Istanza dell'amministratore di sostegno di autorizzazione all'acquisto/vendita di un immobile

Annachiara Massafra

Inquadramento

L'art. 375 c.c. individuava alcuni atti che non potevano essere posti in essere dal tutore se non autorizzati dal Tribunale, previo parere del Giudice tutelare. Quegli stessi atti, diversamente, potevano essere compiuti dall'amministratore di sostegno in forza della sola autorizzazione del Giudice tutelare attraverso un procedimento meno formale di quello previsto nell'ambito della tutela dei minori.

La disposizione innanzi citata è stata abrogata dal d.lgs. n. 149/2022, come modificato dalla l. n. 197/2022 e contestualmente è stato modificato l'art. 374 c.c. prevedendosi che per le alienazioni dei beni sia necessaria l'autorizzazione del giudice tutelare.

Formula

GIUDICE TUTELARE [1] PRESSO IL TRIBUNALE DI ....

ISTANZA [2] EX ARTT. 374 C.C., 411 C.C. NELL'INTERESSE DEL BENEFICIARIO

Il sottoscritto .... (nome e cognome) .... nato/a il .... a .... e residente in .... via ...., C.F. ...., (indicare il rapporto di parentela, se convivente e l'attività lavorativa svolta) in qualità di amministratore di sostegno di ...., nato il .... a ...., C.F. .... residente in ....

PREMESSO CHE

1) con decreto del .... è stato nominato amministratore di sostegno di ...., ha giurato in data .... ed ha depositato l'inventario ed i rendiconti (regolarmente approvati) [3];

2) con la presente istanza l'esponente chiede di alienare l'immobile di proprietà della persona beneficiaria, così identificato: ....;

3) tale atto è necessario ovvero opportuno per le seguenti ragioni .... [4];

4) la persona beneficiaria ha espresso il proprio consenso [5], ovvero non è in grado di esprimere il consenso;

PER TALI MOTIVI

CHIEDE

Di essere autorizzato ad alienare l'immobile indicato in parte motiva (ovvero a compiere il diverso atto di cui all'art. 374 c.c.).

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

Firma dell'amministratore di sostegno ....

Allegati ....

1) perizia giurata;

2) ultimo estratto conto;

3) situazione debitoria aggiornata.

[1]L'istanza deve essere rivolta al Giudice tutelare.

[2]Trattandosi di un atto endoprocessuale i requisiti di redazione dello stesso possono non seguire in dettaglio le indicazioni di cui all'art. 2 del d.m. n. 110 del 2023 che non opera quanto ai limiti dimensionali venendo in rilievo una controversia di valore indeterminabile.

[3]È opportuno specificare tale circostanza al fine di consentire una celere valutazione dell'utilità dell'atto alla luce del patrimonio e della gestione effettuata.

[4]Ad esempio, per far fronte al pagamento della retta della struttura ove ella è ricoverata ovvero per pagare i debiti ammontanti ad Euro .....

[5]È necessario documentare tali affermazioni mediante, nel primo caso, dichiarazione firmata del beneficiario e nella seconda certificazione medica aggiornata; l'amministratore di sostegno deve non solo tener conto dei bisogni e delle aspirazioni del beneficiario ma deve anche tempestivamente informarlo circa gli atti che intenda compiere nel suo interesse.

Commento

Nel decreto di nomina dell'amministratore di sostegno sono, peraltro, individuati i poteri a questi attribuiti con riferimento agli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione ed è di regola specificato che i primi possono essere posti in essere senza la necessità di un'autorizzazione del Giudice tutelare mentre i secondi devono essere autorizzati exartt. 374 c.c. (in precedenza anche ex art. 375 c.c.).

Al fine di stabilire se un atto debba essere autorizzato dall'autorità giudiziaria, deve previamente verificarsi se esso sia, o meno, di ordinaria amministrazione. Secondo la Corte di Cassazione, al di fuori dei casi specificatamente individuati ed inquadrati nella categoria degli atti di straordinaria amministrazione, un atto deve considerarsi di ordinaria amministrazione qualora presenti tre distinte caratteristiche: sia oggettivamente utile per la conservazione del patrimonio; sia di valore economico non particolarmente elevato in relazione al patrimonio del minore ed abbia un basso margine di rischio sempre in relazione al patrimonio del minore (Cass. III, n. 8461/2019; Cass. III, n. 7546/2003).

Ciò comporta che ove l'atto difetti anche di una sola delle tre citate caratteristiche debba essere considerato di straordinaria amministrazione (Cass. III, n. 7546/2003, in fattispecie relativa a minore di età ex art. 320 c.c.).

Tra gli atti oggetto di autorizzazione da parte del Giudice tutelare vi è l'alienazione dei beni del beneficiario. Ove si tratti di beni provenienti da successione ereditaria, che non si possano considerare definitivamente acquisiti al patrimonio (ad es. perché ancora in corso la redazione dell'inventario) è competente il Tribunale ordinario del luogo dove si è aperta la successione e trovano applicazione non le disposizioni di cui all'art. 374 c.c. bensì quelle di cui all'art. 747 c.p.c.

In particolare è stato chiarito, ma il principio ha portata generale, che in caso di minore soggetto alla responsabilità genitoriale dei genitori, nel senso che essa appartiene al giudice tutelare del luogo di residenza del primo, a norma dell'art. 320, comma 3, c.c., unicamente per quei beni che, provenendo da una successione ereditaria, si possono considerare acquisiti al suo patrimonio. Ne consegue che, ai sensi del primo comma dell'art. 747 c.p.c., la competenza spetta, sentito il giudice tutelare, al tribunale del luogo di apertura della successione, ove il procedimento dell'acquisto iure hereditario alla tutela del minore, non si sia ancora esaurito per essere pendente la procedura di accettazione con beneficio di inventario (sul punto: Cass. II, n. 13520/2012; Cass. I, n. 2994/1997). Contro il decreto del Giudice tutelare è ammesso reclamo ex art. 739 c.p.c.

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