pisa 9 novembre 2005; in senso contrario Trib. Terni 12 aprile 2005; Trib. Lodi, 6 marzo 2009; Trib. Lecco 1° ottobre 2002; Trib. Savona 24 aprile 2003 secondo cui la pattuizione che esclude l'autorizzazione giudiziale ex art. 169 c.c. in presenza di minori sarebbe nulla). Se non è contenuta nell'atto costitutivo una clausola di tal tenore, i beni costituiti in fondo patrimoniale saranno soggetti ai vincoli descritti nell'art. 169 c.c., ma comunque i coniugi/parti di un'unione civile potranno in qualsiasi momento raggiungere un accordo per alienarne uno liberamente. Soltanto in mancanza di una espressa pattuizione in deroga contenuta nell'atto di costituzione del fondo è necessaria la preventiva autorizzazione del tribunale, in presenza di figli minori (Cass. I, ord. 22069/2019). Il procedimento rientra nell'ambito della Volontaria Giurisdizione. Il Tribunale decide in composizione collegiale con rito camerale (artt. 737 ss. c.p.c.). Non è prevista udienza di comparizione, anche perché l'istanza dei coniugi è congiunta; la decisione del Tribunale avviene de plano sulla base dei documenti allegati all'istanza. Naturalmente se il collegio ha dubbi o perplessità su alcuni documenti o sulle ragioni espresse dalle parti, potrà fissare udienza di comparizione delle parti per chiedere chiarimenti, delegando il giudice relatore all'espletamento. Il Collegio può anche svolgere l'istruttoria che ritiene opportuna; se non ritiene congrua, ad esempio, la stima del valore dell'immobile indicata nella perizia giurata allegata dagli istanti, potrà disporre una CTU nominando un tecnico di sua fiducia per la valutazione estimativa del valore dell'immobile. L'art. 169 c.c., come visto, prevede che il Tribunale possa concedere l'autorizzazione nei casi di “necessità” od “utilità evidente”. Sono due causali differenti quindi ai fini della concessione dell'autorizzazione. Se le ragioni su cui si fonda l'istanza di alienazione del bene in fondo patrimoniale rientrano nella causale della necessità, il Tribunale, dopo aver valutato i documenti e verificata la corrispondenza tra le motivazioni esplicate nell'istanza e la situazione rappresentata negli atti (ad es. grave patologia di un figlio minore), concede autorizzazione. Il Tribunale può esercitare, diversamente, la propria discrezionalità nella decisione quando le ragioni dell'istanza rientrano nell'ambito della seconda causale “utilità evidente”. In tal caso infatti dovrà valutare se davvero l'alienazione sia utile alla famiglia ed ai minori; potrà come anticipato svolgere anche istruttoria per accertarlo. Peraltro, in questa ipotesi potrebbe determinarsi un conflitto di interessi tra i genitori ed i figli minori; se il Tribunale rileva tale contrapposizione, nomina un curatore speciale per i minori affinché valuti l'opportunità di chiedere il rigetto dell'istanza dei genitori perché non satisfattiva dell'interesse dei minori. Il decreto emesso dal Tribunale può essere reso con formula di immediata esecutività ex art. 741 c.c.; va poi comunicato al P.M. sede a cura della cancelleria. |