Denunzia-Istanza del parente per la nomina del tutore al minore privo dei genitori in Italia (art. 343 c.c.)InquadramentoQualora entrambi i genitori siano morti o per altra ragione, non possano esercitare la responsabilità genitoriale, si apre la tutela presso il tribunale del circondario dove è la sede principale degli affari e degli interessi del minore. La tutela costituisce, quindi, un istituto succedaneo alla responsabilità genitoriale e presuppone per la sua attuazione la mancanza di coloro che devono esercitare la responsabilità genitoriale. Le fattispecie che determinano l'apertura della tutela non sono indicate in modo tassativo dall'art. 343 c.c. La tutela può aprirsi, difatti, anche in seguito alla assenza e la morte presunta di entrambi i genitori o quando non possono esercitare la responsabilità genitoriale in quanto sospesi o dichiarati decaduti ex artt. 330-333 c.c., quando i genitori sono condannati all'ergastolo o per altri delitti, in caso di interdizione giudiziale. Qualora si verifichi una delle fattispecie sopra indicate deve aprirsi la tutela. A tal fine, l'ufficiale dello stato civile, il notaio ed il cancelliere, secondo le rispettive competenze così come delineate dall'art. 345 c.c., sono tenuti a darne notizia al Giudice tutelare del luogo ove il minore ha il proprio centro di affari ed interessi. Anche i parenti hanno l'obbligo di dare notizia alla citata autorità giudiziaria del verificarsi di uno degli eventi che determinano l'apertura della tutela. Il Giudice tutelare, ricevuta la denuncia di cui all'art. 345 c.c., dichiara aperta la tutela ed acquisisce preventivamente tutte le informazioni necessarie al fine di procedere alla nomina del tutore e del protutore secondo quanto prevedono gli artt. 345,346,347,348,349 c.c. Il tutore nominato, dopo aver giurato, ha la cura della persona del minore e ne amministra i beni. Non tutti, peraltro, possono svolgere l'ufficio di tutore. Taluni sono dispensati ex lege da tale ufficio, secondo quanto prevede l'art. 351 c.c., mentre ad altre è riconosciuta la facoltà di chiedere al Giudice tutelare di essere dispensate dall'assumere o dal continuare detto ufficio. Nel dettaglio, l'art. 352 c.c. individua nove categorie di persone che possono presentare al Giudice domanda di dispensa. Quest'ultima, per quanto qualificata come domanda, non è sottoposta ad alcuna valutazione discrezionale del Giudice tutelare il quale, una volta ricevuta, è tenuto ad accoglierla. Le cause di dispensa su domanda possono essere preesistenti alla nomina ovvero intervenire nel corso del rapporto. Deve sottolinearsi che la dispensa facoltativa di cui all'art. 352 c.c. si riferisce non solo all'ipotesi di assunzione dell'incarico ma anche a quella di continuazione. FormulaGIUDICE TUTELARE PRESSO IL TRIBUNALE DI ... [1] DENUNZIA-ISTANZA URGENTE AI SENSI DELL'ART. 343 C.C. Il Signor (ovvero la signora) ... nato/a ... il ... a ..., residente in ... via ..., C.F. ... [2] C.F. ... in qualità di (indicare il grado di parentela) del minore ..., residente e domiciliato nel circondario di competenza del Giudice tutelare adito; PREMESSO IN FATTO CHE in data ... è nato il minore ... dall'unione tra il proprio figlio ... e la Signora ...; in data ... la Signora ..., madre del piccolo ... è deceduta mentre il padre ... è stato dichiarato decaduto dall'esercizio della responsabilità genitoriale dal Tribunale per i minorenni di ... il ... (allegati 1 e 2) [3] ; il minore vive con gli istanti che se ne prendono amorevolmente cura dal ...; RITENUTO IN DIRITTO CHE - il minore versi nelle condizioni previste dall'art. 343 c.c., atteso che attualmente nessuno dei genitori può per le ragioni sopra esposte, esercitare la responsabilità genitoriale; - sia pertanto necessario, nonché urgente, la nomina di un tutore che lo rappresenti in tutti gli atti civili e che se ne prenda cura: - che ... si è