Istanza volta ad ottenere la provvisoria esecuzioneInquadramentoL'Autorità Giurisdizionale dello Stato di esecuzione può, su istanza del creditore alimentare, concedere la provvisoria esecuzione ad una decisione straniera in materia di obbligazioni alimentari, a prescindere dalla pendenza di un eventuale ricorso e dalla presenza di una norma di legge nazionale che consenta la provvisoria esecutività dei provvedimenti. FormulaAUTORITÀ GIURISDIZIONALE DI ... [1] ISTANZA PER LA CONCESSIONE DELLA PROVVISORIA ESECUTIVITÀ DI UNA DECISIONE STRANIERA EX ART. 39 REG. (CE) N. 4/2009[2] Il Sig. ..., nato a ..., il ..., residente in ..., via ..., C.F. ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ..., del Foro di ..., C.F. ..., (il quale dichiara di voler ricevere eventuali comunicazioni relative al procedimento in oggetto al numero di fax ... o alla casella di posta elettronica certificata ... ) presso il cui studio in ..., via ..., è elettivamente domiciliato, come da procura allegata al presente atto; PREMESSO CHE - in data ..., l'Autorità Giurisdizionale di ..., a conclusione del procedimento n. ... / ..., pronunciava provvedimento n. ... / ... con cui si disponeva che: a) ...; b) ...; c) ...; - il Sig. ..., odierno istante, risulta creditore dell'obbligazione alimentare nei confronti della Sig.ra ...; - il predetto provvedimento straniero rientra nell'ambito di applicazione del Reg. (CE) n. 4/2009 nella misura in cui il concetto di obbligazione alimentare ricomprende le obbligazioni che, a prescindere dalla denominazione utilizzata, hanno la propria fonte nella legge o in un provvedimento giudiziale e si connotano per la prevalenza dello scopo di sostentamento, il quale presiede alla determinazione dell'ammontare della relativa prestazione in base a parametri correlati ai bisogni del creditore ed alle condizione economiche del debitore, indipendentemente dalle diverse modalità di esecuzione della prestazione che ne costituisce l'oggetto. Pertanto, la controversia oggetto del provvedimento straniero appare sussumibile in tale nozione in quanto: a) ...; b) ...; c) ...; - il Sig. ..., al fine di tutelare il proprio diritto di credito anche nello Stato di ..., intende adire Codesta Autorità Giurisdizionale al fine di ottenere, ai sensi di quanto dispone l'art. 39 Reg. (CE) n. 4/2009, la dichiarazione di provvisoria esecutività [3] del provvedimento straniero sopra indicato, per i seguenti motivi: a) ...; b) ...; c) .... Tutto ciò premesso, il Sig. ..., ut supra rappresentato, difeso e domiciliato CHIEDE che l'Ill.ma Autorità Giurisdizionale adita voglia dichiarare la provvisoria esecutività del provvedimento n. ... / ... emesso dall'Autorità Giurisdizionale di ..., ai sensi dell'art. 39 Reg. (CE) n. 4/2009. Si produce, oltre all'originale della procura alle liti, copia dei seguenti documenti: 1. provvedimento n. ... / ..., emesso in data ... dall'Autorità Giurisdizionale di ..., all'esito del procedimento n. ... / ... R.G.; 2. ... [4]. Luogo e data Firma Avv. PROCURA Delego a rappresentarmi e difendermi nel presente giudizio l'Avv. ..., eleggendo domicilio nello studio dello stesso in ..., via ... e conferendo al medesimo ogni più ampia facoltà di legge. Luogo e data Firma Per autentica della sottoscrizione Firma Avv. 1. L'Autorità Giurisdizionale dello Stato di esecuzione indicata dall'art. 27 Reg. (CE) n. 4/2009. Per il nostro ordinamento sarà, quindi, competente la Corte d'Appello del luogo in cui la parte contro cui viene chiesto il riconoscimento ha la propria residenza ovvero del luogo di esecuzione. 2. La formula è strutturata come un modello utilizzabile avanti alle Autorità Giurisdizionali italiane. Tuttavia, stante il carattere transnazionale del regolamento, tale modello di atto potrà - con gli opportuni accorgimenti linguistici, di procedura e di individuazione dell'Autorità Competente - essere utilizzato anche avanti all'Autorità Giurisdizionale di altri Stati membri eventualmente competenti. 3. La dichiarazione di provvisoria esecutività può essere concessa anche se la legge dello Stato di esecuzione nulla prevede in tal senso. In questi casi, occorre precisare l'assetto normativo dello Stato di esecuzione e la possibilità di ottenere la provvisoria esecuzione alla luce di quanto espressamente dispone l'art. 39 Reg. (CE) n. 4/2009. 4. Deve essere indicata l'ulteriore documentazione utile e rilevante che si intende produrre. CommentoL'art. 39 Reg. (CE) n. 4/2009 prevede che l'Autorità Giurisdizionale dello Stato membro, vincolato o non vincolato dal Protocollo Aja del 23 novembre 2007, possa dichiarare la decisione in materia di obbligazioni alimentari derivanti da rapporti di famiglia, matrimonio, parentela e affinità provvisoriamente esecutiva, anche se il diritto nazionale non prevede tale possibilità e nonostante la presentazione, anche solo possibile, di un ricorso contro la decisione secondo la legge nazionale. La norma è volta a garantire una rapida esecuzione dei provvedimenti in materia alimentare tanto che si prevede che ogni decisione in materia alimentare sia provvisoriamente esecutiva, anche se l'esecutività sia preclusa dall'ordinamento a cui l'Autorità Giurisdizionale appartiene. La ratio dell'art. 39 Reg. (CE) n. 4/2009 è duplice: da un lato, assicura il recupero rapido ed efficace del credito e, dall'altro lato, disincentiva le impugnazioni prive di reale fondamento, animate da intenti meramente dilatori dell'esecuzione (Villata, Obbligazioni alimentari e rapporti di famiglia secondo il regolamento n. 4/2009, in Riv. dir. int., 2011, 767 ed anche Baruffi, In tema di riconoscimento delle decisioni in materia di obbligazioni alimentari verso i minori, in A a.V v., Le nuove competenze comunitarie. Obbligazioni alimentari e successioni, a cura di Baruffi, Cafari Panico, Padova, 2009, 144, la quale evidenzia che scopo della norma è anche quello di evitare una ingiustificata discriminazione dei creditori alimentari a seconda dello Stato in cui il provvedimento alimentare è stato adottato). Per quanto concerne l'ordinamento italiano, l'art. 39 Reg. (CE) n. 4/2009 non presenta un elemento di novità in quanto l'art. 282 c.p.c. sancisce la provvisoria esecutività delle sentenze di primo grado e, per effetto di quanto dispone l'art. 359 c.p.c., anche di quelle pronunciate ad esito del giudizio di appello. L'art. 39 Reg. (CE) n. 4/2009 apre la Sezione 3 del Capo IV del Regolamento comunitario, la quale contiene una serie di norme volte a regolare l'esecuzione delle decisioni straniere ed applicabili sia agli Stati membri vincolati dal Protocollo Aja del 23 novembre 2007 sia a quelli non vincolati. In questa sede, appare opportuno richiamare l'art. 40 Reg. (CE) n. 4/2009 che, nel disciplinare le modalità con cui una decisione riconosciuta può essere invocata in uno Stato membro diverso da quello in cui è stata emessa, prevede che la parte interessata possa agire sulla base del provvedimento straniero limitandosi a produrne una copia autentica. Inoltre, va ricordato che, a norma di quanto dispone l'art. 41, § 1, Reg. (CE) n. 4/2009, le decisioni emesse in uno Stato membro, dichiarate esecutive in un diverso Stato membro, devono essere poste in esecuzione con le stesse modalità e condizioni delle decisioni emesse nello Stato membro dell'esecuzione. La giurisprudenza ha precisato che tale norma deve essere interpretata nel senso che un creditore di alimenti, il quale ha ottenuto una decisione in suo favore in uno Stato membro e che desidera ottenerne l'esecuzione in un altro Stato membro, può presentare la sua domanda direttamente all'Autorità Giurisdizionale competente di quest'ultimo Stato membro, come Giudice specializzato, e non può essere obbligato a presentare la domanda a detta Autorità per il tramite dell'Autorità centrale dello Stato membro dell'esecuzione (CGUE 9 febbraio 2017, caso M.S c. P.S., C-283/16). Infine, l'art. 42 Reg. (CE) n. 4/2009 stabilisce che in nessun caso una decisione straniera può formare oggetto di riesame nel merito nello Stato membro in cui sono richiesti il riconoscimento, l'esecutività o l'esecuzione. |