dichiarato disponibile ad assumere l'incarico; P.Q.M. ... (nome e cognome), in qualità di (parente, affine) CHIEDE al Giudice tutelare, previa acquisizione di tutte le informazioni ritenute opportune e dell'ascolto di ... di anni ..., di adottare i provvedimenti necessari conseguenti. Luogo e data ... Firma ... Si allegano i seguenti documenti [4] : 1) stato di famiglia; 2) certificato di residenza; 3) sentenza del Tribunale di ... pronunciata il ...; 4) relazione del Servizio sociale del ...; 5) certificato del casellario giudiziale degli istanti; 6) certificato di morte di .... 1. È competente il Giudice tutelare de luogo di abituale residenza del minore. 2. L'istanza può essere presentata personalmente dalla parte interessata non essendo necessaria l'assistenza di un difensore. 3. Specificare le ragioni, ove diverse, per le quali l'altro genitore non può esercitare la responsabilità genitoriale. 4. Al fine di consentire una rapida istruttoria è opportuno allegare all'istanza tutta la documentazione che altrimenti verrà comunque richiesta dall'autorità giudiziaria ed in particolare è opportuno allegare il certificato dei carichi pendenti e, ove se ne sia in possesso, la relazione del servizio sociale in merito al contesto socio-ambientale nel quale verrà, o è già inserito, il minore. CommentoI parenti entro il terzo grado sono tenuti a denunziare al Giudice tutelare il fatto da cui deriva l'apertura della tutela entro 10 giorni da quello in cui ne hanno avuto notizia. Nei confronti dei parenti non è prevista alcuna sanzione in caso di omissione della denunzia. Il parente può comunque non limitarsi a denunziare l'evento ma chiedere al Giudice tutelare che venga aperta la tutela nei confronti del minore, che vengano nominati tutore e protutore ed eventualmente che siano pronunciati gli opportuni provvedimenti urgenti a tutela della salute e del patrimonio. Il decreto del Giudice tutelare, di nomina del tutore e del protutore, può essere impugnato dinanzi al Tribunale per i minorenni ex art. 45 disp. att. c.c. È infine opportuno evidenziare che la l. n. 47/2017, come integrata dal d.lgs. n. 22/2017 ha attribuito al Tribunale per i minorenni la competenza a nominare il tutore nei confronti dei minori stranieri non accompagnati, non avente cittadinanza italiana o della UE, che si trovano per qualsiasi causa nel territorio dello Stato privi di assistenza e di rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per loro legalmente responsabili in base alle leggi vigenti nell'ordinamento italiano (ex art. 2, della l. n. 47/2017). Sicché, in tal caso la competenza ad emettere i provvedimenti di cui agli artt. 343 e ss. c.c. spetta al Tribunale per i minorenni. In questo senso si è recentemente espressa Cass. VI-I, n. 9199/2019. Essa ha quindi chiarito che si qualifica come "minore straniero non accompagnato", ai fini dell'applicazione degli istituti di tutela apprestati dall'ordinamento, il minore che, non solo sia privo di assistenza materiale, ma che sia anche privo di soggetti che ne abbiano la rappresentanza legale in base alle leggi vigenti nell'ordinamento italiano, al fine di garantirne l'interesse superiore e di esercitare la capacità di agire per suo conto, ove necessario. Pertanto nel caso in cui venga chiesta l'apertura della tutela per un minore straniero affidato con atto notarile alle cure ed alla rappresentanza del fratello, è competente il tribunale per i minorenni non potendosi considerare tale forma di delega della responsabilità genitoriale valida nel nostro ordinamento. Sempre in argomento Cass. I, n. 41930/2021 ha ribadito la competenza del Tribunale per i minorenni, escludendo quella del Giudice tutelare, a nominare un tutore in favore di minore straniero non accompagnato, privo di genitori sul territorio nazionale ma da questi ultimi affidato, con atto notarile, al fratello dimorante in Italia. |